l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

b ~pediz. in abb. poatale • Gruppo lJ l'ordine- civile RIVISTA QUINDICINALE Anno II - n. 10 15 maggio, 1960 Una copia L. 100 Editoriale: L'intrusa - Parabola dcll'antistalinismo di Francesco Mercadante - L'URSS non può disarmare di Enrico lnsabato - La via europea al comunismo di .Fausto Belfiori - L'errore è immutabile di Luigi Anfossi - La Svizzera e l'Europa di Paolo Possenti. Note e commenti: Le misure economiche nell'URSS - Lo "sfondamento a sinistra" - La politica delle espor– tazioni (di Giacinto Gindre). Opinioni e dibattiti: Risposta a "La Discussione;> di Oddo Bucci. Polemiche: Sui fatti di Bari • "haliamondo", "Il Punto'' e Benadusi. Letteratura e costume: Dal mito al materialismo - Il centenario di "Mireio". - Letture: Libri di Spadolini. Documenti: La teologia ritrovata di Etienne Gilson. Il Vangelo della quarta e quinta Domenica dopo Pasqua. L'intrusa. « Ci sono alcuni che pensano che non è opportuno resistere di fronte all'iniquità potente e dominante, per paura, essi dicono, che la lotta non esasperi ulterior– mente i malvagi. Questi uomini sono per la Chiesa o contro là Chiesa? Non' si sa. Perchè, da un lato essi af– fermano di professare la dottrina cattolica, ma, nel me– desimo tempo, vorrebbero che la Chiesa lasciasse libero corso a certe dottrine che le sono contrarie. Essi gemono per la perdita della Fede e per la perversione dei costu– mi, ma, a questi mali, essi non cercano di portare alcun rimedio e anzi non è raro che essi ne aumentino l'inten– sità, sia per la loro eccessiva indulgenza, sia attraverso una perniciosa dissimulazione )). << La prudenza di questi uomini è ben quella che l'apostolo S. Paolo chiama sapienza della carne e morte dell'anima perchè essa non è ( nè può esserlo) sottomessa alla legge di Dio » ( Rom. VIII, 7 ). Così Leone XIII, nell'enciclica « Sapientiae Chri– stianae )), da cui abbiamo tolto il titolo di questa rivista ed il suo senso. Con grande chiarezza si esprime difatti in quella Enciclica l'invito ai laici a meditare, esporre e di/ endere la dottrina cristiana : « non doctores partis assumere, sed ea, quae ipsi acceperint, impartire ceteris, magistrorum voci resonantes tamquam iTl'),ago >>. Le parole del grande Papa ci sembrano di attualità. Conosciamo infatti una sempre crescente stirpe di pie person che van dicendo con tono untuoso e ze- Zante che la ChiRsa non deve occuparsi di politica, poichè. essa è fatta per il cielo e per le anime : e criticano poi acerbamente questo o quel vescovo, non disposto ad aval– lare in nome della Fede le loro preferenze politiche, come autoritario, mondano ed integrista. I motivi con cui giustificano questi loro giudizi sono sempre la purezza della religione, la sua libertà, la sua pace. Come sempre, da secoli: poichè questa zizzania ac– compagna il Regno di Dio da quando esso è sceso sulla terra: è come sempre il « loro )) segno è di chiamare tenebre la luce e luce le tenebre. Il Papa e i Vescovi non devono occuparsi <J,i poli– tica. No certo, in ciò che la politica ha di lecito nel legit– timo campo della discussione, della ricerca, della scelta, poichè è soltanto « provando e riprovando >) che l'uomo cerca la verità. Si, invece, in ciò che riguarda i diritti di Dio, e della Verità. Allora la Chiesa sta, per forza in– crollabile, per forza di Spirito Santo, quale che sia la debolezza dei suoi uomini, sia contro i nemici aperti, sia contro i nemici dell'insidia, i « falsi fratelli >). « Vae mihi nisi evangelizavero )). E a chi gli Apo– stoli sono stati mandati per evangelizzare? Alle nazioni: « docete omnes gentes >>. Cioè : non soltanto al-l'uomo come singolo, ma .all'uomo in quanto riunito nel vincolo sociale. « Non aliunde beata civitas unde homo )): è il prin-

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