l'ordine civile - anno II - n. 17 - 1 settembre 1960

NOTE POLITICA INTERNAZIONALE Il generale e l'Eùropa Nel numer:o preced-ente avevamo gia indicato negli iateressi di politica inter– nazionale, facenti ca;po all'Inghilterra, le cause ultime delle lunghe -manovre, culminate nella cc meraviigliosa maggio– ranza >i deH'on. F.anifa,ni e coronate dal successo romano di Lor.d Home. L'In– ghilterra è decisa a•d annac:qua-re ·il MBC : anche con 1qualche prop•rio co– sto: il gen. De .Gaulle è -deciso a costi– tuire una solida·rietà politica euro•pea, reale ed operante, la, massima possibile ne:lle circostanze presenti. Un fat,to negativo e:d un fatto •pOM-tivo • si incrociano oggi in Europa, tornata so-ggetto di decisio·ni e di azioni poli– tiche. Il caso Congo ha perme5So di misu– rare la debolezza europea, il « mito mondiale dèll':Euro·pa » come ha detto l'on. Nenni. Il Belgio ha compiuto un atto grave di irresponsa·bilità politica consegnando ad un uomo senza equili– brio né raziocinio 14 milioni di negri. Che essi siano stati consegnati dal Bel– gio a Lumum:ba, è il titolo che consente al capo congolese di occupare il Kasai e di muovere ·guerra al Katang-a. B Bel•gio è stato costret>to a compie~ qùes-to at– to di -debolezza dal suo isolamem:to. Cer. to, il complesso anticolonialista che per– vade l',Euro-pa •ha avuto la sua ,parte in questo. Il Portogallo ha avuto più dignità e più forza ,politica e non ha sgomhra-to né J.',Angola né ,i;l Monz,am– bico. Ma il Portogalio è stato un gran– de Stato ed il Belgio ha alle spalle delle tradizioni .mercantili : per questo gli argomenti economici hanno avuto tanto peso a Bruxelles ( oltre ,si capi– sce il moralismo anticolqniali,sta, ,più forte in paesi più -aper~i dalla «· mo– derni,tà ;> al « progressismo »). Gli americani non banno questo •pro– blema : ne hanno altri, ,questo non è il foro. Il ;problema dell'Africa è, sto– ricamente e geo'graficamente, un pro– blema europeo e non un prob-lema ,ame– ricano. Se i -paesi europei non vogliono ab– bandonare i negri a.lla dittatura, alla barbarie, •alla infiltrazione ·comuni-sta, russa og·gi, cinese n:el ,prossimo doma– ni, debbono essere uniti e non accett-a– re sopr.usi o ricaui'. Non si può credere che la legge del– la dignità e dell'.onore sia finita nei rapporti •tr:a i popoli e che -tu-Ho sia so– stituito da un pacifismo commerciale. Il sempJici,smo ameiiicano sta comm- E COMMENTI ciando ·a ca,pi,re che non è così nel GoÌfo dei ,Caraibi. ,La sohdarietà politica ,europea rea– le, ·non verbale; è una nooès~ità per la Europa. Ma è una necessità •anche per la p-ace. La politica tedesca dovrà _intendere che iil •ti·po di rapporti che .il gen. De Gaulle intende instaurare con il mondo sovieti,co non è_né dubbio atlantismo, né ifilosovietismo. H fermissimo e -de– terminante appoggio che il ,generale ha d-ato al ,cancellie,re ai tempi della ipre– co-nferenza al ver:tice quando l'America di (e :distendeva >l se MaCIMillan si consi– der,ava ormai vicino a riportare ,a Lon– dra, come Disraeli dopo il Co,ngr-esso di Berlino (e -con la medesima verità di ,allora) « ,pace con ono·re » _ ai _su<>i compatrioti, ,dovrebbe ,fare testo. La Franci,a non mancò allora alla ,Germa– nia libera. Se la Fra~cia avesse soltanto intiepidito la sua ,li,nea, il cancelliere si sarelbbe trovato isolato, nella sua fer– ma ,qifesa dello statu quo di Be.rl1ino, innatjzi a.i -suoi stessi alleati. ,Essi glì avevano già imposto deHe ,concessioni che bgli non avreh-be desi-d-erato fare, avviahdo lo status di ·Berlino-Ovest ver– so 1q:qello d1i una specie di città se non neuttalizzata, limitata