La Nuova Europa - anno II - n.44 - 4 novembre 1945

-- 4 novcm, 1945 ---~-~--------- LA NUOVA EU R Ò PA ----~------------5-- L A Nuova Europa mi clliede di rac, contare :inche modo scrissi il mto romanzo G{i indifferènti. Non ml 6enlbra ..tacile soddisfare w1a tale ri– ~lesta, s()l)ratµuo perchè le ragioni di JID libro sono affidate a\ libro stesso, nella sua sie.sw- a.definitlva. Ossia un D.tbro s, spu:ga e si giust.1fica_9a sè co· RICORDO DE ,-,GLIINDIFFERENTI - - " personaggi, la tragedia non era ~ bile; e se a\-·esst cambiato ambienti e personaggi, avrei voltato le spalle al~ 1a realtà e fatto opera dl artificio. Mi sl chlarNa insomma l'imJ)OSS~bilità della tragedia in un mondo nel quale i valori non rnaterlaM non parevano aver diritto di esistenza e la cosclen· me ogni orgaWsmo vJvente, come un i ~fiIM dell'opera che {ntendevo scrive· ti.ore o un animale. Cercare il perchè re,nè sulla trama, nè sul,.personaggi. e il come di un libro può ess:ert ~nte· nè sull'ambiente. Cominciai e Poi pro– ressant.e, sopratutto se fatto da un segu;i perchè per 1a prima volta presi critico e non dall'autore, ma alla fine gusto a sorivere. J<'ìn'allora non ave– è Un'indagine che riguarda il libro ,·Q che faticato Mi parve ad un tratto solta-nto in nlinima parte.· Il falUmen- di trovare il bandolo di una grossa to di tanta critica psicllnal:tica, mora· matassa, tirai e quasi con stupore vl– Jistica, .sociale ce<:., ecc., dimostra, se dì che la matassa ai svolgeva. In ·altre non altro, che ridurre il fatto artlsti-· parole, all'inizio del lavoro. fui spinto co ad una mèra questione di contcnu- a cont:nuare non _da una volontà pra· to è così poco pi·obante come ridurlo tica, bensl da un senso.di ritmo che ad una mera faccenda di forma. In per 1a"prima volta si inseriva nelle pa– realtà la creazione anist:ca comporta role e ne regolava laOlsposizionc. -Del da parte dell'artista uno Sforzo cstre- resto SCl'ivevo pochissimo ogni. glor– mo e senza residui in cui v-iene lmpc· no e talvolta mi bastava di fissare un goata la totalità del su.oe.Interessi e particolare. una 'frase. del suoi mezZi. Per questo l 'wdag.ne ·Ero part~to senza i.dee contenutisU– su un libro ove olti·-cpassi i limiti del che ma a1on senza alcuni schemi let– P,ibro stesso;- conduce nccessarlamen- teran. Durante molti anni avevo !et· :te a fTugare nella vita. e nel caratte· to moltlSSlml romanzi e opere teà'tra· re del1d scrittore; cosl che In pratica u. Mi ero convinto che l'apice del– parlare della propria oPera sarebbe l'arte fosse la tragedia. D'altra parte come confessarsi . .Ma non Gono favo· ml sentivo più attirato dalia compo– revolc alle confess~oni, e un artista s~zione il"Omanzescache da,quclla tea· non può confessarsi che sulla pagina. trale. cosl mi ero messo in mente di Con la quale proP05izione si torna al sc:zivere un romanzo che avesse ,al punto di partenza: ossia che le ragi0- tempo Gtesso 1,e qualità di .un',opera nl dl un libro sono affidate al .Li.Oronarrativa e quell,e"di un dramma. Un $tesso. romanzo con pochJ personaggi. con Tutta,•ia si può patlaro del propri pochissimi luoghi, con un'azione svol– libri.; anz.. gli autori. a dire U \•ero, 10 ta in poco tempo, Un romanzo .:.ncui fanno spesso e lo fanno molto volen· non cl fossero che il dfalogo e 1 pile· ~~- d~?