Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

tabile) ma anche una pratica necessaria per risalire fin dove possibile la china e una condizione della rigenerazione dell'uomo e della società attraverso una modificazione radicale del rapporto fra l'uomo e la natura e la soppressione della ferocia dell'uomo nei confronti di ogni essere vivente.. È stato giustamente scritto che alla fine del '700 il vegetarianismo aveva «implicazioni radicaleggianti» e «un sapore millenaristico»25. A queste convinzioni si contrapponeva un argomento tratto proprio dalla visione dell'equilibrio della natura attraverso la distruzione: se, qualunque ne sia la causa, gli animali si mangiano fra loro, se tutta la natura animata è in guerra, perché l'uomo dovrebbe farsi tanti scrupoli? Come aveva sostenuto Spinoza, l'uomo ha sugli animali almeno gli stessi diritti che gli animali hanno sull'uomo e sugli altri animali (Ethica, IV, prop. XXXVII, se. I). Nelle parole di John Williamson, Lord Chesterfield (1750), mangiar carne è lecito «in considerazione dell'ordine generale della natura, la quale ha istituito come uno dei suoi primi principi l'universale predazione ai danni dei più deboli»26 ; argomento usato anche da Benjamin Franklin per giustificare il ritorno alla dieta carnea dopo anni di astinenza27 . L'idea che la condizione originaria d'innocenza e beatitudine fosse caratterizzata da una dieta vegetariana non aveva radici solo nella tradizione giudaico-cristiana. Sia essa o no la sopravvivenza nell'immaginario mitico delle abitudini di vita dei nostri antenati pitecoidi erbivori, è un fatto che miti simili ricorrono in molte letterature e religioni. La descrizione dell'Eden corrisponde grosso modo a quella dell'Età dell'oro o di Saturno tramandata, da Esiodo in poi, nella letteratura greca e latina. Gli uomini, in quel tempo, vivevano in armonia con la natura e gli animali, e gli animali in armonia fra loro. In questa che Empedocle chiamava l'Età dell'amore, non era nemmeno necessario usare la moderata violenza dell'addomesticamento e della coltivazione, perché le mucche e le 172

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