La Nuova Europa - anno II - n.44 - 4 novembre 1945

-- 8 ----------- LA N U V V .'1 /~ l.J li U J• Il 1 novem. 1945 -- UN ROMANZO DA FARE smo; risolto anch'esso bensl ncll'in• tesi: il bambino la cui~espressione vie– quieta sensibilità della scrittrice, ap- ne intran•ista nell'occhio umido di un parendo il suo egoismo allora un mo- cavallo. una sconosciuta che di 1:).dal do di difesa e di reazione a una ferita vetro di una cabina telefonica dice di- G lA' un o: romanzo da fare~ JX?· tc,·a leggersi in un. vecchio h– bro di Gianna Manzmi., Un Jllo cii brezza. (1936): « romanzo da fare», cioè un procedimento che partiva ~a un facile schema di rorQ.anzo, ..adcl1t:1t• tura alla Moretti, quanto di pm facile potesse stridere sotto la penna dlffl• cile e risentita della Manzlnl, ma ne partiva soltanto per rompere lo ~hc-– ma tn cerca di tutt'altri .effetti. _Ilsmo– co pote,·a sembrare piraiJde!han~, -~ certo nlle 01iglni della scntt:nce si ll· .u-ovano gli speciosi intellettualismi che fra n vecchio secolo e il nuovo ~I fecero gloria di infrangere le vecchie forme; ma già allora neIIa Manzini ~l senso di tal giuoco non era affatto p1- ramlclliano: cosl come nulla conserva– no del Marinetti 1 suoi modi v~rbali ~ stilistici che, in quanto materia, dcr1- vano anche dal futurismo: come estra– neo le sari1 il gh.iocozingaresco di una Vivanti quando .sembrerà, or non ~ molto, ripeterne il mòdulo, anch'esso eversore di vecchie forme, da « ricer– ca dell'argomento». Quei procedimenti e\'ersori e- iconoclasti, quel a: romanzo da fare», miravano unica~ente nella Mnnzini ad accendere liricamente, a u·atti alcune cime solwnto dello sche, che duole: ma sarà solt.mto in un ca- sperata addio, la vlbrazlo.nc innumere– situazione, tanto più lo stile s'impun- pitolo postumo ai capitoli più rcaliz- vole di una lucertola sotto uno sguar– ta e s'impreziosisce, rivelando tutta zati del romanzo non scritto. raclle do. Irresistibile tendere a quella con– impegnata la scrittrice ad attuare se rilevare l'arbIU·io nella perentoria as- dizione,· ma altrettanto consapevole: stesso. proprio in quel senso di prov- sertività di certi stati d'animo, l'cc- della proprb poetica trova occasione vlsorio, di labile: tm·pegnata, come cessiva sottiglie-.1zadi altri, che insi- non basta infatti alla scrittrice ciò che ogni vero sctittore, non già a occul-. stendo troppo l'indagine" sul limite di dire parlando del progettato ro– tarc i suoi limiti. sl im·cce a rivendi- dell'inespresso, strincono il vuoto; ~ manzo. ma unò dei personaggi dev'es-· carli e 1·iscattarl1 come modi delle sue la salvezza meno genuina Pi certi pa-., sere anch'egli scrittore, e anch'egli qualità:. saggi che nello sfor.10di voler cogllerP scrittore di un roman7.o in contrap. Facile e inutile infatti cercare nel l'in~sprimiblle l\ell'anima nelle appa punto con la vicenda che vive. e an– libro la riconferma dc11'hnpossibilità, renze ·sensibili, si riposano in cadenze ch"egli soprattutto impegnato a defl– cui è legata quest'arte, di sostenere la -e toni del D'Annunzio notturno; e a nlrsl: « Questo sobbalzo, questo grido, durata dj un personaggio sul ritmo di forza cli voler es~cre la scrittrice tne- ecco ciò eh.e vale la pena di fermare, : una vicenda che progredisca da un dita e peregrina, quel senso ·come di di scrivere ... Raccontare, richiede oltre punto di partenza a un punto di arri- chi si contempla camminando e polP.. tutto un ritmo pacato, dlscretamente– vo, iJ ritmo dov'è il segreto del nar- semente si ammira. Facili osservazlo• uniforme. Quèl .ritmo mi s'è rotto den- rare. Facile, se cl si indugia a rlcon• 3~ 11~h:~1ed~~~li~~1~~iis;:~o~~t~e\~ ~~o.c~~~~n~~~t!