La Nuova Europa - anno II - n.12 - 25 marzo 1945

r -- 25marzol945 -------------- L .4 NUOVA EUROPA------------------ 3-- ' I e E T ·N I e I Q UANDO, alla fine del 1941. interro· su larga scala e liberato dei territori gavamo ognl ora Radio Londra, in Serbia. La fine del 1941 trovò par– anslosl per le speranze che et ac• tl~lani e c:ctnlci in guerra aperta fra cendeva la prima offensiva invernale di loro, e di qul alla collabol'azlone del russa, cl giungevano anche altre con· cetnlcì con l tedeschi 11 pa&<;o fu breve. fortanU notizie sul movimento dl rl· Come ciò ~ essere avvenuto rt· ,volta che comlnctava ad esplodere nel mane U punto plù ditticlle a compren• paesi occupatl d' Europa. Conoscem• dere; come deali uomini sortl volom.a· mo un nome - Mlhallovic - che ci rtaìnente tn armi per scacctam l'op· apparve l'alfiere dell'insurrezione dèg!l pressore dalla loro terra stano potuti oppressi; esaltammo i suol uomini - l finire ad alitarsi con lul, al solo fine ~t!'::ii - come i prin1'1volontart della di meg1to combattere det toro compa· Ma Col passare del tempo mano a ~~I ~~e~~i:~~-~l~~~~f~ <Il oppressione da parte del serbi sn tutte le altre nazronalilà, fino a che \'Oleva dire il ritorno alla organlZza· zione reazionaria e retriva della vec· chla Jugoslavia, anche tutti coloro che per moderazione o per insofferenza al· la prevalenza comunista o per libera· le conservatorismo stentavano ad ac– costarsi al movimento partigiano, non erano d'altra parte disposu ad appog. giarsi alla monarchia serba. Ma oggi r.he ll C-.overno Reale a tutto ciò ha ~!~~ n::~~~;:ni~t:~f' l=~~ che faceva tutt'uno dt monarchia, etni· cl. panserb!.smo e reazione, è da cre– dere che numeros~ for1..e polltlche po– tenzta1menr.r. Jtravitanu verso Tito, in quanto unica tendenza veramente an· tl(ascista e SChlettamente nazionale, glt verranno meno, perchè o«R1 essere contro d\ lui non significa plù necesse• riamente essere con il nemico. E' evidente dietro a tutto ciò rope,ra flne della diplomazia inglese. diffidente flno atr aperta ostilità, eome sempre, verso tutto ciò che sa dl troppo antl· fascista ed. 'è di colore troppo rosso– Imposs;lbilitata dall'evol\'ersi della si· tuaiione militare ln Jugoslavia a con· tlnuare ad avallare la mlstlficazlone del Governo jugoslavo di Londra. ha condizionato perb il riconOieimento e l'aiuto a Tito con t'aocettazl.one di un Patto di tregua che è per questi una vtttorla forma1e, ma un sostanziale regrMSo da una posizione di assoluto dom.tnlo del paese, raggiunto tn tre anni di guerra, e che lo obbliga a rlco– no..c;care nella monarchia serba una forza ancora viva, nonostante fosse stata sconfitta militarmente e annien· tata politicamente dalla collaborazione col nemico. Ma crediamo che nemmeno questa nuova politica an,gJo-serba avrà suc– cesso: Tito ha ancora in mano le carte mhtliorl per vincere la battaglia delta Costituente. I nazionalisti SE:Cbl e I rea• zton3rt dl tutta la Jugoslavia. anche sotto 11 crisma di una improvvisata consacrazione democrauca e fedenall• sta. nonostante l'appoggio dell'JnghU• terra, perderanno la battaa-lla PGlill~. come hanno perduto quella mllita('e l loro predecessori retnlcl, nonostante U glorl06o aspetto di liberatori e non.o– stante !"appoggio della Germania,,Una Inesorabile logica storica. piiY rorw dl ogni logica politica. ha portato 1 cetnl· cl e la vecch\;l Jugoolavia a fianco det fMClsmo. e 001 fasclSmo la vecchia Juaoslavta cadrà. Come- in Grecia, CQ– me in Italia, la politica del dQil,oi<> giuoco avrà prolungato la vlta Ian• guente della