Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

26 Cit. in Singer [1976) 1986, p. 228 e in Thomas [1983) 1987, p. 298. 27 Franklin, Memoirs... (1817, postume), cit. in Singer [1976) 1986, P. 288. Come Franklin, anche Lord Chesterfield era stato per qualche tempo vegetariano. 28 Anche nel mondo semitico il concetto del paradiso terrestre implica l'armonia fra gli animali: la rottura di questa è conseguenza dell'azione di un principio malvagio, diverso nelle varie religioni. Così pure nel mondo vedico il concetto della non violenza è legato alla situazione paradisiaca originaria, degenerata progressivamente col deteriorarsi della condizione umana dall'età del ferro fino alla nostra (e si pensi all'importanza del vegetarianismo in queste culture). Nel mondo iranico, in cui il male non deriva da colpa umana ma è coeterno al principio del bene, gli scorpioni, i ragni velenosi e gli altri animali mortiferi sono opera di Arimane, dio del male. Nel paradiso musulmano si promettono fiumi di latte e torrenti di miele, non imbandigioni di arrosti. Passmore ([1974) 1986, pp. 23-24) menziona l'«Era della Perfetta Virtù» del taoista del IV secolo a.C. Zhuang-zi (Chuang Tzu) e una leggenda . degl'indiani CheroKee come prove della presenza dell'idea dell'armonia originaria del regno animale in culture ancora più lontane dalla nostra. Sul mito dell'età dell'oro, sulla concezione dell'armonia originaria, sull'idea del regime carnivoro come conseguenza della caduta, vedi i lavori di Lovejoy e Boas 1935. Di Boas, 1948, e il citato Thomas [1983) 1977, pp, 287-291. Di informazioni e discussioni sugli argomenti accennati in questa nota e nel testo sono debitore a Noemi Lombardi, a Lidia Procesi e a Giovanni Casadio. Su questi stessi temi vedi i lavori di Bianchi (1963), (1967), di Xella (1983, 1987). È superfluo ricordare che le anime pure di tante religioni favole e miti antichi e moderni, da Orfeo al dottor Doolittle, sanno ammansire gli animali o ne parlano addirittura la lingua. I santi associati con animali sono un esempio troppo noto; per non parlare di Francesco d'Assisi. 29 Zimmermann 1777; Agassiz 1850 a, p. 189. Su Zimmermann vedi anche i lavori di Bodenheimer e di Browne 1983, pp. 25-27. Mette conto di ricordare che Agassiz tradusse in tedesco (1839) il Bridgewater Treatise di Buckland, in cui erano ribadite ed ampliate le teorie contro cui si era scagliato Bugg. 30 Su Smith v. Medway, Memoirs of the life and writings of fohn Pye Smith, London, 1853. 27 Smith 1839, p. 97. Argomento non inventato, ovviamente, da Smith. Ad esempio, già il filosofo David Hartley (1705-1757) aveva scritto: «La filosofia [= la scienza] ha recentemente scoperto un numero così sterminato di ordini di piccoli animali in parti della nostra dieta prima ritenute affatto vuote di vita e una tale estensione della vita nel regno vegetale che sembra che ci troviamo nella necessità perpetua o di distruggere le vite di alcune delle creature o di morire noi» (Hartley [1749) 1801, Il, pp. 223). Per Hartley uccidere animali per cibarsene era usare violenza ai principi della benevolenza e della compassione (ibid., pp. 223-224). 32 Brown avrebbe potuto citare anche Genesi, 9, 12-16, in cui si dice che Dio stipulò il patto non solo con l'uomo, ma anche con ogni essere vivente e con tutta la terra. 194

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