~rt~ a:;r~~a ~:i 1 ~~~ ~~;~e~t:1~ts~,~~!~J~i c~e~~ 0 ~.~~~ : pàrtcnza nello schema. non del roman- con la vita. come srldando ». ca, 0 troppa: troppo poca, in confron- zo. ma del e romanzo da fare»., E Qui ci fermJamo. eh~ alla breve SC· to alla soluzione tragica cui vorrebbe Più Importa invece rilevare la stra- gnalazione "del libro, qual era nelle no– mirare (Laura che uccide sè e il figlio, ordioarla ricchezza di occaslò'ni che stre intenzioni, pu~ bastare il già disperata di sentirsi respinta dal mari- offre quel continuo contrappuntp, del. dettO. •rroppo altro vi sarebbe da ag- to che ama), troppa, in conffonto al facr;~:ti-7~/r:i l~~~•id~ i~l~l~f.Utl~~c':i~I. ~ rn~err ~~Jtis~i;;e ~~d6~~~~e d~!i !~~:n~~riascf~i~i-e~~\~'1.nJ\ade~~11re°~~~: ri.gine. non diclamo se stessa, diciamo i balenii e· trascoloramenti ln cui le si atomliza ai limiti dell'inesprimibile, Ja scn;a;ione di se stessa. Un'ansia di confessione tota.le , In persona propria, Festò infatti anche poi motore primo ed espiicito della ·sua fantasia, r;ia una confessione che non sa attuarsi senza un « capire», per cui le abbisogna lo giuoco di specchi a cui, con un mè>du- e subito spentL dove vive e muore e singoli momenti di poesia di cui il 11- 10 che sarebbe piaciuto alla ,vootf, risorge, ben più che un'immagine di bro, fra tutti quelli della 'Manzint. tra-. st?tnbt'a tendere Invece: Laura, la suo- personaggio, una commozione di poe,- bocca. E che urgenza di tono, sempre cera Anrn1ia. 11nonno. il cugino Mcm- sta: Sarà Elide. sarà Laura. sarà A.IU3-uno solo, e s~mpre nuovamente mo– mo. il giovinetto Aldo. ln un reciproco Ila, sar;ì. accanto a'esse n paragone del- dulato dove compare! <t Non è che un e continuo contrappunto di illumina- Ja scrittrìce autobiografa che si con- sentimento ora ridente e invitante, Zioni, di toni. Facib ancoì-a notare c:he fessa o rievoca la madre perduta; ma ora pauroSO,"Cli continuo vicino alle Il nodo centrale del romanzo, risolvi-· cosl irresistibile è auel -tendere alla lacrime o al grido»; è l'infanzia nel bile o no nella conclusione drammatl• condizione dei brividi dove trasale un ricordo del nonno, ma potrebbe esse– ca. è Sandro, il marito di 1.aura, cioè viso, un palpl!.O,un·amare?.za. una la- re altrettanto bene ti panorama del ll• il personaggio che nel giuoco del con- crlma, un grido, che altre immagini bro. ti tono poetico della :r-.fanzinl.non trappunto che s'è detto resta appena sorgono 1n altri brividi, anche fuorl mai come ora vicina alla piena matU• un punto di riferimento alle reazioni dalla trama del romanzo e delle con- rità delle sue doti. degli altri, ma per sè impenetrabile e fesstonl autobiografe. nella J>iegadi un impersuasivo nel suo disumano egol- paragone. nella cornice di una paren- ,EURL-\LO DE 1'UCKELI specchio dì una t<:r.1apersona, la dl- ~~°nnt~o~,P~~:u1=~n~tai>r~~~Wo.r~Ì b1.t!:i:!'i}nd:}u~~;~ :)~~ ': .;.:ut;: ~:~ PRESENTAZIONE ~f~~n~i~~~ dlnp~!~ 11 ~i ~~~~~ll~ ~~e:~;.~i;::b~t 1:?.u}~~rfrc~~l:=~~r i~ c"c. 1 ,~,•0 1 •F~~-e~p~J~~;11~~.re~:-ut~f:a:;; ~~/g~~o ;!.~~lt:a ~o~l~a;-~mi ~~~~~ prima persona e li capirsi ln terza. questi qi,Jrnt, contiene Idee e prindp;; di una passione della veiità di cui abbiamo con impossibili!....