monarchia, ma non la salverà. • ' CLAUDIO SALMONI mano che le notizie sulla loita dei rt· tlva dei capl cetentcl deve eSSP.restata belll In Jugoslavia crescevano dl im· Ispirata da tre ordini di ragionamenti: portanza, le CoSe Si. fecero sempre più pruno. evitare un urto vlolenr.o con t complicate: conoscemmo un altro no- tedeschi, privo di possiblUtà di succes– me - Tito -. misterioso nel suo st.es - so P. causa certa di una reazione di.sa · so aspetto di nome da battaglia, et par- strosa per 11 paese; secQndo, svols:ere Jarono det suol uomini - 1 partlgta· coo.uinQue un'aa.ione che dAAAe soddi· ni - come dei veri ribelli jugostavt. a.fazione alla richiesta deUe popolazio– Apprendemmo Poi che Tito e Mthallo- nl serbe.di Impugnare Je arrul per la vie, lungi dal collaborare per la lotta propna Qlft'SU, evitando che fossero at· comune. st facevano invece una ruer- tratte da altri movtmenU. e al tempo ra spietata e vedemmo che mentre la ste&<iO aveSie larga rlsonan«a fra le Na· stella di Tito cresceva, quella dl Ml· zionl Unite; terzo. stroncare a tutu l hai.lovlc calava, fino a •che giunse. col· costì, e questo appariva possibile. la po di grazia alle nostre PoSSi.bllità <ii ,aorgente marea panigiana, ,per ellmi• comprenstone. la definltlva sconfesslo- nare li nemico interno più pericoloso. ne dl Mlhallovic, d\chiarato collabora· Ma gli uomini? TutU sono concordi'"'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'"""""'"""""'""'""'""',,.;"""' tore del tedeschi e crlminale di guerra~ nell'affermare- che l éelnlci odiano as· In epoca abbastanza recente sono sal di plù i tedeschi che non l parti·· stato a luni:to ln Jugoslavia fra I par- i;cìanl o gli ... tessi ustascla: come si so• À L LÀ VIGILIA DI SAIV FRANçISCO - Ugianl dl Tito ed ho cercato, sta là cho no potuti Jasctar trascinare a combat ~~ se::i~nt~ 1 1:~fr 1 it'o~clf•~~~~n~u~ ~~:t!? vantaggio del loro nemico Dtù :~,~~~t~zi:n~ud:~e~l~:~L 1 ~in ~~~ Sembra quasi lnveroslmlle che si sia pleta, che anzi dubito dl arrivarvi mal: ~t~f ~f;,r!r:edf :~~:~e~~-~~~ ~ozi~~~~·!fu~i~~~ie~~:~~~ l~~lra7o li principio «·sta ,alla. Russia e all'In· iPotesl alla stregua di dati di fatto. Più fa~~teèr: 11 ~;~~1:e iut1:~i~~ {~t!~o~tl ?;:r:uesto non credo sia ogf:i possih\lP partigianL anche mettendoci a ttaocu Il nocciolo della questione è nel fon· dei tedeschl •• o peggio ancora l'altro damentl Politici dei-due movimenu di ~~~~~C:~~O:s!t!t f~eta~:~~l~~i>~~ rt:::~is~i j~~~l:v~rr~~~:~ ~r c~~-- sono queste le basi della propaganda si.deran agli estremi opposti .nella to· cetnica, che ha avuto notevble succes· pogratìa pol\Uca del paese. I cetnlci st so se si pensa che non vi è zona della battono per la Jugoslavia anteguerra. Jugoslavia dove vivano del serbi che sono i prosecutori del reazionarismo non abbia forti nuclei cetntcl .. Odi! di panserbo, del cenLrallsmo belgradese ~!~f:m~n~;N!1:F~,~~rec:,~~~e·u~~ ~: ;~:;~I~~:;~~~ ~~f~sl~~~~o~~: pretesa minacela antirell.Riosa comuni- bla. sono l militaristi ed l nazionallsU sta .. e soprattutto l'ignoranza, la stra· ortodossi che hanno sempre considera· ~~~~~:r:e:~~ol~~~~~v~rtg~~~tac nt~ to croau e sloveni e musulmani come 5010 polltica, ma àddlrittura soc\al\!; minoranze da tenere saldamente sotto queste sono le ragioni per cul Potè ~~t~w~ ~~:~~r~a l:~:C~ufc!~~ov~~ perseguire l suol scopt la cricca dei totalmente nuova. veramente democra· militari dl Belgrado. tica, vigorosamente progressista, orga· E la parte più singolare In tutta la nizzata su bas\ federali. che assicurino questione la recitò fino a J>OCO tempo il più amoto rispetto dl tutti l dirittl fa U Governo Jugoslavo rifugiatosi a del vari gruppi etnici: sono. se non ad• Londra. 