La Nuova Europa - anno II - n.20 - 20 maggio 1945

__ 6 ---------------~-- L:i N U OV:A . EU Il O Pl' -------------- 20magglol015 -- TEATRO Si tratta di amore con tutto l'apparato sentimentale e galante di una società che ha bisogno di raccogll.ere insoliti sUmoll per una sensualità stanca, da sollecitazioni letterarie. Amore senza tenerezza vera, lascivia senza impeto tutta ricavata da esaltazioni cerebrali. Una specie di inversione nel corso na, turale dei sentimenti che porta i coni fllt ti su un piano di esasperazione ra• ~onante. li Jlessaggero è uno degli ultlmt Javort di Bernstein che ne ba scritti dozzine e che, a1la fine della sua carliera, ha tcntat0 un lnnesto di pro– blemi psicologici di squisita sottlgliez• za nel rozzo tronco della sua aspra ve– na. La commedia scopre chiaramente questo Intellettualistico programma. L'autoi-e, non raramente, per creare U pretesto delle arruffate lntrospezionl scJive scene statiche sler,:ate; gli lncon 1 tri del personaggi rivelano facilmente la loro artificiale compoSizlone, sono mero strumento per offnre una dlstrl 1 buzl.one dialogica cli quello che era nato aridamente espositivo. SETTIMO CIELO S TRÒNG scrisse n lavoro, che si recita In c1ucste sere alle Arti. nel '22 e da allora la commedia ha fatto lungo cammino. Fu rappresentata ripctt1tamt"l'lte In tuttl I teatri dl Euro– pa ed ebbe nel '26, mi pare, una indo– vinata riduzione cinematografica che SEIPJ)e &enltramente mettere In evlden• za i difetti dell'opera di te.ttro e aggiun– gerne dei nuovi. Aiutando una musi– chetta nostraoo. scritta òa nn musici– sta di fac11ee volgare vena. n film man– dò In visibilio il pubblico di tre conti• nentl. Dopo tant.i anni, nonostante le prove clamor~ di stupidità date daglt uomini in questo ultimo quarto d~ se· colo. non ci saremmo attesa una r1esu• maztone di. Settimo ciel-O. Eppure l'e• vento si è verlfìcato. di cuore. I Qualt rinunziano con lctlzla a questi volgmi benefici per conservare le semplici gioie della loro povera vita. Candida sopravvivenza d1 motivi cari alla letteratura pastorale questo disde– gno delle ricchezze e degli ag1. Qul manca il grazioso compenso degli orlz· zonU aperti, e lo spettacolo rasseremm– te delle pecorelle mansuete. Ma il dono del candore alle anime è fatto con la medesima generosità. E pensare che la semplicità, la purezza quando veramente eSistono, sono Il r\; sultato di un lungo penoso affinamen• to interiore. Ed è strano fatto che t poeu abbiano per tanti secoli fatto cosl chiaro torto all'intelligenza e alla cui• tura. Sono innumerevoli I pastori, 1 contadini gli artieri pieni di grazia, ca– sti, generosi, figli Incorrotti di una so– cietà dlsgregata dalle folll passioni, dall'avidità del guadagno, dalla proter– via della mente ragionante. A tutte le altre umilissime creature portatrici di tanto segreto per la terrena fellciti),...-&l aggiunge questo Chlco che fra tutte è forse, nella sua artefatta sempliclt..ì, la piil. scioccamente letteraria di quante ne ·mano mal state descritte. IL MESSAGGERO li trionfo della virtù completo. Inte– gro sencw 1l residuo dei veleni che in– t06sicano inevUabllmente l'anima. com 1 p<>rta mli\ scmpl\tìcazione e una falsi– ficazione del mondo che I cuor: sem– plici eccettano come anticipo terreno <lella stat,lcità Ineffabile del parndiso. E qui tn Scttfmo cielo giocando sulla fa; elle trasposlzione simbolica di una sof· fitta al settimo plano più stretta paren. te delle nuvole che un appnrtamento al primo. si parln spesso di paradiso. Le :~a~o d~e~ 1 1~gric d<\eW!