l'ordine civile - anno II - n. 10 - 15 maggio 1960

b P __ a_g._l_2 _______________________________________ .....:Z:_'.::'.:o.:..:rd'.:':'.i::·ne~ civile per ·ore è ·ben lontano dal potersi -com• piere, e che ·a PSI, nella sua stragrande maggioranza è schièrato su posizioni pro comuniste. Ma, nonostante tale constatazione, la sinistra DC chiede a gran voce che con .il 31 ottobre il PSI sia di fatto imbar– cato nella maggioranza ministeriale. Il PSI al 31 ottobre se le cose an– dranno come la sinistra DC ritiene deb– bano andare, si affiancherà alle sinistre .democratiche come espressione concreta di tutta la sinistra marxista italiana. Vi ·è una logica in tutto questo? Vi è una logica, diciamo noi. Perchè la sinistra DC sa perfetta– mente che un eventuale apporto unita– rio del PSI a1la linea politica da essa patrocinata, avrà come contraccolpo im– mediato il ridursi di consistenza della fona parlamentare ed elettorale della DC: cosa (lllesta che riporterebbe, sen– za il sostanziale appoggio comunista, le cose alla si tu azione ante operazione PSI: rimandando ancora una volta l'av– vio, ili una .•ospirata apertura « verso le masse popolari i,. ecc. ecc. Per tale rairione. e Posto che ormai lo sloiran di tutte le sinistre italiane e il motto cc o l'apertura immediata a si– nistra o il caos i>, ben venira. in coda con il trionfale inirresso del PSI nel– l'area democratica, l'apporto dei cento– (llrnranta deputati ·comunisti. Tradimento aperto, dunmrn. dellit si– nistra DC nei confronti degli imne1mi assunti davanti- all'elettorato! Tradi– mento misto a vacuità pol 1 itica. In tale avventura, la sinistra nr, r. .o:uidat11dalle illuminanti intuizioni del– l'on. Fanfani. circa la possibili!~ dello « sfond11mento a sinistra n di ,mi si ;:, htto 11 ltimam·ente nortavo-ce s 11 « Il Punto ii - nro-ann ufficiale de]l'inter partito nr,. PSI. PSDI, PRI - l'ono– rf'vnle Malfatti. Il concetto di « sfondamento a sini– stra ,,. nella mente del cano riconosci11- to di tntte le sinistre italiane. DC coT11- rresa. ha subito una profonda moòifìca. nel giro di alcuni anni. - Tn 11n nrimo momento ner sfonda– mento " sini•tra si intendeva 11na on– ·litic/\ che facendo perno su una ma!>'.– p:ior:>n:M\ ;intPntic,nnente democr:itic11. reali?:zal'•P. alcuni fra i oiù imoort11nti nunti nroqr11mmatici delle sinistrf' marxi•tr:. •Ì. ila •« tn11:liere l'ossiireno >l al lorn imn•P«tio nolitico. Il risultato di tale politica fu che nel 1958 larnhi stràdi di cittadini. videro una conferma della validità delle im– postazioni politiche delle forze noliti– che marxiste. e sulle stesse rovesciarono lama messe ili suffragi. FalJito tale esnerimento di commista <<violenta» rlr:lle fo:rze m1.1rxist-e,l'ono– revolP Fanf,.ni mutò tattica, e nensò hene rii !'fondare a sinistra secondo una nuova ilirettiva. • Lo schema di tale direttiva.·~ ,niello arlomhratn rla noi nella seconda ino– tesi che 11hl,iamo formulato nel tenta– tivo di rendere chiaro il pensiero del– l'on. Radi e dei suoi àmici: « ·attirare le sinistre nella trappola del potere, per svuotarle della loro carica rivoluziona– ria; ragionamento ,che non meriterebbe nessuna confutazione seria, se non aves– se -- in un mondo che del li~guaggio politico conosce solamente o quasi i vocaboli che parlano di potere - la capacità di colpire molte fantasie che scorgono in esso un utile paravento per continuare i propri affari. Quello di ammansire le forze rivolu– zionarie con il portarle al potere e ser– virsi di esse per fare una politica che esse hanno sempre avversato, è una del– le illusioni che tornano più spesso alla mente di capi ormai incapaci di com- battere le proprie battaglie. Fu questa l'illusione della classe di governo libe– rale della classe 1922 nei confronti dei fascisti. Fu la illusione dei conservatori di Von Papen nel 193,2 in Germania, nei confronti dei nazisti; dei repubbli– cani spagnoli nel '·36 :con i comunisti; di Churchill che nel 1944 buttò a mare i partigiani democratici jugoslavi per trasferire la patente di democrazia a Tito. 1 Fu anche l'errore di Benes nel 194 7 in C11ekoslovacchia con le sinistre . Ma il linguaggio della storia non può parlare a della gente, che, nonostante