La Nuova Europa - anno II - n.12 - 25 marzo 1945

-- 25marzo1045 -------------- L:f N uov,i: "E u RO pjf ---------~-------- 7-- , LAUTREAMONT TORNATO ALLA RAGIONE L 'A storia di Lautréamont tornato domatore li. :Molte pagine non fanno alla ragione, secondo nlcunl per che compiere o immaginare. con atroce saggé'.zza e altri per demenza, è dllstto, eccidi dl poeti, opere, perso– cosl breve e nota da poterla ripetere naggi; atteggiamenti, pervertimenti, alla buona in poche righe. Un anno che già gll furono cari e ora condah· dopo Les cha11tsde .llaldoror, destina· na. Certe esecuzioni hanno la morbi· tl a diventare le lettere paoline del dezza efferrata dl chi tira il collo a surrealismo, mise fuori ·Poisics che un cigno. Mette Flaubert sul- piano dl hanno tutta l'aria di esserne la rltrat· Ou Terrall, accoppia Baudelaire e Du– taz.ione- Almeno fino al punto che mas. accetta Euripide e respinge Eschl– un'opera dl poeSia può essere disdetta lo, <1uallfica Poe e 11 Mammalucco del 1n prosa: cioè limitatamente al conte- Sogni d'Alcool :t, considera Byron e uno nuto Intellettuale e affettivo. Pot!sies dei quattro o cinque fori dell'umanl• essendo una poetica e un'etica, per tà 21 e lo aggredisce come • !'ìppopota· aforismi. che doyevano servire dl. pre- mo delle Jungle Infernali». A parte fazione a una secon<la raccolta Urica gU squilibri <Hgusto, !.I tono più ira· non più scl'ltta o perduta. Di ll a c1ual· scibile che ironico, Il piglio paradossa· che mese, ne] 1870, ventlquattrenl)e, le fino all'assurdo, cl vuol poco ad ac– Lautréamont mor1. corgersi che alcunl modi stnlsticl del ARISTOCRAZIA I L vero segno della decadenza frre· voèabtlc del{'aristocrazia, a111)en1tta 11cL corso del secolo .YV 111, fu la PCT(ltta del to1zo,deUo « stile ». Lcouo net Mémo!rcs et souvenirs d'une !em– me dc cmaltté sur Je Consula\ et l'Em· pire (cap. Xli): • E' bene sapere che la pfll, ormt par– te delle famlollc 11obili dl Francia, o che st crcdci;aho talf, sollecitaròno vi– vamente eta Xapoleo11e l'onore di ser– virlo o t1cll'escrcito o nell'ammJntstra– ztone o 11el riposo delle anticamere. n·o,i tutte rlusciro110, e precismnente oueJle che furono escluse dalle Tui(e– ries fn quell'epoca, dfoet1t1cro purissl· mc sotto la Restaurazione e fecero tan• to bacccmocontro le altre ... Questi fan· faront cli fedeltà meriterebbero che I loro tiomt fossero reli di pubblica ra– gione; a me sembra che ci sarebbe stato più merito a dire: - A.vevo cred11to che lei COSCI dUr(ISSe,e pc11saf dt met• tenni a posto, come f rnfef am1ct e co· ;i:rt}!! ";;;i!;~ aft~,~~~~~/!~: :~:: tà più fine, ma che, In fondo, non va· leva più dell'altra. Foggiati fin dall'hl· fa11zla secondo le maniere della gran• de domesticltil. i nobili dell'antica cor te se ne fecero una specie dt gloria. Sentii dire al maresciallo duca di Ra• ousa fn una circostanza: e In fede mia il signor di Brlssac ha scommesso cott m.e a ·chl s'inchtnereb· be più profondame11te davantt a .Ma– dama maclrc, e mi ha superato di tut– ta lo sua testa, che eOll ha fatto àlscen· dere più. In basso del mio c... :t, m. V• INTELLETTUALI T ROVO ne; Mémolres et souvenirs d"une !emme de qualité sur 'ie Consulat et !'Empire (Cap. VI): « Maclama Letizia sembrai;a che pre• vc<lcsse talvolta la sorte dei suot fi· ol1uol1. Col suo fare di boruhese, essa non mancava affatto c11 spirito e c,iu· dtcava rettamente 1wmtnt e cose. Per esempio, essa tl-<m potcl)a soffrire ,, Fontanes, che sua fic,lia Elisa vedeva cosi di buon occhio. Le sentii dire, par– lando di lui - E' tm autor<t molto mediocre per as-pfrarc a tlram1euoiare su.Jla Letteratura. Del resto, i piccoli spiriti diventano de$pot1: i qra11<11 non JJO$S011-0 11011essere fndlpe11de11lj. Questo ml ricorda che le pretese del Fonta11es obbltaarono tma volta Na,. r::t~:e r':v~!tg,~~-a de1f; e 1 ~~!