La Nuova Europa - anno II - n.12 - 25 marzo 1945

--8 ------------------ LA NUOVA EUROPA-------------- 25 l)'larzo 1945 -- · GENERALE G I fitta la folla del viaggiatori: La luna 6 • · IL V I A G si fa s•mpre più 'labile, come 111sc101ta: M q, RTEDI' 14. _ Al mattinò i no- . la sorprendo dietro un albero di.ven· stri consiglieri, che non sono tata quasi trasparente. meno a\bantì di noi, vengono su· Dì stazione in stazione il vagone sl bilo ad offrirci la loro opera diSinte- .sc,nlìa al punto che ogni movimento ressata. Qualcuno ribadisce innanzi. D 1 o R T V N A è impeditò: son premuto da ogni parte: tutto che. se la sera precedente, il F ml reslava libera una parte del fine· treno di Napoli, partito da Secondi· s1.rino,ma un soldato mi si raccoman- gliano, è pur giunto a Caiazzo, li ponte da p1;:rchèlo faccia salire: non puQ più Annibale non ~ crollato. Andremo a camminare, ha i piedi martoriall: sie- parlare col capostazione, e, se il freno assai cordialmente, non senza sorride- stazione, al quale una mezz'ora· prima clerà sulla mostra ciel fines(rino. Ave– òelle nove e mezza 1>asserà anch'esso, re ancora di quella diceria che ci no- avevo chiesto notizie stfl ritarclo "de! va portato con sè un piccolo. cane: ora vorrà dire che Il ponte è ancora mtat minava generale e prefetto. treno, venne ad avvertirmi che non lo ha lasciato con tristezza "a due .ra.· to e si può tentare quella vta. li trt'llO StetU qualche ora nella sala d"aspet· ml conveniva ritornar· da Picdimonte gazzi. E un d'essi gli domanda: - I,.o' infatti arriva: io dunque partirò oi:gl to della stazione. Ero solo: leggevo quella sera. perchè li treno non avreb- lasci a lui o a mc? - A chi lo tratta a\ie due- Risalendo dall;, 1 stazione ai con una certa sonnolenza: mi facevan be oltrepassato Sant'Angelo: mi consl- meglio - risponde il soldato. QuandO -paese vedo canlion tedeschi arrampl· compagnia tre galline che nell'ampio gliava di partir da Ptectimonte la 1\lat- il tr"eno si muove: anche il cane tenuto. carsi sulla salita, mentre qualche con· spazio pareva giocassero sulle zampe tlna Seguente, Conversando mt invitò per una corda scatta vér.So il pa,drone; ducentc getta tabacco alla folla. Anc.he elastiche calcando di proposito l'orma nel suo ufficio, e cosl fui sottratt-o a ma'i ragazzi-.Jo tengonò forte. Abbaia: questo è il frutto di un saccheggio. sur pavimento: guardavo le lor ali iner- quel processo e a quella requisitoria. sembra disperato. L'uomo gli fa addio !n piazza ci fan parlare con un v!:ui· ti, di cosl breve e basso volo: 1>ensavo Forse l'arringa non continuò: 'ormai con la mano, come ad una persona: giatore che è giunto dalla volta dt pesantemente, quasi per obbligo di non ci do,•eva essere ptù• gusto. · - Povera best.ta ~ era affezionata; ma· Napoli: un ufficiale in borghese. Rac• trovare un significato a quel che ve- Il treno per "Piedimonte giunse SO• io non la potevo Più campare. conta episodi terribili. I tedeschi a Na~ devo, gli uomini che poco adoperano ,,racca11co:· ma