La Nuova Europa - anno II - n.29 - 22 luglio 1945

\ rLA NUOJ'i4EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA ANNO 11 - NUMERO 29 ♦ ROMA - 22 LUGLIO W-15 ♦ 8PZDIZIONB IN ABBON. POST~ UNA COPIA LIRE lt IN QUESTO NUMERO =js'~'.~LtlGALERAMo:_ ~~~'~ PD~ : LUlGl SALVATORELLI: IL CEN•. ALBERTO MORAVIA: CINEMA p. 7 : 'l'RO E LE ALI· · • • p, l GIAMPIERO CAROCCI: llITORNO ·MARIO VINCIGUERRA: TURBA. DI PRIGIONIA , •.• p. 8 Mf;NTO ..• • .••. p. 2 •••· LA SETTIMANA , • p. 2 ~: :V·ITTOnIO IVELLA: / L FUTURO DELLA GERMANIA . • p. 3 GUIDO DE RUGGIERO: PUO' IL H. c. 'l'AUSSlG: JAMES FRAN· CAPITALIS.MO SOPRAVVI· CIS BYRNES. p. 3 VERE 1 • • • • · • , , • p. 9 GIOVANNI M. DI SIMONE: IL DPEOI: R~SAf~~;~ut;~: LA PERSOP~~ TERE D'ACQUISTO REDDITI DI LAVORO p. 4 ENRICO TERRACINI: CASE DI CULTURA . • p. 10 (: ROBERTO PANE: DIFESA DI A. PICCONE STELLA: p I eco LA CA p Rl. · • ' ' · · • • p. 1l AN7'0LOGIA DI QUINET P·5 AT1cr:~1 gn~ 0 ,:,7~iLtAk 0 ZfJdtl WOLF GIUSTI: POE7'/ SLAVI p. STICO NELLA V EN EZIA DANTE ALDERIGHt: MUSICA p. GIULIA .••. • , • • • • p. 11 IL E CENTRO LE AL I •L A Dcmocraziia cristiana ha procla• lia, potrebbe far nascere l'ldèa di una I mato rccente.mcntc 1 _per b?Cca del loro alternanza al Pot-erc nel futuro ; suo &2greta-r10polttico, <11 essere assetto d-ello stato Italiano. Avremmo H p,iù forte part-Uo d'ltalia. cioè quello cosl in Italia Il sistema del due partiti. che possr,:le.rebbe la maggioranza rcla- classico·nella vHa parlamentm·c hH?lc• · tiva di seguaci. L'affermazione del De se. Ma una simile iPotesi non avrebbe Gasperi non è stata. almeno a nostra ne&,n.ina consistcn1,a reale. I\ sistema conoscenza,.cont-robattuta, -e<I ha più di dell_'altennanza dei.due partiti. come si una probabilità di ;rispondere al fatti• è verificato p-er tanto te1J11>0 in Ing-hll• . La Democrazia cristiana dievc aver rac• terra fra conservator-1 e liberali - e colto presso a poco la totaJoità deJ vec• come, più difficilmente, tende a stabi– , chio Partito popolare, che era già mo!; lirsi tra conservatori e laburisti - ha to anlpio. mentire l'a1)I)oggìo conflessio• per presupposto una larga base comu- 1 na\e di cui essa gode appare maggiore ne fra I partiti rivall, tra maggioranza di quello toccato al Partito l)Opolarc, e opposi~ione. Il contrasto è piit ner •in vista del,le circostanze s11eciali che programma concreto, nella soluzione sembrano al cattolici militanti richle- delle questionl del giorno. che nelle derc. una più vigile e compatta difesa ultime premesse ideai-i. Ciò. si vedeva degli interessi religiosi catto!.ici. A que· benissimo tra conservatori e liberali sta compattezza contribuiSCX! il fatto, ingl~i; ma anch-e il' laburismo si è che all•ri movimenti politici di cattolici larg::unente adattato a quest'esigenza. o sono st :i.ti sconfessati ,:!all'autorità ,ec. e ha potuto farlo grazie a,\ carattere clesiaslica (come i comunisti cattolici non class!stico~marxlst,ico del suo so• ,e poi la sinistra c11istlana) o non han- cialismo- Una simile base comune non ,no assunto nessuno sviJuppo impor- esiste affatto tra Democrazia cristiana e tante (come il partito cristiano-sociale). Comunismo. che ripos"ano su ideologiic E' evidente che nel momento attuale differenti fino .id esoorie opposte, In domina assolutamente nel campo cat· contraslo vi\~ce e continuo fra loro. tolico \°idea della dif~ degli interessi Un'alternanza di governo tra demo• reE,giosi attraverso l'opera e l'organiz- cratici crlstianì e comun<lstj rassomi· 1za7.iom..