~~· iasc,a: A'l'lche },,tapoleone,._ però, pe11s(W(1 elle fosse lasciata la repubblicci clelle lei• terc' come una JJabbla cli canarint 1n tma sala <la pranzo beric ordinata. DI. V• LIBRI RICEVUTI L. SALVATORELLI, Legquida e rta'td di .1\rapolconc . Roma, Oc Sllva, 1944 • L. 100. S. ALLOGGIO, La mio novella • Can<>!a, Cnsa E.-d. Sabina. L. 20. U. FRACCACRETA, l'foJ e mortl · Troni, Ve«hl, 1944. L. 20. • P. HOFM~~N. Da mt1,r a mmmler • Roma, CaprioHi, 1945 • L, <IO. P. MONELLI, Roma 1943 . Roma, Miglio. l'ffll, 1945 • L. 150. Quando~con mezzo secolo dt ritardo, Chants trapassano in Podsies, che do– n suo poema apJ)arve come la porta vrebbero esserne la refutazione, pro– magica aperta sui reami dell'inconscio vocando effetti <il una evidente con· o Il corno dt Oniro che versa sogni tradittorietà. Lautréamont pensa l'op– nell'orecchio del dormienti. sors-ero di· posto dell'anno prima ma lo dice con battiti, e quast scandaU, per spiegare un linguaggio non tropJ)Odiverso. Ha 1f dissidio tra 1 due soli libri che egH cambiato piuttosto bersagUo che me– et abbia lasciati.- lns!eme a sei lettere. todo- La sua è la rtvolta sentimentale 1, Cantl salgono, sulle scale di Young, del inalato che vuol spacciarsi per Byron. Mlckiewtcz. Hugo, De Musset, sano. Non è dunque da stupire se nel Baudelaire e perfino Sue, all'ulHmo Chants scopre della ·logica nel disor– J)iolo dell'esasperazione romantica rl• dtne e qul del disordine nella logica– voltatasi in satanismo e sadismo, con C'è tanta irragionevolezza nella- sua una blasfema negazione totale, per pol difesa della ragione quanto furore nel ridiscendere all'inverso dando a quelle vagheggtamento della calma e comodo vecchie" maledizioni, a quelle delizie .proprio nell'ideé\,del dovere. Se pure è ~~ 1 la cd~i1~~~0 \2~rit~ 1 ~~ri~~~t~ i:i~ 0 ~:11Q~f~g:ui/~~f1~t:~-d~~<;;zi~~a~f: '"""""""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""';::: procedimento nuovo che le spinge de- smo ln lOOedella ragione. Ignora che Hberatamente fuoMdella logica, a {urta tra gli obblighi della ragione è di ca- f~s~~af;;5i~~~~f~lf1·1d~:S~i!!f;1 e!~ g ~~a 1 •:~~~~~I~; q~~s~~h~ 0 f.~ad~: oggetti cOncretl, emblematlct sotUntest. dica e giusufica l'altro, e non vtcever– perverse allusioni. e sopratutto un !l'e· sa. Di fronte a tait risultati non pare netlco. ambiguo e allucinante verball· strano che secondo alcuni ci·ltlcl il Lau• smo 1ncantatorio capace di ncuperare, tréamont di Pot!sles torna alla ragione ar termine delle sue rocambolesche av· e secondo altri ne esce definitivamente. venture, un meravl.gllOSGdono di in– genuità espressh·a. Le Poe&ic, per la pm1.eche ne resta di· premessa teorica Un punto è certo: che egli formula a poesie da comporre, vogliono essere. un concetto della poesia assoJutamen· nonchè una , 1 tolenta reazio,neal roman• te contrario a quello dell'estetica lrra· Udsmo, una conYersione morale pre· zionalista. 11 padre del. surrealiso10 liientata come un capo,·olgimento com· butta il suo figliuolo, ancora ln fasce, pleto di valort dal negativo al posltl· dall'alto del Talgcte della logica carte– vo. Eccone Il preannuncio che, nella stana. SI limitasse a dire che e poeSia ~: l~~roe~i c:~~r;l~~~h: ~n~::;i1p1~: ~osr1~ii~~i~n~rile~e}l;an;;e:e s;;e~~ scolastica : e Rimpiazzo la malinconia dargli peso. E del resto, come lo dice, cor coraggio, il dubbio con la certezza. è forse più Ylctno a Valéry che a Car• ~" disperazione con la speranza, fa cat· testo. 