l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

l'ordine civile Sui fatti di Bari Sono noti gli incidenti di Bari:· l'Ar~ civescovo di quella città ha interdetto al Sindaco e alla giunta socialcomunista della città di assistere ad una mani/ e– stazione religiosa in onore di S. Nicola, patrono della città. Nessun dubbio sulla legittimità del– l'atto di Mons. Nicodemo sia sotto il profilo del diritto canonico che di quel, lo costituzionale italiano. Le norme canoniche in materie han– no secoli di esistenza : ed il decreto del S. Uffizio sul comunismo e sulla coope– razione al comunismo ha autorevolmen– te incluso nella tradizio,nale sanzione canonica la fattispecie concreta dei no– stri giorni. Nessun dubbio sulla legitti– mità costituzionale dell'atto: si tratta– va di una mani/ estazione religiosa, che il diritto pubblico riconosce materia di pertinenza dell'autorità ecclesiastica. Lo Stato non può pretendere di obbligare la Chiesa ad ammettere agli atti del suo culto dei pubblici peccatori per il fatto che essi' sono anche dei pubblici fun– zionari. Non è dunque sotto questo profilo, nonostante l'ennesimo intervento par– lamentare dell'on. La Malfa, che la cosa merita discussione, ma sotto il profilo più strettamente politico. E ce ne offre il destro il singolare comportamento al riguardo de "Il Po– polo". La seconda pagina -de « Il Popolo >> di lunedì 9 ·maggio dedica due colonne e ·mezza di piombo per la cronaca del varo, a Trieste, della petroliera A. Gri– maldi. Menò di mezza colonna, sotto il tito– lo anodino "Pubblica precisazione del– l'Arcivescovo di Bari", al gravissimo atto cui è stato costretto Mons. Nicode– mo dalla doppiezza della DC barese. Su ccIl Popolo » di martedì, poi, nes– sun accenno al fatto, nessun commento alla dignitosa risposta della curia alla indegna gazzarra anticlericale contro il Presule, nessun accenno alla solidarietà dei cattolici baresi verso il loro vescovo. Il tutto in puro stile moroteo : il si– lenzio è buon medico. Ma in questo caso chi tace ha la coscienza sporca. I fatti sono noti, e nella loro dura elo– quenza parlano in modo anche troppo chiaro. ccIl Popolo » ha fatto bene a non dedicare una sola riga di commento al– l'episodio: perchè volendo risalire alle responsabilità della situazione venutasi a creare a Bari, troppe teste avrebbero finito per uscirne malconcie . Tanto la politica finale, preveggente, e, naturalmen'te, "popolare, antifascista e democratica" --:- con l'aggiunta di "anticomunista" applicata alla formula primativa da Zaccagnini - del segre– tario politico della DC, comini;ia a dare i suoi fr~tti. • Quella pace religiosa fra Chiesa e au– torità civile che pareva una conquista definitiva per il popolo italiano, rischia di essere rotta con le conseguenze che biblloecag1nob1anco POLEMICHE ogni persona ,di senno può ben imma– ginàre. Tipico è il caso di Bari. Chi altri se non la Democrazia Cristiana barese ha permesso alle sinistre di conquistare l'amministrazione comunale; éhi se non la DC ha permesso al senatore P.apalia e agli assess~ri socialisti e •comunisti di restare al potere? Ha scritto I Giorgio Vecchiato su ccLa Discussione » del 3 gennaio 1960: cc... sappiamo per quali tappe successi– i·e si sia arrivati all'insediamento a Bari di una giunta social-comunista, .( debo– lissima si dovrà aggiungere, in quanto sorretta da appena ventitrè consiglieri su sessanta. Amministrazione del tutto transitoria, quindi, che potrà essere ro– vesciata non appena lo si desfderi) ». Da quella data sono passat,i cinque mesi, e l'on. Moro ha ritenuto oppor– tuno tenere ,in vita la giunta social-co– munista: pensava forse, che sarebbe sta– to atto cli se()rtesia nei confronti delle I sinistre liquidare u.na loro amministra- zione, mentre il loro appoggio veniva stJ!lecitato st tcala nazionale. • In data primo gennaio, su questa ri– vista, prendendo in esame gli avveni– menti che avevano portato le sinistre al municipio di Bari, denunciavamo la manovra dell'on. Moro e dei "cloro– tei", come il primo passo per contrab– bandare in tutta Italia attraverso una operazione al