Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

una riprova delle numerose alterazioni che la crosta terrestre ha subito ad opera di svariati agenti naturali in un arco di tempo concepito, ormai, come sempre più lungo. Scilla ritenne, a questo proposito, che Malta non fosse stata creata da Dio «nella forma in cui oggi si vede». Una serie di inondazioni e di «ondeggiamenti terribilissimi» sconvolsero la terra e «corpi ed animali proprissimi del mare, arrivati per qualche accidente fra terra, insieme con la materia loro continente che ora veggiamo rialzata in collina, ed in monti, o di semplice rena, o di mango, di tufo ovvero di sasso» ne sono una testimonianza ad oculos. Le differenti «qualità» dei terreni, gli strati di rene ordinarie, finissime o grosse, mezzane e minute, le aggiunte di materia «forestiera», la composizione degli strati sedimentati delle montagne «di fortissima rocca, in altri di mediocre durezza e spesso di bianco tufo overo di marga poco dura» si correlano-al diverso grado di durezza acquisito da animali della stessa specie. «L'alterazione in sasso» o, in altri casi, la perfetta conservazione dei fossili nei loro modelli interni, esterni o calchi, è anch'essa attribuita da Scilla agli agenti naturali. Se in Malta cioè le glossopetre trovarono un terreno adeguato a conservarle, altrove può essere accaduto che siano state «disciolte rene. Sarà stato contrario, ed abile a consumarle massimamente considerato il tempo» (p. 81). I pian:i sui quali la complessa «lettera responsiva» di Scilla si è articolata attraversano e tagliano paleontologia, biologia e geologia stratificandosi e ricomponendosi nel disegno. «Sono Pittore- afferma infatti Scilla a sottolineare, se ancora ve ne fosse bisogno, il primato della vista rispetto ad ogni altro senso- e <limando che discorriamo delle cose che solamente ho vedute e che possiamo 134

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==