Il piccolo Hans - anno XV - n. 57 - primavera 1988

Può un accento cambiare il mondo? L'ha detto molto bene Gianni Rodari nelle sue poesie per bambini. In una di esse, ad esempio, Como, per un accento che gli è caduto addosso, diventa un comò. Interno o esterno? Omero utilizza poeticamente l'immagine del fiume che percorre la Terra (Okeanos) corrispondente alla concezione mitica di un mondo in cui la Terra è circondata da Okeanos che vi si "sdraia" sopra; questo è infatti il significato di acayanas in sanscrito (con il senso anche di «contenente e richiudente») da cui deriva il greco. Un altro mitema concepisce Okeanos come la vagina o l'utero contenente il proprio bambino: la Terra. D'altra parte il fiume eraclitiano che è «divenire», spazio in movimento, tempo, rappresenta un mitema simile: lo spazio della terra è contenuto e mantenuto vivo all'interno del continuo fluire del tempo. Nel punto dell'innervazione, in cui l'immagine riflessa nella retina si fa propriamente visione, l'occhio è necessariamente cieco. Esso organizza la visione intorno a questo centro invisibile il che significa, anche, che tutta la visione è organizzata per non farti vedere questa cecità. E come se ogni illatenza contenesse, incastonata al proprio centro, un'inestinguibile latenza, ogni luminosità imprigionasse un'intima tenebra. All'animale questo punto cieco resta per sempre nascosto, esso è immediatamente contiguo alla propria visione, non può mai tradire la propria cecità, farne esperienza. La sua coscienza svanisce così nel punto stesso in cui si desta: è pura voce. Solo l'uomo s'interessa alle immagini, conosce l'apparenza come apparenza. 104

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