La Nuova Europa - anno II - n.8 - 25 febbraio 1945

-- 10 ------------------ L !l NUOVA EU U. OP A --------------- 2~ reoor. l!H5 -- L · F:TJCA della potenza non è argo• monto di diretta attu:,!ìt~. Essa ci riporta all' atmrufcca <1ell'al tra guerra mondiale, allorchi!! I i>Ub· blicisti dell"Intesa polemizzavant., c-on la dottrina nletzsch!an,1 ·della volont'.l di potenza e con la teoria della Real· politik di 'freltschke e di von Ber· nha?Ui. Allora i tedeschi acco$(lil~vano infatti. senza molte ecc'ezioni. le a~r zlonl di Treitschke ~r l'f>~cnza dello stato la 1>0tenza, suo supremo dovere l'affermazione di ~- sua fun· zione precipua la guerra. fonte di glo· vìnezza delle energie morali del po· poli. Dopo quasi mezm secolo di pace. dl prosperità, di benessere, i te:le.~h; si erano perciò gettati nella a,1err-.,_ ~ e fresca e lleia •· AI confronto con le forsennate (or· mule naziste· della razza e del ~ngue negatrici del concetto di umanità. per cui ta vita del po1>0li è ridona al cozzo di branchi d'animali da preda. quelle .teorie della politica come eserci'zto d! J>Otenza. anche se pretendevano con· futare le e Ideologie umanitarie •· sem· brano ogg\ 'riportarsi ad un·epoc-a signO· rite. di baronl. dl generali. dl profes· sori. patlantl un linguaggio non del tutto Inumano. 'l'uttavla. per 1.ntf'ndere Ja Germania nazista deg\1 •avventu· rieri e degli intelletl:.1ali spostati con· vieae rlchlamarst a quelle irlet. della e rlspettab\ie • Germania gUglle!mina lnfatti esse non furono nrni a!.>bando· nate dai t~esçhl. anzi, dop? la pa<>~ di Ver:;aiJl~s. ,penetrar.mo plu a fondo nelle coscicn7.c. Non çl, !u neppure un IL NAZISMO \ l'Idea, cioè del dt,·tno prinçipiç anl· I matore della storia. Qu~t.:l teorta, che (ICI rèsto ha avttt,1 fortuna anchè fuori di.?lta Cermania: • cade. se si osserva che lo stato è un E L'ETICA. DELLAPOTENZA eme aslratto e che real\ sono gli m.ll . . politici degli uomini, govornanti o •go- vernali. e che l'uomo. anche se uomo di governo, anche nell'esercizio del accenno di critica. bensl. al conlr~irtr,. vi fu una revisione' \n senso più ro.rl :· cale. che giunse necessariamenll• :illJ. dottrina ferina della politica. Un pen.sa1ore libe,-ale. Friedrich ~tet· necke, S<:riss:c allora un libro sulla Idea della llagion rii ittato per di· mostrare che la colpa degli. Ingenui te deschi era stata quella d! aver detlQ apertamente quanto g\l altrt 0 t,opolt avevano sempre saputo. ma ipocrtw mente avevano sempr~ 1iflutato di con· fessa.re : che la politica era esl!rc!zlo della for,;a ed andava condotta senza scrupoll morali secondo 111- lcggt cieli:\ forza• C'era però, nel suo 1.;.bro,. un·am– mtslone Importante e cioè che i tedeschi soprattutto per opera di Hegel. ave· \'ano conferito un crtsma ettoo 3V-?– vaiio consacrato ciò che era e restava una realtà malvagia. un·ineliminabll~ e natui-a • peccaminosa: detruomo e <1~– rapportt tra gli uomini. ln quest'etica tedesca della pn:eni.