-politico-social-e: e questo indi- gli~rebbe molto a una serie di piccole ri;;:zo è suffragato ~alle più alte auto- rivoluziioni a ripet!zione, serie ch:e po– rHà. come si potè ricavare - per cl· trC'l>bean<'he sboccare ln una grossa. . .tare un solo caso - dal\'inv!to rivolto Questa recisa. dnsormontablle opposi• qualche t-.:mpo fa dal pontefice a un sizionc lcl-eologica'èsclude che si possa gm1ppo di ,reHgiosc di andare a votare pensare a m1J loro coalizione a due. .profittando deLra concessione fat.ta alle Si sa come la Democrazia cristiana ah– donlllCdel diritto el~ttorale. Ma. accaii- bia respinto risolutamente l'offerta di to a questa concen.trn.21ionc cli forze re- un'intesa politico-sociale da parte del ligiose cattoliche lntonno alla Democra• com.unist! e del socintist:: e ciò non zia cristiana, non bisogna dimenticare solo per quella opposizione ideologica, nè sottovalutare un'altra conce.ntrazio- m;: per consklerazionl p.ù stretta,nen• ne di clementi social1i svariaM. tutti te politiche, in quanto i democratici desiderosi de.I mantenimento d,al\'olill· cristiani ritenevano che in un simile ne e ~\ella difesa dcll.i proprietà. pur accordo essi sarebbero stati presi a niella urdi~end~nza dagli Interessi del rimorchio da parte degli altri! due soci gro~o cap<1~ale. strett..amentc legati insieme (SJrcbbc · ta ~>e~.e~~Zic~~lgf 1~~. :t 0 g~~:~ ~aerd~ri~: successo insomi_ria, in grande., quel_lo nere la maggioranza relativa. nella ro' che è st~ccesso rn plccofo per 1 lnd1r17.– sa dei partiti .italiani, si pan\:!.oggi co• zo del g1ornaf~ conf<:de:ate 1l Lavoro( mc oggi. tra Democrazia cristiana e I dure parHtt magg1or1 sanno benlss1- Comunismo. E' probabile che I com.u- mo. del resto, di non poter aspirare più Ìnstl risultino alquanto ~nf!erìorl. ma che alfa maggioranza relativa; sanno che in unione con r socialisti possano alt-resl che un loro novcrno di cofore bilanciare I , riva.li e forse su~ra1:11. provocherebbe quasi° certamente una Q_uesta è senza club~\o una defre_ragio- coalizione degli altri partiti in senso ~;1. 1 iis~t~c{,~~~~ ~:~br 1 ~ 1 ~!tt~ud,;z\~: contrario. D!ciamo ?i più: anche se, ne con i socialisti. La realtà e Ja soli: per Ipotesi. luno o I altro dei due par– .d!tà di questo patto è si.ala r1conosci'll• liti riuscisse a raggiungere momenta• ta esplicitamente proprio dal leader de' neamente, per un concorso di clrco– mocratlco cristiano, e non •Può essere stanze transitor-ie particolar.mente fa• ,cont-estata da nessuno, sebbene con- vorevofi. ur.n maggioranza assoluta, _.venga non -esagerarne fa portata fino non risponderebbe a questo succ1.~ \ed a.ffermar~ t~.nn_ildentità_ d':'1s~lalisli elettorale un'adesione reale, stabile, deJ, -~~e 1 :~m~~~~~ ~~c~a !,~~j~ 1 m~\~~~ la maggioran7:a clol paese._ La quale ·.permane una spiccata coscienza auto• a_mmette e rlt,1ene nccess~na la par.te – .noma e. diremmo, ,un senso quasi gelo- cspazlone dcli uno e _cieli al~ro partito so di indipendenza tll fronte ai fratelli al governo; ma tflon h considera com.e o aì cugini comunisti. adeguatamente rappresentativ,i della . :',: ~i~~~s~~~: :a~i~~~. t~1~~n:nr~ùu~rfi: :, Il fatto che democratici cristiani e mite, verso l'uno e verso l'altro: Il comtmlsti siano, allo stato presente c1er. confessionalismo da una parte, Il cfas– -,fe cose, i due parbi.tl.più forti in tta, sismo dal\'alt,ra, e tome .(a ragione o CONFINI JT ALI ANI COSTITUENT~ MAURICE Vaussard pubblica tn Po• E FORZE ARMATE 1~ 1 't~es.