La Nuova Europa - anno II - n.29 - 22 luglio 1945

-- 8 ------------------ LA N U ov A EUROPA-----'----------- 22 luglio rn;s -- , POETI SLAJII L E prime setUmane di questa pace (alla quale ancora tutti non pos• sono crc<lere o perchè troppo du– re e lunghe sono state le sofferenze, o perchò troppo vivo e persistente è )o spirito della violenza e del nazio– naHsmo) hanno avuto questo di buo• no che cl hanno portato le prf.,me no– tizie di parcechi scrittori. Non tutti sono morti, anche se g!l annl terribili hanno trasformato l'animo e l'arte do. <1unlche poeta, fino a farci dubitare se abbiamo di fronte la stessa. persona che abbiamo conosciuto sci o sette an– ni fa, quando i treni andavano reso• Jarmentc, quando una lctlcn1 da V<1r· savia a Roma impiegava due o tre giorni, quando all'avvicinarsi dcli'csta– tc sl Poteva sognare un breve, sereno tjposo ln un alberghetto alpino. - Tra l poetl polacchi l{azimierz Wier– zynskl era uno del più conosciutA in ]talla, anche fuori della ristretta cer• chia desii e slavisti•· Parecchie delle sue cose migliori erano usd.te in tra– duzione italiana. Ci J>iaccva la sua spensieratezza, la sua giocondità, la sua giovani le gioia di. vivere, la sem– plicità con cui si domandavn, fra l'O• dorc del fieno ed il vento strisciante nell'erba, sotto il bianco velo di nubi vagnnt4 verso 01iente: e non è forse per me troppo se sono?»; cl aveva pure Interessato ti suo Lauro olimpio• 11fco, curioso tentati\'O e pindarico» in epoca moderna, ricco di rlch½am~ clas– sici e di una senslbiliUì che è peraltro quella del tempo nostro. Abbiamo or.i trn le mani La bafla. ta dek signor Churchill dello stesso Wlerzynsk~. Due immagini sl alternano o si sovrappongono In questa ballata. C'è una Stl'acla di Varsavia che ii' poe• ta Jmmagina si chlnml Via Churchill. 11 nome non fìgurn sulle canton.ile, ma è Incavato nei cuoni straziati. ~ Tutta la città vi si reca al crepusco– fo, quando le luci e le ombre s'\pcon– trano - i soldati per attendere la bat• taglia, Te madri per il ritorno del loro figli moru •· Questn (olla muta atten– de, quando Il sole è già calato, l'arrl· vo degli :ieroplani Inglesi, sogna navi da guerra In partenza, • uomlnt con amll nelle loro mani •· L'altra Imma• e1ne è que11a degli aviatori polacchi che solcavan li ciclo partendo dalle 'loro basi Inglesi: e Volavano in alto, 6empre plù In alto - sopra la neb– bia, le nubi e la pioggia - essi vi– dero la gloria. Videro il fuoco - mai non tornarono Indietro. - Le loro CC· neri caddero sulla vostra tso'la - cosa sono le cene1i in una guerra? - ogni mattino bianco e silenzioso - mostrava loro Ja Polonia nella luce. - Nel vostri O:miteri li potete vedere - in dritte file giacciono calmi - questa è Ja guerra, questa è la libertà - si può combattere e si può morire ... - Essi dormono eia settembre - ascoltando li vento e la rugiada - c'è qualcuno che ricorda - c'è qualcuno che è fe– dele? •· Tutta la ballata citi \Vlerzynskl 61 svolge in questo tono, fra la lirica e l'e9ica, tra il ricordo della lotta e l'ap, pello alla fedeltà d'una amicizia s.111- cita nel sangue. Il giovane esuberan• te di vita, l'esaltatore del nostl'O vino, il moderno cantore delle Olimpiadi (;:11 <1uale un certo gusto clas~lco lmpe<ll• va di cadere in sterili gluochl di avanguardia o di pseudo.1vangunr<lia), è oggi un uomo d\ cinquantun anno al quale la trngeclla della pat,rla ha dato un tono commosso, approfondito e virile che segna una notevole evo· luz:one cieli.i sua arte. Abbiamo ritrovato su nuove posizio– ni artistiche e spir'ituall un altro poe– ta poJacco: Wladyslaw Broniewski. Egli era stato il massimo esponente della « poesin proletaria »; avev:i re– spinto le e bianche vestali» di quella che i giovani, rivoluzionari del primo dopoguerra chiamavano e poesia pu• ra » o e lirica lnclividua\lsta •· I suol canti ribelli rlcordavano 