La Nuova Europa - anno II - n.20 - 20 maggio 1945

LA NUOJijl EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA !ANNO Il - NUMERO 20 ♦ ROMA - 20 MAGGIO 1945 ♦ IN QUESTO NUMERO: CUlDO DE RUGGIERO: DE F l N I ZIO· NI DE_LLA LIBERTA'. , p, 1 LlJIGI SALVATORELLI: PAROLE SCHIETTE Al NOSTRI V~ CINJ ••••.•.••• p.2 FRANCESCO JOVINE: TE A T R O p. 6 GUIDO PIOVENE: ART E • , . p, 7 FRANCESOO CABRIELl: WINTER KURT LIBRAIO IN ROMA p. 7 WOLF GIUSTI: ROM AN Zl RUSSI D'OGGI • • ••••. p. 8 o verso una naturale selezione la ml· gllore. Credete vol che l'unico fine della li· bertà di associazione sia di permettere a vari individui dl riunirsi inslem~ per fare quello che vogliono, nei Umili del lecito, o non _piuttosto. per fare quel che è conforme alla loro natura umana e socievole, cioè per cooperare Insieme. •••: LA SETTlMANA. , • p. 2 BASILIO CJALDEA: FRANCO UL, T l J.f O DI T 7' A 7' OR E D" 1;,U· ROPA .••.••• ,.p.3 SABATO VISCO: DEFORMAZIONE ALBERTO MORAVIA: DIA.RIO PO· Jnedlante legami consensuali. che mol- L I TI e o . • • . , • . • . p. 9 tlp!icano le loro forze e che stringono GABRIELE PEPE: LA PERSONA gli animi plù durevolmente e I>lù effi· AAIJIINIS7'RATLVA • , p. 4 u JI A .V A NEL e O M u N 1 s M O p. 9 ~:ce;n;~~~ti~~ f ualunque legame ester- 9 UMBERTO MORRA: l' l T jt, DEL PO. CrOOetevoi che la Ubertà dalla-paura POLO INGLESE • • • • p. 10 0 dal bisogno non abbia altro intento LIONELLO VE~TURI: LA MOSTRA D' AUT E JT.-t.L/ A.V .-1. A PA· LAZZO VENEZIA • p, 5 CARLO BER~ARI: l' E RC H E· LA LETTERA7'URA .VON PUO' NON ESSERE POPOLARE p. 3 :\fARIO VlNClGUERRA: NON YO· GLIO LA TESTA DELLA STO· RIA. , .•••..••• 'p. 10 CARLO L. •RAGGHlAN1'I: LE ART l. PROBLEMA ECONOMICO p.11 DE F l N l Z I 0-N I DELLA LIBERTA' T UTTE le definizioni della libertà, dall'invadenza altrui. Come se non vl che leggiamo nei trattati di pace, fosse altfo di megllo da fare, per gl'in· nelle dichiarazioni dl diritti, ne• dlvldui, che badare a non pestarsi re– gli statuti cOstituzionali e nelle scri:t• clprocamente l piedi e a non lasciarseli ture che li commentano, sono negative, pestare da qualche veicolo più ingom– in quanto accentuano l'atto della li.be - Orante e pesante! razione da qualcosa che vincola e op- Ora, io non nego che anche questa prlme. Nelle formule come: Ubertà dnl• Ubertà sia qunlcosa di molto impor• 1a paura. Ubertà dal bisogno e simlll, tante, meritevoli! della più grande con• questo carattere negativo è espresso slderazione; ma dico che essa non è anche nella forma verbale; mn esso è tutta la libertà. e non è 11.?ppu:-elo jmpl'-clto anche in formule diverse, co- scopo più alto che con la Ubertà l'uomo me libertà di pensiero, ._nnst!gnnmento, possa proporsi. La rhnozlone dl ogni dl stampa, ecc.. dove si considera, 1>lù esterno impedimento è invece soltanto elle il contenuto intrinseco delle :1i.ngo. n mezzo, o la premessa. o la condtzlo• 1e· Ilbertà, l'emancipazione da un vin- ne, che consente a unn forza interna colo esterno che le ostacolava. dello spirito di es1>licnrsl e di tendere Tutto clb è facilmente spi~gablle. Un a un fine appropriato alla sua natura. diritto non si rivendica se non q,uando In altri termini, Ja libertà da qualche è minacciato o impedlto; 1>erciò ogni cosa dev'essere intesa come avviamen• dichlarazlone di diritti I: un atto pole- to o tramtte alla libertà per qualche mtco contro qualcosa di esterno e di altra cosa. Ubertà negativa e libertà ostile. Di più, è nella natura di una positiva sono I nomi che io dò a questi fonnula giuridica di delimitare estl.