riuscii a prender past'o . Una vera 'folla è salita sul tetto del....._ poli han fatto stragi e rapine. Poichè la lor mente, come le galline 1>ocoado• sulla veranda "'d'uno scompartimento. treno: vedo l(f ombre Prdiettarsi mu· un marinaio italiano i1a lapciato dal· perano le al\. Stanco ormai di leggere, Intravedevo' li pavimento costellato di tilate sulle erbe polverose e i sassi a~ l'Università una bomba su un carro m'ero messo in I>iedi sulla soglia 1>er- bucce di lupini, di fiocelline america'.· margine della stra'da, mentre si cori-e: d'assalto nazista ferendo o uccidendo chè m'investisse li riflusso del!' arta ne e·molt'altra lordura. ?,,fa 1a ·sera si l busti, le teste, il rapido mutare de( ~l~t~~~~~t 1:·11 h:c~~, 1 ~~~-~~~ 6f~~~p~), ~;e~{,'i_aP~dtea~gtt~=~~; ii f, 1 ,~';:o_gi 1 -~~r~~; e~.V~l-~~u~[;~~g; v~dt 11~1 :~~o s~,}~~ g:~i~~ dtf'~5gi~· ~z pfa~t:5!~'i1e 1·~~~~:. e il Rettifilo: han fatto scendere dalle no dispute grandi sulla ritirata dei ml· da fontane e da cascate e ml parve un guardando dà un aereo: e anche pen· case tutti gli tnquilfni: Il h'an fatti lita~i dlsar~1atl. Si raccontava di. uffi• lavacro. La parlata mi ricordava la so la processione di Sa)t Gennaro con schierare sui ma1·c1apledi, e hanno in- clah supenqri che avevano detto ai gente· m_aterna ·del Molise. Una bam- quei santi d'argento a mezzo busto che cenèliata l'Università. Han quindi col· soldati di darsela a gambe, e per pro- bina dl forse undici anni mi apparec- ondeggiàno sulla calca."'E mal, nep-~ locato tra le fiamme· ii misero mari- prio conto s'eran vestiti in bor_ghese chiò una 'tavola netta, in un punto pure nel disagio del giorni Innanzi, io naio Jo hanno poi freddato con la mi· ed erano spariti. Un giovane disse: ove giungeva appena la fioca luce d'un ero stato soffocato da tanta !olla e cosi tragÌia. Più tardi han costretta la folla « A_vevamo !att~ prigioi1i~1'i tedeschi, lume elettrico; piegò lilla' salvietta di ·rumòrosa.- Pur '·sedendo a un angolo a ilncammlnarsl fuori della città e u e et fu dato ordme di lasciarli; il gene· carta a più mandate, con un indugio presso lo sportello. D'un tratto s'ode giorno seguente, ad Aversa. dopo' aver raie dichiarò ~i non voler grane•- infantile; come giocasse a far barchet• il tet'to scricchiolare e si vedono le sue libctato le donne e ·t bambini, hanno Contro un 1 Potetlco, g~nerale st ap· te. Mi fu chiesto se vo1e'vodormite in Uste di legno ·avvallarsi• sotto l'enorme compiuta la più !erdce ·decimazione. puntò l'irata eloquenza cli uno dei pre· una camera da solo: risposi che certo peso: un grido di spavento si leva dal L'ufficia le racconta ancora di un ml- senu: parlava come se lo a\'esse ~l. in· volevo. dormir solo. sottostanti che t-emono di dover esser naccioso proclama del col'onnel\o Scoll, nanzi, lo apostrofava. l_e accusava, lo E prima ch'io dormissi, più che nel schiacciati. Tanto gridano che il treno\ ove si annunzia ch·e per ogni tedesco con~annava! i~ una fih1>1>tc~ - cauu~ giorni passati, quando•il limite tra il si !ern~a:_e-intanto alcuni reggono co– ucciso verranno uccisi cento italiani. nar,a la cui v1olen_zaroyent!l5S1maera giorno e la notte era cancellato ml mP.cariatidi le striscle chC'gemono ma Quando ha finito di raccontare q,ue- Pi.