l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

pag. 8 creatura che subisce lo stimolo al godimento massimo delle cose terrene - ; negazione - del valore delle oper.e ai fini dell'eterna salvazione - che sarebbe come dire libertà asso– luta per l'uomo di conquistare e godere nella misura più larga possibile, i beni del mondo, senza rinun,cie, senza sacri- fici e· senza .sofferenza -. • L'errore insito nella ribellione alla legge di Dio è alla base del .razionalismo moderno che, confinando l'etica reli– giosa nel chiuso delle coscienze, nega una sua incidenza nella vita della società,. che si muove per leggi proprie verso il conseguimento nella storia di mi;te in cui l'umanità conoscerà uno stato di. perfezione, illuminato dalla pura Rag'ione, che· s1 porrà come unica forza universale. E' l'errore -che ritroviamo alla radice dell'idealismo, ·che si. pone come il tentativo di svincol.ire l'uomo dalla legge di Dio - legge che chiede atti volontari di ripulsa e di lotta agli allettamenti del mondo, come condizione per il conse– guimento di obbiettivi definitivi sul piano della storia che per sempre dovranno liberare l'uomo e la società dal dolore e -dalla sofferenza. « ... Le forme degli errori mutano sempre; sicchè paiono sempre nuovi; e contro di essi è d'uopo perciò di argomenti in nuovi modi atteggiati, per togliere d'addosso all'errore il nuovo vestito >>. Dopo la diagnosi, la scelta dei mezzi di lotta : saranno essi « argomenti in nuovi modi atteggiati >>. Ma alla base di tale impegno è certo l'affermazione che se l'errore -è sempre uno, uno resta il motivo di contrappo– sizione, in nuovo modo atteggiato. Questo significa fedeltà intransigente ed· assoluta ai prin– cipi che sempre hanno contrastato l'erro1·e. Fedeltà ai principi che verrà espressa in modi adeguati, attraverso gli strumenti più idonei. E perchè questo sia, non sarà, certo, necessario accon– disc.endere a premesse o conseguenze derivanti dall'errore. Nè -vale argomentare che di alcune cose che paiono di– scendere, con beneficio per l'uomo e per la società, dalle ideo- • logie dell'errore, -è necessario prendere atto, •quasi a dare un valore positivo, pur se contingente, a quelle ideologie. Perchè è vero che gli errori « ... non tenterebbero le menti; se attorno al falso essi stessi non mettessero alcuni brandelli di verità ... che messe in piena luce dai sofisti, for– mano tJitta l'attrattiva dei loro falsi sistemi >>. Niente, di ciò che può apparire veritiero negli errori che travagliano l'età contempo~anea deriva dalle premesse filosofiche degli stessi; solo il male che tormenta l'uomo moderno nello spirito e nella carne, da esse deriva. Non l'esaltazione dell'uomo come essere capace di deter– minare il suo d~stino in libertà ; ,che tale affermazione - senza limitazioni di casta, di •c-enso, di razza o di classe - ha trovato la .sua affermazione prima e più alta nel Vangelo. Non l'anelito alla giustizia ed alla eguaglianza. fra gli ·uomini, che nel Vangelo di Dio e nella sua Chiesa ha trovato gli strumenti pii;t alti attraverso i quali. realizzarsi nel mondo. Non l'anelito alla pace, che dalle parole di Dio e nella -azione della Chiesa ha tratto forza e vigore nel cors.o di duemila anni. Al contrario, è dagli •errori insiti nelle ideolo!!;ie che si diffondono nel mondo contemporaneo che l'umanità ha deri– vato. qud male. che non pochi fra i cattoJ,ici vorrebbero com– battere attenuando la loro opposizione ai principi dai quali derivano. L'egoismo fra gli uomini e fra le. classi d_ivien.e forza storica determinante nel momento in cui la ribellione pro– testante alla Chiesa. di Roma, affermando con la predestin_a– zione la inutilità delle opere ai fini della salvezza eterna, spinge gli uomini ad una sfrenata corsa per il conseguimento, a qualunque prezzo, dei beni d_ella terra. Le guerre si trasformano in massacri nel momento in cui si afferma il principio di una loro ineluttabilità, ouali mani– festazioni di momenti obbligati nel processo dello Spirito che si evolve verso la sua completa autocoscienza. L'uomo individuo viene calpestato, e la sun ..personalità annientata. nel momento in cui si afferma il principio che l'or– dine sociale si sovrappone al diritto -del singolo. come mo• mento obbligato di quel processo .che dovrà concludere con Cl -l'ordine civile l'instaurazione nel mondo di una società perfetta, nella giu– stizia e nella libertà. Tali considerazioni non sono del tutto estranee a quei cattolici che, nella pratica, mostrano di indulgere alle ten• tazioni dell'errore. Essi giungono a riconoscere di buon grado la primoge– nitura della Chiesa nella affermazione e nella difesa dei di– ritti dell'uomo e della società; giungono a riconoscere il male che deriva all'umanità dal dilagare nel mondo dei principj •derivati dalle ideologie proprie del pensiero moderno. Ma pur tuttavia concludono che una cosa è la dottrina della Chiesa e altra è l'aderenza della Gerarchia allo spirito della dottrina. ! E quanto ai mali che all'uomo. ed allà società dJl diffondersi della ideologia e. dell'etica derivate derivano dal pen- • 1 d • h 1· • siero mo erno, essi argomentano c e g 1 stessi sono una con- se~uenza diretta della mancata ed attiva presenza della. Chiesa nel mondo in progresso, o, peggio, dall'attardarsi della ge– r!chia in difesa di posizioni superate dall'evoluzione storica. Ed a suffragare la creduta validità obbiettiva del loro a igomentare, parlano di rnpposte revisioni di atteggiamenti, operate dalla Chiesa nei confronti di ideologie prima condan– nate indi tollernte se non accettate. [ Alla radice di un tale argomentare noi rileviamo due errori egualmente gravi. Il primo consiste nel considerare compito della Gerar– chia quello di adeguare le verità della dottrina alle manife– stazioni del contingente. Il secon4o, consiste nel non considerare che la Gerar– chia, quando ha mostrato di attenuare la sua intransigenza nei confronti di ideologie condannate, lo ha fatto nel momento in cui « brandelli di verità >> in esse contenute hanno preso un deciso sopravvento sulla parte condannabile delle stesse. Che sarebbe come dire che non già la Chiesa si è piegata alle ideologie prima condannate, ma sono state queste ultime a liberarsi .del bagaglio che le rendeva passibili di condanna. -Che la Chiesa e la sua -Gerarchia· debbano ispi·rare la loro azione alla diffusione ed alla difesa nel mondo delle verità uhime del Credo cattolico - che sovrasta ogni fatto .contin– gente quand'anche Io . stesso ·pafa..,.contenere cc brandelli di verità >> - j; cosa di cui non è po-ssihile discutere. L'anelito alla giustizia sociale è cosa di pe.r se che non contrasta con la dottrina. Ma allorquando questo anelito pone in moto forze capaci di offuscare nelle menti la carità, o di fare perdere all'uomo la visione del fine ultimo per cui vive la sua vita terrena, allora la Chiesa condanna. Ma condanna n~n già l'anelito di giustizia, si ·badi -bene, ma quanto da esso potrebbe derivarne di d·annoso per l'uomo teso a conquistare la sua ultima meta ultraterrena. Ed è in tale prospettiva che appaiono ben lontani dal– l'etica e dalla _dottrina cattolica iÌ materialismo. marxista– cof_•mista ed il materialismo di derivazione liberal-demo– cratica. I Certo fra i due, ferma l'opposizione di principio, non è pqssibile esprimere nell'attuale contingenza storica eguale du– rezza di condanna. Poichè il primo, ponendo come premessa alla sua azione in seno alla società un sistematico annientamento dei valori religiosi, tocca un grado di virulenza e di pericolosità scono– sciuta all'azione del secondo che, se non altro, concede liber– tà di azione alle forze che contrastano il suo progredire all'in– terno della società_. • Quanto al mutare degli atteggiamenti della gerarchia avanti a ideologie già condannate, valga per tutte l'esempio del suo comportamento avanti alla ideologia libernle. L'opposizione a questa si è attenuata allorquando gli uomini che quella ideologia avevano fatto propria, buttando alle ortiche come ciarpame l'opposizione di principìo ai diritti della Chiesa di liberamente predicare il suo verbo, di fare sì che i pastori liberamente esercitassero la loro missione sulle anime, hanno pFeso ad esercitare la loro azione in una sfera limitata ad interessi di natura politica ed economica. Non è dunque la Chiesa che si è piegata, ma gli uomini di scuola liberale che ha_nno dimensionato, o hanno tentato di dim~nsionare, il loro impegno secondo il principi-o di dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello the. ~ di Dfo.

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