11 • Uberatore • Mlhallovlc fu diritLura un movimento comuniSta, un nominato Ministro della Guerra ed ele– movimento guidato dal Partito comu- vato al più alti gradi; 1 cetnlcl furono nist.a: ( primi gravitano verso l'IIU{hll· considerati come l'Esercito comba:teu· terra, per allearw.e tradlzlonall e per te tn Patrta ed a loro la propaganda istl'nto dl conservazione; i secondi attribui tutta la gloria delraver creato guardano allA. Russia come grande ma· In Jugoslavia una situazione sempre dre de{ popoli slavi. e irUlda alla rivo- più grave per gli occut)Atorl. Asststeni· luzi.one proletaria. mo cosi all'assurdo più incredibile: li · Cetnlcl e partigiani comlnctarono ad ~r~;~;foco~~~~,;;,a~o~~nl~, 1 •~e~~ ~n~;r;f R:ft~tf°~!f 1 ~~~~a~~: co delle Naztont Unite, si appropria slavo sconfitto. i secondi ad opera del della gloria dl successi conseguiti dai Partito éomuniSta, glà attrezzato e nemici di quelle truppe, combattendo provato dall'attività clandestina di mol· anche contro dl esse. u anni, ed Incitato da Mosca, entrata Una sola cosa non fu prevlSta ln allora In a:uerra contro la Germania. questa colossale misUflcazlone: le vit• I massacrt che gli ustasct.a di Pavelic tori.e dei parttgtani. Questi, combatteu· Intrapresero subito dopO la loro asce- do contro tuttl, tedeschi e italiani, un· sa al Volere contro le PoPolazlonl ser- gheresi e bulgari, ustascia e cetnici, pre– be in <.;roazla ed ln Bosnia, fecero ac- dlcando un verbo di solldarletà nazlo– correre sotto le bandiere di MihaUovic nale. sollevando col fuoco del loro en· una eran massa dl contadini serbi, tuslasmo e del loro valore una regionl! ment.f'e t comuniStl, àgitando l& ban· dietro l'altra, conquiStando l giovani diera del rinnovamento e della frate-l· con la promessa di una nuova e libera Lanza dei popoli jugoslavi, raecoglteva- patria, divènnero la vera e~pressiOne Ìl.o uomini ln tutto Il paese. fra gli ln· d~l popolo jugoslavo; liberando sempre soddisfalli del vecchio reglme e fra oo- Plù larghi territori, lnHlggendo al ne– loro che inorridivano davanU alle atro· mlco colpi sempre più. gravi, finirono cità del maasac1·1 fratricidi. con l'imporsi anche a chl non voleva I partigiani ,ostengono che Mihatlo- vedere come un fattore militare di pri· vie ed t capi cetnlol, pure contrarla· marta importanza. E La nttstlfir..aztonP. mente alla volontà del loro uomini. crollò. trascinando in irreparabile cadu– non ebbero mai seria lntenziOne dl ta quei priml eeroi deUa liberazione» combattere contro i tedéschl. reputan• jugoslava. .do inut,lle la lotta e foriera solo dl gra· Ma i cetnlcl non hanno perduto an· ~l9C~r~r:ebr~o 1 ~,~~la;:~u~~~t ~~~~ ~ 0 s~~t d:a c~lt~:A~m~lfi~~~~d!: di mantenersi c0n essi in buoni, sep- elsa sui campi insangutnatl delle re– pur nasco.su rapporti, glovandOSi delle gioni jugoslave. La !Jattaglla politica è forze raccolte come arma per trattali.- appena incominciata. ve tnvccè che come arma di guerra. Il Governo Reale Jugoslavo dl Lon· 'À. conferma di ciò vl è l'Insediamento dra, Sl)lnto evidentemente dagli ingle– a Belgrado, da parte dei tedeschi. so· si, d~ise un anno fa, Insieme al rtco• pra lo stesso Ljotic, capo del pochtssl· noscime11to di Tito e del partlg'iani ed :mi. nazi.SU serbi, del gen. Nedic. uno atla sconre.s:stone <Il Mihallovtc. di ac· strano QuiSUng che pur servendo aper- costarsi anche politicamente alle nuo– ta.mente il nèmico, non nascose mal la ve correnU del pa~. appoggiandone 1 sua fedeltà a Ré Pietro. dr cui teneva la rtorganlzzazlone su basl federaliStl· nel suo studio un ritratto accanto a che e democrallcamente progressive. li quello dl Hitler. uomo ln sostan2a del· patto che ne segui fra Subaslc e Tito :Je stesse origini e della stessa corren· fu certo apparentemente un grahde / l!nre~~~C~igl ! 