La Nuova Europa - anno II - n.29 - 22 luglio 1945

-- 22 luglio ID45• -------------- LA N. UOV.A EUROPA:----------------- 9 -- PUÒ lL C~4.PIT ALISMO SOPRAVVIVERE? U NO dei JJbri plù •importanti pub• blicati in tempo di guerra è <1ue110di J. A. Schumpetcr, Ca– pitalism,, SocialiS1n. <v1d Democratie, che apparve la prilma volta in Amerl• ca nel 1942, ed è stato Poi più volte i·istampato in Inghilterra (ed. Allen & Unwin). Schumpeter I} un· eminente e– conomista americano, professore nella Università di Harvard, e il suo .libro ha fatto un',impresslonc profonda nel mondo angJosassone. Qualche eco delle discussioni che esso ha suscitato era giunta S\à fino a noi negli anni pas– sati, cd aveva acceso H dcsideI'liOdi co· nascere l'opera nella sua integrità. Deb: bo alla cortesia den'Ambasciab lngle: se di averlo potuto soddisfare e di es• .Set'ecosl in grado d'informarne il pub– bHco della Nuova E.'uropa. Lo Schumpctcr si propone Il proble.: ma: può il capitalismo sopravvivere? La sua 1·1sposta è negativa, e l'elabora• ta ùocumentazione di essa occupa tutta ]a parte centrale del volume. Un'ana; lisi. della dottlina marxoista e una rapi– da rassegna storica dei partiti socialisti ne completano l'imponente mote. pacchetto d( azioni alfe mura e alle macchine di una fabbrica, estranea la vita dell'azienda dall'idea della proprie· tà. Esso allenta la presa, che ,nel pas– sato e:·a assai forte. de!l'.l.ndividuo sul diritto e sulla capacità di disporre: a suo piacere dei propri beni; quindi anche attenua .l'impulso a .lottare con tutte le forze per Ja sua azienda. E questa eva: porazione di ciò che passiamo chiama: re la sostanza materiale della ptoprietà, nella sua realtà visibile e tangibile, af• fetta non sol.tanto l'attitudine degli a; zionlst'\, ma anche quel!a degll operai e de\ pubblico in genere•. lismo non eredita un « capitallsmo com: Si agg[unga che l'impresa collctUvlz, petitivo :o, ma un « capitalismo mono: zata opererebbe col pieno consenso mo: polistico»; quindi ll paragone delle due raie dell'ambiente soeia!e (come sl os• forme non regge se non a titolo pura• serva oggi in RuSSia) e non dovrebbe mente storico .. I~ realtà, l'evoluzione Jottare con l'ostihtà c'Ia diffidenza del– stessa ~cl cap1ta!1smo porta alla tra• le classi lavoratr~cl e del Pubblico tn sformaz1one della concorrenza prlmitl= generale. Essa avrebbe tnoltre il pleno v~. in un monopolio di gruppi sempre appoggi.o del.l'autorità e Potrebbe, con p1u complessi ed accentratr. Quin& è opportuni accantonamen.tl -di utili e molto più co":{'orme alla nat~r3: deJ!c compensazioni con qUell\.di altre aQ:lien, cose che Q.,Uesti frutti mono~~istlcl ma• d~, neutralizzare ,le eventtlali perdite turino a favore della collett1v:1tàche li dipendenti dalle o~lllàztont de\ rnerca 1 produce, anzichè dl pochi usurpatori. to. e far fronte, meilio di qualunque' D'altra parte, si Obietta che per dirl= impresa pr<tvata,ad ogni situazione d~ gere .l'immensa e complicata macchina .emergenza, A suo svantaggio non v'è, di una società co11ettlviiizata occorre: secondo 10 Schumpeter, che u rischio rebbero dei semidei o degli arcangeli; di una eccessiva burocratizzazione e la e. in mancanza di essi, è preferibile ri• dlff,icoltà di usare nel mlgllor modo piegare sull'alternativa capitalistica, con poSSiblle lo stock umano più altamente· la sua divisione delle responsabilità e qua!lficato, posto a sua disposizione. dei premi. Al. che lo Schumpeter rl• Ma è .una diff.icoltà non maggiore. nè· sponde, che in rea!tà non occor,rono di: diversa da quella che presenta li reclu~ rlgentl mtgltorl di quelli che ora sono lamento del ditigentl, già nella fase au tn funzione; anzi, sormontate Jc diffi• tuale del]e industrie. coltà, del primo assestamento, tr com• Del resto, la