l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

b NOTE U.R.S.S. Le misure economiche In una relazione alla Quinta Sessione del Soviet Supremo Krusciov ha annun– ciato una serie di misure economiche e cioè : abolizione delle tasse sui salari e sugli stipendi, riJforma· monetaria e ri– duzione delle ore lavorative. La legge relativa alla prima misura prevede l'abolizione graduale delle tas– se sugli stipendi e sui salari a partire dal 1 ° ottobre di questo anno per finire nel 1965. E' prevista l'abolizione della tassa sui redditi per gli operai e per gli impiegati le cui retribuzioni mensili non superino i 2.000 rubli, mentre per le categorie con retribuzioni superiori a 2.000 rub.li si avrà un'abolizione della tassa attraverso una riduzione della re– tribuzione proporzionale all"ammontare totale della tassa sul reddito. E' previ– sta anche l'abolizione della tassa sul celibato e della tassa sulle piccole fa– miglie indipendentemente dall'ammon– tare delle retribuzioni. Quanto alla riforma monetaria è stato proposto di elevare di dieci volte, a z,artir_e dal 1961, il valore del rublo e di porre in circolazione una nuova mo• neta di tale valore, riducendo al con– tempo di dieci volte le retribuzioni, i prezzi, il costo dei servizi etc. Infine, entro quesfanno, la _giornata lavorativa di 7 ore sarà estesa a tutti i lavoratori sovietici ( finora ne beneficia– vano 16 1/l,ilioni di lavoratori). Per i lavori pesanti è prevista una giornata lavorativa di 6 ore. Entro il 1962 si applicherà .la settimana lavorativa di 40 ore per tutti i lavoratori e con il 1964 avrà inizio l'applicazione della setti1nana lavorativa di 6 ore (_5 ore per, i lavori pesanti. ; Sebbene ogni volta che si parli del– l'Unione Sovietica ci sia da chiedersi se sia lecito applicare alla sua economia il metro di giudizio dell'economia clas– sica, pure appare lecito qualche rilievo per vedere se sia possibile trarne indi– cazioni sull'orientamento de.Ila politica economica dell'URSS. L'abolizione delle imposte dirette sul– le retribuzioni costituisce circa 1'8 % delle entrate del bilancio sovietico. Per le categorie che godranno dell'esenzio– ne dell'imposta, si avrà di conseguenza un aumento del salario o dello stipendio scaglionato in cinque anni: Krusciov ha calcolato che il fondo stipendi e salari risulterà aumentato nel 1965 di 74 mi– liardi di rubli ed ha annunciato anche aumenti ( futuri) dei salari reali in mo– do ria ridurre il divario tra le varie re– tribuzioni. Le entrate dello stato sa– ranno assicurate dagli fr,;trqiti delle V E COMMENTI aziende. In sostanza si è in presenza di un'abolizione deUe imposte dirette e del mantenimento della struttura di impo– ste indirette e cioè del tipo di imposte che in occidente è indicato come quello da ridurre se si vuol giungere ad una migliore distribuzione dei redditi. In un'economia come quella sovietica, ai soli fini pratici, sarebbe stato indiffe· rente abolire le imposte dirette - come è stato deciso - aumentare le retribu– zioni in proporzione o diminuire i prez– zi e i costi dei servizi. Le conseguenze pratiche, per la popolazione, sarebbero state identiche. D'altro canto, si deve rilevare che l'imposta agricola sugli ap– pezzamenti in uso privato dei kolkho– siani sarà mantenuta sino a quando i redditi delle aziende collettive non sa– ranno aumentati ad un punto tale da far diminuire il ruolo degli appezza– menti individuali. Per il mom 1 ento, quindi, certe catego– rie agricole per le quali si era reso pos– sibile un aumento del proprio potere di acquisto sar_anno escluse dallo sgra– vio fiscale. Per il particolare settore agricolo si può rilevare che Krusciov negli anni scorsi non ha esitato a pren– dere misure no·n proprio conformi alla dottrina del partito per ottenere un au– mento della