~\~ì 0 1~brlè~ 1 1!:~°n~;:io~ saggi e nel quale tutti i commenti, le tutto de Gli ln_àifterenti per~Il quale, :~:~i~c:u:~~~~ee~~~ll~u~r: i~~ a for-~a di vederlo c~tato insieme con fetta obblett~vità. · Il mio nome, ho oonoepito una specie A dll'e -il vero la mia preferenza per di antipatia. Comunque cercherò dl la tragedia non era u frutto di una dJsoorrerne con semplicità, come di· riflessione fredda e critica, bensl quel· scorrerei -di Qualsiasi mia esper.enza lo di un'lncUnazione senbi:mentale mot· con qualcuno che me ne chiedesse un to profonda. Oggi mi r'.esce dirtìcile .esatto ragguaglio. nevocare il mio etato d'animo d'al:: Ho cominciato a scrivere GU lndìJ- lora. Basti dire che io. prima a~co– ~~nt~e~el~~~rede~t:i9~25 /n~~o d~ ra elle scriverne. de9):leravo vivere la .Gli Indifferenti avevo scr!.tto paree- tragedia. Tutto c~ò che /era delitto, eh.io ma senza aver mai la certezza di còntrasto sanguinoso e i.nsanabHe.pas– lncontrare me stesso soUo la penna. slone spinta al srado estremo, vio. - Avevo scritto molte poesie, nov.ellc e lenza, ml attraeva Infinitamente. Ci9 ..persino un palo di romanzi. Sl trat· che Bi chiama vita normale non mi tava nella grande maggioranza di Imi:. piaceva. mi annoiava e m~ pareva prl· tazloni da questo O quest'altro autori:! vo di sapore.- Con ogni probabilità in di cut v,ia via mi Infatuavo. Con GU quel tempo scrivere per me fu un ~uir– lndifferentt. per la prim3. volta in vi· rogato delle esperienze che non av$!– ta. mia. mi. parve di mettere l piedi so. vo fatto e non riuscivo ~- fa.re . pra un terreno solido. Dalla buona vo- D 'alt.ca parte mi ero convinto che Jontà sentii ao un tratto clìe passavo noai mettesse conto di scrivere se lo -alla spontaneità. Auguro. a tutti colo- scrittore non Iivalegg:.aVa col Creato– ro che hanno l'ambizione di .scrivere 1·e nell'1nvenzione di personaggi i·n· di avvertire una volta nella vita que- dipendenti, .... dotati di vita autonoma. sto- passaggio cosl importante. E' 11 l'Idea che l'arte potesse essere al– passagg'.o dalla letteratura. dlsperant~ tra cosa che creazione <li personaggi meshlere, all'esprcssiéne letteraria co- non ml sfiorava neppure la mente. Fin me mezzo di conoscenza. Non dico da pr;,nclpi.o n;ti" trovat perciò di fron· che questo passaggio comportl neces- te a molteplici durissime difficoltà do– sarlamen.te -la creazione di opere di vute quasi tutte a queste mie convln– poesia, Ma almeno si esce dat limbo z!onJ dalle quali non volevo·scostar-, della volont.a vuota e delle parole ml per nessuna ragione. senz'animo. · Io avevo lndubJ:J!amente molte cose Cominciai GU lndtf!erentt\senza al- da dire. Ma non volevo assolutamente cun f,1'.anopreyiso nè sul significato e dir nulla fuori d~ canali obbligati dei J)ersonaggi. ora il guaio si orà che za morale si era incall~ta fin al punto non avevo che· scarsissima conoscen- in cui gLl uomini. muo\·endost per so– za degli uomini; e ancor meno del~ Io appetito, tendono sempre più a ras• !'esperienze umane. somigliare atl automi. Cosl la trage- Sopratutto "la mag~ore difficoltà dia mi si spostava dal· dati esterc!orl la dncontr,'.!vonellp stabilire dei. rap- (sedqzlone di una figlia ad opera del– porti tra me e i miei ·personagsl. Sen- l'amante della madre) a quelli inte– tivo che mi sarebbe stato relatlvamen- rlorl di l\Hchele.'personaggio lmpoten· te facilç fare del personaggi sempil· te e rivoltato che partecipa <lell'!nsen. cl portavoci de~ miel sentimenti. e sibllltà generale ma conserva abba• deJle mie Idee; ma non era questo il stanza consapevolezza per soffrire di fine che ml propone\'o,. A questa vo. questa partecipazione. Tutto questo lontà di marcare la distanza tra me e oggi può sembrare ·semplice, ingenuo ~ ffilei personaggi si deve certamente e perfino groruolano. ma allora era quel molto O poco di moral~smo e di It~t·~~~o s~~~--t~rr:fn~1~t 1e~1 p:~~~- ~;8~~~~~ iit!