valutazione del vantag, pito sarà più facile di quello che deve gi e degll svantag'gl avrebbe un peso affrontare un capitano d'Industria nel decisivo solo se nol avessimo libertà mondo contemporaneo. Costui infatti, di scelta tra due sistemi; ma 10Schurt\1 non avendo In suo pctere tuttl gll ·e1e 1 peter non si stanca di ripeterci che non menti del. gloco, è cost-retto spesso a v'è nulla da scegJ.iere, perchè del due procedere a tentoni e ad andare lncon• sistemt l'uno rappresenta un passato tro a rischi e a squllibfli. pericolosi; senza ritorno, l'altro è già una realtà mentre, in un'economia razionalmente presente gonfia d'avvenire. pianificata dal cent'ro, sarebbe più fa, C'è infine un altro aspetto. più p~ clfe un'armonica distribuzione di forze priamentc p0Ht1co, del problema, che. e sl patrebbero calcolare preventiva; ol riserbiamo di considerare, per con1 mente 1 contraccolpl di ognt lnizlaHva c!udere l'anaJISi del vo}Ume. e di ogni innovazione. GUIDO DE RUGGIERO La risposta è tutt'altro che nuova; centinaia di scrittori socialisti l'hanno già data prima di Iul. :Ma la novità sta in questo: che Schumpeter non è un sOC,alista,bensl uno scienziato, che se• gue con occhio freddo e distaccato il processo storico del capitalismo e vi scopre le interne ragioni di crisi. e di {"ssoivimento. Anzi per lui l'attacco del socialisti allè posizioni capitalistiche ha un'importanza in qualche modo secon, darla: esso non è un fattore detenni• nante della cnisl, ma una conseguenza dell'indebolimento che la crisi stessa ha prodotto neH'organlsrno sociale. Ora, diminuendo .l'importanza della funzione di cui vive Ja classe capitali• sHca, .la « fortezza borghese » dlvjelle di giorno In giorno più Indifesa, e quin: di invita gli avversari ad aggredirla per impadronirsi del suo ricco bottino. E tra gli aggressori Jo Schumpeter pone in p1'\mo piano gl'intellettualt, lnten; dendo con essi gli uonlint dl lettere In genere senza una specifica competen– za, che però detengono li potere della parola detta o scritta, dal tempi della sofistica, a quel!i dell'illuminismo, fino f~ttf;n;~~~inct'fzf~~~ 0 Pr;:~~f~11~~~~ I""'=========================~ e si spiega perciò che siano faciJmente dispcst.l ad entrare In un ordine d'idee rivoluz-i.onarie. A questa loro predispo, sizione viene opportunamente incontro l'organizzazione operata, che, nata In antitesi col capitalismo, trova in essi gli agitatori di cui ha bisogno per ac• celerare il processo di diSsoluzione. E alla massa operala si aggiunge la più vatia e mobile massa dei malcontenti e degli spostall che fa da battistrada. «Accade cosl che, sebbene gl'intellet– tuali non abbiano creato n rnovlrnen• to operalo, essi )o conducano per una via sostanzialmente diversa da Qaelia che avrebbe preso senza di !oro,. - L'atteggiamento dello Schumpeter è molto analogo, mutatis mutandis, a quello che il Tocqueville tenne un se– colo fa nel confronti della rivoluzione ~{~;~te::cc~i~~~ 1 \\ 0 ~~~t~~~~ii~~:ri.aaitt ·co regime e l'ordine nuovo che era stato instaurato al posto di esso. Toc· queville invece segul una via diversa, che in atto si dimostrb molto più fe,; conda di scoperte storiche: egll volle documentare la preesistenza dell'ord-i• ne nuovo in seno all'antico regime; co– sl l'ol)(!ra dei rivoluzionari doveva a~ parlre, am,ichè come un'improvvisa creazione, come il complemento di un assiduo lavoro, già intrapreso e condot– to a buon punto sotto insegne diverse ed opposte. In questo modo egli non negava il contrasto tra l due ordini, ma svelava, ·a1di sotto di esso, una' fonda 1 mentale continuità storica che dava al• J.o stesso contrasto una più articolata struttura dialettica, Similmente, lo Schumpcter dimostra che il soctaH.smo.