-– c'.è anzitutto una ~rossolana dtstin zione tra etica e politica. La l>''c>t.es3 clell'« autonomia• del1a 1>0lut<·.1 rli fronte ai dettami della morale CC'mtm~ s1. trasforma tnf;.lttl in una d<.,artn-'t dell'effettiva supcr\ontà della pollt1ca I pote1C'. non può mal sottrarsi all;J uni· sulla morale In c1ua·no •non sc•llamc ,·ersale legge morale, cioè non put mal consenti? alla politica di violare quet cessare d1 esse,e u~mo Senza dubbio t ~~~~~ 1 1~ 1 · s!; 1 f o~1!~~~~~~;: 1!en~~reJ~e ]~~ I !~~~:i11r 1 ~!~ J~~~~~::ec:~~~1 1 1 politica diventa. una sorta dt sup1;::rlore pratica degli uomini e degli affari ed etica della -.1olemm e della froce. rt I anche quell'amb1zlone. quella passione sei vata agli srntl ed :n toro gove1 nantl ds:lla responsn.b,htà del potere. :;enza Ctò che va inteso come semphce ener I.i quale non si è uomini pohtlcl Senz.t 1 :::~t~l~:le vo~1~rese~i;ebil:~1tgra!t'i,e 8 ~~ ! ~~•b:~~tl~r:~. t:~~~~~~~r~~i !~~ ~~~~e~ quanto al male. vfene · sovrappoSto. I di cui è diretto custode ·e responsa.: nella scala del valori. alla moraia In· 1 bile. ma non potrà mal sovrapporre divtduale. , quesll parttcola1·1 interessi _aquelli pn'r. Qltesl.._ sovravpostzlone era però do• uniyersa)mente timant: <-1ltr1mentlcorre vuta "lla credenza nella superiorità 11 _nschto dt costruire sulla sabb~a. La ~~~~L s;,.al~~;:~o ~~!r~~!to~e:~~/":r~ ;r~dd!f"p:~:ri 1 !!a u~;;,l~~tr~~if.~:~ doveroso compiere quanto era vt<'tall• saputo far confluire gli lntet"t?s.c:: de{ agli tndiV1duL Bismarck sentiva la co· loro paeSP.CQn I.e~randi correntt tdea11 scienza a posto quando provoca\'a, con del loro tempo. ~,ò che non era sol• la falsi1kaztone d'un telegramn:a, 1.. t~!lto raffinata ab1l'Hà. ma qualcosa dl guerra franco-prussiana. n fegno dell:, p1u essenziale e profondo. morale comune. della piccola moral•~ I tedeschi hanno veduto ln ciò so!:t· d·ogni gtorno. restava confinato ìr· una mente il~ famigerato cant britanni· sfera inferiore. Questa immunità dell-'J co. la tr~Klizionale lpocrtsta di Albio• stato era giustificata. ln Hegel t- nei ne. Per toro-,conto hanno preferito suol se~.:1ci. fino a 'ìreltschke ed ol· esser brulalmente e realistici•· tre. dalla teoria. che scorgeva nello Ma la virulenza dt•questo loro e rea• stato la manifestazionè in terra del· lismo • non si s1>iega completmr.eme. se non si Uen conto di quella tale condanna formulata dal Melne-cke. Essa STATUTO E CLA.SSI SOCIALI ~ un'intes;:razlone. che rivela nelfo sua pienezza l'atteggiamento dei tedesc-hl Yerso In pollllra. :\Ialgrado l'esalta– zione della potenza, è rimasta in loro la coscl<>nza della J)Olitica come (l'un::i empietà, d'un male cui noo cl s 1 può D ietro la parata clamorosa e vario· i>er Invito del Preclari. li borghese Lui. ed efficace qual era la realtà del mo sottrarre, perchè deriva dalla c. n3111ra• pinta del Qu~rantouo si agita· gi Carlo Farini faceva sull'.411toloata mento storico: la r.voluz\one che s·an- dell'uomo e perchè tale è' la legge del vano I seri i>r<>blemidegli ord:• ltalio11a l'apologia della nobiltà. e al· dava compiendo interessava quei sl· mondo. Ora questa., COS<:ienz-a ~ quai.