l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

b pag. 2 cipio di S. Agostino che è il principio della dottrina della Regalità di Cristo, la dottrina di S. Giovanna d'Ar– co, di Gerolamo Savonarola, di Pio Xl, della Chiesa uni- versale. • La libertà dell'uomo nasce solo dal riconoscimento dei diritti di Dio. " Chi non dà a Dio ciò che è di Dio lo dà inevita– bilmente a Cesare, lo voglia o non lo voglia : è il dram– ma del liberalismo moderno che, volendo indebolire lo Stato attraverso l'irreligione, ha finito per esaltarlo pro– prio attraverso l'irreligione e farne un assoluto. Le leggi della natura e della storia non sono « ad · libitum >> dell'uomo. Per questo la Chiesa è il presi– cHo della giusta libertà dell'uomo e della giusta libertà deZZ:ordine politico. Un cattolico può ben accettare lo stesso termine « laicità >> della politica ove sfo ben chiaro che esso significhi il riconoscimento della perfetta auto– rità del potere civile nelle cose civili e non il miscono– scimento dei diritti della religione. Più uno Stato sa rispettare la legge morale, la leg– ge di Dio, a cui esso è vincolato come lo è il singolo, più esso è libero e liberante, più esso è autenticamente giusto. "' Per questo, quando la· Chiesa pronuncia il suo non licet nei confronti di un atto del pubblico potere, pro– prio allora, massimamente, lo sostiene e lo aiuta : pro– prio allora, massimamente, impedendogli di diventare tirannico ed ingiusto, essa, anche con incomodo della propria pace temporale, garantisce e promuove il bene civile ed il bene umano universale. Quanto sarebbe comoda e prospera una Chiesa che tacesse per principio! Ebbene, ricordiamo due esempi, uno avvenuto nel quadro dello scisma e l'altro nel quadro dell'eresia : la Chiesa russa e la chiesa anglicana. La Chiesa russa che in cambio della violenza dello Stato messa al suo servizio, con la proibizione agli ortodossi di mutar religione, con la persecuzione alla Chiesa cat– tolica e ai « vecchi credenti )), venne travolta dalla crisi dello Stato, avendo perso ogni autentica influenza ci– vile: l'impero ateo ha così potuto costituirsi· nella terra di S. Sergio. La chiesa anglicana si trasforma in una pacifica ac– cademia di stato, senza libertà, senza autonomia, senza testimonianza cristiana alle nazioni. L'annientamento e l'ingloriosa consunzione hanno toccato due grandi e gloriose Chiese : e non a caso i due maggiori figli dello scisma d'oriente e dell'eresia angli– cana, Soloviov e Newman, pur profondamente innamo– rati della loro tradizione cristiana, della Chiesa di Rus– sia e d'Inghilterra, non hanno potuto concluder~ il loro cammino cristiano, a prezzo di dolore e di pena, che nel seno della Chiesa universale. Una Chiesa che non dà / testimonianza al Cristo Re muore come Chiesa: non a caso la forza indefettibile del Pontefice Romano, si chia– mi Gregorio o Leone, Pio o Giovanni, si è sempre mani– festata in questo supremo insegnamento, ammonimento e giudizio sui pubblici poteri. Nell'atto supremo dell'in– coronazione papale, si ricorda al Papa che egli è padre dei Re. • La Chiesa non è l'intrusa, è la custode dell'ordine civile. Questo non è un dovere comodo : dei doveri della Chiesa e soprattutto dei doveri della Gerarchia, questo' è il più duro ed il più ingrato. Di qui soltanto nascono l'ordine civile le persecuzioni : così come il titolo della Crocifissione è il « Rex J udaeorum >>. La chiesa anglicana non è mai stata perseguitata : la chiesa russa nemmeno : quella greca non lo è stata nemmeno dai turchi. Quando la Chiesa cessa dal giudicare lo Stato, cessano come d'in– canto le persecuzioni ; ma cessa anche la somiglianza con il Cristo. « Come hanno perseguitato me, così per– seguiteranno anche voi >>. C'è bisogno di ridire queste cose? Certo, ma non a coloro che non sono o non dicono di essere cattolici ma a coloro che ostentano di esserlo : a coloro che amano una religione « pura >> e « non violenta >> - che lasci il mondo ai mondani. Certo l'errore ha sempre su di sè il segno della lampante contraddizione. In questo caso, quelli che sostengono questa concezione « spiritua: listica )), desiderano poi che la Chiesa obblighi gli altri fedeli, quelli che non la pensano come loro, a votare per loro. Chi non vota per loro, è reo di clerico-fascismo e vuole compromettere la Chiesa agli occhi delle classi lavoratrici, che, solo da un compatto appoggio della della Chiesa agli uomini dell' « apertura a sinistra >> pos– sono essere disposte a concederle un supplemento di fi· ducia. Essi liberi di premere e di ricattare la Chiesa : i cattolici obbedienti o i buoni cittadini che hanno nel Cri– stianesimo e nella sua influenza civile quella fiducia che i « cattolici di sinistra >> riservano per il socialismo do– vrebbero essere trasformati dalla Gerarchia in servi e complici dell'apertura a sinistra. E' assurdo tutto ciò? Sì, lo è. Forse, quando si scriverà la storia di questi anni, questi fatti parranno verosimili solo se riferiti agli errori che li hanno generato. Poichè su un piano em– pirico, su un piano di politi-ca immedi<lta, appaiono im– mediatamente assurdi. Gli « spiritualisti >> vogliono il potere : lo vogliono - con fermezza. Ed essi sono ben disposti a dare alla Chiesa tutti i beni materiali èhe può desiderare. Sono essi che. battono puntualmente le vie delle canoniche con lunga, tenace e persistente azione, per assicurarsi il rifornimen- to permanente di voti preferenziali che loro garantiscono il beato status dei campi elisi della medaglietta. E l'ammonimento « servire e non servirsi della Chiesa >> è venuto da colui che per i cattolici di sinistm è l'« homme à abattre )), il capo spirituale dell'integri– smo, il cardinale Ottaviani. La loro logica è eterna : la Chiesa taccia ed avrà il mondo. « Haec omnia tibi dabo >> ... La Chiesa taccia: e noi le daremo più beni mate– riali e meno attacchi politici. Daremo un po' di beni materiali anche a Nenni e a La Malfa ed essi taceranno, taceranno ... C'è posto per tutti in questo beato paese, solo con un po' di moderazione ... Così costoro, come i padri dei loro padri, ed i figli dei loro figli, parlano l'antico linguaggio. La Chiesa non può che ripetere l'antica eterna ri– pulsa. I Vescovi non possono che ricordare le parole della liturgia della consacrazione episcopale: « Veritatem di– ligat, neque unmquam eam deserat ... Non ponat tene– bras lucem neque lucem tenebras >>. La lettera sul laicismo nella sua forma dissimulata ha mostrato ancora una volta che la Chiesa è là dove è sempre : e che ogni attacco frontale come ogni subdolo tradimento nulla può contro la Fede che vince il mondo.

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=