11razionalismo e moralismo del t1ver1a col bene, le lamentele col do· Lautréamont si spingono peraltro tan· vere, lo scetticismo con la fede, I sofi- to avanti da rischiare più volte l'an– s:ml con la fre<lciezzadella calma e nullamento della J)O(?Sia 11ellafilosofia, l'orgoglio con la modestia :t. L'origine se egli non asserisse l'opposto, con di questi propositi. e Insieme In loro sbalorditive contraddizioni, un numero conferma autobiografica. sono 1n due almeno pari di ,·olt&-Arriva a soste· lettere. Nella prima, come cosa risa· nere che la poesia « deve aYere come puta, afferma chiaro e tondo: e lo ho scopo la verità pratica» e dh·entare il rinnegato 11 m!.o passato•· e promette e codice del dlplomatlct, de!. legislato– un'opera In cui prende le più belle ri, del pedagoghi»; rimprovera a Ra· poesie dt Lamartlne, Hugo. De Musset. clne di non saper condensare le sue Byron, Baudelaire per correggerle e nel tragedie in precetti, aggiungendo che senso della speranza». Allo ~tesso mo- .« un precetto è un'azione più tntelli· do vuol correggere « slx piéces des plus gente di una tragedia»; cre<le che un -~~~~': 1 ~!:e ~te ;~Ongeft~;::, ~~U?~~~I~} ~~~l:~~s;:-~!•~~~;•\~~ ~!l?il'~r~tf~r~?è '11 Malcloror_,. una Conquistata dopo la niente altro che un poeta, allo stesso Liberata. Nella seconda ossen·a che anodo che un :poeta è sempre poeta di la poesia del dubbto è giunta a tal una moralità, sl.spacci anche per poeta punto di tetra -<llsperazione e di mal· maledetto e maledica la morale: I fiori vagHà teorica da essere radicalmente det male essendo poeticamente altret· ~~;~;se~ 3:fl:a;~e.a c~,3~~a~~t \Jr\\~~~ ~en~~ ~~~alfr~ei\ {~~: ediilv:;;;1{~ ~b~~ che più a,·eva amato e le Grandi-Teste- rappresemata diversamente. Il suo FI-OSce della nostra epoca•· e nsslcura vertice litico è e la freddezza della di a,·er « carnb!ato completamente me- massima» 11 suo poeta. ideale Corneil· todo • per cantare e l'espolr. l'es~ran- le che·eSéllta nella volontà la più alta cc, le calme, le bonheur, le de,·otr ». espressione umana e non si limita a In Pot!sles mantiene l'impegno con una ritrarre le passioni ma le riconduce a sincerità che, pur negli eccessi tropJ_>O una supe1iore regola etica. consequenziari e nelle intransigenze Giunto al sommo di tale volontari· troppo unllateran. non può essere po- smo ribadendo che lo scrittore invece sta tn dubbio- Intendiamo la sincerità che 'abbandonarsi allo sfogo del senti· pslcolostca. Quella -artistica, che fa tut· menti deve analizzarli per compren· t'\1no con la poeSia creata e con la derli e dominarli, 11 Lautréamont si verità pensata, è altra faccenda. schiera contro quella che sarà !'aspi· Lautréamont ,·a alla ricerca del prl· razi9ne fondamentale del surrealisti: ml principi.i e delle ultime certezze. « l'automatismo psichico puro» che as– dell'ordtne, del giusto. del buono. del slcurerebbe la trascr1z1one trresponsa· bello, con le mosse di un Ercole fu• bile, disarticolata e freudlannmente rentc che si accinge alle sue fatiche. meccanica del subcosciente. O\'e l'unico Deve ripulire le stalle di ,\ugla del ro- atto di volontà e di Intelligenza sta mantlcismo. tagliare le teste all'Idra nell'impedire che affiori mal qualcosa e.lei clecadenusmo, uccidere 11 cane a galla della coscienza. Egli ripudia r che latra davanti alln nera porta del· procedimcntl onirici della poesia: « Si l'irrnzlonalc. Premesso che In poesia sogna solo quando st dorme», nel sen· non è la tempesta ma un fiume !econ• so che quando si è svegli si rag\ona. do. che Il genio è salute suprema ed E. nnzichè cli « automatismo psichico». CQttllibrlo cli molteplici facoltà. lancia parla di e pensiero Incatenato• come ~ons~~~I, 1~t nCr;: 1 /a 1~~~. ~~~;:na\ ~lu~r~p~i~~~~~resslone poetica. Polo che rassomigliano al Corsaro. 