La Nuova Europa - anno II - n.8 - 25 febbraio 1945

T -- 25 fcbbr. 1945 -----------=----- LA Nll O V A EU li OPA------------------ 5 -- P- RECO chi si accinge a leggere questo articolo, di rileggersi pri– ma dieci pagine del Gulcclardirli. Si intitolano: ltelazion.c della di/esCI di t:~~n;aLa~~- nr e;~111; Jf c~f 1 L~!: scro origine, se Qualcuno non lo ri- t~~;'~)~til~1:ei\etfi1 s~W~lc " ~:~;~i~~ APOLOGO SUL GUICCIARDINI nel XIV libro della grande Storia, con più ponderatezza di giudizio sebl>cne forse con minore vlvac!tà d'a1·te sem– bra caicare la mano proprio Il d0ve la ~sp,,2rlen7.aera riuscila contrarla alle previsioni. ~crivc che sul popolo, nel «casi !nopìnatl e llet·lcolosl. non si può per la natura della moltltudlne iare saldo fondamento•· 1 tt 1 l~~\~a.c~~a~~.lac~1ed!\l'~~~~b!tt~:t motivi, estemporanea fino al capriccio, l'altra parte, toccò al Gulcciarditll dl ma tenuta ferma sul telaio del suoi cal– chludcrsi a Parma Quando 1 franèesi. coli, annodandone e sclogllcndone a sua ,morto Leone x, mossero insieme al discrezione le fila, per contemplarla in vene~iant contro la città i>er toglierla atto di diventare, innanzi a lui, pro· agli fspano-Ponltfici. La sua situazione dotta da lui, trama di vita, disegno sto· 01marve subito difficile. Aveva meno rico. · c;Jlmlllç fanti, non artiglieria, non de- DI rado, o ml sbaglto, fare la Storia e 11ari 1,er J>alt'are il soldo, scarsa polve· sc.rtvcre J.a .(oto11a colncJsero cosl bene re, e un lato delle mura rotto, Gli aiu· da poter osservare sul vwo, parola per t.i s\•izzcrl non venivano, il conclave ti· parola, la conversione del vero col fat· rava in lungo, gli alleati oziavano. Cin: to. C'è nell'agire del Gulcclardlni, già quenllla hemici dettero asco\tO a Fede· il distacco contemplf!Uvo e Ja slcurez- l ~~:1 d:11:-;;~~:.~1~ 1~ pt;:;:1a.~~ ~ ~ ~ ~ ~i ~;!r;\~~~;f, 1 ~I~t ~~~J::?~/!\t~f~~j sceva meglio del Nostro, govemtttore suo lento, fitto e cOmprenslvo sguardo da ire giorni. Il suo con"Sigllofu che il capace di sostenere uenza turbarsi ti Guicciardlni, uomo non <li guerra, tn flusso della vita: li dominio mentale mez1.o a un I>OJ>Olo inerme e malfido, della realtà tutta intera, qualunque ne con la sede papale vacante. senza alcu· sta la luutudlne e ti peso; l'anal!Sl at· tutta senuta come un fatto Òi ragione Uomo delle eccezioni. anzlch~ ddlc e una pratica di R'entlluominl: «Spinse regole, qui il Gulcclardinl fissa una re– el signor Fcdertgo la cavalleria sua al gola Inserendola !n un racconto storl· bastione ... e qui{·i fu cominciato un l>nl· co che è tutta un'eccezione. Ma. acuUs· vo ass:,lto •. çon gli anni, il suo ritmo simo analizzatore di stati d'animo Indi. d'uomo e dl scrittore diverrà più circo· vlduali e colletivi. non si lascia sfug– spetto e complesso, ma anche più dr- glre il nodo psicologico della vicenda. convoluto, più tetro, Qui è il Gulcclar- Cioè come mal i cittadini. che st erano <lini giovane, sebbene già al culmine rintanati nelle case. J>Oisalgono sulle nel manc;;gto degll affari, che non ha mura in massa, uomtn1 donne religiosi. ancora subito delusioni. A Parma sulla Quando vedono « succedere la difesa re-. SUA tesla, non sta li ctclo alto e luttuo- llcemente •· La spiegazione sla nell'a· so della storia d'Italia, nè l'aria sottile ver 1>0tuto.