~:ia ~arf::~~ Che funebre commedia Questa dl seconda scin,:;-urata meretrice caduta Bernstein che Ruggeri sta recitando al– nelle fogne del vizio, redente dall'amo- l'Eliseo. Funebre dalla prima scena aJ; re si elevano al settimo piano !.n sen· l'ultima, dnll'Usanda a Parigi, tanto so fisico, ma :1llc sfere supreme In seni lontana, morta è per noi la psicologia w ideale. Chlco e Diana, 1n nome del del suo:\ personagf;1i.tanto presuntuoso loro purissimo amore, dello stato di ti suo dialogo, caotiche le invenzioni Al centro del lavoro c'è un tema let· terarlo consunto dai secoli; l'innamo– ramento a distanza. Nel suo Messno– ocro ti vecchio tema è complicato dalla solilai-la sensuaV,tà di una donna che diventa aduJtera pur preservando. dice, intatta nell'anima la fede coniugale. Un uomo pat.e da Parigi per motivi psi• cologlci estremamente confusi- Si tratta di un ingegnere minerario che, nnun, zlando a una moglie ricca, divon.ia e sposa la segretaria di costei, donna squisita pittrice dilettante che non lo lascia tranqul11o sulla futura fedeltà per eccezionale incostanza di umorl. 11 povero marito deve rtnunziare per qualche tempo al suo amore per tenta• re con un palo di anni di lavoro eroico di guadagnare tanto danaro da poter otrnre a1ia moglie alcun! mesl dl vita !acile e gaia. Nell'Uganda dove l'lnge• gnere si è recato,capita un giovane as• sistente proveniente anche lui dalla Francia per guarire da un'altra com· pltcatlssirna vicenda di amore. 1 due uomini si fanno delJe confidenze. Il più giovan<' deii. due è incantato dalla ap– passionata rievocazione che l'lngegnei re fa della moglle lontana; ascolta avi• damente, guarda con crescente tnteresi se una fotografia che H compagno gli • 1,,'rnziaconquistato dopo tanti guai, rli del suol inverosunm amori. Inverosl– fìut.1no una gross.1 !ortunn finanziaria migllanza che non va banalmente In• che capita loro oualche"t>ra prima delle (esa come realistica plam,ibilltà dl quel nozze. Una vecchia zia che è riuscita lo che accade, ma come mnnc:mza di con grandi stenti a persuadere suo ma· giustificazione 1nte1iore, dl intrinseca rito a offrire a Diana 1.' agiatezza si coerenza. .t1entcrifiutare la generos.1 offerta. Chi In queS1a commedia tutta la i:cntc fotro<lurrà mal lo sterco dtl dlavolo fa &ll'amore: le donne sono In cima al ,nelle se<.11 angeliche? Non danaro, non pensieri degli uomlnl; le donne sogna– Iusso nel Iu<>shl dove abitano I puri ·no sottili pene del sensi e del cuore. NÈPERCHÈNÈA CHE lato dllgli italiani, l'uno dedicc) all'altro 1ma lirica che, tradotta, si chltlde e~ sJ oon le seguenti parole: e Qui tu ouar. dastl sorridendo t nemic-i, che cus1spes• E molto nota, per averla racconta– ta Il più ora-nde aneddoti.sta dei nostri oion1i, e ciot Croce, la 3tor'..adi Ludwio Rlchard Ztmmermam, che fece nel 1861 Il brluante, tra Cam• pania e Abruzzo, nella banda di Chia– v011e. Ohi no,i la conoscesse può leo– (ICT/anel terzo volume deoU Aneddoti di varia letteratura. Dunque non occor· re rlass1m1er1a.Basti cU,rc che nel li· br-0 delle sue memorie, -non privo di it1tercssc anche leuernrio e qua e lù perfino bello, c·~ una pagind hi r.ut il lJriucmtc te<fesco c,scoltCJç__ome tm bri– gante ita{ia110 uccise un • gala11tuo• mo» a Pescorocchiano, quando ia ban• 'cù1 ebbe soJJrt1Jfotto la resistenza del