l'ordine civile - anno I - n. 9 - 1 novembre 1959

bi l'ordine civile di amori di una ,donna ormai quaran– tenne'( !'aule) con un uomo ( tloger,J> le– gato a le.i da quella necessità che si crea con l'abitudine. Roger non disde– gna però dtre facili e più corpose av– vcnLure e Pàule, stretta dalla solitudi– n2 cede a Simon, un giovane di venti·– cinque anni la cui ,sola occupazione s'embra essere quella -di ,dormire, bere e fare ,discorsi vagamente angosciati. Ma, .dopo un breve intervallo Paule tor– nerà a Roger ( che continuerà a tradir– la) persuasa che la solitudine dell'abi– tudine sia preferibile alle incomposte fiamme di un amore giovane. E' una vicenda che si commenta da sè e la offriamo, a ,cuor leggero, a quan– ti •cercheranno ,le Silvie o le Arpasie, ma·gari, del nostro tempo. ·G-enevière, la protagonista di « Il ri– poso del guerriero >>è una sorta di stu– dentessa che, sbagliando porta in alber– go, salva un uomo ,dal •suicidio, diventa eo ipso la sua amante, si fa sfruttare scendendo uno dopo ,l'altro i consueti gradini dell'abb.iezione: la sola giusti– ficazione a tutto ciò è vagamente ri– scontrabile in una improvvisa accen– sione •dei sensi, in una sottomessa e im– prevista hestialità. Anche qui ogni com– mento guasterebbe e, sebbene ogni con– fronto sia fuori posto, saremmo curios.i di sapere le reazioni ,del postero che da Beatrice p·asserà a 1Genevière. Per Eveline Mayère il discorso è più serio, sebbene la materia ·del suo unico libro sia più torbida e contorta delle prec·edenti. Oltre tutto, come s'è accen– nato, il suicidio della gio'Vane autrice getta •sul rom'.anzo una suggestione di autobiogra,fia veramente inquietante che deve rendere almeno più circospetti. Anche qui la protagonista ,è una gio– vane, ,Sylvie, espulsa dal collegio ,dove studiava, a causa ,dei suoi torbidi sen– timenti verso una insegi;iante, Giulien– ne. U romanzo è la storia ·cli questo as– surdo amore, ,delle insistenze di Sylvie, ~ .delle ripulse di Gulienne - che co– munque è turbata fino alla morte - fi. no a che punto subita e non voluta? - della giO'vane studentessa. Se anche non volessimo dar peso a un linguag– gio che si richia:rr continuamente alla Bibbia, ai Vangeli e ai mistici ( eviden– temente lasciamo in sospeso ogni giu– dizio morale) il fatto che il libro si apra con una pagina di diario in cu.i Sylvie ,dichiara che il suo errore e quel– lo di avere confuso l'amore di Dio con quello verso le creature, ci dimostra che EveJina Mahyère, pur non avendo sa– puto reagire allo sbaglio, ne aveva co– scienza. E:lla chiama « ·derisorio » l'a– more per le creature umane: e in effet– ti soltanto un tale termine poteva esse– re usato per definire un sentimento, che nella misura in cui si allontanava da,l suo retto fine, rimaneva il rapporto uomo-Dio, sconsacrandolo. La Mahy,ère ha comunque messo il dito sulla piaga: questi nostri squallidi amori si risolvono nella noia, si consu– mano nell'abitudine, ,si suicidano nella . l;estiali tà proprio perchè si ignora o si dimentica che l'amore terreno rl•we e8- ay a sere la misura umana, pur con tulte le sue caducità e i suoi errori, dell'amor~, divino. Non sappiamo fino a quai pun– to Beatrice sia uh ideale :mi tabi le ma è certo che l'amore, per essere « una cosa » con il ·« •cor gentile >> ,deve riflet– tere, con la maggiore intensità possibi– le queH'altro amore « che muove il so– le e l'altre stelle J>. P. M. Dopò Venezia Dedicate tre note a quelli che, se– condo noi, sono stati gli aspetti e i film migliori .della XX Rassegna vene– ziana a,ccenniamo rapidamente, per do– veri di completezza, alle altre opere presentate. Gli Stati Uniti hanno inviato « Ana– ·tomy of a murder » ( Anatomia di un omicidio), a firma di Otto Preminger, uno degli artigiani più abili e ·poliva– lenti di Hollywood. Tratto ,da un best– seller -di un romanziere-magistrato il frlm narra le vicende di ùn caso giudi– ziario seguendo istante per istante le sedµte di un processo. Un dubbio pseu– do-piran:delliano sulla colpevolezza del– l'imputato, l'uso di un ,dialogo a volte argutamente scanzonato a volte punti– gliosamente « verista », l'ottima inter– pretazione di J ames Stewart {premiato a ragione con la Coppa Volpi) fann~ di questo film un sapiente spettacolo, tale da ottenere anche in Italia quell'ottimo successo di ·cassetta che ha ottenuto e sta ottefrnndo 'Ìn America. Questo e nulla più, dati i limiti strutturali del « genere» e la •confezione accortamente