\di salyezza fuorch~ che et l grato presentare at n-0&trilct- . detto tnnanzl, e della quale, per quan- in lembi sempre fuggitivi e perduti: tori per l'alto spirito che da essl emana. R I V I s TA to era in noi. facemmo testimonianza dove fin dai primi libri sono certa- in un quarto dl secolo, perfino in temi mente i suol limiti, ma altresl la sua Le lettere e fe arti, la filosofia, la di natura sociale e politica. Già nella grazia. il suo perp,ctuo senso di riaf- storla, le scienze Ja vita ll1orale,.econo- scelta dei collaboratori e del temi che fiorai-e di restare a galla. E a mano a mica e politica; e q,uella parto che ln ogni parte del Ulondo, alle memotie e esgj svolgeranno sarà l'impronta di in.a.no é 1w le c1-esceva,col respiro della ogni·« tecnica» o metodo « mat-ematl, documcnU lneditl del passato. alle cor· quel pri"nciplo umanistico che noi ab· paetlca fantasia, la dura_ta l'intensità co » è dottrina e storia umanlsttca, sa· rlspondenzie-df scrlttoii stranieri dalle biamo sostenuto con fedeltà, non con· e il riJ)Ctersi del momenti felici, suo ranno la materia di quoota rasse~. grandi. C.'.l:Pltall, alle cronache di poll· .trap1>0nendo l_escienze morali a quel· problema centrale dh•enne inventarsi mensile, alla quale collaboreranno. 1 uca- Interna ed estera, aggiungeremo re pratiche, le artJ tiberalà alle artt uno schema aderente ai soli cffetu·cer- cultori più Insigni delle singole arti una r~egoa della stampa ~taliana e ~~IT:~~c~n~c;~~~~e~J1~~:Jh~~ . ;;~ ~~1 c~~~n~~ 1 ~~1 ~! 0fsf: 1 ;ls~~~!3 b~s! ~a~ic:~tr~!~e~~H~~~t~ 1 ~~~:~ta~ ~!:'~n~~ lf\d~1~•a:!fu~!~~~nei, 0 ~y;~ na. -un tal principio slgnlfica l>er nol e le visioni che vi si inseriscano dal di anzi ras.segna italiana della oultura che cl sembrano utili. e porremo flnal- il rifiuto di tutte le dottline saturn~ fuori, una «figura» di racconto e con- unl"·ersale. . mente una blbl1ografla rag;onata. del cieco dctcnninlsmo morale o e<:o·; tro essa la risentita presenza della All'altezza !n cui cl proponiamo dl - Gli esemplati che ci sono presenti nomlco. sessuale o artistico: una fldu· scrittrice. cogitare le idee e gH affetti, per un nCI preparare questa rassegna; quali ~i~u~l~~ ~e~~t~•it!;~a d~w:::is;tx•liità qu~f,~tci~~~- ~~i ~~1:1c 00 icc~tL1 ~1~c%~ ~'!;t>!~~id~t;;~~~ c~,'fd:!1~~~ln! ~~~~\~! ~~~e st ~~~J~r: 1 f;r;i:~~gar:nfn ~~~~ FRA.KCESCO FLORA quale: appunto il « romanzo da fare», della nostra civiltà (cosl tt-a,•iata e tra- pa, da.ll 'Antolooia del Vleusseu..-..::: alla e insieme la « ricerca dell'argomento», ,·:sata nel più: recente periodo), tutte Crittca del Croce, dal Mercure de Fra,i– chc torna a essere il mòdulo dcll'u1tJ- le <1lsct1>Jine che la' Rassegna assume- ce alla Noiwelle nevue F'Tançaise. f. mo libro della Manzini, Lettçra. al· rf1, nell'opeh ra dei ma~tii d'ogfldel ddel NhoJcredlamo 1 bc 1 he la guerra sia stata l'editore . (Sansoni, 1945). Jl quale si giovani c e saranno I maesll, o- anc e un terr le vagito per tisolve– present.a come una lettera· n un edi- mani, son di quelle che uniscono gli re molte contese dotl1inali, molte fin· tare che le ha chiesto un ro,hanzo, e uornini: sono la sostanz,a orfica, poe• zionl o presunzioni letterarie, filoso– la scrltu·ice si scusa di averne in cas- tica. im•entlva della società, la sostan- fiche ed artistiche; per portare alla setto soltanto uno, incompiuto; del za dl tutti gli ideali che la vita prati· luce tutto clb che nella vita italiana quale- a volta a volta reca i capitoli ~~:o~~~ii~e~~ ~~r~~u:~·clu~~U:~ 11 ~~~ ~is~,u~~~tt/~~/~~~~oQi~~ll~~l?z,~ scritti e abbozzati, 11 piano in proget- sloni ~rciteremo quella della verità. modifica l'Idea stessa tradl2Jlonale del· lo, riflessioni sul