~ due momenti di un ptù comprensivo rtormente una sfera di. attlv.i.tà . senza concetro. pater penetrare nell'interno di essa e giudicarne l'uso e il valore. Questa va. lutazione è sempre in qualche n1odo E' difficile far cnpire a un medio tmt>llcita e sottintesa. perchè non si pubblico, filosoficamehte non educato. 61>iegherebbe altrimenti la forza della il valore di questa distinzione; eppure rivendicazione, ruoti dal 1>resup1>0sto è necessario che esso la capisca. se della vltale importanza di ciò cne s~ non vuole andare incoptro a delusioni rivendica. o a scorament.l lntempestlyi e lnglusti– . Ma lt sottinteso ha in ogni tem1>0 ftcati• Quante volte mi è accaduto, du• nociuto alla pratica efficncla della ll· rante questi ultimi ffiesl, cli notare del bertà, 1>erchèha finito il più delle volte segni di scetticismo e di pessimismo con t'eclissarsi o con l'obllterarsl, la• tn molte persone, anche abbastanza sciando in evidenza solo il fatto ester• colte, che si aspettavnno chiSSà quali no delj'abolizione di un ostacolo. come tmprovv1s1 mlrD.colldalla libertà. e han– se In esso si com1>endia~ tutto il va- no dovuto co;tstatare che la realtà non lore della rivendicazione e della con• -corrispondeva alt' aspettativa. Costoro qulsta. E' accaduto cosl. che, mentre si mostravano d1 non Intendere che la Jotta\'il per la libertà, questa a1>JX1rlSSe 11bertà da qualche cosa si può conse– come il massimo bene desiderabile; ma, guire anche istantaneamente. non a.p– una volta ottenuta, ci<k!rimosso l'osta• pena rimosso l'ostacolo che l'impediva; colo, è sembrato che la m~ta fosse rag- ma che la libertà ver qualche cosa è glunta e che nulla più restnsse da fare. un processo lento e faticoso, che oggi Questo oi spiega perchè i partltl della appena s'inizia, e che richiede un tn– lil>crtà siano sempre apparsi pleni d'lm• terno lavoro di rlorganizzaz.ione di for– peto e dl vigore nella fase d'ìncub3.• ze, di esperienze, di tentativi, nJ3:garl ztone e di lotta, e, a vittoria conseguita, di errori. prima di raggiungere un ri– disorientatl e smarriti, come se aves• sultato apprezzabile- 1 veri frutti della sero perduto il loro punto di a1>1>oggl~Ubertà maturano molto lentnmente, e e si fossero improvvisamente vuotau biSogna aver la pazienza d,i lasciarli d1 ogni contenuto. Infatti, solo l)()Chl maturare. · t.ndlvldui, dotati di ricca vita interlo• Ma-esistono questi frutti ? o almeno, re, sono in grado di apprezznre il va- ~ fruttifero l'albero che deve portarli? !l,ore costruttivo della libertà e l'es~- Ecco quel che molti si chiedono e che senza di wia continua e interna n- spesso chiedono a me come a un frut• conquista di essa; per i più, invee~, ucoltore di qualche esperienza. Ed. to la libertà non è che assi.!nZild'impedl• trovo che U migliore modo di convln– mento, J>Otestà o arbitrio di fare quel cerH o d'indurti a una ragionevole spe– ~1e si vuole. sta pure neH'ùmblto delle ranza è quello di J>nrtlre dalla di.Stin• leggi, e perciò si esnurlSCe nell'alto del zione che ho test.è accennato. Credete ,suo ap1>agamento. voi - cosl rispondo alla loro domanda Tuttl \ giudizi correnti sulla libertà - che il maggior pregio della .libertà dl e sul Uberalismo risentono di questa coscienza o di paroln o dt -stampa con• mutilazione e contribuiscono n loro ststa nel d3.re 11 gusto a ctualunque yolta ad aggravarla. Cosl, si sente con- sfaccendato di cr~ere, di dire. di stam; ~fn"ct~~~~~~1~:i~~~ib~r:1!~~~;~~ 1 ;~ie~~ ~~e q~~;:o c~~n 8 ~ 1 ct!sf.~n;fta 1 :u~es:~ za del liberalismo, di necessità dl su• morto di ognuna _dltali l:bertà; la sua perarlo con qualche formula sociale ph) vern fon:a vivn mvece consiste ~ella comprensiva, sempre col tacito 1>resup- opportunità che essa offre di suscitare posto che tutta la funzione della ll· dall'interno un'attlvità spirituale spon• bertà Si compendi nell'assicurare all'in• tanca, di_ ~empr~rla nel cimento con dJviduo una zona 1ntangiblle, al rlt>aro alire att1v1tà. d1 far trionfare attra. che di assicurare gl'individui, l'uno dal 1>ericolodell'altro. e di iSolarli clascuno in una propria sfera tli cui egolstlca• ~Je~~~,:~z~~gf1!