– namentl politici.. della. trasform:izione ("re tanto ca\;:i:11ere~mellte H n-obfle ·'grror-i-:-gtt"St-Udent.i-.:-gtt-:wVOt.-ati. t---r1e· cosa dl terribile e l)Olreòl>e bastare da sociale ed economica. Sotto questo a· Massimo d'Azeglio gli rispondev:i sulla <:h; imprenditori. t nohHi delle grandi sola a spiegare la criminalità n~zlsta. spetto, in conJronto di altrt paesi ~'Eu. medesima rivista con J'apQlogia d~!la.. casate, : Doria. ,t Balbi; larpo\•era ;Jt;?lll0 Infatti la legge della Ylotem·..ancn hJ. ~~ 1 1 ~~ 0 in~~f~~~~ 1 :lf~\~1:r~'\~ •n~ !~ 1~\·~h~~ 1 t~ ~ un'1e J)~i~b~l~~/~·r;-~· f;:~~ :~~~~~ o~\;;~~,:~.~~ , ~, - rr ~~~ ~~~1~in~~ed~~~!~!~oc~1~~!~~- 1 d/'e;:~f~ zion\. La nobiltà iliù. energica e pro· che rende tutto il sapore d! quelret~. avaro e meno ingrato, Qualcosa dt si·' fino in fondo. con atroce clecls\01:e. greSS:sta guardava senza rimpianti al Non chiediamo ~,i nobili e ai borghest mile rivelavano, fuor d·9gn: loro in- r-;on vi è chi non avverta qui un vecchi privilegi. caduti, si stae<.'ava dal· ciò che oggi usiamo chiamare una CO· ~nzione. quei t61inesi padroni di ne· esS<!nz\ale motivo rom,rntico. Del restll Ja Corte. si. acquistava una nuova di• scienza ct: classe col suo contemuo dot• gozio che ,•teta\'"ano at loro connnéssi. il Meinecke ha fallo tisali.re l'etica gnttà cogli srndl e col lavoro. e ten· trinale e programmat.ico e col suo ir· pena :l licenziamento, barba e baffi. della potenza alla scoperta rom1-:nL1ca deva ta mano alla borghesi.a. Erano gli l'o?ducibile ;mtagonismo. Come r~n:\·er- vestiti atntaltana, partecipazione alla della polit.ica, e nel suo La politica anni in cui Massimo d'Azeglio vagava sione nasce,•n da motivi semimenta!i, Guardia civica. E quella stessa bene ronumtic.a apparso anni or sono. An· ver ntaìia a tessere la trama dina.su- cosl in una sfera affetti:va e sentimeu· flcem:a che coromwa con un'aureola di tonel!o Gerbi ha sostenuto che 11 Rn• ca delfindipen(lenz.a e della lìWnà. ln tale. in un ideale comune si patria e di p\et:i tutte le manifestationl patrlottl· manUcismo tedesco ullro non fosse cU.: l'o:-goglioso cadetto del m.ar: chese libertà si conciliavano le opposi1.ion1.. che. era. plù che un atto di compiuta r:he questa S<.'Operta.Ma qui mt 3\ vedo Michele (li Cavour. Vicario d~lla citlà Il marchese s: levava da capo tavola fmtellanza. una speci"' di passaporto d'incontrare le obiezioni_ che )1arìo di 'fortno, studiava economia politica. ad esaltare l'opera lndustl~ dei carroz: verso l rtgort e le tllffldenzt:! della po. Vinciguerra ha mosso alle mie c-01\Sl· andava oJt1·e le Alpi e la Ma.ntca a \'~• zat torinesi. che un g:orno avrebbe of· lizia. un modtsto com1)enso offerto per derazionl sull'irrazion~lismo romantico sitare acu.ale e oopedall. carce.ri e op!