Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

la Natura, anziché crudele e tirannica, appare sommamente generosa e benefica (pp. 392-393)7. Tutte queste argomentazioni trovano sintesi e coronamento nell'argomento generale dell'equilibrio della natura e nella visione di un'armonia conservata grazie ad un sistema di reciproche limitazioni e di servizi scambievoli. C'è un mirabile equilibrio (balance) nel sistema di distruzione degli animali. Se tutta la profusione delle produzioni animali della Natura non avesse altro ostacolo che i diversi periodi a cui le loro vite, quando non siano estinte da avversità di questo o quel tipo, sono limitate, il tutto sarebbe presto annientato da una carestia universale e la terra, anziché brulicare di animali, presenterebbe, se non fosse ripopolata con una nuova creazione, soltanto una scena muta, senza vita, inerte. Se anche a una sola specie fosse permesso di moltiplicarsi indisturbata, si consumerebbe il cibo delle altre specie e certamente verrebbe posto fine alla loro esistenza8 • Le razze erbivore e frugivore, se non fossero frenate dai carnivori, aumenterebbero in misura pericolosa. I carnivori sono le barriere stabilite dalla Natura alle dannose inondazioni delle altre specie. I carnivori possono essere paragonati al sarchiello o al falcetto per potare che, sfoltendo le piante troppo fitte o sfrondando la loro esuberanza, consentono alle altre di crescere a maggior perfezione[...] E l'uomo, in virtù delle sue superiori facoltà mentali, frena la moltiplicazione dei carnivori e mantiene l'equilibrio e l'imperio del sistema animale (pp. 393-394). La natura «non fa nulla invano», e soprattutto ogni creatura esiste e agisce non solo per il suo bene ma anche per quello di altre. Una concezione, è il caso di notare, molto lontana da quella darwiniana, secondo la quale le caratteristiche di 152

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