Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

NOTE E BIBLIOGRAFIA 1 Per una approfondita introduzione si rimanda al volume di Nicoletta Morello, La nascita della paleontologia nel Seicento. Colonna, Stenone, Scilla. Milano, 1979 (A). Della stessa autrice si è utilizzata anche la raccolta antologica La macchina della terra, teorie geologiche dal Seicento all'Ottocento, Torino, 1979 (B).Entrambi i testi sono corredati da una esauriente bibliografia. 2 Le glossopetre (lingue di pietra) sono denti fossili di squalo, note da secoli e usate come antidoto contro il morso dei serpenti; incastonate in anelli e ciondoli oppure polverizzate,.mescolate con acqua o vino e ingerite, salvaguardano la salute di chi le porta. La credenza nella proprietà antivenefica delle glossopetre trae origine da una leggenda popolare, secondo la quale S. Paolo, in viaggio verso Roma, naufragato nel mare di Malta e trovato rifugio su questa isola, viene morso da un serpente.Egli maledice allora tutti i serpenti dell'isola tramutandone la lingua e i denti in pietra. Le glossopetre sono note infatti anche come lingue di Malta e lingue di San Paolo (V. Morello in op. cit., 1979 (B) p. 43). 3 Una sintetica ma puntuale ricostruzione della storia dell'occhio ci è data da Pierantoni R., L'occhio e l'idea. Fisiologia e storia della visione, Torino, 1981. 4 Scilla A., La vana speculazione disingannata dal senso. Lettera responsiva circa i corpi marini, che petrificati si truovano in varij luoghi terrestri, Napoli, 1670. Le successive citazioni dal testo saranno riportate fra virgolette con accanto l'indicazione della pagina. Il testo è conservato fra i «rari» presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Di più facile reperibilità è una sintesi <lella suddetta opera "voltata" in latino dall'allor celebre Mons. Bottari e pubblicata (dopo la morte di Scilla) in Roma nel 1747 col titolo De corporibus marinis lapidescentibus quae fossa reperiuntur auctore Augustina Scilla. Addita dissertatione Fabii Columnae De Glossapetris. Il testo originale è oggi riprodotto nel volume di Morello, op. cit., 1979 (A) alle pp. 148-263. Vi compaiono riprodotte anche le 28 tavole disegnate da Scilla corredate da esaurienti note dell'autrice. Una gran parte del saggio introduttivo (pp. 49-61) è riservata ad un esame dettagliato dell'opera di Scilla. 5 I testi consultati sono stati: a) Dizionario dei siciliani illustri, Palermo, 1939, p. 412 b) Grosso Copopardo G., Memorie de' pittori messinesi e degli esteri che in Messina fiorirono dal secolo XII al secolo XIX, Messina 1821, p. 139. c) Mira G.M., Bibliografia siciliana ovvero gran dizionario bibliografico delle opere edite e inedite, antiche e moderne di autori siciliani, Palermo, 1875-1884, Vol. II, pp. 344-345. d) Mongitore A., Bibliotheca sicula sive de scriptoribus siculis, Panormi, 1704-1708. e) Orlandi P.A., Abecedario Pittorico, Contenente le notizie de' Professori di Pittura, scoltura ed architettura, Rivisto da Pietro Guarienti, Venezia, 1753, p. 37. f) Susinno F., Le vite de' pittori messinesi, Messina, 1704, (ms), qui si è utilizzata l'edizione di Le Monnier, Firenze, 1960, pp. 234-244. 144

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