l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

VANGELO SECONDO GIOVANNI (XVI, 5-14), Quarta domenica dopo Pasqua. « Vado da chi mi ha mandato, e nessuno di voi mi chiede: dove vai? Ma perchè vi ho detto questo, la tristezza vi ha riempito il cuore. Ma io vi dico che è meglio per voi che io me ne vada; perchè se non me ne vado il Consolatore non verrà a voi; ma se me ne vado, ve lo manderò. E ql.!ando sarà venuto, accuserà il mondo per il peccato, e per la giustizia, e per la condanna. Per il peccato, perchè_ non hanno credu~o in me; per la giustizia, perchè vado al Padre e non mi vedrete condannato. Ho ancora' molte cose da dirvi, ma adesso non .potete ca– pirle. Quando sarà venuto lo Spirito di verità, vi insegnerà tutta la verità. Non parlerà, infatti, da se stesso, ma dirà tutto quello che ha sentito, e vi annuncerà le cose future. Mi glorificherà, perchè pren.derà dal mio e ve lo annuncerà ». VANGELO SECONDO GIOVANNI ( XVI, 23-30). Quinta dome– nica dopo Pasqua. « Se chiederete qualcosa al Padre nel mio nome, ve la darà. Fino a questo momento non avete chiesto nulla nel mio nome: chiedete, e otterrete, perchè la vostra gioia sia piena. Vi ho parlato attraverso similitudini. Viene il momento in cui non vi parlerò attraverso similitudini, ma apertamente vi rivelerò il Padre. In q·uel giorno chiederete nel mio nome, e non vi dico che sarò io a pregare il Padre per voi; dal momento che il Padre stesso vi ama, perchè voi mi avete amato e avete cre– duto che io sono uscito dal Padre. Sono uscito dal Padre, e sono entrato nel mondo; adesso abbandono il mondo, e vado al .Padre ». I suoi discepoli gli dicono: « adesso sì che parli chiaro, e non fai nessuna similitu– dine. Adesso sappiamo che sai tutto, e che non hai bisogno che nessuno ti interroghi: per questo crediamo che sei uscito ,da Dio». VANGE-LOSECONDO GIOVANNI (XV, 26-27; XVI, 1-4). Do– menica nell'Ottava dell'Ascensione. « Quando sarà venuto il Consolatore che vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, testimonierà di me; ed anche voi sarete miei testimoni, perchè siete con me dall'inizio. Vi ho detto q•ueste cose perchè non vi scandalizziate. Vi cacceranno dai luoghi di culto, anzi viene il momento in cui chiunque vi uccide penserà di rendere onore a Dio. E vi tratte- ranno così perchè non hanno capito nè il Padre nè me. Ma vi ho detto queste cose perchè quando verrà il momento vi ricordiate che io ve ne avevo parlato ». .i I tre passi evangelici che ho riportafo fanno parte del- \ l'unico grande discorso che, secondo la narrazione dell'apo- ,i stolo Giovanni, Gesù Cristo ha pronunciato durante l'ultima cena pa·squale, per poi avviarsi al Getsemani incontro alla sua agonia. Sono, si può dire, -le sue ultime parole, forse le lL VANGELO più alte e le più difficili, quelle che noi ,chiameremmo il suo « testamento spirituale ». Lo sguardo di Gesù, dinanzi ai di– scepoli -che non riescono neppure lontanamente a capire il significato del presente, è tutto teso al futuro, a ciò che deve venire, straordinariamente grande e potente. Leggendo per la ennesima volta l'intiero contesto stentiamo a rendercene con– to, anche pe:rchè, legati alle garanzie che ci offre il passato, siamo di solito pochissimo disposti a -cercare ciò -che è nuovo, Ma se mettiamo accanto alèune delle frasi più ardue, l'insieme dovrebbe essere ancora capace di sbalordirci. La -condizione instaurata dal sacrificio di Cristo - me– diante la venuta del « Consolatore » che è lo •« Spirito di verità » - è questa : conosceremo « tutta la verità e sapre– mo cc le cose future >>; il Padre ci sarà rivelato apertamente e non più adombrato attraverso similitudini, siano pure le sublimi similitudini pronunciate della labbra del Figlio; Gesù non pregherà più per noi, perchè il Padre stesso ormai ci conoscerà e ci amerà uno ad uno. Io mi domando se, in che senso e fino a che punto questa condizione che -ci è stata preannunciata è promessa come estremo messaggio del Cristo ai piedi della croce, si è realizzata. Anzitutto ·è ·certo che non si è realizzata nella storia del mondo; è evidente che non è una condizione estesa fin dove . si estende la cristianità, che da molti secoli ormai coincide con l'umanità che fa la storia. I cristiani non sanno tutta la verità, ignorano il futuro, e non conoscono Dio in nessun modo più diretto e più immediato di quello che è rappre– sentato dalle parole -e dalle similitudini attraverso le quali Gesù ·Cristo lo ha fatto conoscere duemila anni fa. ·Nelle stesse parole di Cristo alla vigilia della sua mo-rte, la condi– zione profetata per i suoi seguaci è presentata, anzi, come l'esatta e radicale antitesi della condizione in cui verrà a tro– varsi la storia del mondo. La storia del m_ondo infatti, dice Gesù, ,è già condannata nel suo principe ( il principe delle· tenebre), perchè non· ha creduto, davvero creduto, nel -Cristo; e non ha creduto nel Cristo perchè non ha capito nè lui ~è il Padre, anche se pro– prio nel nome di Dio e per garantire il suo onore caccerà i testimoni di Cristo dai luoghi di culto e li ucciderà. La fonda– mentale contrapposizione non è dunque - •come vorremmo che fosse a nostra giustificazione - tra coloro che rifiutano Dio e coloro che accettano il nome di cristiano, ma tra. coloro che, accettando o meno il nome di cristiani ,( cc non chi dirà Signore, Signore ... »), saranno tanto lontani dal -volere la po– tente e rinnovante verità di Dio da rifiutare e perseguitare chi, scandalizzando i pigri amici del vecchio, attende ed esige l'adempimento pieno di tutto ciò che è stato promesso, e crede con tutte le sue forze che •cc secundum consumationem, non secundum initia rerum, accipienda sunt divina misteria » ( cc Trflctatus super quatuor Evangelia » di Gioacchino da Fiore). Giorgio Zunesi Direzione, redazione e amministrazione: Roma • Via di Porta Castello. 13 • Tel. 561.279 Direttore: GIOVANNI BAGET-BOZZO - Redattore responsabile: DOMENICO DE SOSSI ibli Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 6923 del 30 maggio 1959 ABBONAMENTI: Annuo: L. 2.000 • Sem.: L. 1.100 • Trim.: L. 600 Ttip. Aas-GRAF . Roma . Via Banchi Vecchi 12 • Telef. 652.576

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