La Nuova Europa - anno II - n.44 - 4 novembre 1945

-- 6-- .·---··-· con GIDE A NDRE' GIDE abitava unn delle tranquille vie della riva sinistra ctélla Senna. a Parigi; l'apparta• mento era al sesto piano, il silenzio vi era assoluto. La ca.sa era disposta con semplicità signorile e severa, lo studio, as;.a1 atto e ampio, a~•eva ad uno del )ali a metà delta p.trctc una balconata di legno, e la biblioteca occupava 1 due plani; la stanza era a i;randi vetrate, e un grande Lavolo e qualche sec~ia. un divano in un angolo e gli scaffah della biblioteca formavano l'arredamento. L'uomo ha nel viso e nC"llcmascelle qualcosa dello scienziato uso n;JJ'osscr– va:tlone metodica e a u·arrc diffidi· mente le conclus!onl; lo sguardo è pa cato e a1,tento, acuto e pieno di luce. ti conversare t! lento come s'egli cer– chi ogni volta e riunlsca le idee che vuol csp11merc. Alto, glabro il viso. <;e gnato di molte rughe, calva la fronte, Glde ha del pastore :tll'aspetto, a \"Olte; fesprcsstone del viso, dello sguardo, delle pieghe della bocca è va1iabillssl· ma e al di là dclla scrcn.tà del conte– gno SI può Intuire un'angoscia dl con· tlnuo dominata, ma di conlluo presen· te. li parlare con lui di problemi rcli– i;\osi. come varie volte avvenne. mi aiutò ad Intendere con Quale attento e grave sguardo egli constdcrt il dlver· sere dal suoi modt di scn:tire; nell'am· bito <lolla problematica religiosa gli aspettl cont1-addito11'. del suo ~mimo si rivelano con evidenza anche maggiori!. Sempre egU ha osservato e studiato !l!n sè stesso la prop11a epoca net sll01 var,l modi, e certamente molto serio è il suo sentire e U suo an1mo; ha fat.to d1 sè un campo aperto agli impulsi p:ù . diversi. ha tradotto ogni problema nel– Oa propria singola es1>erlenza. e sem bra a .volte smarrirsi nel !ablrlnto ch'egYJ.stesso si ~ formato. ~ Non saprei <.limenucare Il sospiro di Glde, quando su dlssl che a mio crede re Géròme, nella Porlè étroilc, avev~: voluto il sacrificio di Allssa; un sospi– ro di oppressione di chi ha txegato al destino. Egli <lichiarò più volte di sentirsi lt· bet·o da ogni senso dl colpa; ma troppo a lungo tn lul era ~"tata convinzione eeg1~ta di esser predestinato al male e )'06SCSSlonedella colpa. Troppo a lun• go preda de~!a cattiva coscienza, ad essa tentava di reagire negando le PI'f! n1esse religiose o morali, donde la c:1t Civa coscienza otigtnava, e sempre pii.I invece vi si trreth·a. Alla domanda se davvero credesse al diavolo. come d,al· ,e pagine della sua autobiografia si po– teva dedurre. e facendogli notare che ro•vi credeva non aveva più modo di sottrar~i. alle potenze che trascendono !fumano, egll ml re1>licòdicendo la scn– wzl.one della esistenza ol una forza mostruosa. dlabolica; e la spiegò me ·dlante Ja pslcologla. « Le diablc c'est un complexe » disse; ma sapeva di da re· In tal guisa soltanto una splegaz;io ne sc1ent.iflca dell'orrore mistC'rioso che aveva sentito. In quel tempo gll era spesso fatto rimprovero. quasi d1 un'abiura per non essersi convertito al cattolicesimo dopo aver scritto pagi– ne. che sembravano 1l segno di una conversione Jnteli01·e. Cl\ chiesi se non sl sarebbe forse convertito, qualora non vi fossero statl nella sua vlta etc· menu che ne lo impedivano; e