ù di tono e géSt(?che dl parola. E~a r~e compagnia 11 pensiero· di mta' ma· non crollano, e altri sì proteggono la ste ed a1ire atroçità, Jl viaggiatore st un uqmo apoplet1c?, e dalla faccia dre, avvivata dalla presenza di quel· testa ~on le mani. Il m~cchl.niSta un· rivolge a me e con la voce insinuante, rossa per la facondia, e forse ancl~e l'aria molisana ch'ella respirò fanciul· passib1~~. saputa la. ragione di quel guardando anche Minuti, cl confida: per il vino, p~r~va voless.~ sparar glt la. La notte, prima ch'io chiuòa gli gridare, rassicura i paurost: , Non c'è. - Tanto: io so che voi siete un gerle- occhl, come quel pro!ettlll che un 1>lt· occhi al •sonno è u momento sacro pericolo: ne ho Portati anche di più•· raie, e Il stgnore è un pi-eretto. tore futurista dlse,gnò proqu al fuoco deila mia giornata: quello in cul invo- Il viaggio riprende. Ecco li ponte Neghiamo non senza stupore, natu· nelle orbite di Benito: r Ma tu, gène· co le p~rsone che amo: quello in cui Annibale sempre incolume: lo abbia· ralmente, e freniamo a stento. li no- raie, hai 11 dovere di non andartene, chiamo 1 miei· morti per unirmi .con mo superato, siamo a Santa Maria, ad stro riso;: ma. dagli sguardi dei pre- di non cambiare vestito, di non met- essi ln quella' specie di estasi ch'è il Aversa. a Giugliano dai grandi mell i _senti appar chiaro che sul conto no- tertl in borghese; tu; hai l'obbligo di distacco del sonno. La lor presenza dà cui rami carichi e grondanti $000 sor– stro essi dividono l'opinio'ne medesima farti uccidere sul PoSto: tu non sel Pace al cuore: e questa è la mia reli· retti alla cima dell'albero c~>nfuni ro– dei viaggiatore, e<i esst forse hanno comE: gli altrt, tu sei pai;ato 1>er il tuo gione, la mia preghiera. E nel pensie- b~tSte che lo fanno tuito. simile a un fornito al nuovo arrivato quella pre-· mestiere, tu». ro di mia madre o"'nl cruccio era do- carosello. ziosa informazione. Non mi cono-se-O -Su questo tema quel rigido e indi- mato, svanito dal ~uore anche l'odio . In ogni stazione altra gente. s'è fatto . aS)>etto marziale, anzi trOppo più pa• gnato cittadino fece va~•iaziont.sempre contro i barbari che insozzano l'ltalia; il suo posto, che pareva impossibile; _ cifico che la mia natura non compor- più accalorate o vorrei dire mcande- ma pij:l pungente e necessaria ml ap- s~ appendono agll stipiti .dei finestrini, • Ìi: tuttavia ·'l'equivoco non mi diverte scenti; finchè mt venne li sospetto che riva Ja lotta contr'essi, per vincere fi· s1cchè si teme che anche quel. legn..o. a lungo, sebbene certi fatti sembrino • il generale a cui egli .intendeva rivol- nalmente la brutale apologia della d~bba schiantarsi sotto 11 Joro peso. Il avverare un lor presagio umoristtco. gersi, sia pure in quella· figurata e