• !erto U suo ahito all"esercito di!ll'indi· scartco di coscienza a coloro eh~ erano e sulle origini del nazismo o. piuttosto. · fici. -s 'interessa.va dì chimica agraria. pendenza; Il come tesseva !'elogio del- estranei :1lla festa. esclusi dalle spe• tilla troppo « IT\3lematica • loro !ormu· acquistava cavall~ e merit/0$, vendeva l'agr-'.colturn, di tutte le attività pro· ranze e dalle promesse dell'avv-enlre. !azione. Mi consenta l'illustre all'!:co dt rl.SOe frumento. im1,iaotava su nuove duttke cosptrantt col lavoro dei cam· Che COS<) pensasse Il clero di tutto risPondere dopo che avrò manifestato basi ta t-cnuta dl Leri. e si. L>uttava a pi all'onore e al benessere della naz!o· questo ribollire di paSS:ont. con quale interamente il mio pensiero. ~~fl~~m~~l~ia~i~ J~;~~~~u~:1~ d~!1~ ;,1~:i~\~~lfii°~\~~;~~~ ~; ~;~:oci~l~~g~e:,~~:!nN ;~'ie:!~~ . , CARLO ANTONI scopo cllchlarato di far danaro. di cor- plaudivano. si strlngèvano la mano. sl cosa che richlederebl,e un volume. 1 reggere-con la .sua attività e la sua au- comp\ace\•ano gfi uni della loro conrtl. ·p:ù chlarov~ggenti sapeva·no dove s·an– da6a l'ingiusttzi.a della fortuna, In .scendenza, gH altri dl una tal quale dava a 1,arare e scotevanò il capo. sm;. ~' 7o~::kl~l~l •d:~~:. ~~:e~~resuj COrlifcr:2ià~?1~~~!a~~a:st~~l~ivldi~mo ~1~r~~i~ ~e ~~~~~,~~~ri~~~:n;e~t! 0 7i I VENTIDUEANNI}A I --~· movimento onnai :ueluttabile che po- con un tagìfo netto anche se la società loro pensiero. come'qualche Padre dei· neva la nobi.ltà ne!l'olternativa o di d\gradava insenSibilmeme fino alla mi- la Conwagnia e i\lonsi-gnor Fransoni. 19 feb()raio - n fog'~iod"ordini della assumere nUO\•a veste e nuovi compiti. seria e alrestrema m~seria - éH là dal· Se anche non 3\•essero capito. s'inca· Miii,:ia faS<""lst.:t reca Ja nomtha di Musso. <., dt .cadere come un ramo .secco dal le du-e classi. era la plebe. la gran mas- ricaVano di ill'.Jminarli la prosa sciaua lini ,:1 coporale d·or..ore e di Guelfo Civi– vi\"O organismo dello stato e della na· sa dél popolo. I.I proletariato pavero d e il basso anticlericalismo ciel Bianchi· nin: 3 COn$0legenerale a disp()csizione. zion~ ignorante, senza una coscienza comune <?.ovini. le discussioni e le po~miche · 20 febbraio - 11 Pàrtito t)Ol>Olireacre- All'ag,-<cbltura. alla v,ecch'.a e nuov-h nè polilica nè soci31e nè er:onom:ca. ~orna!i'Stiche sulle le-ggt di stampa e moua, presa :n eS;Jmela part!col:ire Situa• proprietà terriera che formava gr"an ~~:~t~ ~~f1ae~~~l~l~elaspasiJ~ !nì.ge !o~~.. ~ sull"escluslone del cii.ero dall'elettor:tto ziòne locale crrot..1 dal fascistl. 