Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

na: .è difficile replico a dire, nascer fuori di quel paese e scrivere con quella proprietà e con quella pulitezza con la quale uscirono ornatissimi i Saggi di Naturali Esperienze de' Sig. Accademici del Cimento [...] (pagine non numerate). 13 Barocchi P. (a cura di), Scritti d'arte del cinquecento, (1971), Vol. III; Torino, 1978, p. 707-711. La lettera fu inviata da Galileo a Cigoli il 26 giugno 1612. Se ne veda il commento di Panofsky E., «Galileo come critico delle arti. Atteggiamento estetico e pensiero scientifico», (1955), in AA.W. (a cura di Carugo A.), Galileo, Milano 1978. È molto interessante l'attribuzione che Panofsky fa a Galileo dell'anticipazione «della moderna distinzione tra valori "ottici" e valori "tattili": vi sono due specie di "rilievo" interamente differenti; l'uno inganna il senso del tatto, l'altro il senso della vista» (p. 83). 14 Si veda Finzi S., «Silhouettes» in Il mistero di Mister Meister. Scena e teoria della perversione, Bari, 1983, p. 67. 15 Il riferimento è costituito, come già ho detto all'inizio, dal lavoro di Sergio Finzi «Dialogo della natura e di un perverso», in op. cit., pp. 237-266. Vi si estrapola quasi a sintesi: "...la perversione è condizione del passaggio della magia naturalis alla scienza" p. 245. 16 Si vedano le pagine che Sergio Finzi dedica alla figura del dilettante in «Il piccolo Hans» 36, Bari, 1982. Si vedano inoltre dello stesso autore «L'amore della perfezione», op. cit. (1983), pp. 211-223, e «Il piffero maledetto», op. cit. (1983), oltre al già citato «Dialogo ecc.». Tali lavori costituiscono il referente teorico di questo mio articolo. In relazione al tema delle origini si veda, ancora del medesimo autore, «Il posto dell'Origine nel riconoscimento della psicosi, «Il piccolo Hans», 48, 1985 e Misurazione, calco e originale nell'analisi di un caso di psicosi infantile, «Il piccolo Hans», 53, 1987. 17 «Francesco Susinno sacerdote cappellano della Chiesa di S. Cristoforo; dopo il corso della filosofia applicossi in Roma e in Napoli alla pittura. Adoprò il pennello unitamente colla penna nel descrivere la vita dei Pittori, Scultori e Architetti messinesi che non sono né pochi né di bassa gerarchia. Il suo manoscritto originale, coi ritratti di ognuno di loro delineati assai bene colla penna e col lapis, l'abbiamo avuto sotto gli occhi, e ne abbiamo in succinto trascritte le memorie che si veggono sperse in quest'opera, ed oggi conservasi da Luciano Foti messinese, dilettante delle più rare antichità». La notizia è riportata da Valentino Martinelli nell'introduzione al testo p. XV. Edito per conto di Le Monnier in Firenze, vi si riproduce fedelmente il manoscritto, oggi conservato in Basilea. 1s Susinno F., op. cit., p. 237. 19 Ibidem, per l'episodio più oltre vedi la pag. 239. 20 Finzi S., op. cit., (1983). 21 Susinno F., op. cit., p. 242. 22 Nella Vana speculazione Scilla così si esprime: «Si deve stimare che, più d'una anzi moltissime (monete) se ne fossero coniate da un sol conio». 23 Finzi S., «op. cit.», (1982), p. 8. 24 Susinno F., op. cit., p. 244. In questa pagina Susinno narra la vita di Pittore di Giacinto Scilla. 25 Finzi S., op. cit., (1983), p. 217. 26 Susinno F., op. cit., p. 244. 146

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