11 russo Ma• Jakovskij e, sul plano formale, Il loro comune progenitore: l\larincttl. Ma tr.i questa poesia da grande comizio, tra ostentati suoni di grancassa, Bronlcw– ski aveva pur snputo trovare un'altra nota più umana e delicata. Si pen&.; per esempio, a SzJ)icel (l'agente tra• \'estito, la spia, che è come l'orecchio dei ·muro). Questo agente travestito, questo traditore del suo\ compagni pas· seggia In su ed in giù nclln triste e piovosa strada autunnale; la malinco– nia opaca del suo volto scmb:·a fon– dersi con quella dell'autunno: «Guar• date dalla finestra: viene 11 cupo ot• tobre - come un segugio In un cap– potto g1igio, come 1.111 uomo senza volto - i nostri occhi sono appnnnaU dalla nebbia come i vetri d'una trat• toria - già ci abbandona la gioven– tù - falso compagno!». Le dure e complesse esperienze del– la guerra Ci hanno dato un Bron!ew– ski patriotttco e, in certo qual modo tradizionalista, lontano ad ogni modo dagli ideali classisti e rivoluzionari della sua gioventù. Carattertstlca la Canzone dd soldato polacco: e E vo– glio che forte rimbombi sul lastrico sacro a Varsavia -· ti taceo spezwto di Narvik, il chiodo di Tobruk ~heg– i;iato. - Dietro di net tante strade, tnnti paesi percorsi, ma sempre - tutta polacca è rimasta la terra sotto la suola del nostro soldato 11 (cfr. Iri· dion, magglo 1045). * Alt.re voci cl sono giunte da· Praga liberata. Per la Cecoslovacchia la fine della tra9,ca occupazione tedesca è sta– ta davvero la liberazione. Abbiamo saputo che Vànciura, il più notevole forse del moderni scrittori cèchi, ~ stato davvero ucctso dai tedeschi. M.i molt-1 veccll!. nomi riappaiono. Novo• mesky, 11 più noto dei poeti slovacchi d'avanguardia, è oggi uno del cnpi del pnrtito comunista. L'avanguardia lette– raria e la sintstra politica sembrano proprio dnrsi la mano. Nezval, Hnlas e t.mti altri J)Oeti di quel cenacolo raffinato e decadente che amava chla• marsl « poetista » e che si ispirava ln buona parte al surrealt.smo francese, es.11tano oggi la lotta de~ partigiani e dell'esercito rosso (e o gloriosa arma– ta rossa, stella dell'infinita Russia, lu– cente stella della fratellarnz.a!:1 Nezvol). Già molto prima dell'ulUma guerra i giovant scrittori di Boemia e Slovac• chla erano in buona parte orientati. verso Il comunismo. Ci sembra che gli avvenimenti degli ultimi anni abbi.a– no rafforzato In Cecoslo\'acch!a questa tendenza. Quel comunismo Si è fatto J)C'raltro sempre più e slavo 11: l'eserci– to rosso non è il portatore della rivo• luzlone mondiale, è invece J'invincibl· le forza del grande alle:lto russo che ha stroncato « l'eterno nemico», Il te• desco. Mentre peraltrp glt scrittori sovie: tlcl hanno abb;mdonato l\lajakovsklj e le tendenze d'avanguardia dei primi anni della 1ivoluz:ione, i poeti e sc1it• tor• comunisti cli Cecoslovacchia persl– stonet In quelle innovazioni formali, In quel deciso antitradlzionailsmo, ln (JUelle (orme di avanguardia insomma che la critica sovietica considera e pie· coloborghesl », e incomprensibili. per le masse» e, comunque « storicnmente superate». Ma, dicevamo, sono le prime voci che cl giungono da Praga. Sarà inte– ressante vedere come il clima cultu• raie cecoslovacco si svilupperà a stret• to wmatto con la Rus!ia, che, nell'e• poca ciel romanticismo, era soltanto un vago mito lontano. WOLF GIUSTI CHIAMATA DI CORREO D U;\?QUE, a dire del sig. Vi11cenzo Schillri), articolista di fondo de4 Quotidlnno, i tribunali di guerra alleali dovra11110chiamare a giudizio, i11sieme co1i Goering, Rlbbe11trop e compoo11i. onche,e pri11cipalme11te, Lu– tero, Ka11t, Hcoer, come ma11ela11tide– olt ass1Jssi11ie delle atrocità teclesche. L'articolo dello Schlltrò emmcla tutti gli llrgome11ti giuridici in fornrn per questa chiomata <li. correo. e Non c•~ codice venale che non commi11i pene graufssimc t1i 11ttrndanti dl