1 1\~~~;t~red~~~infe~~~~- :~~~! ~fm~u~~:~~~:~~~~I: t~iftcf:: Ed infatti Mlhallovlc indiriz?.ò pre- le da parte del Governi delle Nazioni valentemente le sue for7.e. ansiose di Unite. Ma In fatto di politica Interna battersi, contro gU ustascia in Bosnia rappresenta un pericolo per i partigta• ed in Erzegovina. rifiutando. anzi tra· nl. Fino a che 11 Governo Reale era ·dendo, secondo• la versione parti~lana, visto nel paese come protctto're di tra· un accordo propost.ogll da Tito. che a- ditorl e dl collaborazionisti, fino a.che .veva già iniziato la sua azione armata è'sso era l'espressione di una JXilitica N E U T R A L I T ~~ DELLA TURCHIA A LLA vigilia della seoonda campa· mediterranea, nella· convinzione che l gna estiva di Rt•ssia, quando gli piani di accerchiamento della Ge-nna– esercttt tedeschi si •predlspòneva• nla e dell'Italia fasci.sta, - a Qticst.a. no all'estremo balzo che doveva con· u!Uma si erano attribuite In passato durll alle 1,end\ci del Caucaso, ll Pre- ml.re sulla Anatolia,,- pot.ee.sero.csat. .... sidente della repubblica turca, Ismet rere agevolmente attuati <.'Oll l'adool.o-. Inònu. affermò che se fosse riuScito a ne SO\•lelica. Essa sottovalutò le dif(ì.•, mantenere li sud PoPolo al di fuotl_del· denze ancora persistenti nei rapl)Ol"tl la guerra. avrebbe reso alla Turchia tra democrazìe oecidenta:i ed U.R.S.S.. un servizio parl a quelli ·resi da Ata- e Quindi credette attì..1abile il ptan!') turk. Nel momento In cui Il conflitto preventivo che avrebbe potuto ridi1rre europeo volge all'epilogo, dobbiamo ri·. a ragione li dinamismo guerriero de(. conoscere 'pieno successo a tale obietti• Relch hitleriano. , ,, vo della polltica turca. che ha saputo Si comprende quindi come la Tur– magl.stralmente navigare nelle acque chla accettasse prontamente le respon~ P'ù torbide, ma non sapremmo dire se il sabllltà che implicavano il suo lnt.er – suo flnaie schieramento nel ranghi dei vento nel caso che Il :\fed1t,rraneo dl· vlncttorì. intervenuto qurtndo ormai la venis.se teatro di un'aggressione con." r-ene-z1.a· della sconfitta Incombe sul tro la Francia e la Gran Bretagna e Reich hitleriano, potrà coronare la J» che le due grandi Potenze fossero ooln· litica di guerra con un pari successo volte ln un conflitto in dipendenza del– nella battaglia della pace. le garanzie offerte alla Grecia ed alla Esemi>to mirabile di abilltà,dlploma· Romania. Anche se l'atto fonnale che UC3, la pollllca est~ra turca è rlmast<'I sanzionò tali im~nl fl.i stipulalo ~ fondamentalmente vittima di due er· Po lo scoppio delle ostllltà nell'Europà ronee valutazioni nella detem1lnazto- continentale ed il falllmento del ne· ne dei suoi osclllantl atteggiamenti: nel gozlatl anglo-franco-sovietici. il tratta· ~ delle vicende che da Monaco pre- to di• mutua assistenza anglo·(ranco– cipitarono rapidamente verso la guer· turoo di Ankara del 19 ottobre rnl<J, ra. la Turchia credette che fosse {)OSSI· era Il risultalo di precedenti im}>esnl. bile impedire li conftitto isolando la assunU nella speranza di una concor– Gen11ania nazista nell'accerchlitmento. danza tra democrazie d'occidente e All'imminenza delrurto tra tedeschi e Unione sovieUca; delusa