villaogio. Il• 0lll<wtuomo ,,, che nel lin– nuaooio del temvo eaufvateva patrtorri Uberale. affro,llò tre ribc1ldi, prima con lo schioppo, poi con l<1 pistola, in 1tlti- 1110 con lo stocco. Ma fa buttato a ter· ra. E mi brio"nte, tale Giacomo, comin– ciò a fracassargli la testa col calcio del trombone. A oont colvo Oli cllfedevu: • CIH vtvc? », per indurlo a rispondere :Viva Frnnclsco, al modo àet lroròonicl. J'l ccui11!0,sem1>re più vicino alla mor– te, fmchè ebbe fiato. ripeteva « Viva l'l• tolian. A q11csto p1mto Zlmmcrma,m scri– ve: e Il racconto di Giacomo aveva reso serio anche mc; provat compassione !~rr:~!~r~~\~r~;e,.,goj~d~a;~,~~e;!~sC:a~ so che eoli, che non era n~ soldato -ne omtrdia nazionale, amava veramente la sua patru, Jtatia e credo percUJ anche che egli non combatteva per l'ammini– stm:done di re Vittorio Emanuele. Stil· 1'1 lanu1 tlPlla sua daqa erano incise le parole: Italia! Libertà! / 0 120nho visto cmcorn 1ma s-,xulc1tedesca sullrt quale stessero queste parole: Gei-mania, LI· bertà; e, se questa spada b maf csisUCa da 1111100 tempo b stata spezzata e scr: ve du orattatolo vcr oli sliva11.dei coc· chferl_ di corte dt Rcuss•Greitz, Jleuss. Schlmtz e Lfppc-Schmmiburu ». Come si Intravede da aueste parole ed b poi espressamente detto in altri passi del libro, Zimmermann che agiva da Legittimista reazionario fn Italia so– onai;a <la liberale tn Gemumia. Eru la doppia faccia del suo romanticismo. Non simJJatiuava troppo per la corte borlJ011ica,sebbene briga,1tcuoiassc hi suo 11-0mc. Co11cnviclcvale fatiche e i ri• selli ma 11011 le #llustonf o ul.i interessi della sua banda. Per quale ragione al– lora si 0$linava1a stare co,i C:Ma11011e? so tnnanzt a te erano fuggiti; aut tu La ra{}1one,eccola: « hl taU momenti dt peristi, fiero e maestoso, vero e ardito solitudine e di più molle animo mi ven• liolio di Prussia•· ne spesso il pensiero di mettermi su{ Con questa patetica lirica il capobrf. fr-0nte della mia truppa e di dfrle: -· oante Zfmmerman11, che coltivava Ze Perchè C(ftlducctc u,t'itwlllc lotta di <li• arli figurative it1sicme alla poesia, volle sperazio11e per una ccwsa per sempre elevare il suo monumento celebrativo perduta e conflamwta? Svezzate le vo- (Il men fortunato camerata. Neppure un strc armi e prencletc olt utensUi della accem10 alla causa per la quale era pace: diventate di nuovo quel cht1 pri· morto d-0po aver visto alcu,rn volta ma eravate, utili cittadini dclltz vostra /11ggire i nemici, come un vero r. ardito patria la quale rcslll sempre la stessa fi!Jli? di Pr"ssta. ancorchè cambino cosl spesso i suof re. Cosi, forse, tra dicci o vetiti o Ct7'• - Cosi pensavo sovente ma tutti QUC• quant'anni, nelle piazze tedesche sor• sti pensieri si spunttivano innanzi al germrno monumenti a1veri e ardit1 fiult senso del-dovere e ,,u·amblzlo11e del di Prussia che fi110 a ieri perlrmw, in– soldato: sentivo l'arma al mio fj011eoe sfemc alle Loro e 11ostrecase, dopo aver con essa l'a1rl'icu "ostinata giolci del com- sorriso alla oloria cli tanti 7lffilfci fJCJ· battere elle no,, clonurncfotiè perchè 11è stt lri fuga ai q1tatlro canti d'Europa. a che». E forse nemmeno allora sard entrato Se ai soldati 1iazisti subilo dopo ICI re- In testci li Santo tedesco Mtchele la le– sa si (lomandasse verchè hanno ucciso zionc del povero galantuomo d-i Pesco• milioni d-i uomini. ste1·mi11(1to (e J>OPO· rocch1a110clic Italia o Germania posso– lazioni civili di intere