La Nuova Europa - anno II - n.38 - 23 settembre 1945

• .... -- 23settcm.1945 --------------- L.4 NUOVA EURO P .4 ------------------ o-- SULL'USO DEL TERMINE "DEMOCRAZIA" L EGGENDO i giornali ed ascoltando si. è espresso nelle elezioni britanniche le trasmissioni radio delle stazio- e il sistema dell'Europa orientale che ni di tutto li mondo si osserverà viene attuato In Ungheria, Jtomania e che una parola ricorre con sco~ccrtan- Bulgaria, non è una differenza solo te frcquenza: è la parola democrazia. di mlsura. ma di sostan1,a, Ed ~ altrct• Le Jzvestia commentando il rifiuto del tanto evidente che è un etTore appli– governo sovietico dl inviare osserva- care Ja stessa dcslgna.zione di democra– tori per la supervisione delle elezlont zia ai due sistemi contrastanti. Non in Grecia, affermano che tale supcrvt- voglio discutere per ora se il tefmlnc s\onc costituirebbe una violazione del• di democrazia sl nppllchi più corretta· ~a « democraz1a •· Il primo mJntstro mente al sistema; orientale o a quello romeno Petre Groza. dopo aver rifiu- occidentale. Voglio solo mettere In ch1a• tato dl abbandonare la carica. glustl• ro che è inesatto applicare 1astessa de– fica tale atto incostituzionale con la nominazlone al due sistemi. Poichè l'u• affermazione che la sua condotta è im- so della stessa 1>nrolaper designare due prontata ad un vero spirito democra- ·cose opposte può portare confusione e tlco. Da Belgrado a Budapest. da So- m~illntesi, può essere Interessante ve– fia a Sakhalin le radio ed i giornalt so· dere come questa ambigua parola è en– no piene di allusioni alle « influenze an- trata ne! vocabolario del mondo mo– Udemocratiche prcfasciste •· Uomini derno. che hanno dedicato la loro vita al pro- Secondo li dizionario di Oxford la gresso dello spirito liberale rimango. parola ru usata per la prima volta tn no sorpresi nel sentirsi condannare co- Inghilterra da Sir Thomas Elyot nel me retrivi reazionari colpevoli di sabo- suo libro Thc oovernor, pubbllcoto nel taggio della causa popolare con « at• 1531. «Questa !orma di governo - egll tlvità dlvcrsloniste». In Gran Brcta• scriveva - viene chiamata 1n greco gnn d'altra parte abblomo visto recen· democ-ratla, In latino papula-ria potcn· temente la democrazia esprimersi In tia e.In inglese rute of cominalt-ie (go– modo molto deciso. Nel corso di un verno del comuni)•· Non voglio certo so!Ogiorno gli elettori britannici hanno accusare Sir Thcmas di aver sviato Potuto con Il loro voto rovesciare uno tutte le generazioni future. ma è chla• del più !orti e vittoriosi governi che la ro che la parola entrò nel vocabolario 8toria d'Inghilterra rlconli. Questa ?Il· europeo con una accezione dubbia. Ne voluz!one si è compiuta senza dlsordl• consegui che In seguito si credette gc• ni. sen7,a alcuna Interruzione nelle al• neralmentc che I greci avessero usato tlvità norma Il del paese ed anche scn- Il termine democrazia; per indicare la z..1 rancori da alcuna parte. Poche ore !orma dLgoverno per la quale u popo– dopo tutti gli ingranaggi del!a grande lo può scegliere O revocare I suol go– macchina riprendevano a funzionare In vcrnanti; che li sistema democratico ·~iu~t~~~e~·;l~a~?u:~~ 1 ! ~~~an~f~~ stesse In contrasto con la tirannia da aveva registrato una decisione rlvolu• una parte e con la oligarchia dnll'al• zionai·la; ma ail'alba del giorno segucA• ~~~~ ~~~o ~~~~n~~~i; 1~:1eniin e~~li~al~ te la macChina governativa continuava democrazia, come Joro opposto, dovcs• a funzionare con lo stesso ritmo, se essere necessariamente un bene. Il E' evidente che la differenza tra 11 fatto è però che I greci non hanno mal sistema dell'Europa occidentale Quale detto niente del genere. L'alone di vir• .I SOCIALlSTI DEL '98 tù che la parol:i democrazia venne ad assumere nei vocabolari d'I:::uropa e d'America è derivato dunque da una Inesatta Interpretazione dei tesu gre– ci. Per I greci 11 termine comportava non una lode ma un biasimo: democra– eia non Indicava affatto la !orma di go– verno ideale, ma una degenerazione di una delle tre forme di governo. Plato– ne. ad esempio. distingueva vari siste– mi che raggruppava poi in due prlncl• pall categorie: e: stati legittimi• e «si· stcmi