rispose replicando rassegnatamente che quegl1 elcmenu vt erano stati. La lisposta, non esente d1 maY.nconta. equivaleva a rifiutare le possibilità che non sl era no avverate. Lamenta.va. quasi facèn– dosene rimprovero, cl1e parecchi ami– ci suol si fossel'o converti ti; quasi per un influsso tn altrt, osservai, della su.i mgenza religlos::i. Ma egli avrebbe vo l.uto che persistessero nell'eschldere la convcrsone. insisteva che bisognava andare oltre t'emgenza religiosa; gli sembrava suo compito, costantemente, (la critica ad ognl premessa rellg'1osa o morale e 11 non concedersl all'aneli to. che pur rlsentlva. verso una fede 2·e1tgiosa. D'altronde ml diceva che l problemi retJgiosi non avrebbero fn avvenire alcuna importanza, e la 101·0 esclusione glt pareva necessaria per raggiungere una vlsione plù aderente alla realtà; e non so dimenticare oggi queste sue conslderazlan1. Nondimeno U suo mito del diavolo dimostrava an– cora una volta che negando l'impulso mJstLCo.ove esso sl dimostri, se ne pro. duce una reazione. per cui la negaz!o ne di Dio st converte stranamente neJ– !'affenn'azlone dJ una realtà demonia• ca; U che sfgnUica un regresso della psiche nell'runblto magico. Una parola di Gide ml ritorna alla •1emot1a: disse una volta es5ere COS3 "'"niblle l-1con~rsl, o da evitarsi; e ' LA NUOVA EUROPA-------------- 1 novem, 1945 -- citava a confmua le parole dl Pnsc:al I dice la religiosità; ma Questi due attes- -et la drolturc de son Juoement, scrive sull"odiosità del propl'io lo, g,iamentl divergentli Gtde non confu~ va egli stesso a prot>()&todl Montaigne- Ad un amico che aveva ascoltato Il mal; e quando una volta gli dissi ch'c· Del.l'autobiografia. St le grain ne; dire di Gldc, codesta sembrò la con- gli doveva pur tentare una sintesi al meurt, ml disse di aver ritenuto suo fess'ione dl alcuno che non osi affon· dl là delle contraddizioni, e che la me· dovere lo scriverla. A volte mi sembra dare lo sguardo entro il proprio ani dJtasse e risolvesse. mi rlsJ}OSeche Ii· che nel suo bisogno di clitica alle ca. mo. per \i!tà, cd evita dl riconoscersi. teneva anzi di dover evitare la sintesi munilà e alla no1Tna sia Implicito un Ma gli rammentai parole SJniU cll Goc- -e accettare la con-u-a.ddizione.Questa 1m1mlso ad umiliarsi ed anche una·. thc, che dicono l'avversione contro U acccuazionc dell'inconcillabi!ilà di due tensione per sourarsl alla fatalità ac· precetto antico: e conosci te stesso». hnpulsl divergenti credo invero che ccttandola e confessandola, per cosl La volontà di Gide è di rinnegare in sJa un elemento valevole della <rua per\TCnlre ad una liberazione; e quelfa ~ l'mdividuo. rifiutandosi. di propc>Sltoesperienza. Nel r.!gionare con lui a confessione era però la prova di un'ins ad una coerenza inteLiorc. Il problema Parigi o Pontigny J. problemi mora!! lima nob!.ltà, che lo aveva costretto a: del conoscersi gli si presenta perciò divenivano rargomcnto necessario del Porre in gioco la propria sorte per non in tutt'altro modo. equivale ad esami- nostro dire. po'.chè fonnavano l'ispirc1• mentire, In tal modo, la vita che sem~ ~;;: eq~~fr!gr~~oa;1~~~ i!1uks':n~! ;;~~~li~ia~~iia:e~~ ~!