~~tilfes°if~~~~riè~:s ai,~:~~~i A D(?LFO Omode~. fn .una. conversa- nes, notevole per {mi.da esposizione, e- zi011c all~ radio di Firenze. ha QUUà ~i O~ll<lizto, _ ~rit~· amichevole pie q~~~~~~~n~:,,~e~~e"° f;~e z:~: 1 ;! cr.;:~: verso l lla{ta. Egb npudia 11ettamente tuziona(e » nelle forze armate dello ooni aspirazione francese ad estendersi stato. Il controllo rigorosissimo della su, versante orienta{e delle Alpi., e ili dina.stia ~a sì che t_ po;;ti di fiducia so- varU~ol~re ri<:onosceche la questione :~ ~~~l~,s;i~~~n:n:: i;r~~~~~ 1 ~el;:~:=~~ lin9msttca della Vat d'Aosta e della va,- chica 1,a diritto d-i monopolio nelle for– Pe(li,ce non offre nessuna base per tm ze annate. « Sarebbe bene i, ha concltt• irredentismo francese EgU sostiene so romodeo, « che non sol.tanto le for• solo P_iccoleretUfiche · di frontiere Jà !fat°;.-n:,~t~.is'::::rJ 1 jii o~!f!!~;·t/;:!:. do~~ il trutt{llo del 1860 non avrebbe ramento, fossero legati a&rispetto del• risJ)ettato il confine naturale (questo la volontà popolare espr;m.entesi ntlla pmlto, veraltro, 110n è del tu(to chiaro, I <.;os,tt~uent~ - _ perclli: coli parla non solo di frontiem ,\ oi ~bbwmo sostenu~o ~m la stessa geografica, ma anche storica, e altresì ~fftièvf~f,;~u~~zi~~H~o~s:~~~S t ~tt~~i:;~ di JJOSizioni strategiche: sembra, insom• dell'Omocfeo. E diciamo con lui che «la rna, che entrino in gioco una m.oltepli• l(!11r1a:nfmitii può essere 1>ericolosis~ citi.i di crUei·i). Riyuarclo alla fro11Uera si.ma ». orientate il Vaussard rifà la sto,•iadeUe di.scusstonì dei 1919-1920; ricorda che Witson stesso non aveva mai pensato a dispiitare all'Italia Trieste e Pola; e rt• conosce che non solo a Trieste, ma su. tutta la costa occidentale dell'Istria fil.i italiani sono una magoioranza assotuta e compatta (di Gorizia, pure italiana, non parla). L'in.tenwzionalizzazione del porto di 7'rteste, con tt · territorio alla J11gosf(lvia,non sarebbe una soluzione suddisfacente. Sembra ch'egU inclini ver;so la creazione cli mt territorio neu• trale più vasto, tipo Danzica; ma nep– pttr questa soluzione a noi sembra ac• cettabile, mentre andrebbe berie per J.4u.me.La frcntiera del Brennero do• vrebbe rimanere a[t'Jtalia. Per le anti• che colonie, il V"ussard ne propugna la restituzione alfltalia, con una riclu-zio• 11.e a favore della Francia deLto hinter– land tripolino. a torto) che, sv.Huppandosi incontra• stati, essi potrebbero portare alla com· pressione della libertà religiosa e cui tu• raie o nlla dittatura proletaria. In più brevi termi,ll: il popolo ita\.lano non vuole nè .governo di preti, nè gov-erno cli Soviet. * GRATUITA SUPPOSIZIONE 1 N una corrispondenza da Trieste .. dell'Unità (17 luglio) Jeg9iamo: « Se si vuole dare 7'rìeste alfltalia, bisoona dare a 7'/'leste un'Italia vera; mente clemocratica ». Osserveremnio, tnnanzi tutto, che nort si tratta di « dare Jtrieste all'lta; lia •• ma di non portaroliela via. L'tta: lia ha già 7'-rieste, e con tutti i moH più legittimi. In quanto al('ltalia demo: crntica, questa occorre non solo ai Tri,e: stini, ma a l!ttti oli Italiani, o per dir megNo i 'l'riestini insieme con tittti gli altri Italiani devono essere lasciali ti; beri. di darsela a se stessi. E poich~ 7'rieste ci è contesa dat Ju.goslavi, vor: remmo domandare aLcorrispondente se eoli è vroprio sicuro che la Jugoslavia d'oggi sia più sicuramente, più defini; t.ivamente democratica deWltaria (CO' me parrebbe iinplicìto ne{ suo 1"agiona; mento).. t. s. Un cambiamento cli situazione si a– VJ'\'.?bbc per U partito liberale se questo compisse una trasformazione profonda, eliminante !I conglomerato oUgarchicO– chc tiene insieme il monarchico-bado– gliesco Lupinaccl con il liberale-raclica• le Galv-1. Sarebbe una crisi profonda da cui potrebbe emergere