Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

me dei significanti di un soggetto. È una specie di tessuto di significanti, che costituiscono il soggetto nel senso stretto del termine, vale a dire il soggetto in quanto Altro, straniero rispetto al Me, il soggetto dell'inconscio, e pertanto il soggetto del desiderio. In conseguenza, il corpo simbolico è altresì il luogo ove si organizzano le domande e i desideri. Le domande, al contrario dei desideri, sono sempre articolate, poiché si rivolgono a un altro. I desideri, in quanto inconsci, sono inarticolati, ma tuttavia articolabili. Essi sussistono, nell'inconscio, sotto forma di significanti. Quando appaiono nei sogni, nei lapsus, nei motti di spirito e nei sintomi, lo fanno sempre sotto la copertura di maschere e di travestimenti; per venire riconosciuti richiedono libere associazioni e interpretazione, cioè un'articolazione attraverso la lingua. Io propongo di includere in questo concetto di corpo simbolico il corpo reale, in quanto marcato da questo universo dei significanti di un soggetto, in quanto questi significanti si incarnano, fonte di un godimento diverso da quello che abbiamo evocato come legato al corpo immaginario16. Corpo reale, corpo immaginario e corpo simbolico sono pertanto strettamente interconnessi. Abbiamo dunque considerato come l'universo dei significanti viene a essere all'origine dei sintomi. Non è che un aspetto della condizione dell'essere parlante: dobbiamo dire in modo più radicale che l'universo dei significanti è altrettanto indispensabile all'esistenza quanto lo sono l'ossigeno, l'acqua, il pane. L'imperatore Federico II, poliglotta del secolo XII, e sperimentatore avantilettera, voleva sapere quale lingua avrebbe parlato un bambino qualora non gliene fosse insegnata nessuna. Sarebbe stata la lingua dei suoi genitori? Oppure una delle lingue materne dell'umanità, il greco o l'ebraico? Per ottenere risposta al suo quesito, fece allevare una quarantina di bambini da nutrici che rice46

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