incostltu:donall ». Buoni sono i slstert1i che rientrano nella prima ca– tegoria. cattivi quelli della seconda. La prima categoria comprendeva la mo– narchia costituzionale, l'aristocrazia e la democrazia; costituzionale; la secon· da comprende la tirannia, l'oligarchia e la democrazia non temperata. AristotUe è anche più esplicito. An– ch'c:;n divide le forme di governo In due princlp3ll categorie, «buone» e «cattive•; le prime sono quele che egli chiama «costituzioni normali». le se– conde le « costituzioni degeneri•· La differenza tra le costituzioni normall e quelle degeneri è d'indole teleologica: governo normale è quello che persegue altruisticamente l'interesse di tutti i suoi cittadini; degenere quello che ser, ve l'Interesse di una determinata çlas– se di cltla<lini a detrimento delle altre. Tra i govenl del primo tipo ti primo è la monarchia, Il secondo l'arlstocrazla e li terzo la e polltela •· un governo de– mocratico cost1tu2ionale fondato sulle classi medie. Tra t governi del secon– do tipo il primo è la democrazia, li se– condo l'oligarchia e il terzo la tiran– nia. Cosl per t greci la democrazia non è affatto li governo ideale ma una de· gencrnzlone di un'altra forma di go• verno. Il c::irattere distintivo tra gover• nl «buoni » e « cattivi • sta in ciò: che i primi perseguono l'interesse di tutta la comunità. i secondi della propria classe. Il sistema In base al quale e I poveri governano nell'Interesse dei pove1i • è dunque un sls!.ema o una « democra– zia» degen~rc. Disgraziatamente. Corse per l'influsso dl uomini dominati doile loro emozioni, come Rousseau e Tom Palne, andò sempre più oscurandosi la differenza !ra -slstemt interessati e d!- sinteressali. E' stata dimenticata J:J dt• slinzione platonica tra o: stati lcgittl• ml • e « stati nrbitrari •· cos1come quel• la aristotelica tra costltuzlon1 normali e degeneri. Non vi è alcun motivo pct·chè, con l'esempio delle ultime elezioni da\·;mtl agli occhi, dobbiamo concordare con le defìnizioni della democrazia di Byron (« aristocra-zln del furfanti it). di Ber– nard Shaw, (« ultimo rjfugio dei mnl• governo a buon mercato»} o di Burke (« la perfetta democrazia è la cosa più indegna del mondo»). I\'la il rammen– tare le antiche definizioni della demo– crazia serve a ricordarci che c't\, una proronda differenza tra la concezione meccanicistica e quella organica deJlo stato. e elle per l greci respanslone di uno dcgl1 organi della comunlt?l a spe– se degli altri era da considerarsi unn forma nnormalc di degenerazione. Cosl se usiamo la parola democrazia nel! senso strcttnmente aristotelico di go– verno del proletariato negli lnteresst del 1>roletarlato con esclusione di tulC. gli a1trt interessi. li termine si appll• cherà molto più correttamente alla de– mocrazin oricntnle che ·non alln nostra occidentale. C: se usiamo cosl la pa– rola greca per definire 1 sistemi tota• li tari dobbiamo -rlcor~are che per i gre· ci el'a una parola di biasimo e non d[ elogio, Se invece usiamo la parola de– mocrazia per indicare il nostro siste– ma liberale. In cut lo stato è un orga– nismo equilibrato dove gli lntcre&.'ii delle minoranze e l diritti dell'indlvl· duo sono salvaguardati dalla legge, al– lora dobbiamo riconoscere e 1icordare cl1e usiamo la p:iro1agreca In modo \111- proprio, polchè Il termine esntto sareb– be « politela», Non-pretenòo certo cl1e si adotti u.na cosl osttca nomcncJa;tu– ra, nt! sostengo che si debba usare Ja parola nella sua accezione «orientale» solo con valore di biasimo, e che usan– dola nel senso «occidentale• si debba riconoscere di farne un uso improprio. Penso solo che la distinzione essenzia• le non sln tra democra.zle «politiche• ed «economiche• ma tra le Istituzioni che sono dispotiche e quelle che non lo.sono. 11:\ROLD NlCOLSON confusionario Claudio Treves, partan• Q UESTO llbro di Paolo Treves (Quello che ci ha fatto Musso.!JliS. Roma. Einaudi. 