qualsiasi de: lltto o a cht dia lstruziont sul modo di çommcUerlo, o abbia eccitata o 1"0/.' forzattt la decMone di COllSIWWrlo. E allora, perchè, mentre si agisce contro ott esec1itol'i materiali del tremendo recito nazl-fascistC1, voco o punto st fa motto co11t.i·o i suot ispiratori e man– <10110? Lutero, Klult, f-legct e comvw oni, vcr avere sciolto l'uomo dai freni lO(Jici e morali, sono t remoti res,,on• sabili delle catastrofu:hc aberrazioni collettive; e tuttai;la non solamente non fig1trm10 tra l correi delle medesime. ma continuano ad essere considerati come be11rmerltl <lell' odierno civiltà. _ Per co11t·inccrse11e. basta entrare in qualche scu()Ja di filosofia ed ascoltari.·i oli scellerati vanrootam.enti di alcu11i orammo/O11i, prt>fe.,sorl di quella nuda e povera disl'ilJli11a •· Plaudiamo all 'lnt-2ial1.va ciel sin. Schl– lirc) e lo deRiy,wmo alle autoritil com: petenti come pubblico accusatore nei niudizio. /,i vWa di esso però vogliamo dargli un s1tggcrimento. Egli che si mostra così ben ferrato in temo cli di– ruto, ce-rclll di rendersi er,uolmente ln– formc,to in matèrla di fallo. Purtroppo, egli ha solta,Ho enunciato l'ardita tesi che Kant e i suoi degni colleghi hanno sciolto l.'ttomo (l(li Jren1 logici e morali,• ma ci è debitore cU unn dimostrazione. Se cc la fomlnl, ci vrocttrerà un quarto d'ora <li buo11umore almeno eouale a quello che cl hanno 11roc1Lrctto le sue aroome11tazio11i gitirldiche. A FIRENZE e NAPOLI gli abbonamenti a g. •1. r. LA NUOVA EUROPA a1 posaono .ott.o6c.rtvere presao ; LlBREHIA INTERSAZIOSALE C. CALDlNI g16 Treve$ Via Tornobuont. 15 - l'IRK,vzg Oou.. GIUSEPPE PISANO v,a CarlO O• CeUU'•. Il - NAPOLI "CAR1lfé'N,, ALL'APERTO .f. QUANDO ero bambino, mio cogna; to. professore d'orchestra, ml fa. ceva di tanto in tanto prezioso dono <l'un blgllctto di favore per gli spcuacoll del Costanzi o clell'Adrinno. M o s I e A I fatto li suo cavallo. di lmttaglla. Soll; tamcnte poco abile come attore. que: sto tenore dm mozzi vocali singolari e smaltati, trova qui un'.arte.scenica ve• '-------------------------.!.!• ~:::ie~t~la 0 ~,~~l~~~n~~~~~! 0 ~~-c~~n~~t~ Solcva nello stesso tempo \lluminarmt sentimenttltpulsano con intensità davan• in definitiva, non è cosa che fa riguar; con giudizi e sentenze sull'opera che tl al popolo: pr1re· anzi che essi, pro- cli. Non è colpa di Blzet se dall'affasci• avret ascoltnto. La sun opinione su prio dalla presenza del popolo, riceva• nnntc verismo di Cttrmcn è derivato Il Cm-men, per esempio, sonava breve e no i pili veloci gfrl, le scosse ph) lnfo- grossolano pasticcio, o maccherone, dei a1tanrnntc laudativa. - Carmen, mi cate e tumultuose. I cori, le danze, i Pa{!Nncct di Leoncava\lo, come non è confldavn, è come li porco: non c'è da movimenti delle comparse nulla hanno certo da ;iscriversi al sublime roman, buttar via niente. di vcfato, di segreto, onde la loro vltn ticlsmo del Trlsto11O se slamo po! scc• Non nvcva torto, rerchè poche opc- all'aperto è preziosamente snlutare. st nel flaccido, orrido ovattato del Pier. re. come questa, sono cosl riuscite dal Tagliata alla lesta, senza Il minimo rot hmnire di Schònberg. oppure an– principlo alla fine (per incidenza. Os· .:ceento di 11: musica eia camera 1 • tutta cora se dal sidereo pitagorismo del C/a. servate nelle ultime battute cli Carmen spettacolo, rappresentazione, come un vicembalo ben temperato dì Bach n.1• l'innocente. strano e unico wagnerismo vestito da usarsi indifferentemente al scono tantt Insulsi e saccenti profes– della pnrùturn nel grido di Don José diritto e alla rovescia Carmen è 11me• sori di contrappunto. e Ah! Carmen! ma Carmen adorée! • lograno che s'apre e cade dall'albero al Cosl oggi. anche se non più C'npacl che si muove con tnflessloni melodiche sole di mezzogiorno, e ln questa luce di abbandonarsi come una volta alla e armoniche simili a