La Nuova Europa - anno II - n.38 - 23 settembre 1945

-- 23 !.Cttem. l\'.>45 --------------- LA NUOVA EUROPA. --------;:----------- I -- SASSATE?NO· E • uscita fn ouestl olomi w1a mol– lo- seria rivista dl cultura ùtlito– lata Ethos, e diretta dal nostro caro amico • e collaboratore Gabriele Pepe, a ciii et t grato dare il benve– nuto Il sommarlo di auesto primo m,– mero contiene interessanti scritti del direttore (e Gov,crni di filosofi, dt mi– 'litarl, dt voliUci »), di L. Donato (« La sinistra at potere»). di A. Omodeo ·r« Motfoi llberau nella teolooia di Cal– vino»), dt Alarla Orliz (« Dieci anni · 'di esilio della slonora dl Stael ,,d,· una lettera dt Benedetto Croce, ecc. Prendo la oradevole occasto,ie di questo annunzio per rispondere bre– vemente ad un oarbato corsivo che mi ribuarda. Sotto ,, titolo « Sassate al Carducci» st ri/d ad una discussio11e apertast per imro caso intorno alla per, !onalità politica del Carctucci, e in cui 10 ìntervem1t con. un breve corsivo, cercand() di circoscrivere Quella perso• nautà dentro i confini della sua psico- 7ouia e del sitol prerede,ui culturali. lVaturalm~nte come ebbi 'cura dt av– vertire. simili ricerche - che hanno ,, l'!ro _valore e la loro utilità dt assao– a10, m sede di ~torta della cultura - non hanno peri} un valore assolu– tq: ben lungi da cfd. Co,i questo al– i lnqrosso. potrei dire di avere oid ri• ::t:t::ra_."l mio contraddittote, fl quale e Voollo accettare le ipotesi di Vin– ctouerra. che eoft st sarebbe lasciato vincere dalla propaganda (fascista), si sarebbr,_ esallato e voi pentito. E che male e, sarebbe in questo? Si 111 ,ò es– sere stau anU/asctstl, come ormai è chiaro, per moltissimi motivi. E si può essere stati fascisti per tnfinW e,di– v~rsl 111otlvi. n Carducci, se lo fosse dwentato, lo sarebbe diventato certa– mente 1>er un errore 0 cU prospettiva e di interpretazione e non ml ve11oa a dire 'Il l'inciouerra che ci siano uomi– ni che. non abbiano sbagliato. o che non sbau/1110,o che non sbagllera,1110. Siamo tutti veramente voivere ed om– bra e a nesrnno d lecito fare il mento– re ml 1111 uomo come Il Carducci 1n cui a éonti fattl tl positivo sorpassa di gran lunga I{ negativo». Ma slamò perfettamente d'accordo, e ,wn vedo la materia del contendere. Io dissi che tl Carducci, data Ja stw ,ncntalild formatasi, In modo piuttosto chiuso (dtco: la mentalltcì vo1iticaJ In un certo tempo e fn tm certo ambien· te, c'era da scommettere a cuor &!onero che sarebbe entrato in quel. 1a schiera dt interventisti democra– tico-massonici dell'altra guerra - tra i qualt c'erano fior di galantuomi– ni - che, nel dopoguerra. 8' fecero in– oarbugliare dalla propaganda fascista, !eia;i~c!'a~:r:r::raf~n:~cUo che ~c:era Questo il m1o contraddittore ricono· scc sosta11zialmcnte, e quindt slamo <l'accordo, /J1moi da me qualsiasi inten– zto11c di far la lezione o, peggio elle mal, mettere 1Ji pmilzlone Card1tecl, 11ell'a11golodella classe, con te orecchie d'asi110. P: meno che mai sassate. Non sono stato inat affetto di balillismo. neanche nell'etcl 1'"' cut Carducci si pre11de1:a veramente a sassate co,i al• tri mocclost monelli pel sentieri i11tor– no Bolf1herl. Sassate a Carducci, poi, che ~ stata la fiamma della mia aclo- 1esce11w: che ml ha t11seo11atoa non avere timore uVerenzlale 1>eri 1wteri costil11W. Caro vecchio 710,mo Giosut. mi bacio In fronte. LIBRI RICEVUTI ID.. Ccrcatorl di Dio. Firenze, r La ve. la•. 