le apparenze, non è tanto consueta ai libri come vuol credere. La politica delle • • esportaz1on1 I mesi immediatamente antecedenti la crisi governativa ebbero in evidenza, s·ia in sede esecutiva che parlamentare, alcuni importanti problemi di sostegno del nostro commercio estero. Val la pe• na di esaminarne il significato, anche perchè l'argomento è di viva attualiti. date alcune recentissi~e iniziative spe: cifiche di altri Paesi, fra i quali l'In– ghilterra, adottate per l'attuazione di. una politica di maggiore incoraggia– mento delle esportazioni. Il problema è di una importanza fon– damentale e centrale, sol che si valuti il ruolo che le entrate in valuta conse– guenti alle attività esportatrici giocano nell'ampio quadro della nostra organiz– zazione economica e finanziaria. D'altra parte, il tema tecnico e normativo delle esportazioni, articolandosi• attraverso la diversa natura delle dispo$izioni - fi– scali, creditizie, operative, assicurati– ve -- riesce anche a s/ociare in argo• menti di più impegnativa po.litica eco• nomica, quali, ad esempio, quelli dell1 forniture speciali a pagamento differito Non va trascurata, infine, un'altra considerazione, che è questa: per com– pletare sinteticamente l'esame della va– sta materia è opportuno esprimere an– che alcuni criteri indicativi, più critici che polemici, nei riguardi della dibat– tuta tendenza internazionale ad attuare una vigorosa e concreta politica di aiuti ai Paesi sottosviluppati. CominciaTTJ,odalla nozione della ga– ranzia statale. L'ordinamento che disci– plina le forme di tale pubblica assisten– za nei confronti dei crediti all'esporta– zione risale al 1927. Il r.d.l. 2 J{iugno 19~7 n. 1046 autorizzava infatti l'Istitu– to Nazionale delle Assicurazioni ad as– sumere la J{aranzia statale ed a rilascia .. re la relativa polizza su parere favore– vole del Ministero delle Finanze, espres– so sulla proposta di assicurazione del Comitato speciale istituito presso l'Isti– tuto Nazion(lle per il Commercio Estero. Si può dire che la suddetta norma ebbe eflicncia soltanto nei confronti di affari conclusi con amministrazioni di Giacinto Gindre pubbliche estere, perchè in tal senso si orientano i pareri del Ministero com– petente. Ciononostante quelle disposi– zioni, pur con lo stesso dinamismo che contraddistingue ogni esperimento nor– mativo in rodaggio, non possono essere sottovalutate, soprattutto perchè costi– tuiscono un esempio di opportuna tem• pestività governativa nei confronti di scottanti problemi economici a sensibi- . lità internazionale. Abbiamo fatto cenno al criterio della tempestività proprio per mettere in ri– lievo che dopo la seconda guerra mon– diale vi fu troppa lentezza nell'adegua– re il congegno della garanziq statale dei crediti di esportazione a quelli che ve– nivano realizzati negli altri Paesi occi– dentali dell'Europa e di oltre oceano. Infatti, la nuova Legge del 22 dicembre 1953 n. 955, che si rese operante sol– tanto dopo l'approvazione del re~ola– mento nel 1954, prevedeva la possibili– tà di assicurare i crediti di esportazione per forniture speciali ( beni strumentali ed attrezzature industriali), secondo una durata non superiore ai 4 anni e trami– te una istruttoria delle domande troppo burocratizzata e contorta. Va inoltre ri– levato che la garanzia statale non pote– va superare il 70 % de.Zcredito e che in ogni caso il 15 % del credito stesso do– veva restare a carico dell'esportatore, anche in quei casi in cui le compagnie • di assicurazione fossero intervenute pri– vatamente per la copertura delle per– centuali residue. l rischi coperti si riferivano, come è noto, a situazioni belliche o rivoluziona– rie, ad avvenimenti catastrofici natur~li, a moratorie generali attuate dai Paesi importatori, a sospensioni o revoche di commesse ed infine a difficoltà di tra– s/erimento valutario nei cas.i particolar– mente previsti. Questo complesso di disposizioni fu senza dubbio un sintomo di buona vo– lontà, ma si rivelò ben presto ine.ffica• ce, cioè soprattutto inadatto a mettere i nostri esportatori su un livello di ga– ranzia che si avvicinasse almeno a quel-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=