l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

l'ordine civile -------------------- E non vi è il m1mmo dubbio che ogni eventuale ritorno di fiamma a forme di oltranzismo liberale in materia che tocchi i diritti di Dio e della sua Chiesa, troverebbe una riaffermazione di dura ed intransigente condanna. Da quanto detto· si dovrà dire che nessuno potrà atten– dersi impossibili cedimenti o compromissioni della Chiesa con gli errori che travagliano il mondo moderno. Le dimensioni degli enori non spaventano, e comunque non sarà certo tale elemento a fare deflettere la Chiesa da posizioni dalle quali essa, anche se in assurdo lo volesse, non potrebbe deflettere per comandamento divino. Gli errori si combattono, innanzi tutto, con la fedeltà intransigente ed assoluta ·ai principi, poi con -cc i nuovi modi attéggiati » di cui parla Rosmini. Il compito della Chiesa e della Gerarchia è quello di La Svizzera Forse oggi non è p1u necessario come un tempo spiegare le ragioni per cui è possibile e sovente vantaggiosa la convi– v·enza di s~irpi di lingua diversa entro i confini di una stessa organizzazione politica. In ·realtà l'origine etnica di un popolo ha uno scarso significato rispetto al suo comportamento po– litico, ma sono piuttosto l'educazione e lo spirito maturati in un certo -clima storico che caratterizzano la vita di un popolo. Fra tutti significativo è l'esempio svizzero in cui un popolo in maggioranza di stirpe e di lingua tedèsca, ha maturato uno spirito moderato e liberale assolutamente diverso dalla men– talità rigida ed estremista dei suoi cugini settentrionali. Ma l'esempio svizzero è ben altrimenti importante se si pone mente che in questo paese alpino al ,confine fra il mondo la– tino e .quello germanico, si è formato uno stato in cui vivono da secoli l'uno accanto all'altro popoli parlanti almeno quat– tro lingue diverse ed in particolare i tedeschi sono fianco a fianco con gli stessi diritti e con gli stessi doveri a francesi ed italiani. Neppure nei momenti più tragici della storia d'Europa quando le principali nazioni del continente si bat– tevano .ferocemente l'una contro l'altra anche in nome di un presunto dovere verso la propria stirpe, passò per la mente a questo saggio popolo di trasferire all'interno della confede– razione quei motivi di divisione che laceravano l'Europa. Anzi può dirsi che gli svizzeri tedeschi furono nella loro grande •maggioranza profondamente avversi ai loro consan– guinei settentrionali, in nome dei princìpi di libertà e di umanità, che dallo Stato tedesco erano stati troppo •brutal– mente violati. Per intendere esattamente la cultura e lo spirito della Svizzera moderna bisogna rifarsi alle origini della Confede– razione. La rivolta dei cantoni montani ( forestali) che costi– tuirono il primo nucleo del paese fu un fenomeno tipica– mente mediovale, .da inquadrarsi in quella lunga lotta che contrappose •comunità cittadine e valligiane ai signori f~-u– dali. E' però caratteristico il fatto che questi cantoni aa qualche tempo dipendevano direttamente dall'imperatore e che perciò la ,loro vittoria, se non significa vero e proprio ri– getto dell'autorità imperiale, acquista un significato tutto par– ticolare. Sotto questo profilo la battaglia di Morgarten ,(1315) ha ·qualcosa in comune nel suo significato con quella di Le– gnano { 1176). ·Del resto nelle stesse alte valli lombarde :Vi erano stati movimenti per una maggiore autonomia e per veder riconosciuti i diritti acquisiti per consuetudine dalle varie comunità. Se è vero infatti che nell'alto medio ,evo lo spirito di libertà dei popoli germanici si trasforma sovènte in anarchia, dopo l'anno mille con il superamento del primi– tivo periodo di assestamento e di disordine e con la ~e:finitiva civilizzazione dei barbari, una nuova società aperta a tutte \., pag. 9 salvaguardia dei principi. Al