l'ordine civile - anno I - n. 9 - 1 novembre 1959

bi pag. 20 Roberto Rossellini, dopo Venezia rein– tegrato nel suo rango di patriarca uf– ficiale del cinema italiano e del « neo– realismo » internazionale. Egli ricono– sce la fondamentale utilità de'l nuovo fermento creativo francese: ormai sa– rebbero addirittura ventidue o ventitrè i registi diplomati dalla nuova ondata. Sta di fatto che il successo di questi at– teggiamenti iconoclasti ,collegati a una specie di « ,divismo del regista » ha mes– so anche l'Italia sul piede di guerra. La bandierina del via è stata abbassata dalla ormai classica « lettera aperta » indirizzata .da Roberto Ro&sellini al Mi– nistro Tupini. Il documento contiene a•l– cuni capi d'accusa che possono essere così riassunti: a) il controllo burocra– tico ha determinato la crisi •del cinema italiano ; b) la mancata presentazione di una legge sullo spettacolo che sosti– tuisca quella del 31 luglio 1956 sca,du– ta alla fine di ·quest'anno lascia tutto il settore .in una situazione di completa carenza legislativa; e) la possibilità .di non conicedere il credito cinematografi– co erogato dalla Banc~ Nazionale del Lavoro :finisce per 1 dar luogo ad uqa censura preventiva. Alla lettera ha· fat– to immediato seguito una lunga serie di commenti e di dibattiti. Particolar– mente zelanti si sono mostrati « L'Uni– tà», « L'Avanti'» e il « Paese Sera>>: i maggiori registi hanno ,detto '1a loro sottolineando, rinforzando o quanto meno .parafrasando ,le parole di Rossel– lini. A noi sembr!l che, in generale, il dibattito sia nato sotto l'insegna di un certo semplicismo che si è accontentato di attribuire al governo, dal 1948 ad og– gi, secondo uno BChematico rapporto ,di causa-effetto, la totale responsabilità della crisi del einema italiano. E ciò mentre si riconosce ·che « per fatal combinazione » in ·questo momento tut– ti i registi, giovauissimi, giovani e anziani, stanno lavorando, si annun– ciano opere importanti, film italia– ni riscuotono premi, ecc. In realtà an– che se alcune constatazioni contenute nel p~omemoria Rossellini sono utili ed esatte (gli inconvenienti che derivano dall'attuale carenza legislativa) un ·di– battito veramente ampio ed approfon– dito avrebbe dovuto proporsi l'indivi– duazione ,dj quanti più aspetti possibili della .crisi. :Che si è ·detto, per esempio, del rapporto cinema-pubblico? Ogni volta che H pubblico ha respinto ope~e positive, come è accaduto per molti film di Rossellini, i produttori si sono affrettati a creare « generi » di comodo, tali da garantire senza rischi un certo guadagno, « formule » magiche da ri– petere sino al giorno in cui giungeva un crack finanziario a palese dimostra– zione che il pubblico ne aveva abba– stanza e ,che la formula andava river– niciata. L'inventario degli « errori » e dei « colpevoli » purtroppo è ben più ampio di quanto i nostri registi vor– rehhero farci credere. Se fossimo in America lanceremmo la · tradizionale « accusa alla società » ( anonima e con la lettera minrucola). In Italia più in– teUi1•nt•mnt• si .. r.. ·di individuare V questa società e ,di fare 1a lista deUe responsabilità; Ma allora che il lavoro sia completo e che la diagnosi sia ap– profoll'dita quanto più ·possihile. Altri– menti si rischia di rimanere in un av– vilente genericismo pago di aver sosti– tuito al termine « società » ·quello più funzionale di « Governo ». Ogni regi– sta, per esempio, si è confessato « gra– vido >> di messaggi che vorrebbe dire o esprimere solo che potesse. Ultimo atto, ·per ora, dell'appendice veneziana è una parallela lettera cli E– duardo De Filippo al medesimo mini– stro sui problemi del teatro in Italia. Stavolta però le affermazioni del dram– maturgo napoletano non hanno trovato unanimi consensi, o meglio, sono state discusse, integrate. Il dibattito, anche se condotto da minor numero di per– sone, ha veramente fatto luce su una gamma più vasta di fattori : sperpero di tlenaro da parte di capocon;iici e re– gisti, criteri errati nella -distribuzione delle sovvenzioni, paura di affrontare• il pubhìico di provincia, ecc. In definitiva il salomonico Leone ve– nezia:Oo ha· fatto udire il suo ruggito nella giungla dello spettacolo, ruggito ben presto quasi egemonizzato dalla stampa ,di sinistra e derivato