Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

e la veste rialzata da un lato e fermata da una rosa, un cappellino di paglia dorata e un bastoncino. Di fronte a lei stava uno spazzacamino, anche esso di porcellana: sosteneva con grazia la sua lunga scaletta e sorrideva». (H.C. Andersen -La pastorella e lo spazzacamino). Quando ero piccola, nella casa dei miei nonni c'erano arazzi alle pareti delle stanze buone, là sugli arazzi si svolgevano scene e queste scene erano tutte lì di fronte a me dispiegate in lungo e in largo. È stato quello il primo cinema della mia vita. Poi c'erano sui mobili le statuine di Capodimonte, le tuttotonde, le gambe piene, il mio primo teatro. Certo il gusto era proprio ottocentesco, bisogna convernirne e infatti i miei nonni erano dell'Ottocento. Ancora oggi molte case, però, hanno queste belle statuine e chi proprio un Capodimonte vero non lo può avere, s'ingegna di averne almeno un'imitazione. Che saggezza, però, i Borboni a volere la fabbrica di ceramica a Capodimonte! E come questa fece in fretta a superare quelle francesi, a imitazione delle quali era sorta! Come pure alcune cose nel Sud saprebbero in fretta superare, se solo fosse loro consentito di sorgere. Oggi un corsista delle 150 ore ha portato la sua bomboniera di nozze, era una statuina in stile Capodimonte, così è cominciata una sorta di conteggio, da cui è venuto fuori che bene o male tutti noi abbiamo in casa una bomboniera così. Ah sì? E dove? O beh sul televisore, sul mobile e allora io ho detto, chissà se anche le nostre statuine vivranno poi le cose paurose, che Andersen seppe dire con La pastorella e lo spazzacamino! Cadranno, tenteranno la fuga (la scaletta tutta in verticale, che lo spazzacamino tiene e che è suo strumento di lavoro), si romperanno forse o riusciranno ad uscire fuo­ �i? Torneranno lì nella stanza, o sapranno la geografia e la zoocenosi di altri luoghi (la galera alcuni forse, dove 107

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