laicato cattolico spetta la scelta dei cc nuovi modi », che dovranno essere, in tutto, consoni ai principi. Tale divisione di compiti si impone, considerato che gli errori toccano non solamente la sfera della dottrina, ma an– che la sfera della politica, dell'economia e del vivere civile in genere, che rientrano nella sfera di com,petenza e di inte– ressi dèl cittadino •e dell'uomo. E vi dovrà essere certezza assoluta nei cattolici ohe se - i nuovi modi di lotta saranno consoni ai principi della Chiesa, ne deriverà che gli stessi saranno di apporto determinante alla missione della Chiesa nel mondo, ed alla salvaguardia di quei principi di vivere libero e civile, la realizzazione dei quali ,è la meta più alta a cui deve tendere l'uom~ nel vivere la sua giornata terrena. e l'Europa di Paolo Possenti le conquiste dello spirito umano si p,resenta alla ribalta della storia. La certezza delle verità spirituali trascendenti non è un limite per questa società, ma anzi un incent1vo a penetrare le verità cristiane ed a realizzarle nella vita. Così filosofia, arte, industria, commercio e politica, hanno un respiro, una originalità e una potenza creativa che hanno permess'o 'di at– tingere ad alcuni dei momenti più alti della spiritualità uma– na. Caratterizza la vita politica di quest'epoca la formazione di limitate società civili organizzate non più sulla base di una ragione di difesa sotto la giurisdizione di un feudatario laièo o ecclesiastico, ma come libera -comunità di uomini che si riuniscono e si organizzano politicamente per perseguire i fini naturali di_una società civile. Caratteristica di queste piccole comunità è un senso altissimo della propria libertà. Può dirsi· anzi che forse non più in epoche succ•essive i po·poli dell'-Eu– ropa occidentale, col formarsi de.Ile monarchie assolute nazio– nali, hanno goduto di una così larga autonomia locale ed una così ampia libertà. Gli unici -limiti alla libertà di tali comu– nità non furono di èarattere giuridico ma nella legge natu– rale e nella morale cristiana. Del resto ormai partè della stò– riografia occidentale ha· riconosciuto -queste positive caratte– ristiche alla società civile medioevale. Bisogna po·rre mente a questi fatti hasiliari se si vuol comprendere l'originario spirito che animò la lotta e la resistenza dei cantop.i svizzeri· contro l'imperatore. In seguito questi montanari poterono di– fendere la conquistata libertà e la loro autonomia politica contro tutti grazie al loro valore straordinario ed ad una nuo– va tecnica militare da essi· inventata che permise loro di re– sistere con successo alla cavalleria pesante feudale, fino allora invitta contro le fanterie. In seguito una fortunata serie di alleanze e di conquiste permetteva agli svizzeri di allargare la loro influenza e di accrescere la loro potenza. Ormai le fanterie svizzere sono le migliori d'-Europa e la confedera– zione è potente e rispettata. Il fondamento della vita politica del paese rimane però sempre la piccola entità cantonale, en– tro la quale continua a funzionue la vecchia struttura po• litica democratica erediiata dal medioevo. Nei vecchi cantoni originari ( forestali) continuano a sopravvivere attraverso i secoli addirittura forme di democrazia diretta, in cui il popolo riunito in assemblea decide sulle questioni grandi e piccole delle comunità. Ma anche laddove tale esercizio diretto del potere non è possibile, l'amore per la li'bertà rimane la ra– gione politica fondamentale della vita sociale. La fonte principale in èui si può riconoscere l'autorità come fondamento della Confederazione è il « Patto » stipu– lato fra i cantoni che come vi si affermava '« deve durare in eterno, se Dio lo vorrà ». In ·questo « Patto JJ può vedersi la cmi'sacrazione di un pri:gcipio superiore, che è la premessa

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=