l'ordine civile - anno I - n. 9 - 1 novembre 1959

STUDI Europa, Africa· ed Eurafrica , Circa mezzo secolo fa Elia Réclus, fratello del grande ~eografo francese Elisée Réclus ebbe la netta sensazione che il risveglio dell'Asia av~ebbe portato fatalmente alla estro– missione delle potenze colonialiste occidentali, ed in un suo ·volume Liìchons l'Asie prénons l'Afrique egli consigliava la Francia, e con essa l'Europa, a concentrare ogni sforzo per la messa in vafore del Continente Nero che solo avrebbe po– tuto assicurare alla Francia ed all'Europa quelle risorse e -quelle possibilità di espansione necessarie a sopravvivere ed a prosperare anche quando la stretta economica del mondo anglo-sassone e del mondo euro-asiatico minaccerà di àdurre l'Europa a-d una penisola auto-insufficiente, costringendola a subire il predominio economico, se non addirittura quello po– litico, •di uno •dei due blocchi che si disputano la leadership ùella politica mondiale. Ma il monito non fu raccolto. L'America, scoperta alla ·fine del XV secolo, dopo solo cento anni, era conosciuta quasi in. ogni -dettaglio e dopo tre • secoli come grado di civiltà poteva già competerç coll'Occi- .dente, l'Africa, separata -dall'Europa da un mare interno, ~ra appena conosciuta nella zona costiera. Le nozioni sicure sull'interno ,dell'Africa erano pressochè nu1le. I compilatori delle ingenue carte geografiche medievali si limitavano generalmente a nascondere l'assoluta ignoranza, o con la semplice frase: Hic sunt leones, o costellandole con raffigurazioni -di uomini mostruosi e orripilanti, dando del- 1'aspetto somatico deHe razze afri,cane lo ,stesso ·quadro, grot– tescamente ,defo_rmato, che ancora oggi gran parte -degli euro– pei danno dell'animo dei negri. La competizione europea per l'Africa si inizia sol() dopo -il 1870 coi viaggi -di Stanley e di Canieron, preceduti però da Pietro Savorgnan di Brazzà, che pacificamente regalò un impero alla Francia e che Stanley •definì il << cencioso italia– no >> solo perchè lo aveva, con mezzi limitati, battuto in -velocità. Nel decennio 1870-80 Inghilterra, Francia, Belgio, Por– togallo si affrettarono disordinatamente ad assicurarsi un ,dominio coloniale. Nel 1884 il rush europeo in Africa rag– giunge il suo acme con l'entrata in scena della Germania. 'Bismark infatti invia u·na nave da guerra a piantare la ban– diera tedesca sui ·punti del territorio africano non ancora -occupato. In breve il Togolan-d, il Camerun, l'Africa sud-occi– dentale furono proclamate colonie teidesche, mentre un altro esploratore il Dr. Carlo Peters concludeva, con dei minuscoli ·sòvrani, dei trattati più o meno validi e ·proclamava il Pro– tettorato tedesco sulla costa di Zanzibar, dal quale prese ,origine l'Africa Orientale Tedesca. L'Italia nel 1885 comincia la sua opera di penetrazione in Somalia, quasi contemporaneamente alla spedizione -di Massaua. Per evitare che le proteste, spesso à_rroventate, -dovute alla ill'determinatezza dei confini delle nuove colonie e dei loro ·hinterlands, degenerassero in conflitto armato - come fu. sul ·punto di scoppiare fra la Francia e l'Inghilterra per Facho– da - dopo la Conferenza di ·Berlino seguirono ininterrotta– -mente conversazioni, accordi, trattati più o meno amichevoli -per -delimitare i confini delle rispettive cofonie e dividersi, -sul,la carta, l'interno del Continente. Intanto, esploratori muniti ,di pieni poteri, m1ss10ni se– ~rete, .spedizioni di abili agenti in veste di medici, di tecnici, ·di commercianti percorrevano l'Aftica Nera conclùdendo trat– tati con capi tribù, con piccoli monarchi, eccitandoli contro i 1oro concorrenti; creando dissidi fra loro, fornendoli