1 Mefisto– fele, l Werther, 1 Don Gio,·annl. l Faust, gli "Jago» e giù giù fino al :\la· .nl.tù manichei biascicanti ce1Tello, al serpenti:. rospi e coccochi111egizi, al Prometei, al ntani, « tutta la serie fra– stornante del cl!HOl\ di cnrtone. Con la certe1.za cli vincerli afferro lo scu· dl.sclQdell'incllgnazione e della rifles– sione che giudica, e attendo questi mo· 1trt a pie' fermo come IJ loro previsto () Com'era giusto. l'opera creata con– tando più delle intenzioni su quella da creare. le Poesie hnnno ceduto, nel giudizio del critici, .'.Il Canti. Ma la loro spina non ha mai finito di pungere I surrealisti. Per togllersela, sono ricor· si a sottil!.. espedienti. Da Rémy de Gourmont a Valéry L.11·baudsi era par· Iato di follia. Soupnult fece un passo avanu accennando a una specie di pro- passato tn pro\·erblo. A rovescio: quc-lio va per assurdo. Infine si arrl\•ò a so- che credevamo un luogo comune fu stencre che U presunto ritorno di Lau• una profonda scoperta dcll'uofl10 cl'}e, trfamont alla ragione sa,rebbe, sotto a suo temJ)O,lo pensò. V.: e Se l'ordt· sotto, il più terribile e sconcertante ne domina nel genere umano, è una atwcco mal portato alla ragione. L:i prova che la r;igione e la virtù sono prova, ~cola. le più fortl ,; L.: e L'ordine domina Molte massime di Poésfes, come an- nel genere umano. La rag\one, Ja vlrtl). che un lettore distratto si avvede, sono non sono le più forti :t. La seconda plagt e contaminazioni da moralistt massima non ha senso contrarlo alla classici francesi, Pascal, Labruyère e prtma; semplicemente non ha senso sopratutto Vauvenargues vt sono sac• alcuno. cheggtatt con la sinistra e contraffatti , Connnut eh\ vuole qu~sto giuoco dt" con Ja destra. Secondo alcuni esegetl logtca sopra un gh1oco senza loglca– Lautrèamont ha voluto cosl dimostra- Si accoi:-geràche la demoniaca potenza re ~he le 'vefltà più accreditate del sovvertitrice di Lautréamont st riduce penSatorl più rtspettabUi possono es· ora a passare da una verttà a un'altra sere rovesciate, tnvertite. per ricavar- per tf principio che cli estremi s1 toc· ne una verità opposta e tuttavia egual• cano, ora a stabilire che se n nero mente valida. Insomma, per tagliar non è bianco neppure 11 bianco è nero, corto, la verltà sarebbC un gioco di ora a perdere Il Significato originano parole che, spostate. permutate, cap0- senza trovarne-uno nuovo, ora a cam– volte, rendono di volta In volta slgnl· blare non le Idee ma I sentlmentt e glt ficatl diversamente e Ulusoriameme umori t qualt mutano per loro natura veridici. Che valgono dunque le paro- da persona a persona e dl giorno In le? si domanda uno. Che è dunque Ja giorno. ora ad escogitare puerlll blz– Yerità? ripete un secondo. Le frasi zarle sul Il.po della m~sca che dlSCUI'9 sono della stessa pasta delfe idee as· ba le meditazioni dell uomo ribaltato Sicura un terzo:~ sufficiente g1'rare nell"uomo che disturba le medltrizlonl l'ordine delle parole per avere un sen- della mosca, ora a copiare le milsslme so Inverso e la nuova massima parterà altrui con qualche ntocco di parole una test111lon1anzaopposta alla prlmn quasi sempre In pe~g1o. I suol Inter– ma del pari pressante e pregnante. prcu avevano dato l al!nrmc. Sulla re– non essendo un'altra ma la stessa. Lau- dc di André Breton eravamo in attesa tréamont h« messo dentro II llnguag. di « una rlve1azione totale che sembra f~?ta~: 8 1nm;~~hl~a ~!