in· guerra e avviare il tempo in cui Ja viaggi.o che doveva durare tre or.e dura Mi ricordo che a Milano un giorno, diretta maniera, fossi proprio io. E mi guerra sia morta tra gli uomini. già da più di cinque, ftnchè il treno, , cntratt in una trattoria ove l'unica ta· prese dapprim.t un'ilarità che: a stento , gitmto a Piscinola, si arresta per man-. ~ vola vuota era presso la finestra, e 1'tuscii a dissimulare: poi il fastidio tli 15 SETTEMBRE. - All'alba splende cania di cò'rrente. Dopo uria mezz'or~ gli spirTert vi giocavano alla rosa del quell'equivoco che quasi mi imponeva ancora la luna piena. Il fresco pensato di.Scendo. Cercherò la tr.invia che da venti, l'amico Bernard che ~offriva dt la parte del generale e la necessità di delle acque scorrenti a Pledlmonte av- Plscinola move a Napoli, Anche qui un forte raffreddore, Senza punto avvi• difenderlo. Ma difenderlo di che cosa? \,,olge e illimpidisce le cose: fa più nuova folla: donne atterrite racconta– sanni, Si avvicinò a un tavolino ove io &ro d'acx:ordo con quel tribuno, non fragràntl anche le eroe odorose. Tutta no le orrende perquisizioni compiut~ due giovanissimi soldati s'accingevano 1>erchè Il generale è pagato, ma perchè il lutto d'Italia, la mia presente tri· dai tedeschi o le aspettano con vlsibi· al pasto e. disse loro a mezza voce: è generale e deve dare l'esempio del stczza, quali io sento nell'animo, son le angustia. Salgo sulla piattaforma del « Se potessero passare all'altra tavola, sacrificio. Ml pareva ora che anche gli come addolcitt: e la speranìa di una tram. La folla conversa Inquieta, addo– farebbero un piacere al generale che altri presenti facessero spola con Sii guerra liberatrice mi conforta e rtstd" !orata, ma tut.tavia senza quel sospet· ha un grosso catarro e deve star ripa· occhi tra quel rauc~rringatore e il ra. Seduto, appoggio il braccio al fine- to delle SP.le che face,•a re,tlcente ogni rato». (li generale ero io). I soldati generale Francesco Flora: e forse era strlno del treno. e il viaggio comincia crocchi.o-n"el livido tempo fascista: ora scattarono In piedi e s'avviarono alla ·soltanto la mia fantasia; ma il capo· quieto, quasi legg!ero, sebbene sia già non ha più b.l.SQgnodi mentire. 1~ ~~~~"ar~~~i ~~i:er;~n~~a ~~~l~~~i s~~ ,..,...,,..,,..,,..,,..,,..,,..,,..,,..,..,. ... ..,...,.,..,,..,,..,,..,,..,..,...,...,....,..,...,.,,.,, il t~gN!W~a~~1l~J~~~1:;1~0Si~~n sg1~1~1 spetto. e allora non date audienza»: e~-pressio· un~v~~c~:O:~~ p~~t~:i)::l:v~~eè ~~~ D u E p o E T I iu 1 ~: 11 ~~~ ~7~:! 0 p~g~l~~ 1 • t:1~!fco(l_'Una blu, ~~of 0 J1ir~c~l:!':c~~~ ll~~~~ 1 ;,ibA~n 't:dri~~ bi to me ne vergognai, l_)ensandoqu:m· i:,~lcui gi·iglo palazzo lo, In unironnc d! sold:it(t a pagare qlJ._el che gli altri devono pa. to fo~e !utile quel cruccio tra tante J L gentile e pe~nsosopoeta ~mberto 1ac~~~~:n:J~~:e 1~:0·d11 :~~~~trdat~~t~i 1 ;e;,!