l'ordine civile - anno I - n. 9 - 1 novembre 1959

b pag. 4 I , contro la conservazione che è tutto ciò ,che in quello non rientra. Allora i problemi di giustizia e di libertà non avranno più senso : anche da noi ci sarà un omone saggio e buono che provvederà a tutti. • Montanelli scriverà il profilo dell'omone perchè la sua penna è a prova di qualunque regime. I cattolici non sono molto sensibili a preoccupazioni di questo genere: anzi qualche gruppo offre con candore il pro• prio appoggio. La situazione ancora una volta mette in evidenza la crisi della società. Bisogna che il popolo e la nazione non sia!lo espressioni sociologiche e termini retorici. Bisogna che il popolo non esista solo come massa che si affida al potere in cambio cli beni e promesse. Non sia massa. contesa a base di beni e non di ideali, oggetto di scambio con il suo prezzo commerciale lentamente incorporantesi nel Progresso come una specie di fossile. E' un fatale andare, una deriva storica perchè manca un giusto rapporto tra società e Stato. Il materialismo pratico, l'economicismo hanno dissolto la coscienza anche delle nazioni e dello Stato. La distensione internazionale può essere un tonico per le energie paralizzate dall'oppressione di tanti anni carichi di tensione ma può diventare un tossico se viene vista come una fata morgana e ci si abbandona in uno svigorimento dei propri ideali. E' il momento in cui ciascuno più di prima deve tirare fuori la sua carta d'identità perché si deve vigilare su questà distensione nata anche dalla finzione, dalla paura. sollo la tutela della tecnica e dell'economia. Che la sugge- \7 ~ì l'ordine civile stione d-el nuovo non possa cambiarsi in nuova esperien:t.a. Biso·gna fedelmente restare nella propria casa, emanciparsi ria essa nella illusione di una nuova vita potrà significare perdita della propria libertà. La libertà deve essere evocata e condotta .alla lucé in ogni essere umano. Questo è il compito educativo del momento. E' scaduta in molti la condizione morale per individuare la missione del momento e quindi manca la capacità di far sorgere un ideale civile. La politica, ora gioco di forze e di interessi, va ricon– dotta alla sua ·natura, alla siia funzione ed alla sua gran– dezza perchè gli uom1m non vengano organizzati per il po– tere ma perchè si sentano uniti attorno ad un medesimo sentir-e. ) Nel comunismo, l'uomo è funzione semplice dei fini per i quali viene utilizzato. Il cristianesimo schiudendo all'uomo il rapporto con Dio vivo e personale può e deve. creare la libera convivenza civile, in cui l'uomo non è radicalmente uno strumento utile. • Nessun dialogo è possibile tra la concezione in cui la persona ha per fine Dio e tutto il resto è strumento e mezzo e la concezione della coesione e della potenza della società, in cui l'uomo -è strumento è mezzo. Ci vuole oggi più coraggio di ieri, un coraggio spirituale, personale: il coraggio di rifiutare ogni suggestione, ogni pathos, ogni ebbrezza per il dipanarsi cli una matassa di cui si sa dove è legato il filo. Dire ai missi on ari della distensione che fanno il gioco del comunismo serve a poco. Per essi il ccmestiere dell'intellet– tuale » è vocazione servile. La politica e l'ordine internazionale Tra _pochi giorni i 'citlaclini dello Stato di Israele ~aranno chiamati allr urne. Queste elezioni avvengono in un periodo di relativa calma in una zona ancora un anno fa così politica– mente tesa ed .instabile. La tensione è oggi più tra le due capitali ccarabiste » il Cai;o e Bagdad più (ÙJ.etra il Cairo e Amman e tra il ·Cairo e Tel Aviv. Eppure, nonostante l'improvvisa quiete, il problema di Israele è ben lungi dall'essere risolto. Non è a caso che, pas– salo il peso della pressione araba -ed internazionale, il sio– nismo sembra -di nuovo ricercare la piena coerenza con la sua ideologia necessariamente nazionalista .. Lo stesso Mapai è ben lungi da essere insensibile a questa influenz~. Che sotto la guida del Mapai si sia tentato un colpo di mano come quello di Suez, un 'autentica avventura internazionale, mostra che identificare M;apai e socialdemocrazia occidentale signifi– ca farsi .giocare dalle parole. L'avvèntura di Suez ha avuto tra i suoi ·protagonisti il sociaJdemocratico Mollet: ma questo non toglie che essa sia del tutto estranea -alle tradizioni 1lella SFIO. Guy Mollet e Robert Lacoste tentarono dal '56 al '58 una sorta di politica personale, fondata sulla congiunzione delle politiche della destra con le etichette ed il frasario della sinistra. E' però significativo che il caso di Israéle abbia avuto tanta forz-a di attirare sir Anthony Eden sul terreno dell'av– ventura internazionale e la socialdemocrazia francese sul ter– reno del colonialiFmo. Israele può essere piantato in Asia: le sue radici nella storia europea sono profonde: ed il fascino, l'eco la rilev·anza d-el piccolo stato palestinese sulla politica mondiale ha cause e ritmi ben diversi dall'attuale sua con– sistenza statale. Il Mapai dunque non può essere ora considerato un par– tito classicamente socialdemocratico. Ma -anco1· meno potrà es er tale nd prossimo J\ ep.nl' l~set.,1Il :rinnovamento del Mapiii di Giovanni Baget-Bozzo avviene attraverso « giovani turchi » come Abba Edan ( pre– conizzato futuro ministro degli esteri) e soprattutto Moshè Oayan, il comandante delle forze isratliane nella eamragna dc! '56. Il rinnovamento avviené dunque in !'enso nazionalista: il Mapai deve sentire che questo è il vento che soffia sul– l'elettorato israeliano. Ma non mancano, !éulla destra de· Mapai, forze politiche decise a muoversi più marcatamente in questa direzione. Torneremo su questo argomento, come è ovYÌ ·l, ad ele– zioni avvenute. Ci basta ora .,f)ttolineare l'importanza ed il significato della prossima consultazione elettorale in hraele. Il Presidente N asser ha offerto un :i linea che è formal- , mente impeccabile: quella cioè dell'in:egrale rispetto rlelle decisioni ,dell'ONU da parte di ambedue le parti. Tuttavia questa decisione ha un grave difetto, dal punto di vista i3rar– liano: quello di comportare una cessione di territorio. ~-1an10 così respinti al punto centrale di tutta la-questione. Alle o·ri– gini stesse dello Stato d'Israele sta l'avventura, cioè 111 viola– zione del diritto, sia -del diritto naturale che del clirir!o posi– tivo internazionale. Del diritto naturale innanzi turro. Ogni popolo ha diritto al suo territurio. QuP.,-ti· radicale diritto di proprietà, come ogni diritto rii propriet:1. non è certamente però n~ assoluto nè illimitato. I beni della terra sono stati dati dal Creatore -al genere um~no, cioè alla natur:t umana vivente in tutte le persone. Se d11nque un popolo è privo di territorio, ha diritto di prenderselo, fin.anche con la conquista: ma la conquista è· l'estremo mezzo, esaurito ogni mezzo pacifico e soprattutto supposta l'as;;.enza di ogni spaziQ vuoto, assumibile senza lesione di altri popoli. Va considerato s,pazio vuotq_ quello spazio orwDalo ,J;, abitanti in munero as~Qlutamente spropi,p,ionato all'amrie~•

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