~r intuito del Gulcclardi• e triste del Ricordi. Una tem))crata ni o J>er1n·omzlncongiuntura di eventi•. brezza di slovcntiì o dt precoce maturl· prendere le armi ptoprio al momento là, tutta In favore, gQ(le_ ad ammucchia- giusto, !'Jèprima nè dopo che gl! crot. re le nubl perchè la sua virtù. cl soffi ci furori del popolo toccaS6cro. sponta·. sopra a dls1>erder1e. ncamente, 11 limite che li fa trabboc– care nell'azione. E fu quando. apparsi. gli avidi e acri v!sl degli assedlanU sul• rorlo '!1ellacittà da lll('ttere a saçco, lo esempio del soldati fece capire a tutti che star çhiusi nelle prqprle case era li modo p!tl sicuro per pcl'dcrc le case D fl:rf~~ar~v~~lr~\:· 1 d~7e~~~ 1~~~;~ ~~~ 3i~~~~~~~c~~gocnoom~ ! ~~~: Ora SI porti l'attenzione su un pun- onorevo1q1cnte, Io avrebbe fatto, piut· chè accadono. in Q.uelmomento e a quel to: la scarsa fiducia del Gulcclardlnt tosto di esporsi a inutili rLschl. Invece modo, sul vario tntrlgo di tnteressf e nel popolo e la parte avuta dal popolo ~oscrittore (ma allora egli a tutto aspi· passioni, sotto·la·splnta delle clrcostan· tn questa occas-Ione. Egli comincta col rava tranne che alla letteratura, e poi ze, con l'esatto conto delle probabilità, convocarlo, fingendo dt volergli-rlare le sempre scrisse per restare inedito) agl non omettendo li caso che può pertur- armi, non per l 'as.se ~namento che fac• al contrarlo. Al contrario, circa l'inte· bario. Come c'è. nel suo scrivere, ti ri· eia sul suo concorso, ma a titolo di stra· ~:~;/~:~~~·o al~~l~ùd~~tf~ ::~~r. l~~f~~-d~~ !~~~ dfu;~o~\: g'~id::c~ ~t!cr~:iadi~~ ~fs;~~fn g~~e~,l~adlr'e~~ c1'1{1rc che era l'onestà sopra l'utlle e cend& verificata a distanza di tempo. e dllnque t1 nemico non co11U sugli un più segreto stimolo che lo sptogeva sulla carta. Quasi per una riprova su· eventuali dissensi e disordini tra gll a stare in faccende grandi, a tmporsi peri.ore e definitiva, svolgendo all'in- assediati. Poi, considerando lo scarso nel trattar negozi. 1>erprocurarsi u pia- verso la tessitura, dal presente al J)as• numero del soldati, distrlbulsce eR'etU· cere di dire, come disse: «doppo 10 sato. Capire la realtà per dominarla, vamente le picche al popolo, non sen· aiuto di Dlo, la città fu conservata alla ed esorimerla in Q.Uell'aUo dl compren- 7 ,a riserve sulla sua Instabilità e lntem• Chiesa per opera rq_la•:sebbene J>OOO, sione dominatrice. ti patcuco cl( chi n· peranza. Alle quali subito agkiunire al· anzi nulla. gli Importasse 1•,ntegrltà di vive le azioni compiute e la calma di. trl clcmcnt4..negativi forniti dal fatu: quello Stato e molto, anzi tutto. ottener• chi giUdica 1 fatti accaduti sl acx:orda- • come accade In uno popolo imbelle e ne lui li merito. Insomma un-parttcu. no nella sfera di un'tntelllgenza- tutta Umido, a ogni piccolo ·strepito sl fare– lare che, se il De Sanctls non fosse sta· spiegata che porta Il ragionamento al• va tumulto•· sebbene riconosca: « cU.· to troppo severo avrebbe vtsto co:nci· la concretezza delle cose e le c:ose alla mostrare lo dl non temere dava ardire dere spesso con l'universale, con la mo- chiarezza del ragionamento, assat alla molUtudlne •· Sulle prime ralità concreta. o almeno con la realtà Queste doU, 1>ale8ltn ogni opera del sembra che eglt abbia ragione di dlfft• storica. Gutcciardlnt, nelle pa111neche dico darP. se bastano le notizie allarmlstlchc Ebbe partita Vinta. Solo, contro n pa- hanno un tono più alacre. li successo Introdotte dal contado a cambiare l'o– rere deirU altri, con i mercenari che personale della giornata dà allo scritto- p\ntone dt tutu, reclamando la resa. A volevano passare al campo avverso per re un plgHo tra d1 ttducta e dl baldan un certo momento i soldati temono ad· ~tfta1:i~f $~~ 5J.tft! rilt~~r~, ~ :u :eft~\~f~~l~:~~~~~~fi~~n~~~~~h~i s~~ ~.