è già Immanente al– J'odlerno proces.so capitalistico e che lo mtna (!all'Interno assai p:ù efficace– mente che non 10 scalzino dall'esterno i colpi di piccone dei parUtl socialisti. ln fondo, questa era anche la test cen• trale di :Marx, che però era avvolta In un'ideologia in gran parte f~llace, di etti •o Schumpetcr non ha difficoltà a fare rapida giustizia. Perchè il capitalismo - come priva– ta appropria~ione del capitale, e non come strumento sociale della produzio– ne - non può sopravvivere'! Le raglo• ni · che l'Autore adduce sono varie e convergenti. Innanzi tutto, il progresso economico tende a diventare sempre più spersoi nalizzato e automatico e a sostituire con organi collettivi l'azione individu3.• Je. Avviene per rimprenditore quel che è già avvenuto nella sfera militare pel comandanti di eserciti, dal tempo delle guerre .napoleoniche ai nostri giorni. La sua l)OSi~:oneè mtnaçciata a mlsu; ra che la sua funzione nel processo so– ciale perde d'importanza e viene as– sorblta in un ordinamento più com: J)lesso, di cut nessun individuo come .tale possiede t.l pieno controllo. ll gran; de accentramento industriale r.duce l ùirigenti di una volta al rOle di« salaria: ti esecutivi», su cul non fanno più presa gl'.interessi tradi2ionall della proprietà e del libero contratto. E quanto agli azionistA delle grandi società anonime, anch'essi non hanno pili nulla !n comu– ·nc coi cap\talistl di un tempo, e tendo: no ad acquistare a loro volta un'atUtu– d,inc di passivi ,·entiers, senza più iden– tificar se stessi con l'Interesse partlco: lare delle aziende da cui provengono le )oro rend•:te. Anche la libertà di con– tratto va alla deriva: nel periodo della sua piena vitalità essa sign.ificava una scelta tra un numero indefinito di pos• stbiiità; oggi invece. il contratto ste– reotipo, impersonale e burocratizzato presenta una llmitatissima libertà òl . scelta e li pili delle volte si riduce a un · e prendere o lasciare». Insomma, e ti processo capltalist.co, sostituendo un 9i aggiunga Infine, per compl_etare 1f quadro, l'opera diretta e lndlr~tta cieHa burocrazia. Tutte Je burverazie europee sono di origine pre- ed extra, capitalistica. Per quanto sia mutata la Joro compasizlone nel corso del-tempo, esse non sl son mai identificate com– p_letamente con gl'intereSSi e con gl.l schemi del valori della borghesia, In cui non hanno visto se non un assetto dl cose da utilizzare, flnchè era l)("SSi; bile, nell'interesse dello statp. Esse ~'O· no pèrciò pforite a )ascta'rsr convertire dagu Intellettuali, con cui, malgrado parziali dlfferenze, ,hanno in comune t'no!Upunti di contatto, si>eclalmente tn materia di educazione e di cultura. A1v zl, in tempi di rapida espansione del• l'amministrazione pubblica, buona par. te del personale addizionale r1chlesto dev'essere direttamente reclutato tra gl'intellettua\L Ali'evolw:lone storica del. capitalismo verso forme accentrate e spersonalizza– te, che riducono l'Imprenditore capita– .lista a una funzione analoga a quella del -baroni del feudalesimo; alle scosse esterne impresse dalle organizzazioni operale capitanate dag!'Intellettualt, fa riscontro un processo interno di disln• tegrazione della società borghese. La famlgl.\a, che costituiva la sua cellula organica, sl dtssolve rapidamente. per effetto dt quena stessa tendenza al– la razionalizzazione, che domina tut– ti gli aspetti del processo capitali• suco. Originariamente, sono statl gU interessi famUiari quelli che hanno spinto Ja borghesia al risparmio, all'ac– cumula.zione e agl'lnvesttmentt a lunga scadenza. Ora. col dissolversi del nu– cleo famlllare, l'orizzonte dell'uomo di affari. si restringe e la sua mentalità st adatta a nuove misure di valori «a breve scadenza,, cioè !imitati alla cer– chia della sua eslstenza 1 Individuale e del suo godimento