~\[1aQ~~~:\ ~f 1 ;iùè i~~ al quale 1>0ss1amoe dobbiamo asptrare. E, ,nnche per r.:tggiungt:rlo nell'!ntere-s, se dl tutlli., è n~CèSSario liberarlo dalle angustie dell'egoismo. 1>erchè ll con– seguimento dl esso implica l'attuazio– ne dl plani più larghi di sicurezza e di lavoro a cui tutti son chiamati a concorrere, se si vuol dare a ciascuno la sua tranqatllità e la sua charu:e. \"a• le dunque, anche in questo caso, li principio: tutti per uno. uno per tutti. E infine, credete che la libertà poh• tica serva a dare agl'individul l'iilusto• ne di essere una varticella dell'autorità e del potere e di esercitare arbitraria• mente un proprio diritto? No, essa serve a qualcosa di meglio : a formare degli uomini responsabili, a sviluppa– re ln essl 11 senso dell'interesse pub• blico, ad addestrarli per vari gradi neue funzioni dl governo. e dare ad essi la ;li;~f C~Sl~~i::~~ ;~la c~~l~ ~~ ~a o'::.· bedire. Insomma, lo vorrei convincere l miei interlocutori che la libertà nbn si esau– risce"'iu una facoua soggettiva di fare o di non fare, ma che questa è solo U punto dl l'a•tenza di un'attività fat• tiva, la qunle attrae per spontaneo con• senso altre nttlvttà, in modo che tutte: insieme lntn.•cclano una rete sempre t>lù fitta e più nmpia. Gli amici della libertà non credano di avere assolto Il loro compito vestendosi da gendarmi e montando la gunrdia alla llberù.. Que• sto ~ certo uno del loro com1>itt. ma uno dei più esterni e prelimrnari; lsO– lato dngli altri. rischia di creare un abito conservatore. che nupce airarmo– ntco sviluppo delle forze spirttuall e pUò spesso coprire e dissimulnre ln di• fesa d'lnglustl privilegi. Si sforzino di intendere la Ubertà rion come un an• gusto e stallco passesso. m3 come un'ansia e uno slancio di liberazione, e allora sl nccorgeranno che, nel nome di essa. c'è P!ù dn acquistare eh-, dn conservare. Da questo punto di vista si sclùu– dono orizzonti veramente infinlo.. Vl sono ancora masse sterminate di uo– mini da liberare. cioè da elevare sul plano di una dignità, di una coscten.za , di un benessere umano. Vi sono torti e t1fgiustlzie secolari da riparare; vl sono com1>itl da affrontare in uno spi– rito di solidarietà che solo 11 ltbero consenso può suscitare. In questa vi– sione più comprensiva, nou sempre l'a1>1>arenzadella llbertà cOtncide con la vera realtà di essa; occorre perciò imparare n distinguere e a leggere Iliù addentro nelle cose; occorre spesso se• gutre nell'azione vie U1ediate e Indi• rette, dove Ja mèta par che si eclissi, per rtcompnrire più luminosa solo al termine del cammino; occorre qulndt che, nel tratti tn cui l'immediata vi• slone non soccorre. ci lasciamo con• fortare e guidare dal calore e dalla vibrazione di un sentimento umano. 'rutto Questo si richiede agli amici della libertà. Se per la (_ealizzazione di una Ubertà solt.anto m.:gatt,•a pO\.t:va bastare il vecchio monito, che ne fa il prezzo d'un'eterna vigilanza; per la realizzazione d1 essa, in' questa Inter– pretazione più estesa e positiva. ~iso– gna fare appello a tutte le energie Oel– lo splrlto. GUIDO DE RUGGIEltO Sl'SDfZfONC Uf ABBON, POSTA.t.11 UNA COPIA"LIRE I« CONFUSIONI s ECONDO il corrispo11de.,,e ro""" t_ ~~ 1f!i~!