1945) dà alla lct,. tura. più di Quanto il titolo promette. E' un caso molto raro. Non si tratto. come il 11011 Ccllcisslmo titOlo Potrebbe far Lmmagtnarc. di uno $fogo o di una dlntrib«; ma dl un uomo. che ormai ha varcata la; trentina, il quale ha vis– suto, per ef!etto del tempi e per ra. gioni familiari. una gtovine7lla piena di eventi molto al di sopra del normn. le, di turbamenti e commÒzionl non ordinari. e che, nel complesso. incisero pro!onòamente sul ,:mo spirito. li rac– conto di Queste esperienze dolorose del• l.::i. fanciullezza e della prima gioventù è la materia del libro; la vita di chi aveva avuto Il pesante onore di essere figliuolo di una delle più spiccate fl• gure di parlamentari e pubblicisti del primi di questo secolo. negli anni dcl– Aa persecuzione e della dispersione. LETTURE do, roi;se unico, la questione al suoi termini concreti ammonl: «Guai agli assenti! C'è ti fascismo che non è - come cl faceva comodo Paolo è li secondo dei due figll di Claudio Trcves, che. con Filippo Tura– ti, rappresentò con tanta elevatezza di tono la tendenza rirormlsta del Partito socialista ltallano. Nel complesso, ru- 1·onoquelli che diedero alle masse ita )lane la prima «educazione socialista•· animali da sincera fede nel progressivo riscatto del popolo dnlla miseria e dal– .l'ignoranza. Furono gli uomini del e Novantotto•· che tennero test.a con coraggio al movimento di reazione ml• litaresca con cui le classi dirigenti del tempo tentarono soffocate il nwJcon– tcnto e le agltazlonl del paese dopo la infelice campagna d'Africa chiusa col disastro di Adua. Col nuovo secolo formatasi una sl• tuazione nuova. a cui essi avevano con– tribuito con tanto slancio. si trovarono in faccia al dl!emma di tutti i partiti socialdemocratici d1 Quel tempo: par• tecipare al governo 1n collaborazione con la borghesia democratica ,- In pra– Ucn, nel nostro paese. governo giolit• tlano . oppure rimanere chiusi dentro ,a forrriula marxista della lotta di clas• se e del mito rivoluzlonarìo? Qui non ò Il luogo di fare la storia di que! deragliamento politico. Credo non sia male ricordarla oggi per som– mi capi. in occasione cli questo bel li– bro di un quasl·testimone, del flRIIO dt uno degli attori. di quello tra g!l attori che per l'acutezza dell'ingegno, per la profonda preparazione, per la passione concentrata. che mise nella Jotta e insieme per la lucidità con cui si accorse a un ceno momento della china ratale per cui si discénde\'a, pub dirsi la figura simbolica di Quel dram– matico episodio della vita politica ita– liana - fatto centrale di tutto il no– su·o dramma di quei tempo, Il Partito socialista italiano non riu– scl a risolvere il dilemma; In lspecle l'ala del ri[ormlstl rimase come tmpie– trata davanti al volto della sfinge. Ma la storia non ammette posia:loni dl attesa Indefinita. Nuove situazioni si maturarono. Da una parte la classe di governo trasse le conseguenze - buone o cattive. questo è un altro di• scorso - dell'assenza della soclademo– crazia; da un'altra le nuove correnti clelsindacalismo rlvoluzlonar10 cd anar– coide irruppero dalla Francia e scom· pigliarono le ma del socialismo italia• no. Da quel momento si profilò all'orlz· zonte la r.::ascella da carnivoro dell'uo- 010 di Predappio, e- l temvl Incalza· rono. L'ultimo atto del dramma è quello a cui asslstè e partecipò li fanciullo o Poi giovane 'frcves, e ~uesto libro sug– gestivo è il racconto di quegli annl. che sono rimasti indelebili nella me– moria di Jul bagnati in una luce di tramonto, come quelli che. da raga2zo. vedc,ra morire dalle grandl finestre del salotto di casn Turati. in piazza del Duomo. a Mll.ano, mentre Intorno alla « signora Ann:i • - Anna I<ull– scloff, che, in penombra. fu la grande Ispiratrice dei rlformlstl. del gruppo della Critica &ocialc - gli amici del babbo discorrevano quasi astratti dalle cose contingenti, ormai Isolati da una ferrea e fangosa realtà. La morte della Kuliscioff, sut cade– re del 1925, fu come un avvenimento annunzlatore della disoersione: segui l'esilio dei due grandi amici, Turati e Trevcs; poi la morte dl entrambi, in terra straniera. Nel frattempo - e questo costituisce la seconda parte del libro - l giovani flgl\uou di Trevcs, rinlasti In Italia Insieme con la ma– dre. acquistano la dura esperienza del· la tlrannlde, e si formano precocemen– te. riallacciandosi olla tracllzionc fa• miJlare. Alla fine. dopo pene e amarezze In– finite. aJ giovane Paolo riesce di rag· giungere il padre