La Nuova Europa - anno II - n.5 - 4 febbraio 1945

-- f febbr. 191s -----------~--- L:A N U O v:.1· EURO P Al LETT,URE IL M ONTAIGNE appartiene alla rl· tengono il posto delle immaginf mito– stretta cerchia di scrittori, mo- Jogi\:he. Una nlito1ogia, però, sentita raU e filosofici l più, i q_uall pos· come religione. AJlo stesso modo che TEMPO RfTROVATO La scarpa e la cetra otiOno rendere un servizio, diciamo prl• l'umanesimo di scuola combacia con NEGLI ulUmi anni del Settecento e vato, cl1e va oltre il piacere e il con· l'umanità dell'ispirato giovinetto. Da net prtmi decenni dell'Ottocento forto delle buone letture. Per me, doJ>Qciò deriva la concordia ili tono fra dot· trionfava a Milano un cal'zolaln dt Platone, Seneca, Marco Aurelio, è quel· trina, riflessione e immagtnaztone, tra lusso, A.nse'lmo Ronchetti, il cui nome io che meglio disp0ne a morire. La le· il ricordatQ e rtnventato, tra 11chiuso 4 rimasto nella Unoua e nella lettcra,– Zione, con massime e modelll antichi, argomentare e il vago comparare ri· tura. .'1\ 1 ella lingtui, perchè invrntore d1 -~nel XIX essai del I libro. Ma l'esem· correndo a similitudini di una genti· certe scarpe o « coturni :t uniti alla cal· rAo più bello e nuOYO,rlmastn fuori lczza agreste fiorite su1le gravi senten· za che fu.ro110celebri in tutta Eu.ropa e.lei discorso teorico, si trova nella Jet· ze dei maestri. Sotto U rispetto lette· col 11omedi roncllettini (il vocabolo b :tei:a al padre sulla morte di. Estienne rario, dopo averlo saggiato da tutte le registrato dal Petrocchi). Nella lettera• de La B0etle: l'uomo che più amb, parti, è difficile poter modificare il bel· tura, perchè amico del Parini che lo dopo se stesso; con un'amicizia cosl Jlssimo giudizio che ne dette il Sainte· ricordlJ nel proprio testamento, del rara da fargli scrivere che è molto se Beuve per metafora: • Un capolavoro Mott·i che carteooiava con lui cordial– la fortu1rn riesce a combinarne una del secondo anno di retorica •. Purchè m.ente, del -Foscol,e che gli offriva le ognl 1 u·e secoli. U corso di retorica s'Intenda come lo proprie pubblicazioni « in pegno di Stefano \ISCl dalla vita conforme agli intendeva La BC>etie:ricercare, sui de(. amore», del P-0rta elle gli diresse un insegnamenù che ispireranno 11 cele- td e gli atti memorabl1l degli antichi, sonetto e in certe stanze per la nascita bre saggio di :Montaigne: Filosofare i una perfez.lone morale che sia di sti· di un contino Litta celebri, i « fior clc '1ppre11dere a -morire; tuttavia non in molo a sè e di specchio aa:ll altri. Dun· coturni del Ro,ichett ». Nè ·basta: il ogni _particolare conforme al gusto que un V.ccolo capolavoro di rimbalzo calzolaio illustre b l'eroe d'una storlel• personale dell'autore. Chiamò intorno che ha il modello nel passato ma che lina .(del resto di àubbia autenticità) la moglie, lo zio. la nipote, la figliastra, nel presente è. a sua v6lta. un mo- raccontata. da Stendhal in Rome, Na· l'amico, JI fratello deH'amlco. la servi· dello. ples et Florence, e il Rovani lo mette tù, e a clascuno volle assegnare in ere- Più che un trattato politico, per il i,i iscena net suoi Cento anni. 'Vedrete dità, con l'affettuosa prepotenza cU chi quale difettava di esperienza, egli volle che u,i otorno o l'altro qualche erudito sa di f\On poter ricevere rifiuti in ciuel comporre una «moralità». Fin da p?in· scc,,prird che t « candidi cottimi» della punto, una regola morale adattata ai' cipio l'impostazione non è 1deologica contessa A11to11ietta Arese. immortal(l), singoli c;isi delle persone a lul care. ma pstcologtca. Jl tessuto della disputa t1 dol Fot1colo nell'ode All'amica risa· 'Altrettanto stoico, J!la-,. più cristiano, e fa nodo intorno al ca:-atterl, at 1lpi, del nata, erano di fabbrica ronchettiana, e meno epicureo e .niente ~ffatto pirro• tiranno, dei suol m1n1su·1 ·e funzionari, qlialchc crttlr.o verrà a dich1ararr.l c1ie nlano, egli cioè rivelava, come Poi fu del servi e servi dei servi, con un lffi. al Ro11chettL st deve, per ragion't ne• notato, una inclin~zione a Jntervenlre pianto aJJa Teofrasto e un gusto, pro• oativc. La caduta <lel Parini, pcrchè se negli affari uma111che il suo grande prio ai moralisti frnncesi del gran se- questi avesse provveduto al pteclc In• nmlco non aveva, quando erano inste- colo di universalizzare gli l.ndtvldui in fermo u.sa11do , ronchettfni famosi non me, c sempre meno ebbe <1uandorima· classi e categorie per stabilire una re- sarebbe sdrucciolato per istrada e l'ode •se solo. gola o di personaH.zzare ceti e profes· non. sarebbe stata scritta. A tout sei· Questa differenza, che sembra una slonl In ritratti tlpicl per scoprirne la gneur tout honneu:r: del Ro11chettt est• sfumatura psicologica e Invece cambia chiave. Cos1 anche quando il discorso ste nella Biblioteca A.mbrosfa11a.