Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

Questo disegno caricaturato che troviamo al fondo della definizione dell'Es, per lo psicotico è colorato: i calzini rossi, il volto scuro o pallido, le penne verdi e blu. L'eredità paterna, la sua luce, ma temperata (la luce intervallata di To the Lighthouse, le abat-jour, lo splendore smorzato della bellezza della Signora Ramsay, i cui pensieri sono «cunei d'ombra» che intercalano i raggi del faro) appartengono alla possibilità che il soggetto ha di strutturarsi: ciò che dell'Es viene ritagliato a essere Misura nella gradazione (e in questo risiede in fondo la differenza di Darwin da Chambers e le sue vestigia della creazione o da Geoffroy Saint-Hilaire e la sua passione delle anomalie: nell'affrontare la gradazione con metodo scientifico, il medesimo che distinse Galileo da Paracelso o da Cardano). Presenterò ora due sogni fatti da una nevrotica di guerra che mi ha parlato dell'analisi fatta in precedenza lasciata per la resa del suo psicoanalista di fronte ai segni di sofferenza fisica che ne accompagnavano i progressi. Come si vedrà la gradazione dei colori è ciò che rimane di un ordine, di una domanda di regolazione, nel disordine del movimento agitato, intensificato, che pare suscitare e travolgere di continuo le barriere della fobia. Nel primo che chiamerò il sogno di Cenerentola (e chissà che il color cenere di questo nome non stia dietro, a consentire il sogno che si esprime in tinte tanto più accese: allo stesso scopo Marco, il bambino di cui parlai in Misurazione, calco e originale, dopo aver dipinto di violetto e di rosa, la casa del suo disegno preferito, respinse il celeste che gli veniva offerto per colorare il cielo e preferì il grigio). «Si doveva andare a una festa e c'ero io e una mia sorellastra. Questa sorellastra apriva un armadio e veniva attratta da un vestito che avevo, blu scuro da cavallerizza. Dice: "Lo metto per _an31

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