immediato. Cosl egli acquista grado a grado, Insieme con la funzione del salariato, anche un abito mentale corrispondènte, e si mostra fa: cilmente disposto ad accettare le 1m: pcslzioni degli avversari, che non in• firmano Il suo personale tenore dl Vita. · Insomma. il socialismo comincia ad essere maturO negli animi, oltre che nel processo oggettivo delle forze eco• ~~n~c~;Ot~\e~er;;t~n~ ;i! 0 é ~u~l eg~t vanizzarsi delle contro: forze; ma lo SChumpeter ne riduce al minimo l'lm• portanza e l'efficacia. SI parla, per e; semp.lo, dell'efficienza comparativamen– te maggiore dell'impresa privata, fon• data suUa libera -iniziativa individuale e sulla concorrenza. In confronto del– l'impresa anonima e burocratizzata, prl· va dell'incentivo dell'interesse perso: nale. Ma Io Schumpeter è pronto a di• mostrare, con le statistiche alla mano, che l'impresa collettiva, in virtù di una più perfetta razionalizzazione,. è di gran lunga più. efficiente dell'impresa priva– ta dl piccola o òt media estens!.one. E comunque, egli aggiunge, 11 socia• LA PERSONA persone reali spmiscono: !o provano le dlff.f.coltà della teocllcea tradiziomile, quando vuole conciliare ll Hbero arbi' tlio degli individui· con )'a ·preveggcn• e r;, fo 1 ~~~~~~o~~Z:~~h~~n~~ ~e'è~~~~ nato )',idealismo moderno, col suo sogi-, LA MASSA getto assoiuto dl fronte al soggettt s1n;: goll; che cosa voglia dire massa,·ce ne accorgiamo nelle 1Stniztont dl Of'dine chiuso, quali si praticano tn tutti gli e Hl volesse ridurre a un denomt; eserciti. Qui il singolo oorne tale si è natore comune Je esperienze tra• dileguato. e l'unica personalità che co1v verso le quali si è compiuta I.ano, H è quella dèl reparto; qualsiasi segno stra maturazione, dovrebbe fermarsi, individuale è i~rinatm:a, è nota 800' in primo Juogo, all'tndivd.duaJtsmo art: nata - errore, colpa: come il passo stocratico ed esclusivo che determinò sbagliato, come quando uno inasta !u4>1 ln tanti uomirii un c·erto distacco dalla rt tempc la baionetta. vita degli altri, una sorta di tndlfferern L'inòiv.iduo acquista il suo vafore. za verso il desbino del proprio paese: nella massa: ma alla mantera che t mi~ fino al clniSmo, a \'Olte, fino aHa più stici faccv;i,no uno con la divinità, a scoperta immoralità (taluni, più avver• prezzo di naufragare ln Dio, di mo1ire titi, credettero di salvarsi. nella saggez• a se stessi. Rammentiamo l'ideale dt za disincantata di altre età infelici: tn Maestro F,ckart: «L'uomo perfetto de: Epitetto, in Montaigne). ,re essere cosi bene educato alla morte Ma non doveva tan.lare il sapare acre dell'Io, cosl fuori del\'lo e trasformato del disinganno, se le condl1ionl della In o,o, che solo gli è beatitudine il collettlVità finirono col mettere tn !or• non sapere ptù nulla di sè »; è il tema se quel ristrettissimo g\ro di sentimen• della «umiltà•• la quale • mira all'an: ti, affetti e passioni sul quale ciascuno nlentamento del{'Io » aijo scopo di su 1 puntava 1a propria esistenza. L'amore, blimarlo •in Dio, e lo ritroviamo in lo aveva· reso precario una vita forzo, ogni po9i71ionemistica, se, alcuni ~ samente raminga e prov,isoria, che of• coli dopo di Eckart, un altro tedesco. friva un margine solo alle avventure i! calzolaio Giacomo BOhmc, doveva e:– fugaci; gli affetti familiari erano rima: sp1~.merloin una fantasiosa etimologia, sti senza difesa dinanzi agll assalt4.del che faceva derivare Ich, io. da Nicht, bisogno, del pericolo, .delle separazioni niente. Un tèma che doveva essere ca• violente, del silenzi impos91li.ll a rom• ro alla GCOnflnatasupe.rl.)!:1. dei romani pere - ed erano spezzate anche ~eoon• tlci tedeschi, alla filosofia i.deaLsta, al; suetudinl di Ja,·oro tn cui uno avesse l'esisten.