l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

l'ordine civile tale, non in contrasto con la sua forma mentis di semi-mon– golo, il significato di tregua -che non dovrà mai essere seguita da un efficiente e controllato disarmo, condizione questa non certo sgradita ai •russi per i quali il disarmo significherebbe consegnare la Russia mani e piedi legati alla Cina. Vi è chi crede che le dissonanze così palesi fra Pechino e ,Mosca siano una me.ssa in scena per facilitare la conquista del mondo. Potrebbe darsi, ma non è molto attendibile, dato che la Cina sta facendo perdere la faccia alla ;Russia, sia nel mondo arabo-islamico, sia nel mondo afro-asiatico. Potremmo citare una serie di episodi, ma ci limiteremo a qualcuno dei più caratteristici. Come è noto, nell'Irak tutti i partiti che vogliono svol– gere una loro azione politica, debbono essere autorizzati dal governo, e poichè èsistono due partiti comunisti, uno di O'b– bedienza moscovita, capeggiato da Ze•ki Khai:ry che è il più numeroso, il più invadente e facinoroso, un altro, di propor– zioni assai modeste, con tendenze deviazioniste ed il cui capo Daud Sayeg, gode delle simpatie cinesi; il generale Kasselil ha concesso la capacità giuridica solo a •quest'ultimo. La Rus• sia,' sperando di far modificare la decisione di Kassem, ha in– viato ultimamente nell'ilrak una missione economica diretta dal ministro ,Mikoyan, offre'ndo aiuti ed assistenza tecnica. La visi"ta però si è risolta in un insuccesso per la Russia, poichè Kassem, pur di~hiarando che il suo Governo è pronto ad accettare aiuti· tecnic·i e finanziari non condizionati poli– ticamente, da qualsiasi .paese, ivi compresa la Russia, non in– tende però. intavolare frattative politiche: 1) perohè la Rus~ia non ha, come la Cina, riconosciuto • de jure il GPRA; 2) perchè il partito comunista francese ha ricevuto da Mosca direttive e istruzioni· di non intralciare l'opera di De Gaulle in Algeria ; 3) perchè l'atteggiamento russo verso il sionismo non è conforme a quello di blocco ~fro-asiatico il -quale chiede che Israele rispetti, come minimo, i deliberati dell'ONU. ·Un altro episodio caratteristico è quello che riguarda la Bulgaria. Durante il soggiorno di Krusciov a Pekino, in una delle numerose ·sedute segrete, gli fu ·chiesto insistentemente 'di affidare alla Cina la Cehtrale che controlla i partiti èomuni– sti dei paesi arabo-isla~ici, situata a Sofia in Bulgaria, ·jioi– chè in tale paese esiste ancora una minoranza musulmana. Avendo Krusciov tergi".ersato, il governo cinese gli ha, con ferma corlesia, imposto di affidarne la direzione a Khaled Bagdash, segretuio generale del Partito Comunista Siriano, nemico irreconciliabile di Nasser che egli accusa di essere agente del regime capitalista e imperialista. Da allora Bagdash iha acquistato agli occhi dei cinesi la importanza di un uomo 'di primissimo piano; così, nonostante la riluttanza di Kruscioy, egli si è stabilito a Sofia dove di– rige l'Ufficio degli Affar~ Arabi. Sembra che si debba anche a Bagdash la decisione dei ca– pi militari della Armata di ·Liberazione Nazionale ,(ALN) di inviare a •Pekino una missione del iGov·erno Provvisorio Rivo– luzionario Algerino (GPRA) guidata da un eroico combattente Krim Bel Kassem per trattare 1e modalità degli aiuti cinesi all'Algeria; e non ·è certo un segreto -che i governi tunisino e marrocchino, lo stesso ·Ferhat Abbas capo del governo .Prov– visorio Algerino e perfino Nasser non sono· stati. mai favo,– revoli alla richiesta di aiuti e ad accettare volontari dalla Repubblica Popolare Cinese. Krim Bel Kassem h,a però a;uto putita vinta ,quando il governo francese ha fatto chiaramente intendere che l'offerta dell'autodetermin~zione in realtà non concedeva ·niente. ,Mentre scriviiamo queste affrettate note, la •Conferenza al vertice sta per iniziare ~ tutta la stampa, diciamo così .bor• ghese, si è lanciata nell11-scia di ,quella comunista e paraco– munista, drammatizzandò l'abbattimento dell'U-2; facendone quasi una vittima dai ct;ti rottami, se non dalle sue viscere, trarre gli auspici fausti ~ nefasti per l'avvenire della pace· nel mondo. i -Nessuno si è chiesto ,se Krmcio·v faccia la voce grossa per paura di qualche cosa che .