l'ordine civile - anno I - n. 9 - 1 novembre 1959

un aumento dei consumi degli occupati. Quale è la linea che si intende seguire? Quanto all'azione dello Stato nel campo degli investi– menti, si rileva dal ·rapporto che, nonostante la maggiore disponibilità fornita dall'aumento della pressione fiscale e parafiscale, salita dal 27,l per cento del reddito naziona'le nèl 1954 al 29,5 per cento nel 1958, non si è-avuto un corri– spondente incremento nella spesa, per gli investimenti pub– blici, scesa dal 7,5 per cento del reddito nazionale del 1954 al 7,1' per cento nel I 958. Il che sie:nifica che per forza di cose la struttura del bilancio dello Stato è risultata tale da non permettere un'azione più conforme alla politica di svi– luppo indicata dallo schema. Sembra inutile rilevare l'importanza di questo punto particolarmente ai •fini dell'azione per lo sviluppo delle aree depresse. Bisoµ;na anche dire che lo « schema » non è stato vinco– lante ai fini de-IP.azione seguita nel campo economico negli ultimi cinque anm. Se le cause di tale fatto sono da ricer– car-si ·nel campo economico, vi sono state tuttavia anche cause di ordine politico che hanno condizionato l'azione svolta. Queste ultime cause potrebbero essere presenti anche negli anni prossimi e continuare a farsi sentire. Infine si potrebbe fa:re un raffronto tra il quarlriennio 1951-1954, che nello « Schema Vanoni » veniva preso come· base di partenza e di calcolo. e il CTuadriennio l 955-1958. Nell'espnrrP. i rlati relativi al 1951-1954 e nel urospet– tare le possibilità -di sviluppo e di al'ione per il decennio successivo, lo « Schema ii avverte: « ... in primo luoe:o, auin– di, è da prevedere che un sagl!ÌO di innemento del redrlito paragonabile a quello del quadriennio 1951-19!)4 richiederà per essere sostenuto a non breve scadenza, uno ~forzo di inve– stimenti snperiore che in passato ii. Più oltre, sempre nello •« Schema ii è detto: « ... a parità, quindi. -di incremento di reddito un programma di svilupuo a non breve scadenza non potrà non comportare un'intensifi– cazione degli investimenti JJ. E poi : « ... in tale situa?:ione mantenere. nel futuro un saggio di accrescimento del 5 per cento all'anno comporta uno sforzo ,particolarmente impe,rnativo per l'intero sistema produttivo, il rruale di consee:uenza sarà sotto-poi!to a nuov~ gravi tensioni. D'altra parte solo un saire;io di P.spansione rli tale ordine, come si preciserà meglio in seguito, permette l'ordine civile di prospettare uua soluzione del problema it_aliano della disoccupazione e della sottoècupazione >>. Si rileva ancora dallo « Schema >>: « ... i dati portereb– bero dunque a concludere che : a) il ritmo attuale di sviluppo, se mantenut!) per un periodo di IO anni, può dar luogo a una situazione di ade– guata occupazione delle nostre forze di lavoro; b) tale ritmo, necessario per raggiungere il voluto equi– librio, può ~sere mantenuto solo attraverso un aumento del livello attuale degli investimenti >>. E infine, nelle considerazioni -conclusive dello « Schema >> si ~fferma: e< Se rilevante è lo sforzo richiesto per la realiz– zazione -del programma ciò non deve far però dimenticare che qual~iasi altra soluzione alternativa che in via di ipotesi si volesse prospettare -circa le linee di sviluppo dell'economia italiana nei prossimi anni, potrebbe- forse apparire più _se~u– cente poiché è sempre più facile guardare con corta vista solo ~l presente, chiudendo gli o-echi di fronte a deficienze strutturali che è difficile affrontare. Ma è necessario rilevare che così facendo si indulaerebbe in una facile demagogia e non sì realizzerebbe di ce;to nel futuro quel saggio di espan– sione dell'economia nazionale che il •programma studiato ren– de possi·bile e che solo per la via d-a esso indicata può essere ottenuto, poichè non vi è incremento di reddito senza un cor– rispondente aumento degli investimenti >l. Ora si tenga presente che nel quadriennio 1951-1954 è st11to registrato un aument-o medio del reddito nazionale nella misura del 5% -all'anno e che nel primo quadriennio di appli– cazione del <e Piano Vanoni J> si è avuto un aumento del red– dito nella misura del 5,2%; nel quadriennio 1951-1954 gli investimenti lordi sono aumentati del 6,6% e quelli netti di oltre il 7%, mentre nel 1955-1958 si è avuto un aumento medio del 6,8%. Quel che si vuol dire è che se i risultati_ ottenuti -si possono dire la conseguenza dell'applicazione del « Piano Vanoni JJ • non si può non notare che gli stessi risul– tati si erano avu;i nel precedente quadriennio, ris~ltati che senza i provvedimenti del « Piano Vanoni >> si ritene:va che l'economia non avrebbe saputo realizzare. Viene quindi fatto di chiedersi se in sostanza l'e-conomia non abbia espresso ciò che era nelle sue ~apacità di espànsione, senza peraltro poter estendersi in quelle direzioni cui appunto tendeva il «Piano». \ BANCA COMMERCIALE ITALIANA BANCA DI INTERESSE NAZIONALE \ bibli tee in bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=