101,;. L. 60. P. TREVES. Quello elle Cl Ila fatto Mussoth1i. 'l'orino, Einaudi, 1945. J... 240. N. BEHDJAJEV; La concezione di Do. stojevsklJ. Torino. Eln.iudl. 1945. L. 220. N. Gl.\'.ZBURG. La strada elle va In clt– td, e altri racconU Tori.no.Einaudi: 19-15, L. 100. N. n.ooouco. Storia d'America. Fi. renzc, Le ltonnlcr. HMS, L. 70. L. VE.\'.1'URA, Una gcncra:io11e sem:o pace. F\rehze, r La \'elu •• 19•15. L- 150. 1 ID .. Gli uomini acl occMo nudo. Firen– ze. • La vela•· 1945. L. 60. • F. CARNELU'ITI, Aledita:ione sult' A.ve : Jfaria. Roma, Twnmlnelll, 1945, s. P. Ì T~ffll~~ur~:~e5~~. :~lla pcM. Roma, . ID.,. La &torta e la fiaba. Roma, Tum– minelli. HHS, s. P. P. NUVOLONE. La punizione del cri• 1 mint dl ouerril e 'le n;to~ esigenze ghi. r'4ic1ie. Roma, Ed.__.della Bl~Olil, L. 140. PROPOSTA ·PER I GIORNALI S 'ERA i soliti tre o Quattl'O,dinanzi alla solita edicola di giornali e. data un:occhiata all'esposizione (come avviene nel romanzi americano uno dlSse: - Troppi giornali! - Uno rispose:~- Perché troppi giornalt? SI leggono. - Un altro ùissc: - Sl Jeg· gono, ma è come non si leggessero. - Un altro rispose: _ Non capisco. Se si leggono, non può essere come non si leggessero. A. qualcosa scrvtranno - Uno-allora disse: - Non Servono ;t nulla. perch6 cia"scuno Jeigc Il gior- ~t~1fsodf;;p;~do~~e~r~1) ~~~;bal~ ;c~·~r~~ - L'altro !Bora rispose: - Ah, ali. bene al corrente dello statò delle case nostre ed· europee, pronti non solo a fare dell'anLifa~ismo morale, ma__.an che del poslfasclsmo politico (cosa plù difficile) e a insertrsl nel ritmo del glorna!l!)TnOdegh altrt paesi. E allora i bollettini troppo semplici ricntraro• no; insieme a certi articoli di agenzia a catena che gli Alleati avevano anche preparato per i nostri giornali. Credo che questo possa aver giovato non poco a correggere il concetto o pt'econcetto che ;gli Alleati potevano essersi fatto di noi. Difettavamo di uo· m!nl politlcl nuovl. pel'chè gli uomini d'azione si fanno o sl completano sol– tanto nel maneggio e nella pratica de· gli affari; ma non di scrittori politici, Qucstà è l'accusa più frequente che perchè"'lo scrittore politico può nutrirsi oggi si sente rivolgere ai giornali. Vt.. e talvolta farsi molto acuto, anche clan– ramente. non è neppure un'accusa: è destino e In solltudlne. Cosl i nuovi una constatazione di fatto: molti gior giornali col toro scrittori mostrarono nali troppi gl.ornall. molte rlvlstc trop• sublto due cose: che n nostro antHa· pc rii,;ste; e servono a poco. sclsmo non era un'improvvisazione op- Per vegirnc possibilmente in chiaro, portunlslica, come fuori d'Italia ancora o almeno capirci qualcosa, sarebbe si insinuava; eche il fascismo.secondo il forse Il momento di fare 11 ounto alla suo programma. aveva bensl fatto ta• stampa. Via via che l'Italia fu liberata bttla rasa dl molte cose. ma non delt'in· :i~~d!