Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

chiamato fulvo-dun; in secondo luogo color piombo o ardesia, che gradua in color cenere; e, infine, il dun scuro (dark), tra bruno e nero.»23 Ma per gradazione si intende anche, l'abbiamo visto, un quarto aspetto: la tendenza dei punti a formare più ampie macchie, e delle macchie a disporsi in strisce che, opportunamente distribuite, sul corpo del cavallo, lo marcano come reversione del Padre morto. A questo punto, nella struttura dell'Es l'articolazione Io, Es, Super-Io, mostra il suo funzionamento. Assumo la Reversione del Padre morto come definizione del Super-io. ·n soggetto fa propri gli ideali, i colori del padre, ne assume le insegne, le macchie, le strisce, le bandiere. L'Io, il sedimento di passati investimenti oggettuali, si identifica, lo abbiamo visto, agli oggetti di amore e di odio del padre. I baffetti del suo idolo si spostano sul volto della donna amata. Ma c'è un terzo caso in cui non il soggetto si identifica al padre, ma il Padre si ribalta nel soggetto: nell'Es, sedimento delle immagini arcaiche, dei volti degli antenati, riconosciamo il depositarsi dei lineamenti del volto, caricaturato, del padre. I foulard, i calzini, il fazzoletto nel taschino sono gli accessori che lo psicotico sottolinea nel padre, come fonte del suo scherno. Sono accessori, ma legati al godimento sessuale con un'annotazione irrisoria: il foulard «da play boy anni '60». Del resto, nella forma stessa disegnata da Freud per raffigurare l'Io-Es, il «berretto acustico» su cui ci siamo soffermati, l'averlo così definito, è il segnale che per Freud quel disegno rappresentava una faccia, e come allora non vedere nel berretto, messo a sghimbescio, la riproduzione dell'altro berretto, quello che, colpito e fatto volar via da un passante che l'incrociava, era stato oggetto dell'umiliazione del padre, oggetto consegnato a Freud bambino dal racconto che il padre stesso gliene fece? 30

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