l'ordine civile - anno I - n. 9 - 1 novembre 1959

, Spediz. in abb. postale - Gruppo Il l'ordine civile RIVISTA Q~INDICINALE Anno I n. 9 1 novembre 1959 • Una copia L. 100 Editoriale: Politica e civiltà - I cortigiani della distensione di Alberto de Jacobis • La poli– tica e l'ordine internazionale di Giovanni Baget-Bozzo . Dopo le riconsiderazioni dello schema Vanoni di A. B. - Studi: huropa, Africa ed Eurafrica di Enrico lnsabato. Note e commenti: Religione e potenza - Oltre un Congresso - La svalutazione monetaria m Marocco - 11 °18 parallelo - Novità nelle scienze biologiche Opinioni e dibat~iii: La via deli'abisso, lettera di Antonio De .Sanctis. Letteratura e costume: II Nobel a Quasimodo - Tre amori - Dopo Venezia - Ricordo di Guido Miglioli. Letture: Libri di Karl Bar'th, Hans Urs von Balthasar. - Documenti: Che cosa rincorriamo?, da un articolo di Raymond Aron. Politica Le ·posizioni assunte da ,questa rivista ci hanno fatto spesso porre la questione di come l'affermazione ,dell'esistenza di un ordine morale, dei cui principi la Chiesa è custode in– fallibile, in ragione ·della loro connessione con la Rivelazione e l'ordine soprannaturale, fosse conciliabile con la libertà dello Stato e i diritti della coscienza. Lungi dal vedere in quei principi e in queste libertà real– tà incompatibili, noi le vediamo come parti armoniose di un unico sistema di pensiero e di vita elaborato daUa tradizione cristiana c-he integrò, corresse e rinnovò la tr,adizione classica. Noi vediamo particolarmente nell'affermazione della tra– scendenza dell'ordine morale su quello politico la p~ù piena e compiuta garanzia dell'ordine politico stesso, cioè ,della con– formità di esso alla sua misura e perciò alla sua natura ed alla ima dignità. Proprio .durante la crisi del nazismo un pensatore euro– peo ·di grandi tradizioni, lo Huizinga, avvezzo a meditare sul declino di un altro grande periO'do civile, il Medioevo, riparlò della civiltà, in un modo del tutto inconsueto all'i,dealismo, al marxismi), all'esistenzialismo. La civiltà entrava finalmente come la ·giustizia di Aristotele, nel cielo delle stelle fisse. Abi– tuati a considerare la civiltà come progresso e movimento dall'illuminismo in poi, la vedevamo per la prima volta con– siderata come tradizione. Da quel momento comincia quella scoperta -della legge naturale, ancora in molti punti viziata di giusnaturalismo e ,di democraticismo, ma che_ anche in questo modo rappresenta una delle testimonianze più notevoli dell'inizio di un nuovo periodo culturale e storico : quello / e civiltà /" eh~ non sapremmo chiamare di meglio che post moderno ( cioè non più antitradizionale, antimetafisico non più era– cliteo). Se vo1essimo indicare quale ci sembra ·possa essere il mag– gior problema politico del nostro tempo, ,diremmo_ quello deHa legge e della •società internazionale. Solo da un punto di vista integralmente ecumenico la politica tocca veramente i .confini della civiltà. E' quello che il genio civile di Dante aveva inteso quando aveva postulato, nella figura storica ,dell'Impero romano, l'unità di civiltà e di diritto. di tutti i popoli. Ed è significativo che il più notevole giurista ·del nostro tempo, Hans Kelsen, colui che più ha cercato ,di ricondurre il diritto all'unità ,di un principio e di farne perciò vera scienza, ha potuto raggiungere il suo obiet– tivo solo sulla base della tesi dantesca, che lo aveva interes• sato agli inizi ·stessi della sua attività scientifica. L'unicità della scienza del ,diritto presuppone l'unità del diritto: e questa non si può dare che affermando l'unità dell'ordinamento giu– ridico mondiale, cioè facendo della società internazionale e della sua norma base la norma base di ogni ordinamento giu– ridico esistente. La-so-cietà intèinazi~nale-è cè;-to--a~-cora ad iin livello barbarico di organizzazione giuridica. Ì'ure in giorni così do– minati da false dottrine e da reali egoismi, abbiamo visto le comuni respon;;ahilità mondiali ,degli USA e dell'URSS essere più forti delle loro antitesi dottrinali: il problema, sia pure anche suscettibile di apprezzamento egoistico, della limita– zione dei membri del club .atomico li spinge verso posizioni

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