tale speran– sovletici.. dubitb Invece delle l)OSSiblli- za, diveniva esso stesso. nella Inter tà di resistenza d~lle forze russe e pro- prelazione turca, uno strumento che cedette in conseguenza ,frettolosamente poteva conf!ibulrc a rialfacd.are le fila ad u-na temporanea revisione del suo tra anglo·francesi ~ sovietici, spenate atteggiamento, per àlllnearsi con una dal patto di non aggressione Ml890-te· ev·entuale vittoria tedesca contro la desco dell'agosto precedente. La ..Tur• Unione sovietica. chla non esitò infatti a tentare la rt'.. A Questi due errori di vatu1azlon~ costruzione del ponte che avrebbe do– sono connessi due fondamentali atti vuto J)Oggiare saldamente SURll Stret· coniradittorl della politica turca net ti: si dichiarò alleata delle democrazie confronti. della guetT"d: li trattato. \tl oc-cldentall e nel tempo ste'sso med\atrt· mutua assistenza concluso ad Ankara oe per un riavvicinamento anglo-(ran· Il 19 ()(.tobre 1039 con la Gran Breta· co-ruuo, riuscendo innanzi tutto aspo– gna e la Francia, epilogo fom1ale della gliare li patto di Ankara da ogni ten· !>recedente adesione turca alla Polit\ca denzialc ostilità antisovietica. almeno ~~~rl~n~~~rar~~~~~l li p:::~. per quanto concerneva I suoi impegni. tato di amicizia concluso con li Retch ~~ 1 ~~~n~o~~f~iat;~~l=f=iigg: d~1:, H 18 g{ugno 19-U, alla vigilia Jmmedla· l'U.R.S.S., peccando di unilateralità net ~A:i1 1 1,tJii~~a~~~~i~~i guerTa tede- trasferirsi nell'atmosfera di guerra con Garantire i Balcani dalla violenta ln· la dichiarazione di non belligeranza • ftuenza del!' Asse significava por la quando Mosca manteneva li suo riser– Turchia salvaguardare i suot :vltall in· bo dl fronte al conflitto europeo: la teresei. mediterranei Imperniati sugl\ Turchia si era abbandooota lungo la St1"elti, per I quali I paesi della vicina china che poteva presto condurla. ar .. penieola e del basso Danubio eran di• fuoco in momenti in cu1 la Russia, an· venull nona dl slcureua • sens.lblllssl· cora e..~ranea al conf1itto, tendeva sò-– ma. Ad oriente degli StretU. Ataturk pratuuo a rafforzare la pr()l)ria stcu· aveva condotto fin dat priml anni del· rezza sul confini occidentali; la non la Reoubbllca una politica con~ol'dan- belligeranza turca. che presto avrebt,e te con l'Unione sovteUca, con Ja quale potutp divenir bell\gera111.a 1n c.1.00dt nutriva In comune l 'dnteres.se di raff'or- intervento italiano. costituiva una falla zare gli Stretti ed impedire che essi nel rafl'orzamento preventivo della si• dtvcntssero basi dl operazionl contro curczT.a sovietica alle Porte del Mar le sponde del }.far Nero. Nero; per la prima volta, veniva sve- La com•em;;\one di Mont.rcux aveva lata l'estrema delicatezza della J)OSl• concluso felicemente t.ale tendenza. co- zione turca. costretta a costruire e mune ali'U.R.S.S. e alla Turchia. Du· mantenere l'quilibrlo negli Stretti tra rantc la criSi 1>rccedente lo scopDJOdel· pollt~a occidentale ed orientale. la guerra, la Turchia tentò la slntesi Il pericolo che tale equilibrio ))l"OV• delle proorie preoccupazioni conver- visorlo potesse \nfrangersi consigliò genti sugli StretU dal Mar Nero, dai pertanto alla Turchia un graduale 11· Balcani e dal Meditenraneo entro i piegamento dalle troppo esposte PoSl" quadri della poJltlca delle democrazie ztonl raggiunte· col patto di. Ankara: occidentali, accettando <il divenire li dalla non beUigeranza dichiarata da pernio dell'organizzazione di sicurezza Saragloglu nel febbraio 1940, in occa·

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