rcoioni, clistr-ut- -no essere incise su. 1ma spada solo a to mezza Europa, 11ess1wo saprebbe v<1ltb che siano congi1mte alla varala Ji. trovare mioliore 1tspost11del vecchio bel'tà. Forse nemmeno allora f veri e briya,ite: per 1ma mitica ostinalCJ gioia arditi fivli dt Prussia avranno capito di combattere che non doma,ulCI nè che non può esserci virtù eroica in cht pcrchè nè e che. Il oala,1tuomo rii l'e- ttccfcle 1L proprio simile se-nza doman· seorocchlano era ((llme11te co11viitto dt darsi nè perchè nè a che. battersi per una idea giusta che avev,, a. P- s- sentito rl bisogno di scriverla, quelli, idea, sulla spada: Italia! Llbe11à! EUet· tivamente_ una spada simile Z1mmer– mann non.poteva vederla nella sua pa, tria. Nè altri. fa vtdero mal. Dctle due parole 11nasola fu. semJ)re i11cis" sulle armi tedesche: Germania. la Germania ilber alles, al di sopm anche della li– bertà e della giustizia. Su.questo travi<1mcnto di turto 1w JW• polo, tra i più 111tellige11t1. e colt.t della terra, qualche spieo<1zio,1cfornisce fl, compagno di Chfrwone . .-1 un tratto oli scappa detto: .. « Santo tedesco Micl}1.,.; le! ... Possa tu fare una volta marwlor posto sotto fl tetto del tuo ccrveflo ulW libertà senza tetto, proscritta, e oflrirfc qualche cosa di pU, mangiabile che no" la tua cantata simpatia». Ma 1l coneet• to di libertà, 11011cl1è entrare 1n testa a Santo tedesco .i',fichele, usciva <lall'1 .ma quando dedicava t due volumi delle Hlcordanze al conte Edvino Kalckn 11th, altro tedesco che brigm,teygiava a quel tcmvo nei napoletano per conto del Borboni, pur disprezzandoli in cuor suo. Kalckrenth b Il verso tragico del romanticismo spe11sicraro e avvcnrnro– so di ~Zimmcrman. L'nno combattCV(I ver la gioia <li vivere, l'altro per fl tetro ousto di moriYe. E a1urndo mori, tucJ: (Co11tl111wzio11e della 5a pagina) lo. :igll effetti dei siluri aerei, un tale scrittore, credetemi. non andrebbe molto lontano sulla via dell'arte. Ecco 11 destino dell'artista. In misu• r:i che la «sfera» della sua esperienza si all.irga e diventa comprensiva di al· tre esperienze, la sua sensibilità si pre– cisa, si acuisce, e gli permette cli tro• vnre per ogn-i emO'LiOne la giusta, in– sos!lttllbile! espressione. Maggior qunn– tllà dl esperienza di un'epoca si riflette in un verso, più quel verso è sublime, più è comprensibile, pili è universale. Dante accoglie tuttn l'esperienza del suo secolo e la sublima in un poenw; ma Il suo poema modifica resperien• ui del suo secolo, arricchendola cli un fatto nuovo. la Divinti commedia, la qunle rappresenta un pro~resso di mol– ti secoli nella storia della sensl.bllltà um:ina. Perciò, alle Istanze perchè l'arte st /rzccia popolare non si può rispondere, secondo Il mio modesto avviso, che essa 0 1 è popolare o non è arte. CARLO BERNARI mostra, e sl tnnamora perdutamenfe dell';:issente al punto di fingersi grave-, mente malato per ritornare in patrja. A Parlgt incontra la moglie dell'a• mlco la Quale .