verso ri– sultanze ,di tenore esclusivamente poli– tico, il che può far pensare che l'amore della cultura oltre a un i·deale possa essere anche un gagliardetto. Lungi da noi l'ironizzare sulla proficuità dei 1 di– batti ti: che essi siano però veramente tali, che essi costituiscano 'Soprattutto la costante fatica della stampa e della cnt1ca anzichè gli strumenti di occa– sionali e passeggere « rivolte ». LEANDRO CASTELLANI Ricordo di Guido""Miglio li ... , Nei clamori delle _rievocazioni e com– memorazioni, pochi,ssime voci si sono levate in questi anni, per ricordare un Uomo che pure, durante la Sua non breve vita, fece molto parlare 1 di sè in Italia e in Euwpa. :Cinque anni fa, il 24 ottobre, si spe– rrneva nella Clinica ,della Beata Capi- o ' tanio in Milano, per un tumore all'e- sofago, dopo lunghissimi mesi di atroci sofferenze, Guido Miglioli. l'ordine civile Si spegneva lucidamente, ra-ccoman– dando la propria anima a Dio e di– chiarando 'al suo medico personale ( che era anche il suo ·figlioccio Gµido Ca– stelli): - Vorrei !~sciarvi un poco ,del– la mia pace. Il e< bolscevico bianco », il nemico personale di Farinacci, il vecchio com– battente parlamentare ( ern stato elet– to alla C~mera quaudo ancora non ne aveva l'età), colui che aveva fatto da– vanti a Stalin la biografia degli ultimi cinque Papi e che aveva collaborato insieme a Kolarov alla direzione del– l'Internazionale Contadina, aveva pas– sato gli ultimi tempi della sua vita in una serena attesa della morte illumina– ta dalla forza 1 di una profonda Fede. Dopo 60 anni di battaglie politiche Egli moriva nella povertà più assoluta, sostenuto ,d,alla carità di tutti, amici e nemici, non potendo in tutti quei mesi di degenza pagarsi da solo neanèhe un giorno di ospedale. Venivano, ,puntuali e silenziosi, dal– le Sue terre i ·contadini, per donar,gli il sangue 1 per le trasfusioni e per por– targli cibi tanto graditi quanto inutili. I Suoi colloqui con loro erano fatti di poche parole perdute in lunghi silen– zi. Notizie delle famiglie, della terra e qualche ricordo, solo qualche ricor– do; invece erano concitati, arguti, ~ma– ri i disco11siche Egli faceva 1 con gli uo– mini politici amici e nemici di oggi e di ieri, che passarono per la Sua stan– zetta d'ospedale ( e v·ennero tutti o qua– si da De 1 Gasperi e Grieco ...). Egli ebbe il doloroso privilegio ( e lo diceva sempre) :di ,poter vivere a lun– go sulle soglie della morte e poter guar– dare indietro: Ho cominciato le mie battaglie nel segno di Cristo e in questo segno le chiude - diceva spes– so - non posso e non voglio vedere che questo segno, guardando indietro. Egli è ,sceso nella tomba di un con– tadino cattolico, ucciso per ragioni po– litiche tanti anni prima e su questa tomba è sceso il silenzio di chi lo ave– va esaltato e di •chi Io aveva combat– tuto. , Ma noi, senza giudicarne la vita, vo– gliamo nella ricorrenza della morte, ricordarne la testimonianza di Fede, data sulle soglie del tempo. F. L. LE T Tu R El KARL .BARTH, Lettre a un Pa!teur d~ la Re– p,~blique democratique allemande, ed. Labor et Fides, Ginevra, 1959. Karl Buth ha indirizzalo nell'agosto 1958 una lettera ai pastori della Repubblica demo– cratica tedesca, che avevano solleci,t.ato da lui una « parola paterna ». La breve risposta del pastore Johannes Ha.me! ( autore del ·libro: ,La predicazione del Vangelo nel mondo marxista, pubblicato nell'opera in, onore di Thurneysen) dimostra come i destinatari l'a.bbiano molto apprezzata, mentre in genere non è piaciuta né a Ovest né •a ,Est. I putor-i 1i lamentane, eome si 1apiJH d1P.~li incisi della lettera d.i Barth, di una « serie di fatti -della zona orientale, che vi causano, in quanto cristiani e pastori, forti cure e vi af– fliggono ». I fatti di mag,giore preoccupazione per i pastori della Germania orientale sono in sostanza due: 1) La ·Chiesa viene chiusa in un ambito strettamente religioso e non può as– solutamente dire nulla su ciò che riguarda la vita pubblica. 2) U1,1'ost.ilità sempre crescente nella. Germania orientale ne'i r.iguardi del Cristo. Ln posizione di Barth riguardo a questi problemi è complessa e in sostanza .riflette i.I suo intero modo di vede.re il Cri1ti11ne1im-0 •

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