n Parigi; ma. ahimè, non gli è d:no che di assiste1:e all'ul- timo gu !z.zo di quella luce. Una notte di estate del '33. in una stanzetta d'al• bergo. dl coJpu, Claudio Trcves era schiantato dalla morte. « E' morto - lo so - di dolore nascosto. diffuso. vissuto ora per ora, senza dirlo, con son-idcnta e permanente consunzione, è morto •di fntlca e di spasimo per la rovina dcU'll.jlJa e della sua vita•. L'ORA DELLA çRISI pensare - un ruoco di paglia. In Ifa, lia U fascismo difende gl'intercssl de-– gli agrari. Nulla è. paragonabile a ciò che succede nelle regioni dove Impe– ra U fascismo. E noi che Cacciamo? Ci obblighiamo ad un trattato che ne• celtammo. ma che non poteva rlsol• vere una questione storica; cos'altro facciamo? Nulla... C'è poi la politica internazionale ... Noi non abbiamo nes– sun Potere ln Q.Uesta situazione. C'è la Ter.1.a 1.nterna2lonale; ma la Ter,1.a Internazionale non è che li prolunga– mento della Russia; ciò che (a sl che La manHestazlone esteriore del !~ p~~i'~l~r~~\~m°;;;t~en::~~r'~~~nt~t~en~ dramma Interiore del nostro soclallsmo Mosca. Di fronte al problemi presenti - di cui Il libro del Treves presenta il gruppo non ha interessi ... Io non scorci wnto suggestivi - cl offre· Glu- credo che, verificandosi certe circo– seppe Sotglu in un volume molto utJ• stanze. 11 partito possa sottrarsi al dc> le, In_ cui raccoglie gli atti del due ulti- vere di andare al governo•. ml congressi socialisti, quello di Lt- Proprio questa eventualità t massi~ vorno (gennaio 1921) e quello di Mi• mnlisti volevano scartare a tutti i CO· Jano (ottobre dello stesso anno), al sti, anche per unn ragione intima, quali l'autore asslstè da Inviato spe- che essi non osavano confessare nean• ciale di un giornale romano. che a sò stessi: che erano spavento- li congresso di Livorno fu molto samente Impreparati ad una simile e– linportante, perchè In esso 6i ch\arl ventualità. definitivamente la incompatlbilltà di Cosl furono accuratamente messi d:i. convivenza tra socialisti e comuntsU, parte I pochi rlchlaniJ alla realtà e SI l quali, 0111ialmaturl per una nuova prererl discutere e raggirarsi tra ~ vita politica. si separarono clamorosa- mode formule. La conclusione fu J,:.r mente dal comp=igni per costituire un vittoria del !ormullsU ad oltran'la, Il partito autonomo. mnss\mallsll scrratlanl. e l'uscita def. Quelli che rim.isero non acqulstaro- riformisti. che si chiusero tn sè stes.s'w' no per questo di orgarilcltà. Al con· e diventarono impotenti ad una azlv,.• gresso di Milano. pachJ mesi dopo. si ne politica efficace. ~~~ceenn1i~:..°z~gn1~ii" (~ t;Wor~~:~r~~r~- Traendo alcune rapide concluslont tianl). I centristi (cioè riformisti con che possa;no valere anche per• Il pre• simpatie verso sinistra). l massimali• sente. il Sotglu osserva: stl unitari. capegglntl da Serrati e Ba• « Sembra a noi che 11socialismo lt.-.,, ratono. e perfino l massimalisti seces· llano attuale appaia. come quello del sionisti. con Lazzarl e l\'Iam. '21. prigioniero delle Idee (lo ho detto La conseguenzad"un simll'e dlsgregn- formule e ml pare. più esatto). Da mento di forze non poteva essere che questo compito. di rappresentante de~ un ulteriore frazionamento. La discus- pensiero socialista e delle tendenze stone si concentrò intorno al proble- che In seno al socialismo sl sono ma· ~; ~r~~~~ri;, 11~g~~:C~ftz:~~~s~l~l~ mrestate. non può svincolarsi. Non batteva violentemente alle parte. Ma può soprattutto per tl ratto che esso di questo l massimalisti, unitari o se- trac da questo la propria rnglone d~ cesstonlstl. pareva si preoccupnssero essere-; rappresentando per una parte poco. Per essi l'Importante era salva- della borghesia Intellettuale una specie re una formula teorica molto sotUI· di posizione tntermedia tra un'azione mente architettata. per tul. tenendosi rivoluzionarla troppo estremista ... e ll ronnalrncnte staccati dall'ormai costt- puro conservatorismo... 11 socialismo tuito Partito comunista, ne seguissero resta essenzialmente nella posizione ~J~f;;,;e~t~1:-}~nendo perb le distanze ____________ _ E appunto ln quel congresso 9ost (ConN.nua 'neUa pagina 11umero u11dicf);

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