ò i i p~~~~~~~ bra ES.Scrsl rivolta acl un trionfo d1 tutUì nere e comporre 1 contrasti e le oppo- della moralità nella espe1ienza. che I desldert è contesta cli lnelimlnablll siznoni delle forze divergenti. Nel suo un'epoca e un uomo ne avevano. La contrasti. ma la catarsi. Interiore, che labilinto a poco a poco b riuscito a soggezione alle paSSloni e l'impulso al- Gide pare d! fatto aver raggiunta. e percorrere l'intrdco della via ed onnn.t la formazione di sè: sono modi conca· che a mio credere ~1 esprime in un vi si ortent..1e non vi si 1>uòpiù smar- mHantl dell'animo di Gide e in lui non bre\·e romanzo, D'école des femmes, {o rire: ma gli è necessario dimenticare si contraddicono. Il modo per sottrarsi trae oltre 1,1 Jahlrlnto. rn una sua lette· H labirinto. poterne uscire e rtm:mer· alle pa&ioni ne viene ad essere per lui ra d'or b qualche anno. durante Ja ne fuori, estraneo ad esso, 1itrOvando 11 conccdervtsl; ma nondimeno egli s:uerra. ml accennava all'Indifferenza una via della salufe. 1,c1· eJascuno di· vor1~bbe raggiungere una trasvaluta- sempre maggiore verso di ·s~. anche versa cd unica. zionc pasiti.va anche delle passioni, cui verso la propria 01>cra: problemi tropi La fatalità, ch'egli ritiene di consta- non sa sottrarsi. Il pericolo che ne con- po più graxi e che trascendevano le tare nella propria natur.1, lo costrln- segue per lui è una compiacenza verso persone. lo occupavano; cd essi sono ge a porsi il problema del peccato 01:.• di ~. della quale cercò costantcn1entc forse cllvenutl gli unici del quali vera· ~~!!tt~ ~ 1 :c~:~~":: 0 ~1e~1~~!~·~11~ ~!11f1~ 1l~~;;;~~ lnv;i~°z~~~11ié~~~: 8 toif 1 ~! mente sH lmportt. natura. e questa acceuai:ione conu·ad- quc ri,soue dc compromettre la JiberM ALESS:\:\'DRO l'ELLEGIUNI TEATRO uadl-ziont secolari del cattollcesimo; c1uellache nacque net tempi stessi det connubio tra· Il pensiero greco e la ri• velazione e\·angcllca. circolò con varia fortun~ tn tutta la sto1•la del crlsUa· neslmo, ebbe momenti d1 lnsuperabife ANTIGONE splendore con l'umanesimo e H rinasci· mediala vigUia di c1ucsta guerra, una mento cd ò fatta di razionalità, tolle- ~~~1~~J>~~~fl~1t;0 c~i~: ~ l~~~adiq~;t ranza, senso vivo dell'umano e della conti edito dal Gallimard nel '40. Chi bellezza. A PORTE ClllUSE ha letto quel racconti conosceva l'os· Brigida. diciottenne domestica del re- B E~tiac~~uis:;~i~os~a~oa~e la~°:o sessiva angoscia del realismo analitico verendo Skc11Jl rappresenta un altro concorso di pubblico plaudente. del giovane scrittore francese. Nel la· aspetto della vita religiosa non meno Cli spettatori romani hanno voluto voro d :i.to all'Eliseo. abbiamo rttrovato .unico <.lel primo, a carattere pagan~ smentire, almeno in parte, la taccl,t di lo slfl'l.11to del narratore con la sua cru· glante. antropomorfico, tutto pregno sordità moralo e estetica che tutti nol dele volontà di dare il ritmo del fluire di visioni, prcsag1, di moti s ubitane1 cronisti teatrall abbiamo contribuito da ~~ 1 Jt,tù~osclcnze nella loro repugnantc del cuore e della fantasla; uno strano molti mesi a creare e a diffondere. Ab· Le mur racconto che dava il titolo m1SCuglio di fcrvore. mistico e dl su• biamo visto, di quando In qunndo, la• al volume descriveva l'ultima notte di perstlzlonc ingenua. Il parroco tenta grhne e sorrisi collocati al momento condannati a morte durante la guerra invano dl ridurre questo lncontt!nibUe ~oiu.sd ~~;~~~~u:~~~~lea~~lp~~tri,;~o~ civile spagnola; noi abbiamo raramente inllJ?elo ndcgl•ll schemi della sua pacata visto uscire dalla penna di uno scrlt· v sione e dlvino. . significato: segni Indubbi di partecipa· torc una visione cosl miserablle e d~ Nella 1>arrocchla c'è una scuola; uno !