~\~u~~l~~ta alle ~alle di una .Ii· anziani del Consislio e t magtstraU molo umoresco. SI veda la risposta al Ma, intrapresa fa battag1ia, quando U della comunità che esigevano la resa ctrombetta • presentatosi a chiedergli pericolo tanto temuto pib. incombe, la ad ogni costo per evitare il saccheggio la città tn nome del re di Francia, con gente, poco per volta. corre sulle mura e le taglie del rtscatto. convinto egli cut rtsolve la Questione di guerra e per dare addosso agli assalitori: « E stesso di non poter ricevere rinforzi, pace In un ironico scambio di cortesie'. quatlto plil el combattere andava 1n lun. rifiutò dl capitolare. Quando i nemici I contrasti con gli anziani, t moti. ri· go. tanto plù quelli ,della terra piglia• tentarono di «pigliare con le scale a Qelli dP.isoldati, le Jnsidte del disfatti· vnno vigore e concorrevano più grossi battaglla di mano• Ja città, vennero re· su, le minacce nemiche, le dtrftcollà In· alla muraglia: In modo che tn ultimo vi s1>.iotLScoraggiati. tolsero l'a8Sedlo e calzanti senza sorprenderlo, g». procu· ,erano !risino alle donne a portare botte 1·1J>asstu·ono di là dal Po. rano un'eccltazlone e Quasi allegria nel e sassi e vetto,•oglla p('r rinfrescare chi Fu, credo, la pili completa g,iornata destrei'giarst in tanta dtstretta che si combatteva. ed .1ltre cose necessarie•· d'uomo che ti Guicciardlnl abbia v\s• tradUCe in lucentezza di riflessione. in Alia fine la discordia passa tn campo suto. La più di suo gusto: folta di cast impeto di, raDpresentaz\one. Fellcl le avverso e Federico viene aspramente tmprevlsti e di mutazioni improt·vise entrature di un episodio nell'altro co- rimproverato di aver persuaso I fran• tait da mettere a prova la« persona pie- me se. i.m·ece di com1>licarela sltuazto• ccsl all'!mpN!sa «sotto vana opinione na di animo e di esperienza • che vo· ne, n·e assecondassero l'esito gtà pre- che li popolo non plglterebbe l'arme •· teva essere; con le vicende che fanno disJ>OSto:«In Questi ragionamenti. in In verità lo stesso Guicciardlnl aveva dramma intorno ai contrastanti carat· queste altercazioni. fu sentito un Uro un'opinione analoga. Nè si cura di na· terl, e I caratteri mossi da fprtulll wno- di artiglieria ... • Ampi e scrcnl gli eSOr- sconderta nel ricostruir.e. dopo li ravo- 1·1, e gli umori scompigliati dàl giuoco di: « Bra già Hdl alto ...•· Eleganti, gar· rcvole esito, la vicenda della sua difesa della fortuna; aceidentalc in apparenza bate anche nei riguardi del nemico, le di Parma. Anzi, anche a distanza di pa. e1>purc IOS'icanella catena dei· riposti riprese da epica minore, in una guerra rccchl anni, ritornando su quel fatti e se stessi. - Chi un giorno. Italiano o straniero. vorrà esprimere un giudizio sul com· portamento di questo stesso popolo. al tempo d'oggi,' nella sua guerra d1 ltbe• razione. dovrà .considerare se le armf gll siano sta~ date al momento gtusto. Ptuttosto che accusarlo di Qualche re- - nltenza. in.alCJ,me province. nel rlspon· ~:~à a3~~J;:st~ ~~~~ ~1i°~:•n c:i~: no stati lmpartltl tn ritardo, quando ta migliore disposlzion~ pslcologtca are. va ceduto alla sfiducia e allo smarrt· mento. Tanto vero che se qualcuno, a sud. non ha •risposto al richiamo, molU a nord hanno rlSPosto senza essere chla• maH, In condiz:onl estremamente più disperate, con gli avidi e acrt e feroci vlst del nemici non pure sulk! mura della città ma dentro le case. E quale sarebbe stato Il momento psicologica• mente giusto? Quello che segue