carattere dei perso- Le testimonianze .plù significati,•e la guena. giacché non fu la contesa dl n:.1ggi quale rl_suha dal capitoli scritti della J>resente cultura, con saRgi Jet· due o più stati noli' lndHfercnza del e quale sarebbe dovuto O potuto St'Ol• terari filosofici, storici, scientifici, ac- mondo che soltanto allo spettacolo st gerst in séguito. riflessioni in genei·e eànto ·a prose di romanzo. esprime· appassionava, ma il conflitto un\,vers<t• sugli effetti che blsognarn raggiunge- ranno il 11.innovam~nlodella presente le che batte al tug1..u·lo,alla reggia e re: ma dappct·tutto e soprattutto con. ltalla. . alla to!Te d'avor'l!O: una s!mlle espc· !essloni. impavide. _trepide, felici, me- Ma perché quc>stanuo,·a cosc.ienza~si rienza deve suggerire una solidarietà ravigliate, dolenti, sul rapporto che faccia In noi più profonda, condurre- nuov:1 tra gli scrtttori che devono es• corre fra i personaggi e lei stessa sul mo un esame rigoroso della vita lta- sere la mente citi popoli. Ci si offre modo come da un atteggiamento del liana nel Novecento, studiando le sm· l'occnslone cli Instaurare un più civile proprio animo. da propri sentimenti o gole atU\"ltà d-el paese, dalla stampa costume letterario: ove fa verità sia; ricordi. 1rncque.per affinità o per rea- (dei llbti. delle riviste e del quoUdia• nccolta da qualsiasi luogo essa proven· zione, e sempre per chiare1.za di sè ni) all'industria, al lavoro, al commcr- ga: di acquistare ta~nta generosa umtl· (dice\ ·8.mo: allo specchio), queSto o clo, alla hurocraz-ia, al partiti, al co- tà, quanta ci rn~tta in grado _didspct· Quell' alt.ro as1)ctto dei personaggi. L-:i stume soc!ale: n~ per sterili. inch;cste tare il l:woro di tutti coloro che one– Vh·anti? Pi.randello? Son nomi che di curiosità, mo per ,"<:Xler ch\a-ro le stamente non pensino come noi. Un possono ricorrere alla penna del criti- origl.nt di certi malt che dobbiamo nuovo tempo comincia ner tutti: ognu. ' co nel tentativo di spiego.re Quale sia, cancellare, e per radicarci nella vitali· no ha da guardarsi In fondo a se stes· considerato ln astr<tto. il procedimen- tà delle forze morall c mentali tn cui so e mum.lnarsL E. noi Inviteremo I to del libro: ma già. come indicazione H paese. pur tra tant-c rovine, svela più: dh,~rsi sc1•itto1i. dagli anzlant at del tono, l'uno anriulla l'altro; e il aro- la sua continu!tà storica e la fccle nel giovani, dal l1·adlzlonalisti che non sia· m:inzo ·da fare». quale sarebbe potuto futuro dell'umano consornlo. no necrofori agli ennetlcl che onnat eascre del Pirandello dei Set perso· Indagheremo senza boria e senza tendano-alla clartt! e primo debito del• naool la.« ricerca dell'argomento». qua• scettiche rtnunzte li contrtbuto 1>0slU·lo scrittore», secondo Leopardi (non re sarebbe J>lacluta alla Viv:rnt\ di vo che la cultiura italiana, la filosofia, si saltano le genernzioru come non st Zingaresca diventano una volta di 1a storia, le arti figurative. la J)OCSla,saltano l,e stagiont): li sollccHeremo più quella confessione della propria la musica, U teatro e H cinema porta• su m·eci..sitemi al quai!. per le prove a: poetica». del propri problemi di 1·0110 atla comune civiltà: faremo ri· fornite o legittimamente promesse, me– scrittrice - eterno e massimo tema cercare dai competenti U contributo glto Ci sembrino adatti. · (lelrartc della Manzinl -, còlta al pun• che l'Ilalda del Novecento diede alla E chiuso H processo che s'è eletto to dove il problema df stile è una co• matematica, aUa. fisica. alla