eventualità di un godimento femminile entrò in lei nel registro del possibile, e persino del desiderabile8 . Nel suo libro Clinique du Réel 9 , G. Raimbault riferisce come il non-desiderio di un figlio, un odio tanto involontario quanto incoercibile da parte di colei che l'aveva messo al mondo, poteva bloccare l'accrescimento somatico del bambino. Non appena separato dalla madre e accolto in un ospedale affinché la realtà di questo corpo potesse ricevere le cure necessarie, il bambino riprese di nuovo a svilupparsi. Tornato dalla madre, lo sviluppo risultò di nuovo interrotto. Tale è la forza della «lalangue» che costituisce il desiderio inconscio dei padri e delle madri degli esseri-di-parola. Accade anche che avvenimenti anteriori alla nascita del bambino e tenuti accuratamente nascosti a tutti, risorgano nel suo corpo parlante: come, per esempio nell'ingiuria che il figlio di quindici anni lanciava regolarmente a sua madre: chiamiamolo Jean. «Assassino», così regolarmente gridava a sua madre, manifestando nelle parole e nei gesti una enorme aggressività. Gli psichiatri che lo avevano esaminato a partire dall'età di cinque anni aveano diagnosticato una psicosi. Lo psicoanalista consultato dalla famiglia quando Jean aveva quindici anni, aveva notato il genere maschile dell'ingiuria. Non si contentò, quindi, della spiegazione della madre: «mi accusa di essere responsabile della morte di mio marito, avvenuta tre anni fa». Apparve allora che l'ingiuria «assassino» non si riferiva, o non si riferiva soltanto, alla morte del padre di Jean: aveva radice nella morte del nonno, il padre del padre di Jean. Questo nonno era morto per una crisi cardiaca in seguito a un tempestoso colloquio con il figlio, al momento del fidanzamento. Dopo il matrimonio il padre divenne malato e fu curato in segreto con dei neurolettici. «Tutti - confidò alla moglie - mi perseguitano con uno sguardo accusatore, dicendo: lo hai ucciso». Il giorno in cui la madre poté parlare di questo segreto di 42
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