~rò~ n~~lS ~ 1 !er;~i fug~cc~~~~ r~~f:1~~W 11 n~~~~a~o~~~rs~~u::: l'urgenza di una ,•egetaztoue Insieme subito due servizi al paese: uno dentro spontanea e preparata dl lunga mano- e l'altro fuori. . E cosl era infattl:\ alcuni di quei glor- Poi' i 8lornali hanno trovato un pun– nall che s1 stampavano ora alla luc\! to d'arresto: dovevano allargarsi e sten– del sole, fino al giornp prima si erano dersl In senso orizzontale, e invece si stap1pati nelle catacombe o caverne sono imbozzolili e ristretti in se stessi. c-landesti.ne ; altri si rlallacciavano a In senso verticale. (E ciò sia detto mo\· venti o venHcinque anni prima con lo to genericamente," senza particolare stesso titolo e testat..'l di allol'a; altri pensiero a Questo o a quel giornale). I uscivano nuovi di zeccn.:ma tuttl era• glornall di partito divennero sempre no carichi come bombe delle cose com- 1>iù rigidamente· epitomi e polemiche ptesse e non dette in venti anni di s!· del toro partitO· le riviste politiche sl lenzlo. Sparito da un giorno all'altro sono sempre J;!ù astrctte alla loro anche dal ricordo Il glornallsmo fasci- scienza o al 1oro tecnicismo politico; e sta (al quale del resto da tempo nessu· quelle letterarie forse già l'iscntono no credeva plù), dopo vcnL'anni gll qualche nost.algia per la letteratura italiani si trovarono a un tratto davan- pura. E 11 grande, li giandissimo pub• ti dei fogli, bene o male ma llberamcn· bllco che vive ancora fuori del" partili te scritU e stampatl. ch"e tornav~no e vivrà sempre fuori della scienza e ad essere del ~ornali. G!ornali. e rivi- della tecnica poliqca, caduta la pr:ima ste furono subito molti, ognt ctttà ne curiosità che lo portava a rientrare a ~~~- ;a~~~u;g: b~~ra:a~::t~aa V~~~:~~~~ os'n~s::ea ~~:n::ezzgigi !~~~l:af~o~ che in quel momento c'era In tultl di 1 attratto dall'agnosticismo dei cosl detti sc~;:riiof ile 1 etoir;~eva~no I rapporti r~1~~ 1 !~~in~oo7:~ 3 ~.f;~dl~~u:l~~-i ~~~ veri che correvano tra 11 fascismo e scrittori e scriltor1, e tra scrittort e Ict, l'intelligenza, e tra li fascismo e l'opl· tori è venuta a mancare quell'intesa e nione, questa esplosione di carta stam: quello scambio che un tempo formava• pala era molto naturale. Ma gli Alleati no quasi una società o civiUtà glorna– che non Il cono~cvano. se ne ~tuplro· listlca. no (e ancheJnqmctarono un po' avcn- Naturalmente la colpa non ~ tanto do loro il compito di distribuire e \_ 11 del •glornall, qu3.nto delle cose; come par~ rornlrc la carta), e dovettei~ dire che la colpa non è di nessuno. Pri· dire: - E' chiaro che questi italiani eh net giornali li punto d'arresto che c~lcdono _carta da libri •e da ~~ eH~ttivamente Stato e dura nclln g!~rnal~ con la stessa urgenza con vita italiana che, per troppo evidenti cui chiedono generi dl prlma neces- •on! ha dovuto e ~eve accantonare sità, hanno qualche cosa, anm hanno rag_,mal1daretante cose ce non solo la molte_cose, da dirsi. li lungo_silenz.:.o ~oititucnte). I giornali l'hanno soltanto 1101_1 1t ha fatt! flochJ,.- E _P 1 e st o e) 1 · risentito: e mancando di vita espct'ien– ~l~~oa~~~a~~;1g,n:11d1Afi~a'if'~;.a~l~oYi't~ te e concre~a. hanno ~ovulo rilirarsl o distri~ulre nelle città e net pacsl certi ~eà~u~f~~~•c~~io t>itJ~-~~i r~~ 1 \it o~~ loro g~o_rnalctttdi notl_zice pro~ugund~ clmw fnrina: ma che intanto più spes. semphc1, molto semphcl, semplici qua frullano a vuoto O macinano vento si quanto i bolle~tini pe\ morettl. delle 1f bbl"co, il generico pubblico 1•h.i missioni; e appe11a gli Italiani s! eran'! J~u tlt~ e se ne tiene un po· irr di· riavuti un p:o' e Potevano metter fuori avv r,, ~. il loro giornale o la toro Jivista, subito sparte- . vi comparivano, pur con qunlche dlsor- Epp~rc. prop~lo_ m questa IU:nga_bal– dine e improvvisazione. gtornallstl e tuta d as~tto, 1 gt0rnali, queHt pollUct scrittori r,olitici e non poliUcl. 