produzione. Ora, con una economia in espansione, Krusciov, pur lasciando in piedi le strutture derivate dalle riforme introdotte, ne vuol cor– reggere alcuni effetti inquadrando tutti i settori nel processo di livellamento che è alla base della società comunista. Quanto all'aumento delle retribuzio– ni è da osservare che esso rientra nella politica di espansione dei consumi e che il livellamento delle varie categorie riu– scirà nella misura in cui beni e servizi saranno egualmente accessibili alle va– rie categorie di lavoratori. Per ora la portata dell'aumento nei salari e negli stipendi - certo non alti - appare modesta. Si deve anche rilevare che au– mento ·del potere, di acquisto e riduzio– ne delle ore di lavoro dipendono dalla capacità di rea.lizzare, mediante pro– gressi tecnologici, un'espansione e un ritmo tali· da consentire un'assestamen– to dei vari fattori in giuoco ad un li– vello adeguato. In teoria la riduzione delle ore di lavoro è possibile e del re– sto, con il perfezionarsi della tecnica, la giornata lavorativa è andata riducen– dosi o·vunque e per il momento l'URSS non è. il primo paese in cui si applica la settimana lavorativa di ·40 ore. Infine, per ciò che concerne la ri– forma monetaria le ragioni addotte da Krusciov e cioè la necessità di semp.li – fìcare-·le operazioni contabili, la tecnica dei. pagamenti e di utilizzare maggior• mente le distributrici automatiche, sem– brano un po' deboli. . Si potrebbe pensare che il cambio della moneta possa essere stato dettato da tendenze inflazionistiche cui si è vo– luto porre rimedio, o dal fine di avere una moneta "forte" sia per l'interno che per l'estero. Sul piano interno un cam– bio operato nella misura di uno a dieci comporta sempre un aspetto psicologico che non è possibile trascurare e sul pia– no delle transazioni con l'estero un nuo– vo rublo "duro" risulterebbe utile ai fini ✓di un'offensiva economica contro l'occidente. FANFANIANI Sfondamento a sinistra L'on. Radi ha testualmente afferma– to : ,cc... si chiede a gran voce che il PSI rompa con il PCI, Come per ragioni contingenti noi accettammo di coabi– tarne in sede di governo con i comu– nisti, per allontanarli nel momento :i;i– tenuto più opportuno per l'effettivo consolidamento delle 'istituzioni, oggi, se si acquisisse la democraticità ideolo– gica •del PSI bisognerebbe lasciare la PSI la responsabilità di rompere con i - comunisti al momento più opportuno ». Le ipotesi infatti, che si pongono con l'argomentare deU'on. Radi sono due: o egli ritiene che una rottura immediata del PSI con il PCI porterebbe la .stra– grande maggioranza del primo a con- , fluire nel secondo,. oppure si scopre so– : stenito:r-e di un chiaro tentativo di al– largare - attraverso l'immediato in- • serim,~nto del PSI nella maggioranza demo_cratica, senza che esso rompa con il PCI ~- l'operazione di apertura a sinistra direttamente al PCI. Se è buo– na la prima ipotesi, non riusciamo a capire quale e dove sia la car.ica e la maturità democratica che la sinistra DC atti.-il;uisce nei documenti ufficiali al PSI, co1faiderato che una eventuale rot– tura cli questo con il PCI, rischierebbe di ridwlo ad una entità politicamente trascurabile, magari. tipo partito radi- cale. • Se dovesse essere v·alida la seconda ipotesi, il giudizio sulle manovre del1a sinistra DC, è meglio che lo esprimano altri fogli o riviste· capaci di un lin– gua:!gio più spregiudicato del nosho. Noi, tuttavia, siamo franchi: propen– diamo per il credere che le manovre della sinistra DC, abbiano come meta ultima il realizzarsi della seconda ipo– tesi. Se ciò che -l'on.· Radi sostiene circa il frantumarsi del PSI in caso di rottura immediata ron il PCI, è rigorosamente esatto, si de"vè deili.-me che· tale !ltto

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