nei .suoi diritti politici. Eppure i rapporti sovietici con ·De Gaulle sono i migliori_ tra quelli ohe i . sovietici hanno con le :grandi ,potenze occid.entali : migliori anche di quelli con M:ac iMilla.n. ·Perché? Perché l'esi– stenza ,di una forza èuropea tra i russt e gli americani è una •ga,ranzi'a .ogget– tiva ,d,ipace : perché i russi -possono con– cedere a,gli europei cose che non -pos– sono ~oncedere agli americàni. Se iBer– lino rimane un ,prohlema russo-•ameri– cano, è un ;prohlema insolubile, ed una miccia accesa. Se diventa un proble– ma ru,sso-·europeo diventa un problema t-rattabile e :Solubile. E d'altro canto 11Europ•a ,costi,tuisce un .quadro diverso: 1e tr.a.ttative con un consiglio ,europeo non sono le « tratta– tive dirette tra tede11chi » consiglia,te da Mo,sca ahlo scopo di pone •le •due German.ie, su un pi•ano .di -pa-rità mora– le, cosa ·giustamente ina-ccettabile per A:denauer. 11 fatto ,di •conseutire alla ·Francia di pa,rlare per !'<Europa -·d,ei cc 6 » in un direttorio atlantico è un interesse dei « 6 », non una diminuzione -del loro s_t,a,tus•politico: a'ltrimenti Plnghilterra rima-rrà -sempre preva.lentemente par– t,ner europe·o •del,l'iAmerica. ~vi-dente– mente, da 1quel ,momento un r:appresen– tante francese nel 'direttorio -atlantico potreihbe rfoeve.r:e le sSUedi•ret~ive solo •dai cc (i »• e non ,dal solo gov-erno di Pari·gi. Vorremmo sapere p_oi in che ·.co,sa 1a efficienza· militare -dell'alleanza atlan– tica sarebh"e poi diminuita da un ·rag– gruppamento europeo che si estende-sse al piano miHtare. Ma gli stessi che o.ra piangono su 'qu·esto europeismo militare non erano una volta fautori ·della ,CE,D, della comunità militare europea sopra– nazionale? Non ·ca,dde ,essa per respon– sabilità deUa IV repubblica? Ed or:a C'he ila V comin,cia ad avvfoinar,si alle idee che avevano motivato la OED ,a,1- lora, perohé tanta avversio,ne? Nel piano di De Gaulle sta il pro– g.resso e la salv-ezza ;delHEuropa, non il suo indebo:limento e 'la sua cr:isi. Tut-t•avia ninghilterra oggi gioca for..– te : e si atJtrihuisce al -canceHièr-e Ade– nauer un atteggiamento di riserva sui progetti del generale De Gaulle. Siamo cer,ti che ancora .una vo1ta il can,celliere confonderà i suoi cri,tici ed impedirà l'isolamento del •g·ener-ale, -com'P'renden– do le sugg-estioni 1po:li1tfoamente creati– ve che sono nei progetti francesi. Se questo accadrà, a poco gioveran– no i successi romani di Lord Home: !"Italia non •può fare una politica di– versa da quella di Francia e Germania unit,e. Per questo, anco.ra una volta i destini deH~Eur:opa passano per le mani del cancelliere tedesco. INTERNI Voti che non contano Non è nostra intenzione avv,iare con questo s-0ritto l'·enn:esim·o processo alla politùa iooliana ; né tanto menOA in• terf erire nella v-itw ,interna dei partiti ehe asse,ri·sco-nodi mvlita-,,e in quella parte dello schiera-mento politiico. Il nostro vuo•le essere ,solamente un tentativo di pwntualizzare •alcuni dati di fatto interessanti la vita del Paese, da ·una attenta e sipass-ionata considera– zione d!ei quali s,ia possibile trarre ele– menti di •azione·-0 ap·ac idi eser-citare una influenza positiv,a s.ul futuro della vita pohvtica nazi(J!Tl,ale. Il -dato di fatto su cui riteniamo più opportuno soffermarci, 1è offerto dalla constatata incapacità della destrà ita– liana a pesare in modo determinante sul corso delle cose politiche del no– stro Paese. La co-sa,_a-nostr.ogiudizio, -assume un rilievo del tutto partioclare quando si consiJde 1 ri che ,la destra pes-a nehlo schie•,

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