un nucleo omogeneo liberale-radieale, che entrc: rebbe naturalmente in quel ragruppa• La grande maggioranza def paese è mento di for;:e democratiche da noi oc• per una politica di liberHt e di larghe lin-eato nc!rarticolo pre'tdenle e <:h~ riforme sociali. interc!assist.a o meglio dovrebbe costituire il perno del futuro superclassista, rispettosa del sentimen• stato democratico italiano. Cttsì come to religioso e della chiesa, ma non con: vi entrerebbero, dall'altra part~. coloro fession..1le. Questo è il corpo d-elfa na. che, sol'ialistl r:el lar:go senso della pa– zione: democratici cristiani e comuni- rola - Jn quanto cioè credono al supe– sti sono due ali. potenti quanto si v-uo- ramentv della società capit.alislica per I-e.ma al,i. Possiamo chiamarle ali di un nuovo ordi.n,e sociale di giustizia eseroito. o più pacificamente di fabbri- e di libertà - sono .peraltro compie· calo. Comunque, rimane il corpo cen- tament,e svincolati da ogni classismo trale, che peraltro non ha ancora tro- marxistico, e accettano senza sotlinte• vato (com~ dicemmo J)recedentemente) si. lntegralmt~iHe, gli ordinamenti e gLI. la sua espressione politica adeguata. ide.:11P. della democrazia. TIPartito liberale .:i~plraa rapprescn- Solo una formazione Politica simile tare politicamente questo corpo, affer• può rendere possibil"e la colfaborazionc mando la sua posizione dl centro ni· ult-eriore della Oemocra~a cristiana e spetto agli altri partiti. Tn questa afTer• del Com.ur.i,mc nelropera govè=-n:it:v.1 ma;;:ione J liberali mirano particofar- e costruttiva del nuovo stato italiano: mente a rigettare a destra la Democra, solo e.Ssapuò evHa:-e Il loro urto aJ)Cr· ziìa cristiana: cosa che sar€\bbe tanto to, la trasformazione del loro.contra. più necessaria per la loro affermazione sto ln guerra guerreggiata. Le ali del centrista. in quanto non è possibile far fabbricato c.:idrebbero t"una sull'altra funzionare da destra decente il partito se non oi fosse di mezzo il crrpo a monarchico puro, che punt.:-isulla cor- sostenerle al loro posto: le ali d\è!lre– tc, l'esercito. l'nlto clero (« Dios. patria, sercito si azzufferebbero tra loro se if rey»). ì\Ia questo schiera.mento del li- ce..tro non le èiviòe.:i-3~e non le r-0:-:1• berali rispetto alfa Democrazia cristia- ghmgesse insieme. La grande forma– na rimane un pio desiderio dei primi: zione di1'mooratica è l'unica che p095a e ciò non solo perchè i democratici cri• evitare, alla lunga. '1a for.mazionc del sliani rivendicano uno schieramento C' blocco anticomunista o dél blocco an• sattament~ opf)Oslo, ma perchè il parli; ticl'er!cale, che. ruuscircbbero ambedue to liberale come è oggi non può assolu• funesti al nostro paese. E' una profon– tamente considerarsi a sinistra della da intuizione di tale verità qtiella che Democrazia cristiana, nè in fatto di de; ha mosso il partito comunistn. nei suoi mocrazia politica. nè In fatto di riforme ripetutn tentativJ d'intesa con la Demo– sociali, Non basta a cambiare la sit,ua• crazia cr,istiana; ma la via non poteva zione Il suo laicismo, tanto più che fa condurre allo scopo. Questo non può Democrazia crisblana molto abilmente essere ottenuto dalla congiunzione in– presenta i suoi postuln.ti culturali•con• naturale dei due ostreml ·cohe ne ar– fooslonali sul plano del-In.llbeirtà, men- rretterebbe il cozzo)", ma dalla media' tre nel lalci.smo dei lìberalli c'è qual- zione dl un robusto, organiico coripo ohe residuo della vooohta fegatosttà an- ccnt-rale. ticle.rJcale. .LUIGI SALVATORELLI

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