è più - grande di lui. a pa,g. 5 Nessuno si è chiesto se tutta la messa in scena propagan– distica non miri a minimizzare in anticipo i risultati della conferenza per poi farli apparire come una magnanima con– cessione o possibilmente per rinviare, senza troncarle, le trat– tative ,ottenendo l'unico scopo •~he in questo momento sia stato permesso a Krusciov : realizzare una tregua e non una di– stensione. Del resto, anche potendolo, Krusciov non vorrebbe con– cedere di più. I ru8si conoscono come noi e più di noi le mire della Cina sulla Siberia, sanno che essa si è arrocata in Manciuria e nel Tibet per conquistare tutta l'Asia conti– nentale e mandare al di là degli U~a:li gli invasori 'bianchi e ridare l'Asia agli asiatici. Si sono mai gli Alleati posto l'angoscioso problema che oggi tol'menta già i russi? disarmando, distruggendo le armi. atomiche, chi ci difenderà dai 654 milioni di cinesi, dotati essi- pure di tutte le possibilità nucleari -e di tutti gli arma• menti atomici coi quali i bianchi, russi compresi, oggi si mi– uacciano vicendevolmente, ,tremanti di paura e facendo la fac-cia feroce per darsi coraggio•? Poic,hè la tragica verità è questa : la Gi~a ha bisogno di due o tre anni di tregua per essere pr-onta a difendersi e ad attaccare e non può volere una sincera •e duratura dist•ensione tra 11URSS e l'Occidente che potrebbe mettere in difficoltà il suo riarmo atomico in rapido e promettente sviluppo. E' una verità che gli osservatori diplomatici occidentali, residenti ·in Asia e specialmente in Giappone, danno per ac– quisita, e si chiedono anzi se le rièerche •cinesi non siano scien– tificamente orientate in modo da rendere superflue le esplo– sioni sperimentali, pur disponendo di sterminati deserti dove le esplosioni, magari sotterranee, potl'e»bero essere difficil– mente individuate, specialmente in zone soggette a movimenti sismici. Un acuto osservatore svizzero, il corrispondente da To•kio del ]ournal de Genève, Pierre Gui:llery, ha recentemente tra– smesso alcune notizie sulla preparazione atomica. cinese, no– tizie che in modo assai più dettagliato debbono naturalmente essere in posse.sso degli Alleati. Esse però non sono •state divulgate nell'opinione pubblica occidentale, la quale resta nell'illusione che con un po' di sag– gezza, di tatto e di energia si possa ottenere da_ Krusciov un periodo di -distensione: e l'inizio del disarmo. ,Perché ,questo silenzio? Si spera forse che la •Russia sia già matura per unirsi all'Occidente e difendersi ,dalla marea gialla? Si spera forse di indurre la Cina, ammettendola al- 1 '0NU, a dare la sua· adesione alla distensione e al disarmo controllato? Pie illusioni o fondate speranze? Ma ecco cosa ci dice Pierre -Guillery : « Dieci anni or sono, appena proclamata la 'Repubblica Popolare Cinese, il Governo si dedicò molto seriamente alle ricerche atomiche. I progressi furono così soddisfacenti che cinque arini dopo Mosca cons·egnava ufficialmente ài cinesi un primo reattore di 60 mila Kilowatt, e contemporaneamente si iniziarono apertamente le forniture sovietiche regolari " al– l'alleata Cina" di Uranium 235 e di Plutonio. Tre anni dopo, un altro reattore fu segnalato sul terii• .torio cinese e secondo gli esperti non fu di esclusiva fabbri– cazione sovietica. Oggi a Urumsi, •capitale del Sin IGang è installato· il più grande centro atomico della Cina popolare • diretto da scienziati cino-sovietici. La prospezione dell'uranio iniziata sette anni or sono nella stessa regione sembra abbia dato risultati molto interessanti. Alla fine del ~onflitto coreano, Pekino intensificò ancor più le ricerche scientifiche, parecchi scienziati ciriesi, formati nelle università e nei centri di ricerca americani, decisero im– provvisamente di tornare in •Patria. Fra essi vi erano due pre– mi Nobel; a Urumsi il direttore ·è il professore Cien Hsueh– sun, che abbandonò gli Stati Uniti nel 1953, dopo aver per– sonalmente preso parte a parecchie esplosioni atomiche· ame– ricane. Esiste poi un altro centro nuclea11e a T,ciung King desti– nato; :a quanto si afferma, .alle ricerche autonome sull"' anti– materia ", ricerche che· gli scienziati cinesi hanno rifiutato di comunicare agli amici· russi ». • Post hoc, ergo propter hoc, ,la Conf,erenza al vertiée ci darà forse una tregua, ma condizio,nata da Pekino.

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=