3i :i.stlene ~~e a:1~~1~~~omi~inf;~p~=;ll!i a~~ ifex<?. Che gl'i,m1>0rta\·a. dell'Ausu·ta Ò ~ga~~!l~~g:~~::a ~:i·a~rts!e~~ftl!, ~~ dal J)Jrtt-cir,ai-e,'tllla lotta ammìnist.rativa. vità degli industriali e de! oonunercian· dell·'Italia, de\Ja Guardia civica. della e mettesse P~o lX ncll:,. tragica alter- m~~,~~b~~robc~~i~~a1i~~etr1~J:~I~ v:e~: ti, ai nobili,• che, possedevano terre e libertà di stampa. de!l'ammiai.strazione nativa dl principe italiano o di prin• !'on. Finzi, pronuncia u'n':illocuzlor.c con oocup:ivano ,le alte caiiche pubolkhe, dèi Comuni e delle Provincie, d-et re. cipe della pace. in generale sii eccle· la quale saluta •Musso!nl e ricost,ruuore i borghesi. ohe •orma{ s'erano faltD g:me assoluto o del gov.erno rappresen· siast.ici era'no 'anch'essi invasi da quel· dell~ sortì della nazione seoondo le sue a;tra<ia negli studi. nelle pubbi~lle am- tativo. quando esso uon scrl\·eva e uon l't:>ntu,;iasnu, ottlmMtico che faceva del tradi2iion! religiose· e cMII ,. Ctb viene minlStrazioni, nelle professioni liberali, J~ggeva, quando non aveva parte alcu· Papa il promotore dell'indipendenza e lnterp~tato dalla stampa come <un $vvlo che s'erano arr.:cchill nell'industria e na nelle nuove tstituzion.i e, ~e anche della libertà, che untva trono ed altare alla rl.solutlone delta questione Mn1ana. nei traffici e s'erano a loro· volta radi· non ne fosse stato escluso. non vi a· in un com1,ito concorde d~ rigenera· A Palazzo Chigl in una riunione Inter– cali 3118 terra lnvest-endovi il frutto vrebbe avuto ::.lcun interesse? Sui g!or- zione nazionale. che alla fine ttavol- m!r.isteriale presieduta da )Iu~!hil. con del ioro lavoro. Sotto l'aspetto sociale naH cgialchc avvocato perorava più o ge\"a nel suo turbine anche la più.. pru. la partecipazione de-Idirettore delln Banca sono questi i due protagonisti del pe. :rit~;~cc~~en;:~:~~;lte t!in~~fst:'u~:11: ?t 'l:::n!.rifiesslva di tulle le popolazton1 ~;;~li;ùu°~fu .. ~i~3?Jo~~-r~n~'~~~~:t~~:~: ~~o ct,~j!~ ~~~~n~i~g:el!~a S~~t~~i Francia repubblicana. qualche candido Premevano ai limiti <lella cittacllnanza pegno dello stato dl cor11t11J.Ondere un int- e gli altrL c'era una diversHà di for- :~~~~!-~b~~ 1 ~ 1 ! ~i3~~ 1c;tag~r:~fff: ~[ ~e"t,~;;~;o;~nrz:iea~:V,~uen~~;~~P~::1t~l: g;~::~ 1 i 1~; 0 ~\~u~~~t:rdfna•:~tT~,:~i~;r:; f~~~~;e~a~~~~leb~~;~~i ~t~~fi~=~:,?é al diseredat.;. dalle rlfonne lsmuzionall, desi e degli Ebrei. che la rivoluzione fornitura di locomotive e di concederle facilmente superata. La bonar:età im· qualche voìomeroso tentava. con mag~ aveva emancipato e la Restaurazione una generosa tr:msazlone .sulle imposte periosa. la mlo1>1a o le distraztonl di ~ 0 ~fu~€~J~~r :t~~~~~i/~ff~~~~~~~~~~; F; 55 ~ 1 ~J~~t~~~i.