-..t.alismodt Hèldegger - S:.no per avventura trovato ,la propria estre: a concludere nel fanatismo della g(o: ma con.solazione. Non e.i fu possibilità ventù h-illeriana. Ma !o sentlamo rlsuo– dl rifugiarsi entro qualche hortus con- nare, codesto tèma - e con particola• clusus: un po' alla volta, .tutti dovemmo re calore - nella voce dl alcuni fra impegnaroi. tn un'opera «sociale,, e il coloro che pure professano dottrine, culto dell'Undtviduo naufragò in una come U materialismo dialel~co, nelle crisi che Involgeva in sè la ricerca di quall è· deciso li rl('tuto della trascen• punti d'approdo meno sterili per la co- denza dei mistici, dell'ln~idualismo scienza. • romantico, dell'astrattezza idealista, del E' la crisi. da cui non &iamo ancora fanatismo degli. attivismi i.rra,1:onali. usclti: inquietudine dl chi prova un bl.' Una contrapposizione della «massa • sogno di apertura, dl comull'icazlone, alfa epersona,. sta al fondo di moMit dt solidarietà, ma non sa decidersi di• discorsi che si ranno intorno all'arte, nanzl a solu~ont che propongono un al pensiero, alla cultura in genere - roves<:iamento dei termini, la sostitu; e si spinge oltre la misura legitUma di zione del culto della «massa • al culto una critica a quell'i.ndividuak.!.·moche dell'indivlduo. Non è raro il caso, di• del singolo come tale fa un assoluto: fatti. che la sperimentata tmposslb !W.tà fino ad auspicare un pen9iero che non della solitudine persuada alla convin· risulti dalla meditazione personale su aione che l'uomo non è pensabile fuori determinati problemi, ma da un p~ dalla massa, che ogni suo atto, ogni suo cesso dialettico lmpersona(e, e chi8li 1 ~~~~~~\~r~~~ftu; io~à~~~~~at~~ocg! :~~rt~nl~ ~l~~~~~i~ J!le~a~~ Il solo modo tegi'ittimo di vivere, dl versate H sentimento dell'uomo artista. pensare, di esprimerSl consista net ma Ekano esposte le passioni e i. biso= concepire la propria vita, il proprio gnt de.Ila massa; uneUca che 111so1va penSiero, le proprie espressioni In fun: i\ valore morale delle .azioni nella loro zione della massa con&iderata come un rispondenza a certe fmaHtà colletUv~. tutto unico, nel porre per intero la Cosa rimane più della peraona, in propria coscienza - intelletto. senU: quanto soggetto che pensa col prop~o mento, volontà, - al servizio di que· cervello, che sente ed espl1i.me, pa_rte: sta totalità unitaria. ci[)andole a tutti, talune sue espenen= Quando H problema viene impostato ze Interiori, che ,•uole in base alle de 0 a questo modo, esso appare come un cisionl della propria coscienza? L'esi: aut aut, come una antitesi inconcilla• genza ohe dalla persona prende nome ~le: o 1,ndiv-lduatismo che sruma nel• ~ tolta vii.asenza eSiere stata soddisfat: l'egoismo più duro, o un collettivoismo ta e le lacerazioni che oggi oi trava• che nega la libera personalità degli In; gUano sono acuite, ~uttosto che sa 1 dividul. Assai aspro dilemma, al pun• nate. to che quel~. stessi dal Quali viene pro: Se certe posizioni di estremismo 1.n: posto non mancaho dl additare nella òi.vidual.tsta oi lasciano tnsoddlsfatU massa un potenziamento degli lndivi- perchè erronee - o, neggio, colpevoH dui che ne fanno parte. Potenziamento - troveremo forse appaga.mento nella illusorio, chè, una volta accettato il massa, persona collettiva In cul le per; concetto della massa come avente una sone singole sono abolite? RlNutare persona propria, colletbi.va , ta soppres- rindlvidualismo .. non vuoJe _,cl-ire tiflu• sione delle persone Individuali che in tare la personalità: vuol mre Invece essa confluiscono è inevitabile. Tutte salvarla, se por l'individualista esiste le volte che affermiamo una super• Una·sola persona, la propria. allo stcs: persona, la fil chi.ami.come si voglia, le so modo che pci il collettivista, il qua:

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