\~er~~l ~~g~;,a 1~ 1 ~~ncr~~ van~ in~fssolubUm-ente confusi .con mal abbastanza sicuro <li aver carat~ molt.ìsslmt altri che yia via ho lasaato tcrJ.zzato e rési ben di.StinU I perso- ~dere. Com.un9uc non sl .trattava mai nagf:i. Anche molto del verismo del d1 idee.bensl d1 sentimenti più. o meno libro viene da questa Insicurezza e bene riordtnau e mumtnatl datla ra• non da una mla inclinazione· al veri· g~one. . smo. In realtà to sono lo scrottore me· fo~o~~: 0'~~;5~h~n~ir~ife 1 ~~JJ~ no vru:ista che si J?OSSa immaginare. te sopratutto alla comp<>slztonede Gll A_ncora_ ades~o mi riesce ~olto difficl• Indifferenti fu uno stato d'animo o. co– le di piegar:. la mia atten1zone ad una mé dicono i tedescht. una Stimmung. rappr~sentaz,one vcrlstlc? della ~~alta. tutto pà-rticolare, dovuto alte mie és~- La particolare strutt.Uta de G,i In· rienze di quegli anni e·degH anni ant-e– dtffe;~nti però non fu voluta 11èprc- cedenti. sen 7 ,a entrar•,: tn merito a stab1hta. lo avevo pcos_atoche il ro- quelle esper.Jenze~d<rò che tale stato manzo dovesse svolgersi In d_ueglor- d'animo aveva un forte carattere ro– ni lont~nl l'uno dall'altro, c~me In due mantfco e pur essendo n risultato di atti. drammatici. ~fl accorsi per~ scrl· fatti extra arlistlct era al tempo stesso v~n~o che non cera alcun mouvo _dl perfettamente intonato a tùtta la tetteJ d1lm~e la vicenda in un lungo perio- ratura decadente e realiStlca dell'ultl· <i~ d1 tempo. Naturalme~~e e 9-uasl mo quarto di-secolo Insomma, per un mio malgrado saldai_ U pr~mo giorno llmgo periodo, ogni' diaframma crttlco al secondo. Ciò contribuì anco~ di più tra la letteratura e la vita per me non fea~~~fea~h!o~;n~~aqd:l\~ ~~nao~~(- ~~~te!!fSta·Pu~ darsi che ancora ogrJ zlont J>iù ,precise. . , A questO punto quafouno vorrà s:i, Rlstr~tta la vicenda a due g10rn., pere perchè non parlo degli •ntentl sé} venne come conseguenza che dove\·o clall e larvatamente polltlcl di Orltlca descrivere oltre àllo svolgimento del· antiborghese che molti attribuiscono le passioni d_elmiei_pcrson~ggl anche al romanzo. Rl.spondo .che non ne par– tutto ciò che facevano a.Iltnfuoli di lo perchè non c'erano. Se per critica queste pass~onJ. Ne segmron_o tutte antiòorghese sf tnten:de un chtaro con, quelle desc~.Zloni di pranzi, di. .cene e cetto classista. niente era ptO.lontano di scene dt genere eh-e rl~mp-1ono 11 dal mio animo In quel tempo. Essendo romanzo. Cosl senza volerlo nè_ pro- nato e facendo parte di una SOCietà pormelo come fine. diedi una pit,t~ra borghese ed essendo allora borghese completa e veritiera della vita quoti· o stesso (almeno per quanto riguarda~ diana ùl una famiglia borghese roma· va n modo di vfrer-e) Gll Indifferenti - na clf queg\l annl. Hanno <letto e~ f,urono tutt'al p!ù un mezzo per render– questa .._pittura è acr~ e crudele. In ml consapevole di q;uesta mia condizlo– realtà essa rtsp_eccb1a _molto. fede!- ne. P"'altra parte se aYcsst avuto quer mente quel .sentimento di noaa e di chiaro concetto classista che ho detto insofferenza 'che. come ho accennat~ non avrei scritto GU Indifferenti. Non plù sopra, destava allora nel mio ani· mi pare possibile scrh-.erc un romanzo mo la ;vita normale. contro qualche cosa. L'arte è ~nter!Ort, Ml sarebbe pressochè lntl)OS9ibile tà non esteriorità. Ho scritto Gli Indi!