1;101to e gll alln, avrebbero potuto e pptreb· "CULTURA SOVIETICA,, Rivista trimestrale della Associazione Ila. llana per i r3pportl culturali con l'U– nione Sovietica. - (Casa Editrice Eh1audy nel I numero pubblica: Presentazione; Guido de Rugglero: Cultura e politica; Mario Glullnno: "METRON,, Dirclton: Luioi Piccfnato, Mario RfdolJi Sommarlo del I numero: L. Mumtoro, Una Introduzione amcrl. cana acl 1/oward; R. Le Calssc. 1A rloo. struzione delle nostre città; E. Gentm, La prefabbricazione in America; B. Zevl. La rlcostru:;lonc In lngllllterra; C. C,, r Destln de Parts • di le Corbusler; E. T., Un progetto per Montecassino; •••. Pie. cole case "dl domani; c. Calcaprina, !,'abi– tazione: probtcma tecnico o polltlcor; E. T., r Verso un'architettura organica• di Ze_.vi. - Sandron Editore, Roma. bero esci-citare Intanto un doppiQ uffi– cio: di propedeutica politica sui lettori già c,envlntl ma novizi (I novizi Oggi son tanti); e di attrattiva e pcrsuasio , ne Yerso gli agnosticl o i generici (e sono--tultl gli altri). C'è un'educazione ,. politica. e prima morale che politica. tla rifare dalle fondamenta. Sappiamo, per esempio.· d'un scrittore .poUtico uno del più esperti e chiari scrittori J)Outici nostrl, che un bel giorno. ratta una pie• cola Inchiesta nel suo partito, dovette accorgersi che li quotidiano articolo. cosl plano, era però troppo più su del suo pubbllco, girava a vuoto. E cam– biò registro. E chi s'è affacciato a qua\. che assemblea, anche non di popolo, sa che oratori singoli e tdce orìginalt spesso non mancano; mancano quasi sempre la regola del g\uoco e li meto• do della discussione, senza cui le dive:·• se idee non s'Intrecciano e non fanno panno. I glornall col loro Quotidiano esempio, meglio di tutti, potrebbero In· segnare al nuovi e Inesperti Il metodo e la l'cgola del gluoco. Ma per riuscire a ciò, I giornali, per dirlo ln due paro- le ,dovrebbero esser fatti meglio; e per essere ratti meglio. prima di tutto a,. vrebbcro bisogno di più spazio. Questo è Il modesto ma efficiente se– greto del fatto palese. A due pagine. fatta la parte dovuta al notlziarll e 3.l resto. in quel che avanza si può fare appena della propaganda apodittica I? della Polemica spicciola; a quattro pa: glne. si potrebbe cominciare a ragiona• re. Un giornale dove la politica et fos.-re ma non 10 soffocasse e, oltre che enun· ctata. fCls..~In ragionevole modo atteg– giata nelle cose (nella cronaca, nel ser· vl7JI. nel commenti), e dov~--oltre la. politica, si arracclasscro tutte Te altre cose che pµre sono nel mondo e appar– tengono all'uomo (compreso l'intcllt· gente plhcerc di vivere e un po' di fan- ~~!1~ bcn~'utin~f1e s:re~tu~:e:~~t~ e si porterebbe dietro. da un gtorno ar. l'altro. tutti I lettori <l'Italia. Alcuni uU• li scrittori che ora cantano per pochi o per sè soli, con utilità cli LUtli pot.reh· bero lntnnto entrare In Jllù larga circo– lazione; e I giornali. cosl allargali nello spazio e nel quadri, sarebbero meglio pronti a preparare e affrontare doma• nl la dlscussilnc delle cose nuove che verranno. SI septc dire, ma non dev'essere ve– ro, che t capi del partili cosl detti di mas.se. non deslder_lno questi gtornalt maggiori. Non dev'e$ere vero, perchè foro come gli altrl, adopranclo uomini. hanno Interesse a che siano umani uo· mini e non automi (gli automi sono pc. ricolosi anche. a chi 1l maneggia): e più degli altri loro devono desiderare che sia ridotto ti numero. eh'~ ora troppo grande, del generici e deg11 a, gn·ostlcl- I grandi giornali (l'Inghilter- ' ra e l'America, Insegnano) non sono una prerogativa dei partiti borghes 1 • (come ancora qualcuno in Italia può credere): un partito che si prepara a governare un paese. deve anche pcn· sarc a giornali che parlino a tuttf. SI sente anche dire. e questo purtrop– po è vero: C'è dietro una difficoltà pra• lica: bisogna fare i conti con la carta. ì\fa appunto, facciamo I conti: quanta carta, carta politlca. st consuma ogm glol'no In Italia \nuttlmente? Quando tn una citt~. e n.ceacle tutti I glorn·. arriva un ministro o un capo di p:irti– to. tuLU quel cartelli che si appiccica· no, Evviva questo! Evviva quello! (cof bcll'efTctto che tre <1uartl dei letto1i dicono, Evviva lo!), e tanti altri mani– festi. anche anonimi anche senza nè capo 'nè coda, che s1>orcano i nostJ·t muri. non è carta buttata ,,1a? E quan– ta altra carta ogni partlto consuma nella propaganda spicciola. opuscoli vo– lantini ecc. che sarebbe tanto più ef· ficace se si travasasse nel giornale? E ora che 1 trasJ}Orltcornl}lclano In qual– che modo a funzionare. e i giornaTl delle grandi città arrivano fn giornata • nelle minori città vicine. sono propri:> necessari. ecru settimanali e giornaletti di pi:ov1ncia, e ce n'è cli pietosissimi? E anche nclfe grandi città, t gtornali di poco fiato probabilmente non reg:~ gerebbero alfa prova dclfc quattro pa– g!ne. e ~rcbbe tant'allra carta ris)lar– mlata. . Sono tcmpl questl,-chc vanno in rret- ~~ 1:1i~~n~~"aen~~lr~'.o;~lin~~':secr~ Aspetti della politica sovietica verso l'/. talla e I paesi c"x-satcltitl della Germania; Pavlovsky: H sfo11ljicato economico del– la rivoluzione russa; Bogolepov: Lq fo11tt economlc11e del sJstcma finanziarlo sovie– tico; lfario Duc<:I: Sltuazlont e prosvet. tlve della religione nelt'URSS. Note di vita so\·letlca: Ruggiero Grle– co: L'uomo nuovo; Ettore Lo Catto: A– leksé1 Nicolaevlc Tolstoj; Aleksej Nloo. laevlc TolStoJ: H carattere russo (dai rac– conti di Ivan Sudarev); Konatantln S1- monov: L'anima r11s.1a; V-lto Pandolfi: giusta oggi. E' vel'o che cli carta ce n•~ poca: ma è anche vero che. troppa car• ta ·s'impiega male. Converrebbe rec~1pe– rarJa: e po( tirar le somme e, potcnclo. aggiungere quel che manca e portare -------------1 l giornali superstiti. almeno quafchc, volta la set.Umana, a quattro 1 >agl.ne . L'effetto che raglonevolrncnte ce se ne pub aspettare sul lettori. sulle Idee e sull'oplnlonc. è troppo Importante per non pensarci. Repertorio sovietico e palcoscenico Italia. 110; Massimo ?.Ilda: Primo aouardo .111l cl. nema sovietico. Profili: E. L. C.: Erenburq 1l 'jd, No– tizie e rasscglle, Recens\Onl. Notizie.bJ. bliografiche. ERIÙTA-CORRIGE Ncll'art!coto Aristocrazia e Restaurarlo. ne del 16 corr. sono incoNl due errori: l'uno sulla dnta del tentativo di Ciro Me. notti, l'altro Sul Lambruschlnlo che non è Raffaello. ma l'areh•escovo. po\ c-ard.1- nnle J..ulgl, e che non Jta mai avuto crisi lamenneslane. G- F, Questa nota è dedicata a quel perso– naggio del governo ·cnon sappiamo chi sia. ma e! dev'essere) che più. parUco· rarmente ha rn cura te cose delfa stampa. PWFRO PANCRAzt

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