commerciale del prodotto. cc Sonatas >> ,(Sonata) di Juan A. Bar– dem è stato forse il film che ha deluso il maggior numero di aspettative. L'au– tore, giustamente ritenuto il più com– pleto cineasta ,dei paesi iberici, aveva dimostrato con ,cc Muerte de un cicli– sta » (,Gli ego.isti) una raffinatissima as– similazione dei classici del cinema; cc CaHe •Mayor >>poi ne aveva messo in luce il ,solido patrimonio culturale e l'attento spirito di osservazione. Copro– dotto ,da Spagna e Messico e tratto da un'opera di Ramon Del Valle lnclan, cc Sonatas » racconta con i toni del ro– manzo ,di cappa e spada le avventure del marchese ,di Bradomin che, in Spa– gna e nel Messico, lotta contro gli asso– lutismi tirannici, schierandosi dalla par– te dei ribelli come per spavalda scom– messa con se stesso. A parte una magni– fica fotografia a colori il film è melo, drammati,co, condotto stancamente, non privo ,di facili audacie erotiche. Unica sequenza di pregio queUa di un conve– gno di in1demoniate. «Hunde, wo.llt ihr ewig leben?» ( Sta– lingrndo) è iscrivibile a pieno diritto in quel cc movimento » cinematografico. nato in Germania nel dopoguerra, che ha cercato di riguadagnare a1cuni epi– sodi della gueira nazista presentandoli so.tto un 'apparente ve·ste ,di scar.na og-. . gettività, ma in realtà 'proponendo la separazione 'delle :res_ronsahilità dello pag. 19 Stato Maggiore • (l'unico colpevole e spesso solo di acquiescenza a Hitler) ·da quella del restante esercito e, in gene– rale, ,della nazione, e ponendo un ac– cento particolarmente marcato su fatti come la congiura antihitleriana del 20 luglio o su alcune « prese di coscien– za>> di alti ufficiali ( esempio tipico: Rommel). •« Accadde il 20 luglio » e « Ultimo atto >>di G.W. Pabst, « Il ge– nerale del •diavolo >>di Helmut Kautner e la trilogia satirica di « 08-15 >> di Paul May sono gli esempi più illust1·i. Franz Wisbar, regista di « Stalingrado », rico– struisce meticolosamente uno fra gli episodi più tragici dell'ultimo conflitto mondiale registrando, di ,fianco alle va– rie fasi deUa battaglia, il dibattito fra il generale Von Paulus e lo Stato Mag– giore. Anche se dignitoso ed abile iI Jilm manca di quel respiro, d.i quell'aria di stupefatta é livida poesia propr.ia dei grandi film di guerra, da « All'ovest niente di nuovo >> di Milestone a cc Oriz– zonti ,di gloria » di Kubrick. ·Con le ·due carte della « nouvelle va– gue », « La nuit des éspions )>( La notte delle spie) •di Robert Hossein e cc A double tour» (A ,doppia mandata) di Claude Chabrol, si chiude l'inventario veneziano. Figli naturali clell'équipe Clouzot-Caya tte-Dassin, lontani parenti di Hitchcock, i due giovani regi ti ,di– mostrano soprattutto due ambizioni che non sono riusciti a fondere in unità: da un lato un esasperato gusto per un for– malistico estetismo ,che si esprime in cc pensate>> cinematografiche opinabili ma comunque scioccanti, dall'altro un eroico furore per l'anticonformismo da raggiungersi a qualsiasi •Costo, anticon– formismo di superficie che non si tradu– ce nella scelta dei temi, quasi sempre piuttosto puerili, ma per lo più in se– quenze erotiche o in una serie ,di per– sonaggi assurdi. In effetti l'ala « eroti– ca >> ·della nouvelle vague ( con i capi Chabrol e Malle) possiede tutti quei vi– zi .d'intemperanza, tutte quelle inge– nuità letterarie, tutto quell'appiccica– ticcio oulturale, tutta quella muffa spac– ciata in 1 buona fode per anticonformi– smo che st riscontrano nel novanta per cento delle composizioni poetiche o 1 narrative dei sedicenni. Questi giovau i reg.isti, in quanto a capacità cli appro– fondire i loro temi, dimostrano certa– mente meno de'1la loro età. La loro in– credibile maestria tecnica, la loro scon: certante fantasia fqrmale gira a vuolo o s; sovrappone come Ulll- strato di l'U· t.ilan te vernice alla povertà delle Slru I· ture, ·dei personaggi, ·dei signi,fica I i..'Per– cato che il pubblico, abbacinalo da al– cune sferzate ·psicologiche molto .aslu• tamente dispens·ate da t'ali film, rischi di attribuire alla n:uovelle vague un cre·dito artistico che questa, in termini genera·li di « movimento >> e con l'esclu– sione di quei due o .tre nomi che richic– d,0no una certa attenzione, non' meri– terebbe. Al coro della critica francese, quasi uuanimamente schierata, a differenza di quella italia~a, sul tonò di un aperlfl in– con,lizionato consenso, semhra 'far eco

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