• d~re nei _pa~tlcolarl c01~e giunsi al· ferenti -p.?rChèstayo dentro la borghe, l'idea dell'md1fferenza\ chiave del libro. sia e non fu.ori, Se ne fossi stato fuor-t... Grossolanamente posso dir questo: m~ come alcuni sembrano J>ensare attr,t1 ero propogto, come ho spiegato, di l>uendon)i intenti cli critica sociale. scrivere una tragedia ln forma di r0- avrei scritto un altro libro dal di den-i manzo. Ma scrivendo, ml accorsi che tro di quella qualsiasi altra SOO,etào I motivi trad-:zionalt della tragedia e classe a cui avessi appartenuto. Che po! Insomma di ogni fatto veramente tra· Gll lndiffercnt•i sia risultato un libro gioo mi sfuggivano prwno nel 1!).0·antlborghese questa è tutta un'altra mento Jn cui cercavo di .formularli. faccenda. La colpa o il merito è sopra, In altre parol.e dato rambiente e • tutto della. borghesia. speCie quella tta~ llan~ ln cul ben poco o nulla è suscett tiblle di..inspkare non dico ammirazloi ne ma neppure la più lontana simpatia. non avrebbero potuto Impedire che la G. D. H. co'LE. B1Uldin9 and Plan- toT~~-fto q~~~ ~~r;:g : ~~ ~tgf,~1:~ Cecoslovacchia fosse sopraffatta In po-_ ning, London, Casse!. GU Indifferenti_ mi accorsi della reale co tempo; e l Dommtons,· non avreb- La ricostruzione delle case distrutte portata del libro e cominciai a sentire bero aderito a una guerra !atta pei- dalla guerra è forse il t'amo dell'atti· ripugnanza per n modo dt v:tvere l>ol"" impedire che I Sudeti si riunissero con vità post-bellica in cui la piahlficazione ghese nel suo complesso. Debbo avver– la Germania. · (in tutti i suoi aspetU, tecnici, urba· lire però che questo modo di vivere rht Comunque, Sir Nevlle fu mandato a nlsticl. economici) presenta l'utilità plù apparve sempre più come un fatto mO'I Berlino da Chamberlain e da Eden per evidente. Il Cole, presidente della Na• ·rate piuttosto che materiale. L'agiatez· · prevenire la guerra; e se essi voleva- tional Housirn, Commisston, dedicando ?.a è prefcrH,iP,,1. sempre alla povertà e '-~---------~ no un ·uomo capace di prevenirla col a questo ramo della rJcostruzione 11 conosco molti fieri antiborghesl che rl.1 mostrare una fermezza tale da im- suo volwne, ha messo a d.is1>0sizionesolte le angustie materiali In cul sl' dl1 ;water undcr tllc Bridges! The di.plo- press1ona:re Hitler, Henderson non era del pubblico, ·inglese e Internazionale, battono non saprebbero più esserlo con matte ReminiScen.ccs of SIR NEVI· ti più adatto all() scopo. Egli era un la grande esperienza da htl acquisita, sufficiente sincerità e profondità di m(}( LE HENDERSON, Hoddcr and Stou- acuto osservatore e un sagace pslcolo-- EgU prende le mosse dal problemi fon· Nvi- ~ssi sono aut.borghesi perchè w ghton. go; n1a era malato, tanto che sl era damentaU della pianificazione econo• no-poveri, allo stesso modo-che molt( LI B R l STRANIERI dovuto assentare dal suo posto duran- mica e Pone In tapporto .con essi I borghesi sono antlprolctarl perchè so• D I Nevile Henderson, che fu am- te I mesi più crttlcl, dal novembr<? problemi particolari del1a pianl(_icazlo- no ricchi. Tali determinazioni, a mio basclatore britannico a Berlino 1938 al febbraio 1939; e confessa cglt ne fisica e loca~. dimQ!itrando che l'Jn· parere, se sono utilissime per la lotta · al tempo dello scoppio della stesso li suo peccato di aver sempre dustria in QUl~tloneha