~ggfa~~~e~I~~~~~: ~~~ 1 1 1;Pifi~~:~~i~z!~~~ lente della umana natura. Garcln, uno ciel suol maestri Dermot O' Fingslcy ra .troppo rari, stabilirsi t.l'a la gente del personaggi di A porte clltuse era ha scritto un libello contro l'arretrata della platea e quella del palcoscenico già esteticamente vivo in· Le mur; la conceziodnc religiosa della chiesa d'lr– un circolo di simpatia per amoroso CO" spelonca spagnola che era nel raCCon- landa e contro l metodi educativi delle mune impulso a creare lo spettacolo. to li suo Inferno, diventa nel lavoro ùl scuole pa"trocchiall. li maestro è uno ~~~~ ~uaa~:~: :~c~;1rafte:i~~a~lu:s7o ~:t~~n~~~i~!;~~~ ~n~b:~~~:~~ spirlto austero di 1iformatorc; pur n.. ~~:i~bu~ 0 re~r~fat?~::~n~rialì~ :re~ 1 31 ~;e,~~~i:.r~:~n.s~n~s~~b~t ~o~~:~~~~ :i~~~~~r~~~u c~f~:r;~o~: I dello spirito valgono a confortarct sllacco ~ chiuso In una stanza per l'e- orlglnarla purezza spirituale. · Padre .Anlioone, la dolclsslma creatura, prl· ternità con una lesbica Ines, con una Skerlll, come non può accettare l'inge– ma incarnazione, forse. in tlllte le !et· Infanticida Estella. Sono tutti moru ma nuo cattolicesimo di Brigida, b costret– terature, dell'amoroso eroismo filiale e hanno serbato de!la loro vita terrena to a rifiutare anche lo spirito di rivol• fraterno che tenta eia mJllennl I poeti la ten·ibile memoria. ~ue st a memoria ta del maestro O' Flngsley è licenziato di tutte le età. ci è stata ripresentata ~ ~e~f~-ec~~~~rtc~~~a~l~~~:o~ iv~r~~~~ dalla scuola. fl:e~ernnt!~i~;:\ ~~t~r~ 1 ~~~. 1 ff ~~•I~~ renneme11te presente. l'accecante luce I due aiutanti del parroco due spiri• di sostanzialmente mutato nella favola dell'angoscia interiore. La coscienza ha ti lirnltatt, pervasi eh « fanatica. ottu· cosl come fu accolta nell'Edipo a Colo· un ritmo, fluisce; ha. viva, la l)OSSlbl· sltà nordica, luterana». come dice 11 110 e nell' 1llltigo1ic d1 Sofocle. Ma la lltà del riscatto, perchè è ricca di fu· parroco, eccitano contro Il libellista la trasposizione, con Il suo tentativo dl turo e d1 s1>eranza I peisonaggl di Sar• folla. BrlgidJ che ha Intuito la purez· chiai 1mento razionale del fato e JJ con· 1 tre sono statL colti dalla mm te con l'a· za delle tntcnz1on1 ciel maestro ten~ fernnento d1 una dubitante angoscia, di nlma tutta invasa dal dehtto. sono par· salvnrlo, ma nel subbuglio viene colpi· uno smrito di rivolta dl Indole sch!et· Uti per l'al di là carichi di putredme .ta alln tempia d:.1 una sassata ed ~ por– t~mente romantica nella amorosa « An· La loro condizione è immutabile. tm· tata moribonda nella pnrrocchia. Pri· g_~~;i~e.,'le~lte;~:~~ ~~ot~lg~~~ ~~e~;: PoSS!blleredimersi ed tmposslblle1>ec- 1;m di morlrc la g!ovnne martlre f~ no tra l'irnvente e li didascalico di I care per operare 11 tentativo di muta- I atto di congl~mg~re. con te sue. le ma scarso valore estetico