Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

gmi; tutti abbiamo avuto numerose occasioni di constatarlo. Nella maggior parte dei casi, del resto, i nuovi terapeuti non si basano soltanto sui gesti o sulla mimica del proprio paziente per interpretare questo linguaggio: i loro scritti ne danno mille prove. Invito il lettore a leggerli sotto questa visuale20 . L'importanza del significante verbale all'interno stesso di queste esperienze di terapia di ispirazione reichiana passa talvolta inavvertita da parte di un osservatore disattento. Roger Gentis, bio-energeticista e psicoanalista lo sottolinea con il seguente esempio: si tratta di un'esperienza vissuta da lui in occasione di un corso di formazione. Da qualche istante egli respirava, senza rendersene conto, in maniera breve e precipitosa, allorché la sua terapeuta gli disse, più o meno: «Fai attenzione a come respiri». Prende allora coscienza di questa sua respirazione e dice a se stesso: «Guarda! Che cosa vuol dire questo affanno?» [in francese halètement, n.d.t.]. «In quell'istante - egli scrive - ricevetti in bocca una sorsata di latte tiepido che si è propagata sino allo stomaco: una sensazione che si è sostituita alla percezione molto pregnante della colonna d'aria che provocava la mia respirazione affannosa...» Ciò che subito comprese era che questa sensazione interna - l'autore dice «allucinazione» - era stata scatenata dall'enunziazione mentale della parola halètement. Giocando sulla parola il corpo aveva trasformato senza difficoltà, per la via traversa dell'omofonia halètementallaitement [in francese «allattamento», n.d.t.] la colonna d'aria che riempiva i polmoni in una sorsata di latte che inondava di piacere l'esofago e lo stomaco21 • Tali sono gli effetti di questa «lalangue» dell'inconscio, o, se si preferisce, di questa lingua del corpo simbolico. Torniamo al linguaggio del corpo. È un'espressione che meriterebbe un'analisi approfondita. In realtà essa può 49

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