éU luo-, go in luogo. U rtt!ro delle trupi,e tede. sche: quando l superstiti degU eccidi. con l partiglant In testa. chiedono di restituire H. colpo a sangue caldo. Un anno fa, ché.si combatteva anco· ra In Abruzzo. lungo ti Sangro, ml toc. cò di assistere alla fine di dleclne di vll– Iaggl che t ted('schl condannavano via via a morte. con glt editti deUa 'terra· bruciata, pr1ma di cederli agll anglo amerlcani. Sulla hevc. tn mezzo al ven" to gelido degli a1tlptanl. torme di dere• lltti cacciati dalle abttazlonl. spogli,' stanchi. in .cerca di una grotta o di nn fienile dove ripar::trsl. si voltavano a guardare gli Incendi sugll ult1m1 restt delle l~ro case. Uomini di ogni età. iu· vece dl essere avviali n('8H accantona. menu del profughi In Puclia. volevano tornare indietro per accoppare i tcdc– scht. Circa ottocento. dono un mese di insistenze. ottennero <.!,I armarsi ana p O S T [ L LA !WI':,i:"de~1/•J~~g:,ar~'.c'):lfà, d~~· AI,~ ~ appena ·intercede fra l,e due opere; ma Blnni poteva scegliere anche più ·ele• ganti rarrro·nt,l: perchè li .-primo canto di Maldoror è del '68 e la Salson e-n en· fcr del '73, s!cchè l'lmper.meabllità del· la cultura Italiana alle nuove correnti. lh attesa che il Rimbaud di Soffici la riscattasse. risulta ancht. più ost!nata• mente protratta. Ma b:Sogna pur chte· CARDUCCI meglio e dettero man forte ne1 riJW gliare al nemico le milccrlc d! altri vii' restò d'Europa, Italia compresa. E la laggi. Non s1 fermarono a j)t~ngt!re sul. Francia dell'Ottocento. la Francia di le rovirl('. Continuarono ad andare a– Hui;to (chi ll più. grande poeta fl'ancc- vanti. Ora st trovanò sul fronte de11a se der soc-010? si ha la l'lsposta moder· Rtm1agna ·e ogni ·tanto l g!ornall ne namehte autorevole e arguta. « Hugo, parlano. Sono I a:patrlott della MaJeHa-. t:f: ~· H~~Ji:r(~o:hée1::~~e Je~ av~;,~~~ur!iYo\::1~f!~.1~~!~ 1 f~~~ . , eMALLARME L·~~ 0:~~~:Er~? :~n?UJ~et«:~ ~~~i~ ~~t,?i~~tair~~ 0 ~eetl~ondae~~n~~: art!colo i:.ul • Nazionalismo lette stra cultura. quaie fosse nel medeSimo rario )I (N,uova Europa, 11 febbraio), periodo la péhncablHtà a quelle nuove 11etquale articolo, fra altri scogll, urto correnti della cultura francese. Basta J.tt d ove è detto che in Italia nella se· porsi li quesito. 1,erchè la rlsposQ! bai· concia metà dell'Ottocento «prevale dt zl éla sè In tutta evidenza. U mio vec· nuovo un nazionalismo borioso. appog· chlo Lanson, ottava ed!zlonc riveduta. glato 'Bui passato, estremamente rçtorl· è del 1903, ma fino a tutto tl 1900 è co, che pare quasi dover divent.are la aggiornaUsstmo plù che da un manua• più tipica sorgente di espressione poe· le e da un unlversltarlo- come Lanson tica..,.nell'llalia carducclana. E non è fosse lecito attendersi. Nè sl tratta di sen~ significato che. mentre nel 1877 un aggiornamento solo bibllogr:a_fico: lo -escono le Odi barbare, un anno prima sforzo di aderire alla poesia élel con• era uscito l'Après midi d'·un faune, uno ~mporanel, al gusto nuovo del slmbo· dei testi della nuova paesla europea, l~o, è notevole: Hem'i de Régnler, tlel 1,uovo gusto slmbollsta che agirà Moreas, Rodenbach, Verhaeren, Samaln, 1 tra noi solo all'lnlz!o del nostro secolo, Vjélé Grlffin sono già tutti registrati e I quando una nuova ondata euro1JiCa dal· IOQati. Ma nelle 1111 pag[ne .del volu– la Voce tn poi vinse le reslstenzc del me è irreperibile Il nome ,.dl Lautréa· '~~:z~~~~al!~t:n!