livello comunale e regio– nale, "delle aperture a sinistra" che, al– lora, non avevano il coraggio di pro– porre apertamente agli organi del par– tito ed ai éuppi parlamentari. Può fare !meraviglia dunque, che so– cialisti e ·comunisti, a Bari, sentendosi legittimati al potere, dall'aperta conni– venza della 1 D.C centrale e locale, ab– biano appro.fittato di ciò per portare ac– qua al loro· mulino, attraverso una ma– novra chiaramente provocatoria nei confronti dell'autorità ecclesiastica, una volta ch,e la eventuale partecipazione del sindaco, e giunta alle mani/ esta_zio– ni religiose per la festa del patrono era stata. preventivamente censurata da mons. Nicodemo? Zaccagnini, parlando a Ravenna do– menica 8 ,;,_aggio h_a detto che cc... la DC non ha j il diritto di pretendere la carità della tregua dagli altri partiti po– litici .. ed è, stupido attenderci che al– cuno ci dia la spugna per lenire le no· tre ammaccature ». Sagge considera– zioni, ma phe l'on. Moro .- o chi per lui ---, mostrava di tenere in non cale, quando scriveva in data 24 febbraio su •« Il ·Popolo » a com– mento dell'affare di Bari: cc... come è noto la DC ha tenuto nel comune di Bari un atteggiamento lineare ( !) in rigorosa coérenza con la sua . imposta– zione politiba. Ha chiesto di essere la– sciata, in -qiwnto. partito di maggior~n– za relativa, lad assolvere il suo compito pag. 15 di governare la città, senza subire con– dizionamenti e limitazioni ». Le sole ipotesi valide per dare una giustificazione a tale _comportamento ( dell'on. Moro e della DC), sono due, visto come sono andate le cose dopo lo scritto (ufficiale) di Vecchiato. Noi, alla luce degli avvenimenti di questi ultimi mesi, che hanno visto Mo– ro assumere posizioni di punta nella sol– lecitazione della convergenza DC - PSI, confermiamo a ragion veduta il giudizio espresso in data primo gennaio: conni– venza. Adesso ci attendiamo che su cc Il Punto », cc Politica », cc Il Gior,no », cc La Voce Repubblicana », cc L:Espresso », •cc Italiamondo », ecc. nei conciliaboli sussurrati nelle varie confraternite di centro sinistra della DC ed oltre, si in– nalzino "i lai" per l'intemperanza e l'inopportunità. del gesto compiuto da Mons. Nicodemo, in conseguenza di un suo preciso dovere, che rischia di rom– per la pace religiosa in Italia; che po– trebbe contribuire a ritardare il pro– cesso di conversione del PSI e del PCI alle sane regole della democrazia. E si dirà ancora del passatismo delle gerarchie "sorte al contatto dei tempi moderni". E l'On. Moro e la sua cor· rente al prossimo consiglio nazionale, continueranno nel gioco di ammantare dei sacri principi della tradizione cri– stiana e cattolica le manovre intese a spianare la via a quelle forze che hanno posto a base de.I loro impegno politico la distruzione dei valori di quella tra– dizione e di quella dottrina. «rtaliamondo», «U Punto» e Benadusi cc Errare humanum est », ma chi sba– glia paga. Avevamo, in un certo senso, preso sul serio Luciano Benadusi, che dalle colonne di « ltaliamondo » si atteggia– va a sostenitore del centro sinistra, e gli a·vevamo dedicato una nota di media ampiezza in uno degli ultimi numeri della rivista. A seguito di ciò siamo stati costretti a sorbirci la sua prosa, ospitata da « Il cc :Punto » del 30 aprile u.s., nella com– piacente rubrica ,cc Opinioni e commen– _ti », che pare ·contenere solo articoli che una ben meritoria severità editÒ– riale non consentirebbe in luoghi forse più propri. La penitenza l'abbiamo sconta'ta, ma questo ci impone di non ripetere l'er– rore. A noi i .liceali fanno molta tenerezze:, quando tentano di far colpo sulle com– pagne di scuola, sciorinando personali. interpretazioni sul .valore estetico de il cc Lamento in morte di Ignazio »; mo ci danno fastidio quando. giocano alla politica, e pensano sia .loro dovere bran– colare nei meandri della loro cultura, sillabando alcuni titoli o ripedendo meccanicamente vocaboli mutuati dai testi di storia ad uso delle scuole medie. Tanto dovevamo, e consideriamo chiusa la partita.

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