re, almeDI:>, la natura della condizione nl del maesu o r1bel!e e del parroco, l\lar:io Pts~ che era ti prologo. na~ intima. La vlcenda, come risulta chia• come vole~e indl~are col suo gesto che rò con erncace misura la tragica v1• ro, è tu-tta retrospettiva; nel momento la verità e nell a11110n1cafusione di. cenda agli spettatori esponendo, nel dell'lncontÌ'o non può accadere pi~ nul· quei diversi aspetti di una medesima temw, stes~. t tepnlni delle conven· Ja e nulla veramente accade. Eppure n fede- O,ttima la regta di Sharoff, cccet· zlonall teone che 1 autore vi aveva ag- frenetico monolo"are del tre dannati t) lente l Jnterpr~taz~one di Sandro Ruf· giul)to di suo. avvincente J. p." Sartre sa rendere vi· fini che era Il rcvt'rendo Skerill; so~ g!e 0 ~ 0 ~nn~1 ~;5~~-;; 81::~~ab~?ih~~! vo u dlla~lante cobtrasto e (lare con prendente per Intelligenza. misura giu• billata con scarsi' e dlsannonlci mo· mlrablle concretezza gli umani stgnifi· stezza di tono, la g1ovantsslma Edda bili, la tragedia rldbtta al suo schema cau della sua singolare invenzione. Lu· AlbertJnl che era Rr'Jnda. più elementare, ma folta, non sappiamo citino Visconti ha sapientemente, con FltASCESCO JOVINE se per un gustp buffonesco o Ingenuo, appropriati espedienti. creato il clima di rnin~ti particolari di una eststenza adatto al dramma. Stupen~a per lnten· borghese inizia li_ suo svolgimento. sHà ed impeto la recitazione di Rina ~[~~~~r~~~u~r~~~;~Jc~ 1 ~1g ~~a~g MorellJ; anche lo Stoppa recitò con,lo- afot1sml dl un cauto buon senso, l mo- devole equilib1io; troppo dlfficlle il tivi tragici che determinarono 11 suo compito per la volenterosa VJvl Gioi. gesto, a una sor,ta di fanciullesca osti· ?r~~~::à 1!"~~?.~ee J:~ ai:~i~~u~r 1 !; L'Oll'IBRA g: 1 1 ~a~e~t.~h~~ 11 !~~; ~~~av;u;c~~r:z E LA SOSTAiVZA R~ 1 u?J?~~egl~a Jl 1 t~fJ) 1 ci ~;~~~~-. fn~~ L 'Oìl!BRA e ta sostaiiza di Paul morato, ma non su!!lclcntementc lm· Vlncent Carro!. dato alle « Arti:., pegnato nel groviglio di passioni che rappresenta un conflitto dl tre ))Orleranno a morte anche lui. La guar- dlfCerenti concezioni della stessa· rcll· dlii (Paolo Stoppa) è, con trO))))O comi· •g1onc, con una vicenda densa di urna· ca indifferenza, strumento ignaro di no calore e di impeto che nsoJvono cosl memorabile destino. Ismene (Olga perfettamente lo sche~a intellettuali· Villi) è bella come sl conviene ma de- suco da cui senza dubbio 11 lavoro ~~~~~~ e Insignificante più del ne- ha preso orisine. • Luchino Visconti che era n regista Slamo In Irlanda nella pa_rroccbla'd1 diede migliore prova di sè nella sccon· Arclmahonc della Contea d1 Louth; Il da parte dello spettacolo, un atto unico ·parroco 'fhomas Skerlll nato di· madre di Jean PauI Sartre .4 porte chiuse. spagnola e di padre Irlandese raffina· Di J. P. Sartre che raggiunse, nell'!m· to, colto, esteta. rappresenta una delle ---- IL MONDO LE'M'EltE :: SCTIXZI:: :: AUTI 1,JUSlçA FJRE'.'IZE l'11l.1z7.o Strout Comitato di Olre.uo,u,: Alessandro Bo11·, Arluro Lori.i Euge11lo l\lonh'•• ' ··1r1Scaravelll Scoretario d, Reda:kme: Olor1 Nmpa Si pubblica 11 11r11110 o il letr.o &nb:itodel moeo Una copia L. 15 - Arrelra.ta L. SI Abbonll!Donto annno L. S"

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