~U!ega~l~~~~ s\~i~~~:~,~~ 0 ~t;;btr!1o;i 1 ~ 11 p;;t~;~t;:~,~~i.degl\ ono- Cavour. anzlchè alla sua natur 3 . Yeni• ai balli. l c'.ttadini festanti provvede• la questione, soprattutto per gli Ebrei, revoli Berardelli, La Loggl:t e Cocuzza il vano attribuite alla sua morgue ari· vano ad erogazioni benefiche e il go· ha nelle ~rttture e nelle altre manifo. gruppo socialist..1 rifonnista, di c1~ et:a Slocrat:ca. Ma progressisti d'ogni pro. verno, ,con la solita paterna sollecitu• stazioni del tempo occorrerebbe un as· sta-1:oannunciato Jo scioglimento. si rico– venienza e d'ogni gradazione <Wevano dine e col bisogno di evitare disordini. sai lungo discorso, che avrebbe il sa·, stit.uisce sulla b:ise dell'aP1>0~,gloal go. interessi" comuni: far fronte all'assolu· diminuiva li costo del sale. l\la se di po -e dell'attual"tà Ce t o t l d Gli B · Celi' A u ed Llsmo e al paternalismo monarchico. là veniva la paura. il p~ù grave ;>eri. so;rldere am'a:a,P1en~ 0 a g~n~ae~ ! ;;~1;.'"'fi~nno ~~rt~;;~: · 1 ' · en ucc SOS t ituire in ogni campo ad una prona colo non veniva di là: t muratori disoc· quel!e lnterdiziorii. che erano cons-~de- 23 febbraio - La presidenza del Con• sog'gez:one l'o rd1 nc accompagnato e cupati cli Chambéry che in omaggio alla rate cosi gravi, e di cui la com•ivenza sigUo comunica il 1)roposito di riformare promosso ilalla libertà. mant-enere in- Francia vicina cantavano la :'.\[ai•sl-e rumanltà aveva di tanto alleviato il l'Accademia della Crusca sulla base del tatto ii diritto sacro della proprietà. gliese e grid;wano Viva lu RcJ)u-bblica, t':gore. ad assistere a quella lòtta aper· m.1ov1compiti -richiesti dalle esigenze del innalzare l'Italia e met.tere fine al do- eran() un 51.ngolo. caraueristlco eJ>'.SO-ta e leale in cui dicevano le loro ra· rinnovato spirito nazionale. minio e al J)redominlo austriaco. E v.:. dio nel gran fermento della nazione: gionl vescovi e rabbini. e uomini di A Torino n Commi:s.sariodelle ferrovie, erano uomini., come :lppunto un Ca- molll anm dove\•ano passare prima ogni classe e confess'.one religiosa. a on. Torre, h:. una inten·ista anmmcla vou~. un Massimo o un Roberto d'A. eh.e 11p1oletariato sl formasse una co leggere le dimostrazioni d'affetto e di nuove eÌ>l!razloi11 neu•ammlnistra:aio1te ;~r~;~ 1 :~i~~ri:~~ ~~f ~~~:~ ~~~ ~;;:t~!a 5~ 0 ;:iaa~~C~~~~ 1eal:.fv~1i~a~i~:l~ letizia che salutavano i nuovi citta. ferroviaria a·danno edei capoccia dei par- " to delle d~b class:, o che con la loro c-conomlche e polttlche. Il popalano ~~~-~ ~i; n~~~~~of~l~ t.el; i; r~~=~te~! ~~~ 1 ~ tit1/ 0 J;~;;~;o 31 ..! 0 ~i:~o di Mussolini opra quotidiana. co:i le molte relazio- 1 1 che a G{!nova si raccomandava a Curio patrimonio civile ed umano sta stato. agli 01>eraidella 001lfede-ra,:ionedelle cor– Jll pe~na~i. co_n.Je 1dee professate. la• Alberto di accontentar prima quqi si· In Itaca e in Euro1,a, SJ)erperato in porazionl .sir:dac.11! f3~iste. Promette v.oravano_ rn~t)hCJ.tarnente nella mede· onori e poi di r;corclarsl della povera pochl anni. • un:i ltaHa florida _in lUl non lontano s,ma direzione. Cava)Ierescanlente, gente, èsprime nella maniera più chiara GIOJtGIO FAl,CO domani•· .

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