u·na pos1e1onc• politica, tolgono tutta\·ia qualsiasi ln~ guerra e che morl nel 19 42, è molto amato « la via di minore resistenza ,. chiave nella rlorgani.zzaz\one economi, teresse ,.i. questi atttggiamentl. In que"'· noto il libro: Failure of a mtssion. ca e sociale del dopo-guerra. Per l'a• sto senso penso che si potrà essere va• che naha con tratti rapidi e sommarli • ,:: demplmentct d<'"l vasto programma, epU lldamente antlborghesi soltanto· sopra Je ultime vicende che precedettero 11 prevede un· lavoro di dodicf·anni. un plano plù vasto .che annulll ogni di· conflitto. Questo altro libro, dal titolo S. GORDON, Ou.r ParIJament. Han· stin.ztone sociale e miri a costruire un molto significativo (Acqua sotto« von.. sard.Society. * mondo fatto per tutti gli uomini. 'l'J :fu da lui composto più ta~. negli -Di generazione in generazione gl'in. ADRIAN STOKES, Venice. An A· Tornando a GU lndlfferentt fu nota.lo anni in cui, glà colpito da grave ma1at- glesl sentonò n bisogno di meÙerc a spect of Art,,London, Faber and Faber. che la puntegglatura del libro laso:a Ua, C;glisi trasse 1n disparte dalla po- foco le loro esperienze parlamentari. molto a desiderare. Ciòdipende dal fat- ~~ :tt~v:ur~:e~fe~~~~s~!tft, _Dopo il volume dl Sir Courtenay Ilbert ciu~•t~r~~e~~l~oen~ u;.;/nt~rt,.! ;;'lc~~t: ~i!:gi~t,u~;~v1ri 1~~~o~8f,;~ . ae 1 precedenU e le premesse del sul Parlamento, pubblicato al prlncl- cento, 1932, Stones of. R-tm.iM, 1934. La separare J'-unperiodo dnil'altro con una ifdlltm.ento cU una missione. pio del secolo, molte •Cosenuove sono pr.lnci•pale domanda, che l'Autore- si lineetta o uno spazio bianco. E questo 1 Il suo carattere è più rlformativo e avvenute sulla scena Politica. 11 prc• propc,ne è: Può Venezia esser consl· perchè sebbene sc1ivessi in prosa, ogni l!a narrazione è più continua. Tre anni sente volume è un utile aggiorna· derata « come l'illUl),aglnecruciale dei· frase ml veruva· fuori con la proprietà 'di riflessioni non hanno distolto l'au- mento. Il Gordon, che è Impiegato la cultura mecUterranea? » La rispasta ritmica e soutarta di un verso. Poi. a ,X,re dalla tesl ·che la politica di Ne- presso fa Camera del Comuni ha fat· è: si. se per Mediterraneo s'intende composizione finita. distribuii un po' a ! ~e Chamberlaln nel 1938-39fosse l'u- mllfarJtà con tutU gli aspetti, appa- Dizanzlo, ta Siria, l'Egitto e forse la caso la punteggiatura. Ma in molti luo– Jllca possibile, date le circostanze. rentl e non apparenU della vita' par- Spagna; no, se. signtflca-Grecla e Rl.· ghi H periodo· era cosl fatto che nessu~ Nel 1938, egll dice, la Gran Bretl:l· lamentare inglese; pérclò ,le sue in- ~~c~m~~ !;1i~:~nt~! ?1u~~~1P~~ ~r~Wi.crr-:t~"r a~:,~~~e~::!~m~ar!~ :~I e~~g~i;:~g.pawtagg! 1 !riFoe~~n~~ formazioni, riunite 1n 150 dense pagt. della tesi, che sta nel considerare Ve- che forse non avrei dovuto mettere al·· malgrado n trattato dt alleanza con la ne, sono un utile vade-mecum, non so- nezla come l'unico centro ttalfano Jn cuna 1>1mtc~gtaturae presentare U 11· Cecoslovacchla. si rifiutava di combat- Io pel deputaU britannici, ma anche cut Je ~ndenZ(!: ant1-r1nascimcntall so- bro cosl .come ml era venuto !atto di tere. Anche se 1a Gran Brettagna e la per gli stranieri desiderosi di trarre pravvissero durante tutto Jl Rlnascl• scrlverto. J"rancia avessero dichiarato la guerra, !spirazi.Onl dal grande modello. mento. , ALBEllTO HOR&Vl4

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