~~~ 1 gare J. Mi piace quest<J,gentilezza. I! angosc\c della guer_ra. Avevo dato da Fraccacreta vive 11eUa~1a.t1ua pam· e Po\'era 1ta1t:i.!. tu 11 1an 8 c\·I ogni cltt11 distrutta, manovratore di cui .non yedo la.faccia lavare la biancheria _a una ragazza 1>inosa ·Scmsevero, e di là, in tempi 1 ,,n1.a11111 do\·e b carestia 11r1sCJand·o·h:.i svento ma .un nero. ch\omailssir;i10 ocçlpite catalina che doveva r11>0rtarmela per meno teroci, quando la camvag 11 a di le ,natt"e c:mzon1 nel "Cuore del luo 11opolo: che sembra scoppiare sotto il ber.ret- · I~.i~te.a~ 1 ch!e:~~~•o n~t,~~fl_ 1 ~ t:;1P 1 ~a~~ 1 e1 ~c:J::;t,11~~:,~v!'i:t/~~~~a~f v ~~tovei;sos~~ !~~ 1~·: :~ ~~ 0 ::!~t;or~-a~f 1 ~u~7~ 1 1 ~~-~~~!ic. to, parla frenetico di fucilazioni e ·sac- viaggio; eh~ tl'OPJ>Oma av\itillva U Val7>ada11a e le preal]>ilombarde, cer· ma 1>er volere del fato, a far lr\lerra a.I tuo !►lese. g~~::!h:;i r~~~fzJi pge~heer~a,!~~!~it~ se_ntlrmi sudi_Cioe _H portar un baga· cando ansioso amici e circol-il.etterari, IL Gawswot'lh arri"vava a S. Severo rl, di inglesi tra la. {olla. Ma anche quj, gho di roba sudicia; ma aspettai In· e facendo te sue vrovviste inteUettuaa. da Sorrento, dove avel(a cOnosciuto nel penultimo tratto del via'ggio, dalla ;a~~a~io~~11z~l~gtt1~~ mèis~~~tl~lt~f. ~i,iuip:~v~!tc~~re.l'~~~~r1i~~::ib;ruird Benedetto Croce; e di l.ui aveva Rcritto èe:~;fc/isr!~~~ 0 t:teJti f~~}l~n~tr;~ to condiscen~ent1 yerso chi li Inter: nei vrtmi,anni della guerra. quando ci ~~1,:~~'j,.°ncorala trad~izione del.Frac· -dc, innanzi alla' fabbrica di birra, ·sul rofa. Io sentu fiscluar il treno e seppi .Milano 11earrivavano gli echi mi,iac• ponte della Sanità ovè ti par toccare ~h era partito: la ragazza e ·il sarto ciosi, ma la cUtà pa,·eva miràcolosa· i..., 1X>tel)1,a della p~nna on1 10 ho ,entlto la dorata maiolica' di una cupola, in· no1; si erano ancor visti. D'Un colpo, mente dimenticata. J?· po~ta cortes"e ~~!~~~tt~~'.a 11 11 ::f!~ !~~\:l~,e II uomini nanzi al nlonumento che :ricorda'. il co- l if:t so~•~iel~el s~t~ ;:~~gro:tes~a d~~i;:rn ~~:n~a~:rt~va;;~~;:;i irit!~t~'. -~o { 11>i:,~:i G':~s~~~ d it:a°:i!rf~!t1ti.r.!'1~!~1~!~~tro,nnc !era e re. Umberto (« A Pordenon'e si ai m 1~ 1 occhi la radente Calazzo: non a lungo di lettere, dimenticando o 'Ji,n· tll coslul elle àoto rimase at dlSOPl':I della legge_ fSa,!~tt!). ain~:~l 1 af1 1 a ~~i~·e~v~a~or1 ~~~!1rè~~~l eu~!~~:- s1:~:r:i~io l!e~s~ gepnd~dfi dimertit-it~(!.re anUc~ie~ nto/fi. . Il e ben ::iécoa:llentc era Il suo ~~~t.a~:ohcdt!:aco~~~e. Giacomo l,,ciopardi~ ma non Ci mole– Scoll_digltano a taÌ'da notte, e ·per il bu,1::ase~::ve~s~. ~e~~~ 0 iai,u'tmesr;IO~l Illeso .~uggl dairli artl81L,dcll'aquila.~ _la tcmpeSt..1 ~~~~~: ! 1 ~~~~o~e~\;~~1;n~~eW~ stt'~d~~. C?Pl"lfuoco non avrei pot1._1torag, seppi più nulla del Fraccatreta• i1f'a, Dietro a 1u1a.l'deva 11, Veiu\·to ~ la .Data. a noi: !orse vogliono farsi perdònaTe· Siu~'~!{:~e ·r~~ol~~:i n~~/iogi~~-n~ !~; ec~o, alcune settimane fa _horlcevut~· =~~ae~~ :f~ei.:;,~~ et:,i~~!cP~~!