~~!f1~al~ar~~~r;~~-~~lecrf «'l~ifi~~~ltjefi~'n~~~e :: p~~~ kanll:mo. Dopo di Jul oonclucle Jean re-Qulnt in Loutréamont et Dleu {prt· Paulhan. non c'è ptù bisogno di pen· ma Lautréamont. poi Dio) nveva sve– sare: , Bastano le frasi. un coJpo di lato che la rivolta del poeta culn~lna ~1;~c:_ di tempo In tempo le fa va· ~ia p~~i~a 0 'jia~!~~lc~ s!. 1 ~~~\~~ri n:!: Vale la pena dl esaminare qualche ~~fe~~c~lr;!o ill~as!~ g:~~"rt~ n~~~cilt~ esempio dl questo pensiero ridotto a del mtsterlost rap·poru tra le parole gioco di parole e mosse dl dita- Per e le idee. Quando, con l'animo sospe-– comodltà del lettore et basiamo sul 50 • aspettavamo n gran botto che do– confronti 5:ab!.lltt da Paul Eluard a veva buttare giù II castello cartesl.ano– pagg_ 393-9a delle Oeuvres complètes krinliano, e, gli occhi fissi al due testt, (G L M, 1938).. Vauvenargues: e La dt· cresceva l'ansia di veder brillare. in sp!razl~nc è 11 più ~ande del nostr~ tempo per meuerct tn salvo. la luce erior1 », Lautrèamont. « La disperazto nera della miccia tn mezzo alle perfide ne·è p più ptccolo,clet nostri errori». sillabe, ecco apparire. tra le nubi e 11 ~he e O cll terribile. Grande o piccola, tuoni surrealisti. la Gerusalemme dl 1 .... econdo I gusti, _ladisperazione resta una virgola, abbiamo eletto una vlr• rirre:en~~~n~~e u~ ;:1~:- ~~l~a 1~ r~J~~~~~bl~'d~:ni:'l~~.:~~~~~laa~~~ d~r;g,t~'l ~1 1 n~~ 1 ~:~~ ~P0:;~~~;: 0 :"i~~: preferito un'angelica et. da no, essendo una semplice parafrasi () limitativa. V.: e N'on si può essere giusti se non si è umani »; L.: e Si può essere giusti se non si è umani •– Qui la frase ~ capO\·olta ma ln verità rimane In p\e<li: sdoppiata, passa d.l un ordine all'altro di constcleraz\onl. Nel primo caso n1ol dire che la giu· sti:da esige la comprensionç umani!, nel secondo che la giustizia lmpone una. imP.lrztaHtà e impassibilità al e.Il sopra di ogni compassione o pietismo. V-: e Quando un pensiero cl si p?lf?sen– ta come una profonda scoperta, e noi cl prendiamo la pena di s,·uupparlo, tro,·lamo spesso che è una ,·erltà chi! con·e per le strade»; L.: e Quando un pensiero cl si presenta come una ve– rità che corre per le strade, e cl pren· diamo la pena di svilupparlo, troviamo che è una scoperta». E' la riprovn della stessa verità, a dritta e a ro.ve· scio. A dritta: quello che credevamo un nostro profondo pensiero era un pensiero trnnrnndato dall'antica sag• gcz.za e divenuto un luogo comune, Epptlre Poésles sono l'esemplilre del più. eccellente surreitl\sta. Si legge nel Manifesto del surrealismo 1924 che <'SSO sl propone di esprimere « l'attivi· tà del penstero, ciò che ()etta ll pen· siero, Indipendentemente da qualsiasi controllo esercitato dalla ragione•- I pensieri sopra c\tatt di Lautréamont furono dettali senza li controllo della ragione, alla quale pur voleva torna• re.. Jn quanto Il aveva già oontrollall la ragione di Vanvenargucs. Nel trava– so che L- ne faceva, essi conservano solo lo schema dell'a{ortsma, la forma letteraria della massima, o più esat• tamente la formula e n guscio. Ed è la sorte di quanti, volendo pensare sen· za ragionare, !('ggere nel subcosciente senza sottoporlo all'esame della co– scienza, pensano ciò che altri C(Ualche secolo prima. e magari se stessi quaP che giorno avanti,. h;;'lIJcnc o male ca• vato dalla ragione. A. PICCONE S'rELLA •

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