~t~~i~:~:i !!V~~ •t() vento Bonomi sarà ten.u,o, di fronte aglt aUeaU, ad osservare le condizionii...... di armistizio « in un quadro di mlJ,(Jgior libertà quale è stata definito lo scorso _,,,.,,., t1wcrno da 1\ilac Miltan », e a c. no,, i,i~ ziare ver ora u.1tacampa911avoWica re: latiua alla questione isWurio,wle •· Ambediie i punti hanno bisogno di precisazione; ma lasciamo per ora da varte 'il primo. Nessu1io p1m3a, credia• mo, che a! prossimo futuro yoverno ita. Um10 speUi impegnare ii,ia campo91w fii1o 0 /:::t;rt:: .. ':~:c;:~: 1 ,~ ~}e~uao ifg~ tà dèlle campayne che i varttu lumno il diritto - e il dovere - d'i111,veariare circa la questio11e. istituzionale. Sono due cose ben diverse l'imparzialità su~ l)eriori: che il aoverno, come tale, deve serbar«:, appunto per la tu.tela di questa Ubertà dei cittad.irti,• e l'imvedtmento d1e. i11ipotesi (cioè llel desiderio di tn~ lu11i), ii aoverno dourebbt: PQrre alla discussione della quedtione. Due cose tanto. diverse da usere addlrW·ura op• poste. Giacchè un tale imvedimento ~i• !)nifi1.:1ierebbe nè vili nè me110 che l'ap. porto dt:cisivo della forza 3tatale al ma11re11imento dello statu quo, cioi al successo di una delle vartt i,1 contr~ sto. Sia11i;icherebbe, fo.somma, la neo~ zio11edi quel diritto dt autoctectsion.e che è stato solennomente riconosciuto at popolo italiano. - Non è, poi, elle un arzioo0olo l'aro~ mento circa ta 1tece3sftà di salvayua-r, dare la sicurezza delle comurtfca.zion, delle tru1>vealleate c. che potrebbero es; sere da,rneoaiate dallo scatc,iarsi di lo~ te ,,olitiche ». La lotta politica - non occorre ricor,f,crrlo a(le democrazie an..: olosassoni basate per {'appunto sul prin..: C'ipio <iella {ibera latta politica - ,wn sia11i/ica a/iatto turbame11to dell'ordine p11bblico: è piuttosto it cli.vieto di simile lotta, coi mezzi teaali, che 3ovvert~ ('ordine e crea il pericolo di sconvolo~ menti. Se iL;r>ovolo italiano deve eleo• oersi un'a3semblea costituente (iL vte; biscito di cui varla pure il corrispon– <leute dell'A.P. e un'(IUemativa inesi,.: sterite. perchè c'è olà L'imveo1lo com.w ,ie pe,r la Costituente), esso non ptW arrivare fino a{ oionw delle elezro,iJ se11zasapere di che si tratta, cioè se,a.: za discutere. cioè senza lotla delle di,; verse co·rrenti politiche. Cht preten..: desse questo - ripetiamo - si schie: rerebbe di jatto a favore dt una parte contro l'altra: per esser t)iù precisi.. a favore d-i chi fe{;e i' ·male co,itro cM ne fu vittim<l. E mostrerebbe di vole: re per l'Italia tmo di Quei aovenli to,; talltari e polizieschi co11tro cui Chur: dtUJ,. ha 1,reso test, posizio,i.e. DEMOCRAZIA PERENNE S BCONDO Ricostruzione deL 17 maoi yio iL Parato democratico del la– ·vo/o è il più antlco dei sei partiti della coalizione antifascista, perchè trae le sue origini daL c. patto di Roma» del 1890,attraverso le successive (o co,ttern-– JJOranee)i11carn.a.ziottidella 1: Leoa del..: la democrazia», del c. Partito radicale•• c. della Democrazia sociale•• del c. Par; tito socialista riJormistCI •• delf« Uni~ 11enazionale». Dobbiamo riconoscere che il Partito democratico deL lavoro, fn Questa esibi,: zio11edelle sue patcnit di antlchitd •. è ~ straordinariamente modesto. Perché m– comfnciare solo col 1890 e COll la Lega della Dernocrazfa? Non c'era stata olà prima fEStrema Stnistra di Bertani e di Garibaldi, e la Sinistra dt Rattazzt. E la Sinistra .del parlamento vtemon,: tese? E la Giovine Italia di Giuseppe Mazzini? E t giacobini na1>oletant del' 1799?E. il medioe·vo co,l le democrbzie conumali, dove lo iasciamo? E la-de• mocrazta romana, quella det Gracchi e di Caio Mario? Diciamo du1tque, sem-: plicemente, che iL Partito democratico del lavoro è la conftue11za, fl compen,; dio, la sintest, l'eredità (come più. vt piace) di quanta democrazia d stata, t e sarà in Italia: e non ne parliamo più.- ' ~ ..

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