~~:~alohosen.tlto la ferocia dell'occupazione; forse temo· ~ campagna alla merJ delle f,at• u11a sua {ettera affettuosa, i( suo ulti· Eccolo II l'uomo p:iztent~. che di giorno tn giorno no. Napoli è tetra e li guarda con 't"Uglie tedesche e della. ~-ugiada not· ;~~o c~1l~;ri;oi:\:rt.,~1:d :o~~~~t~; .as_coltb Il gencral_ 1'.°mboschlamazz.,nt:s:tpcra.~o. ~~~~b;.!?P~~J~P~ti~~:!o\;a n~!~-~~,1~~~· . turn~. J:orse anche il treno delle due dietro un velo dl pròfonda tristezza _ mentre tn sè egli :wc\·a ta finale ,·1rtù che placa del cielo e del sole, c'ome noh la gode e:a I ultimo che passasse. su_l1>0_nte An· ·edue foult votanti, che conte11u·o110 'dUe Ecco, ntt: dicevo, mentre mt risuona- chi è còstt·etto a seguire una bara. mbale- Duramente rlngiaziat 11 sarto sue traduzioni, la c1l-i l.ettttra mt ·ha La' vano ancora dentro gli ec1ii di qùesti Prendo ora la funicolélre del Vome- e la ragaz 7 .a dt ayerrnl_ fatt(? 1>erd ere sciato pensoso di pensieri gravi (! verst cosl belU.e umani - ecco la via ro, a· 1',·Jontesanto: e quando finalmeri– quel treno: e if cruccio .mi durò •a soavi. · · della sahite ritrovata affidandosi al.· te ne esco: e l dieci mtnuu mi son JuJgo. t i 1 C -· ! b'cco la bre-ve storia di queste tra• l'isptrazione, Un 1gnoto slranieto in parsi immobili, Il mlo viaggio è ve• pa~~~ ~/~~/~h~e riir p=~~!~1oe p~Ù, duzloni. N'el uennaiO"del_'44bussò alla veste di nemfco varca l'Oceano per di· ·ramente finito- Sono giunto a casa. che mal. decisi di andate sin.o alla sta- pot~a del poeta un uf/1C1aleinglese. struooere ed' uccidere, e ritrova nella D'un tratto si levano· le· sirene del\'al• zlone di ~-edimonte col tr.eno.che giun- Egh era. però un a1:tro.poeta. _J~hn terra· nemica qu-elleparole eterne, che !arme. E ancora i cannoni e ancora geva da Secondlgliano: Piedimonte è Gawsw~th, e_una _fratenia an~iciz1asi pareva avesse dovute lasciare dietro le bombe, e alto nel cielo U ,volo fitto capolinea: sarei ripartito con quel me• stflbilt ,mmediata~ente fra essi._ Friltto le sue spalle nei momento che. in pieno degli aeroplani; ma ·qul . nessuno si desimo treno,1e con' la ~lc:urezza di di queS t a fu un sonetto, che tk Ga1!)•assetlo di guerra, salpava dal patrio muove: odo velocissime le scale di un trovar posto, !anto più che al matt.tno sworth dedicò !JlFra~cacre_ta, f>TObabil,lido.· E' questa la più gl'ande vatria, pianoforte. alcuni viaggiatori di Caiazzo non ave- me~te poco pnm.a che lasciasse la ~asa che ft poeta abbraccia d'-intuito 7>rima van trovato mOclo di salire !lei treno f!SP~tale.Eccolo nella stta traduzione e meglio che U volitico O l'economista diretto a Napoli. Scesi ben 1)resto alla italtm,ur: possand escogitare I.econdizioni di esi– ~h<W:l<ine. Mi~~t:i asp~tti3''a ~I cOCCh~ere_ Souo;1a 111011t;11rn:i del Cnrgano (do~~1Jac~:C1o) tt:,"::: denf.ron.d'f':ss~~rmula di convi- FRANCESCO FLORA ,::e!fo: 0 mf'!2co::ip~~~ò 0 ;o cis 1 ~utam~~ t\,:;~oartg ~:11::i~'::e~~~~~J~;~~n 3 o ;~~~~:-! m. v- Questo diario ~ stato scritto - svol– gendo rapidi appunti presi <lurante H via.gaio - dal 18 ak 25 settembre dd 1943. • .(f. fi.),

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