~tg~~l n~~~~ ~~~~~ ~or:• u;aQ~~i\~1:! ~;~~~d at~aa~tw~~ nostra lett-?ratura contempor;mea •· In grafia di Verlaine, e se dt Mallarmé è l cauda vencnum: c'è chi pensa con. fon· riconoocluto U presUglo e l'!nflusso ('· ~uate ragioni che Ja schiumosa ondata sercltato «par·sa· conversatton. paratt· (Iella Voce sia sopravvenuta sulla cul· U, exqulSe •• li giiudlzio su di lu.i: poe wra !taliana, quando questa già era ta, è perentorio: « un artiste incom· S'utdata e sorretta dal Croce· su d'un plet, inférieur, Qui n'est pas arrivé à plano euro1>co.e che In ispecie u mo· s'expr'Jner :i. Si potrebbe continuare a mento della Voce,. nonostante partlco· sazietà. ma sarebbe per l'appunto· una Jlari benemerenze, sostanztalmeo.te J>er.· didascalica cleme!1t.are. • 1:enga alla stona o p:-eistorla. del f;1sc} i~llarrné, · Rimbaud, Lautréarnont smo !tallano pc.r un suo positivo ap• s'impon~ono ·nel nostl'o, non nel lorò r ru;t~ i 11 n~ 1 6~tr.1 Ma~ 1 )'ii6~~~~1-~I~~.~ti~ i :~ fi1 ~lS:al)r':~ gi;;g;m~1e, ~~'!f~!i '. . ' . . - 1' ..... , 1893), di Zola e del naturalismo è una ti da parte. La neve di un secondo In· Francia della quale l'Italla carduccla· vcrno è ca<luta sulla loro 'mlSCrla. L'e. na fu prontissima sempre nvn solo a sasperazlone che li spingeva a rincor– riscntlrc liberamente l'lnflusso. ma a rere chi aveva dato fuoco alle loro ca– r~con05<'Creancl~ con una superiore se e ucciso i familiari~ si è mutata tn franchezza 1l ìnagìstero. Che poi tn· fitta. Immobile disperazione. Non veri• ~ue}~antfr~~~~t~nd<f~~~ci~u~~:P:~~ra~ ftrour~a!~~r~o d?,~tc~~· g1~~ 1 ;~doco~~ f;~an~~v~1f'~~1· i~t~is~tt°~ 1/~~1E~~~ ~~;~~ 1 Cec:ee 1 1·= 0 re d:~;o~~fu° èo;:;~: francese dell'Ottocento fu quel che nel tevole. ~ J,l!nasctmento la Italiana, con un rap, A. PICCONE STELLA. · porto analogo fra letteratura e aru fl· gur:aUve. CQnuna altrettanta pienezza cH civiltà nuova nell'Europa e nel mondo. L'lt.alla card,ut:clana ~ certo. al confronto, provinciale. ma d'una salda e onesta medlocrltà che la assolve E la poesia del Carducci in lspecle. che è sl « a1>poggtatasul passato• e cono• soe gli estremi della retorica. non è però la testimonianza di • un naz~ona• limno bo1ioso », se non forse tn qual· che pro\•a giovanile. Prima ancora del Giambi. 11 Cardu<:ct crltlco, della pre• fazione al Pottzlano, si è liberato or• mal dalle angustie degli • amJci p.edan· tl •· ha letto Sainte•Beuve e l'ha inteso, ha fatto il ,suo ideale viaggi.o nella Francia delle R:voluzioni e del Roman• Llcismo.: provinciale sì. ma esperto del· la nuova Europa. Quella sua. di allora. s'Intende: della nostra siamo rcspon• sablli noi, e resta a vedere che frutto. oltre a t'.oglte e fiori di retorica curo· pea. -come al temp1 della V,oce, ne sa· premo .tMl'1-e. · ~ARLO DIO°N'ISOTI:I •.: '., : • I,, •. ,, t ••, I.,, •~ ,..:, i , , LIBRI_ RICEVl}Tl A. PIROMALLl, La. p,ot•la di llergto C4ra::zlnl • Catania, lntellaano . L. G. NoM"otori polocclli. n cura di c. ONORA– TI • Roma, e L'arciore •• 1945 . L. 20 tu~~,~u~~J:~~$~'tti~~~:e.t '~ 'f,;! cie1,c •• 1945· • L. 15, A. CALVI{ U partito Uberole e t problt– ml dtUo dchiocrozia italiana • Roma, Co– smof)Ollta, 1945 • 1,. .. 20. C. BAR.BAGALLO, Napo/I contro Il ttn'• rore nazlato. Maone, Napoli • L. GO. E. H. CARR, Le condizioni di pace, Humus, Napoli - L. 15. A, OMODEO. Lo. co11Ltdera::lottt tura, pe(1. Humus, Napoli • L.. s: . ' F. MAONE, Rt/are l'Euio1xr, Maone, N~ po11, 19c\3 • L. 8. tf, FRACCACRETA, Vivi e morti, Ve-e. diii e C.. Tra.nl, 1944 • 1:,.' 20. c. SFORZA, Le ,anzfo"t tohtro li fa1cf. nno, ~lzionl Roma, 0 Jl~13., 19·1~• L: 1;s,

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