(è primavera, la lnsidJOI sa prima.vera), sente tn questo giovan~ messaggero che le porta notizie del cà•· ro lontano qualcosa della personalità' di lui; la comune vita dJ tanti mesi if valsa a proòurr,e, uno squl.Sito proce~ dl osmosL La donna dopo qualche Iagrlman~ Incertezza cade nelle braccia del giQ' vanotto. li marito che è sottilissimo psicologo capisce Intanto, da) mutato carattere delle lettere che )a moglie gU scrive, che gatta cl cova. In un bata ter d'occhio fa t bagagli, monta su un • aeroplano e piomba a Parigt. Arrivato,• Interroga destramente portieri, dome– stici e facendo U debito uso del suo mirabile Intuito Mesce a convtncerstl della colpa della rnog~e. Uha sera dopa abili pedl.namentti, sor,prende la copJ)lia in una baite dc nuit. Avrebbe voluto sei condo la prima de<:lsione ·dell'ira 11m~ mazzare gli adulteri; ma poi, riflettendo meglio, si contenta di torturarli con una perversa, glaciale collera cla genti~ !uomo esperto di ogni sciagura. La moi glle tenta 6nvano d( convincerlo che la sua ru breve passeggera follia, una de= bOlezza dèl sensl dovuta ad una capz!oi sa diversione mentale. Naforalmente l'lng'egnere non pub non dichiararle che la donna che egli– aveva veramente amata è stata diistrutr ta dalla colpa, che lui aveva adorato una mm/ione, l'ultima òeJla sua vita e che non si risuscitano 1 cad.:werl, e via seguitando secondo la solita traccia del1 lo sùop~r.mento della personalità valfi da anche per Bernsteln al tempo in cut scrisse la commedia. Ma accade un fatto nuovo che ro: vescia la situazione. Il gfiovanotto m1 pianta una palla nel cranio, disperato per .avere perduto l'amante e l'amlico nel tempo stesso. Il morto placa le comi pllcate passioni dei vivi, i quan in un commovente colloquio decidono di pro: vare a ritessere le ma della loro esv stenza. La Morelli pianse nel secondo atto torbide, accorate e convincenti Ia1 g1iml?. Ruggerl recitò con consumata arUficlos.1 maestria. FRANCESCO JOVINB \ LIBRI RICEVUTI C. BAHBAGALLO, Inghilterra ed Jn.dla - Nopoll, MaocMaroll. 19-15 - L. lSO. J. ERENBURG. ll acco11do giorno - Trad. con un sa~,:io di C. GRABER - Roma, Edlz. Leor.;irdo, 1045 - s. p. A. KADRI KARAOSMANOGLU, Nur Baba - Rom.i, Editrice nazion .• HHS - L. 125. M. 1-"Ell.R.ARI, La eonoiura dei Pozzi. - Editrice n.1zion., 19-15 - L. 195. c. SFORZA, Panorama europeo - Ho. ma, EimmdJ, 1045 - L. 160. E- LUSSU, .Marcia su Roma e dllitor,~ - Jlomfl, Einaudi, 1945 - L. 160. ' N. GlNZBURG. Lu strada che va In città - Roma, Elnuudl, 1945 - L, 100. VERCOHS, Il slle,izio del mare - Ro– ma, Elmlu<ll, HH[; - L. 50. ' "IL NUOVO RISORGIMENTO,. nel numero doJ)plo del 1• maggiC) p~ bllco: Vittore Flore, Verso la Costituente - Aido Goroscl, Tre e pollrlcl, (Balbo, Cat~ ta,ieo, ManchIf) - Gaetano Sah·emlr..J, va.. ticano e Italia - Carlo Muscetta, Saint~ Bcut.•c e fl cesarismo - Guido C:1Jogero, L'a,1tifosclww della e Normar.e> di Pi.."'a - Tommaso Fiore, H measaggero celt$IC - Alfredo Mend!zab.:il, Evolu::ione e ri• vo1u::ionac ( Il problema .sollevato dall'at– tuale sllunzione In Ispal,'7!a)- Paolo Vit.– torc•:lll, Il ni1ovo e1.r,·uftodei capitoli - A1>1>uh1S Ai:rlcol.:i, Il toeiolismo e il 711CZ• ::ogiorno - G. n.. Rasse/J1Ia del libri (SaI– vatorelli, De Vigi!y, Orecchio, Sfoi·za) - Crilfca a • 11Nuovo msoroim~11to :i - Te, stlmo,ilan;.\" LA "CITT.11 LÌBERA,, S. De Feo: • Chiesa e Stato• a San :;:~'i~it 0 abbasTan~}i~<l~- ~ ::/:/ :r;,~~ orafi« e po{itica - La riSJ>Ociln dl. To– gliatti: La libu:d e le rcoolc dc1 oh.wco - P. Gemile: IL Ul)cransmo di Marx - G. Bellone!: Per una storia dell'arte letl teraria - E. Farr.etl: La fruita e 1, oo– vollo - Verltd e Poesia - Suot·o Mondo - Doeume,itf: La cond:mna di Maurraa - <.:orrispOmlc,I::a: l Flrmntari del Ma• nifceto agli Jme,llenuaU nntlfascisO - Libreria - Vit.a Artistica - Cielo di ROl"Dal. .

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