chimica, dell'epurazione, noi ,·orremmo ritrovare sa sola col problema della sua anima, ad nitre scienze, e alle macchine, alla una soljdortetà civile tra tutti gli scrit· e la storia di una vocazione lettera- rad-io. magari alla dissocl.nz !one del· tori JtaUan,1che siano degni def nome: 1ia. storia di una splrltuaUtà protesa l'atomo. Non dissimuleremo le nostre che non _siano stati c.ioè_apologlsti cor· In un capirsi che è un volersi mlgliC\-colpe o forse le nostre sve1.1rnrc,come rotU del regime e della- sua gucr~a- re. E la confessione riesce così ricca non tinnegheremo la nostra stO!'la U- Porteremo cosl un cont.tibuto alla e nuova, perch·è condotta nella viva e lustre. fondazione della società tnternaz_lonal~ stimolante presenza del romanzo eta E, se. è 1'e?~omanifestare una molto degli scrittori: eh~ do,·rà eserçltt1:re un fare. nèl continuo cont:appunto fra la ~~ 1 c:Ja u~~~f:t.i· i~o~ur 0:~m~o~gd~ fi·:?coui;6:i:~ la~l~~lr~~eii~~f~~(~~ pagina scritta o da scr_lvere, e lei ehf' cultura trov!l sempre una compagnia. M.a 1:1 nostro invito agli scrittori plù la scrive. A~ lettore s~perficla}~ potrà e spesso, Per J'autorltà dei magglorl vari no]I è fat~ per comodo eclett_ismo txirere un libro rimediato. pagm1;:,ab- scrittori t-rov:iun'alta guida. Al saggi, o vagabondagg.io : anzi per serv:1re f bo;,.zi. cart.o?Ù.messi insieme per f:lr nlle vaste recensioni del Hbr.i più im· prin-oipl delJa l~bcra cultura: In cm cre– llbro; ma quanto più riesce fluida la portantl che appaiano in It.aJ.ia e in dlam~, a stabilire un colloquio come LA CASA S UL Corriere d'infonnazione sl ~ ~~s~ ~~go~~~~e l~o~~~!~c~ig!;.. ne, in mi suo articolo, a contrasto con una test di Mario Praz .(v. la sua opera La filosofia dell'arredamento), -neoa qualunque vtrl!ì dt conforto spirit,uale aUo stile e all'interna disposizione del JUC!Jo nel quale a.òutamo, nega che sia legittimo amm.trare le case come u ope– re d'arte,,, come proiezioni se1tsibilt de loro ideatore e animatore,· e celebra invece o: La casa qualtmque >), cli vns-– suuoto e d'occasione, la sol<1 che 91.iua• -rai1tiscci una « libertà da se stesso». una libcrtd delJ'inJantilc desiderio di trasferirSi e di ri.trovarst negli ouoetti. scelti come lusinghe dei proprio ou..sto, e come simboU e prolunga.menti della propria pe,-sonaWà. , E• certo che iL postulato della « casa beUa » è un se{TM di. esteUsmo che, ma– le inteso. minaccia di cadere nella plù– striden.te ooffaouine; ma è 'forse anc(!' ra man.ifestazUme di estetismo la n~ cerca e I-a sopra.vai1itazl071e' della cci.sa qualu"nque, del i-uooo anonimo e sQual.– lido come eccitante deUa personalità e deua libe-rt intellettuaie; quast che tri oqni modo fl otuoco o l'opera del'intet• letto estua in-torno a sb un'atmosfera non com.une. E, de&resto, tanta parte della nostra popolazione, anche se abi– ta fra soUde mura. tn vive come se fossero twiurt o spelonche, che sarebbe da auuurarsi non una stroncatura, ma ~:t1-~r<;J;<'~f!::'Ja11:::Fw ~f~o:t:Si~: abbandono e rivoso; per ttna _casa.cho non sia m11i « au.alunqu.e », perchb 04· lora tutti ne escono, tu.tu diventano uom4ni deUa strada, Dobbfam.o desidc• rare che le « quattro mura,, stan-0 ver tutti un cerchio di memorie e di a/jet• u sensibili ncHc. cose stesse: twn un vuoto, abitato da spetri o fa1wsm.t. La casa non ha da esser beUa, ma conwda. e-tot} non. trQ1)1)0 ln-utta, per<:h~anche la bruttezza ~ cosa scomoda. t a lungo andare, u.no sconforto e un'offesa. u. w.

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