Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

originaria natura petrosa dei fossili e della loro crescita spontanea nel terreno. L'episodio della disputa, ricostruito da Nicoletta Morello8, svela il nome del naturalista, Giovanni Francesco Buonamici (nome che Scilla aveva celato al suo pubblico in quanto «il nominarlo... parrebbe, che l'avessi voluto condur vinto in trionfo» p. 2) e prosegue: Paolo Boccone (medico, di professione botanico presso il Granduca di Toscana) amico di Scilla era giunto in Sicilia per condurre una ricerca sulla flora locale di questa terra; gli fu compagno durante le escursioni lo stesso Scilla, già da tempo appassionato alla questione dei fossili. Al momento in cui Boccone si trasferì a Malta per la prosecuzione della sua ricerca, Scil.la lo interpellò affinché gli inviasse alcune glossopetre in quella terra meravigliosamente conservate. Paolo Boccone non fu però in grado di soddisfare questa richiesta che passò, di conseguenza, al melitense Giovanni Francesco Buonamici - anch'egli medico e naturalista - che di Agostino Scilla conosceva solo le doti di numismatico. Il Buonamici inviò a Scilla assieme alle glossopetre una lettera nella quale confutava e ribaltava la sua iniziale convinzione relativa all'origine organica dei fossili in difesa dell'ipotesi della loro origine petrosa, richiamandosi ai filosofi naturalisti che nell'antichità avevano sostenuto tale concezione. Questo spiega la lunga premessa di Scilla alla trattazione geopaleontologica contro la «vana speculazione»; quella filosofia cioè che non conduce a una approfondita conoscenza della natura ma che in «astratto», senza alcuna preliminare osservazione pronuncia «il così è delle cose». Sino dalle prime pagine, addirittura dallo stesso titolo, l'opera di Scilla annuncia il trionfo della conoscenza oggettiva, costruita dal senso e dalla ragione, sulla visione aprioristica della natura ereditata dal pensiero degli aristotelici. Scilla è sicuro di possedere il principale strumento per indagare la natura: il «senso» della vista. La speculazione 130

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