quclle della mor- Il coiore dei chicchi sfavilla il rubino fellec solarità mediterranea di Carmen .te d'Isotta). più acceso e inverecondo. (e questo crediamo dipenda soprattut• Poche opere, come Carmen, sono scn· In quest'opera un dorato e maturls• to .da quel tanto deprecato nazlonali- z.i b..ittute d'arrcs1o, deviazioni, ìnfin. simo Settecento. Inzuppato del più s.in, smo politico eh~ ha finito finanche con gimenti. Persino ciò che si chiama il guigno vin di Spagna, suscita splendo• !'inqulnnre le sorgenti più Innocenti e pittoresco•• che spessissimo non è ri abbaglianti. Spettacolo che pare ciel nostro gusto e delle nostre predile– chc quell'« animalesco» eh~ tutti gli creato apposta 1>er le Insonni notti di 1.lon! musicali) torniamo volentieri al• uomini di gusto giust:Jmcnte condanna- estate, mette nelle vene un formicolio la musica di Bizet. no in arte, riesce a risolversi qui In tutto vita. un desiderio cli parlare e di Cl torniamo e cl compiaclmno 1n SJX!• una luce purificata. fremere. A opera ascoltata avete l'im- et.il modo dl certe parti meno celebri. Quest'ultima particolarità dev'essere pr<'ssione che ciò che ciel mondo vi come del « tutto pepe» Quintetto del st;ltn, probabilmente. ta n.lglone fonda· piaceva prima vi piace ora anche di secondo atto (cosi come in un grnnde menUllè che Indusse Nietzsche nd assi- più, ciò che di esso amavate lo amate nrnzzo, a occhio riposato. cl si soffcr. stere per venti volte dt fila ::illa rap• ancora più vigorosamente. mn su clettasn cui prima non davamo presentazione di Carmen e a esaltarne Questa sensualità della musica b!zc- lmportnnza). oppure, al breve duetto I valori fino al panegil'ico e all'esagera- tlana non è tuttavia cli bassu lega, sl frn Escnmillo e Carmen al IV atto, do• zlone smaccata. che giustamente Nietzsche pm·la nnche ve. per la prima volta in tutto lo spar, .Ma che cosa avrebbe egli scritto se cli serenità. mentre l'amore non hn lito,, ascoltiamo un vero duetto d'amo• avesse potuto ascolt.irc Carmen nella traccia di quella «senllmentalità » al- re. Pcrchè qui Cnrmen risponde sul sua luce più favorevole, cioò all'aper· la «Senta•· l'eroina ciel Voscello Fnn- i::erio (1:i donna alle profferte d'amore to. nonchè alle Terme di Cnracalla? ~(~1"~:at~~11;~1~n~irl~l~~~ le altre crolnc ~:~~~1:~f1z1: ~~~l loer~olj r:m:~:~~ ~~~ Perchè se esiste un·opcra che può ella affronterà tra poco assurge a più ~~~v~r~a~!~~:.secuzlone all'aperto, que- :;: ~~~ ~11%inWi~~r/~ I~ ~~~~ a:;~ ~1~0[.; Sono· qu:ittro alti, quelli cli Connen, solisti, coro e orchestra con mano por. tutti e quattro a cielo scoperto: due Opera genulna, scaturita quasi per tentosa. il lirico che nel canto di Mi- pinw.e di città, un giardino di locanda generazione spontanen, Carmen serve caeJa sa Infondere una tenerezza gio– e una gola di montagna. Le passioni oggi frequentemente da bersaglio a lUt• vnn!lc <' fOttllmente impubere. umane vi scoppiano di bollo senza ri· ti coloro che intendono mantenere l'ar- Ncll'cdizlone di Carmen alle Terme tegno. sotto gli occhi di tutti. immaco- te su piedislalll, che non siano quem di Caracnlla è d;i segnalare li tenore l;ltc nella loro urgenza. Le azioni e I del verismo e del rolclore. 11a (Jll<'Slo. Calliano :\f;'IRinl che di Don Jo~ hn quasi come una danza a' giri sempre più serrati, egli realizza quindi in pie• no que!lo che i suol colleghi faillsco:10 in quest'opera: o la parte vocale, o quella !'lcenlca. Anche adatta a\ mez1 zi del Dc f':d<.:hl è la pai te di Escamil' lo: bella e 1:;r:11it1issima vo<.:e quella di questo cantnntc, al quale tuttavia fa difetto il gusto. nonch~ il controllo di se stesso. Purtroppo meno a posto la protagonista. la Gilda Alfano - ma in questo momento pare nou cl fosse al• lro sulla piazzn (però. non c'era la Fe• dora ~narbieri disponibile?) 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