di armi moderne, sovvenzionando arditi avventurieri, metà profeti e di Enrico Insaboto metà negrieri, affinchè organizzassero rivolte, sconerie, vere e proprie rivoluzioni. L'elencazione ,sarebbe lunghissima, ma basterà citare al– cuni nomi per avere un'idea abbastanza esatta ,dello stato di completa anarchia in cui ca·dde l'Africa durante i primordi della occupazione europea. Ricordiamo il Mahdi -del Sudan che per -lunghi anni, dopo aver espugnata Kartum·, in difesa della quale ca 1 dde Gordon Pascià, resistette valorosamente per lungo tempo ancora alle truppe di Kitchener, rico1'diamo il nigeriano Samory che per venti anni n;sisté ai francesi e lo Sheik Rabbah che partito ·dal Sudan egiziano ·devastò il W adai, distrusse il Baghirmi, rovinò il Bornu e prima di cadere inHisse, a Kusseri, gravissime perdite ai francesi, ricordiamo gli Arabi e gli Svahili che, al comando •de,l valoroso Busciri, batterono ripetutamente i tedeschi in Africa Orientale;. ·ri– cordiamo ancora le innumeri rivolte e le successive repres– sioni dei colonizzatori che insanguinarono tutto il Continente, dei Maghrebini al nord, dei Wa•daiani al centro, dei Cafri, degli Zulù, dei Matabelée, dei Beciuana al sud . E l'Africa già sfinita •dalla tratta degli schiavi dovette subire ancora gli orrori di repressioni tremende e le umilia– zioni di un razzismo spietato. Quando finalmente nel 1908 l'Africa fu totalmente ·sog– giogala dagli europei questi, invece di trovare popolazioni primitive, ma fondamentalmente pacifiche e industriose quali le avevano descritte i primi avventurosi esploratori, trova– .cono invece popolazione abbrutite, terrorizzate, refrattarie al lavoro, fatalisticamente rassegnate, ma col cuor-e pieno di un sonfo rancore e di un instinguihile odio per i colonizzatori europei. Occorse più ,di una generazione per ridare alle popola– zioni afri,cane ,la fiducia in se stesse, ed occorsero ·due guerre perchè l'Europa comincia-sse a intravedere che, so-lo nel •Con– tinente africano e nel Vicino Oriente, essa potrà trovare la sua salvezza e non finire succube e mancipia dell'imperialismo multiforme degli altri due continenti. Purtroppo l'Europa non si accorse che il risveglio afro– asiatico era in .atto e che Bandung in Asia e successivamente Accra in Africa avevano -defi~itivamente consacrato il fatale evolversi di un moto irreversibile dei popoli di colore verso l'indipendenza. Ormai il franamento fatale di tutte le posizioni coloniali europee era iniziato. Non pa·sseranno molti anni che tutti i possedimenti fran– cesi, inglesi, belgi, uno dopo •l'altro saranno travolti da una ondata di fondo provocata -dalla cc opinione » africana, opi– nione che nel subcos_ciente ,delle masse è ancora allo stato caotico e si manifesta con impulsi ·primitivi, con idee ingenue e semplicistiche che l'cc opinione » occi·dentale ·non afferra o compren 1 de troppo tardi quando questi sentimenti, questi im– pulsi primordiali, maturati dai foro leaders, ,divengono deter– minanti dei capovolgimenti che si •susseguono con una rapi– dità insospettata. Notava mesi orsono ccMondo Economico·» che; nel cercare un approccio, un punto di intesa con l'« opinione » africana, o, come più esattamente dice lo stesso ccMondo economico », rifer-endosi eviidentemente all'Asia dove il problema è uguale, con -la << Internazionale -dei Paesi ·sottosviluppati », l'Occidente è giunto sempre di un'ora o di un'idea in ritardo ed infatti: « ha perso l'autobus del Punto Quarto. Ha perso l'autobus di Assuan. Ha ,commesso il passo falso della Dottrina di Eisenhower ». E' poi arrivato: •« moi De Gaulle, chef de la France », a

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