-una profondamente il modo di intendere il dà nel generico, l'esempio è concreto. bioora/io manoscritta dov-ut.aal contem· proprio ufficio in mezzo al propri sl· La BDetie si chiede come mai milio- pnranco Gian Battis_ta Carta dalla qua– mili, indusse ~~nt~igne a.. neg~lgere, nl di uomini. sopportino un ttranno so- le, Integrandola con alt,·e notizie, Lulgt ,1J'a t pochi SCl'ltll d1 _La Boetic,, l uniC? lo, che tanto pub qunnto i suoi sotto- Medici ricavt, quindici anni addiet1·0 un accQlto dalla J)OStentà: Contr un, d 1 • post.i gli lasciano potere; come forti po- o-puscolo molto !Jlistoso. scours de la Servi~udc vozontat-re. Lo poll Si facciano maltrattare da un Rldiscet1dendo lungo la china del se• ripubblica o~·n,presso Le Monnier, Pie- • omiciattolo che, novantanové per cen- colo e s-postandocl dalla Milano di Eu· tro Pnncraz1. n~lla traduzione del fan· to, è il più codardo e ll più effeminato genio di Beauharnals e dell'arciduca fanl che, eseguna così a r!gola d arte della nazione :t. Non per viltà: uno solo Raniert alla Renna di Pio IX e di Vit· da st"mbrare un classico mmore ilalta· può far paura a due, a dieci, non a torio Emauuele 11, un altro calzolaio no, ha. il solo. torto di presentarsi CO- tuttt. E neppure per evHare di ricor· troviam,o nieno must.re - del Ronchetti, Cr~u~:.l~a~~h~1~~1a a(o ~r 1t~~~e11i rere. alle armi: se un popolo, rifiuta ~ a11,rlaffatto oscuro, ma -che ha a·v-uto r;~t;~~;· f;t~r~~/ 01 ff 1 iir~i~: !~{i~:.;1~;:itE~:r.;~ 1 ::+:.[ -f~~f!i~;f:~:if:~~,~~~:1-:t~~~t ~:, -uvyvl · .J ug 10 , 3~?, 8 ece t n ~mpoFa basU deslclerarlo, e&:ll ne deduce che poeU italiani Giooonni Prati Si tratta circo are pr~ma ~ ~t em re. u gli uomini, se restano servi, non <lesi· d'una sponi'1nea effusione dt rlconu• u-~r~ 1 jnno. E proprio un bbretto da 4 5 derano la llbertà per la distorsione mo- -~cenzaverso 1l buo,t artigiano che con U • raie e mentale prodotta dal lungo ser· z• <>perasua ha preservato t piedi del 8 ~!}tmioz~t~,~~ 11 ~~~at~ 011fl~~!-? <lJ. 0 ~;i vec.chio aedo· <lalle insidie del d~rt sel· Scritto sui diciotto anni, con qual• tempo e luogo, accolto in astratto, cl dt Roma, a~~ora ~<m ben_ ltvellaU che ritoc,:o sul \'enti, da un precociS· escluélendo dall'esame delle cnt'lse·t com· come furono 11,01 .. O è u~ rlng1<1ziamen- 811110 e meraviglioso umanista giunto plessi e interdipendenti motl\j econo- to forse un po troppo d.zsinvolto ver un alla saggezza forse .p1ù per dono di miei, politici, sociall, che inducono, in paio dt scarpe offerto m oma.ooto? Co· ~nen;~~~oc; 1 e ;:~ 1 ~~f 3 on 11 e 3 t::;_: 1 :e~t~ ~~ ::t~~~\~a~~r~fs~~~l~~\t:g~~~~eOr~~n~~: mu,1que sia, sentite che elogio: l~poncva alla vi1:tù come a una forma zatlve. Ma non vogl1amo confutare Alfìn trovato ho un palo superiore di poettco entusiasmo, espri· questo capolaYoro del secondo anno di Di scarpe così prode, Fango peetando e ciottoli Di queste vie ,1.·omane-, Or le caviglie ho sane E a sghernbo 11 piè non va. Qu-0lchc riserva poco oppresso; ma In compenso la lode raggiunoe un. lliapa– son di allegro lirismo: E' rude un Po' la forma, Se un calcio .iltrul consegno So ohe ci lascio l'orma. Con tali schermi-transito Lungo le vie contento Più che u«elletto al vento O più che triglia al mar. Dell'ottimo calzolaio tl poeta forni· sce ai lettori le generalità, l' indtriu:o e ( connotati. Sembra u.n annun.t-fo pub· blicita-rfo, I nostri nonni, con ouelle 1ndtcazioni, potevan ritrovare la botte• oa e u botteoaio se-nza possibflità di· equtvoco: Salgono mOlti in fama Con men perizia e merto Di questo fabbro esperto Che Maestron st chiama:· Che con -!spago e lesina S'\mpanca in via Rioetta E non fa l'arte in freita, Ma da par suo la fa. Leggicchia, ad ora brulla, Jl Conte della Mancia, Guerino, I Re di Fra'ncta. I-1. Voce od il Fanf•ulla. · Non so &' ei vn col secolo E mutar vesti sogna, O nel s,110 nicchio agogna DI 1·imaner cosi. .Non -so se uscl <i.i b::ilia Fior d"anke o <li ràpa, Non so se sta col Papa Oppur col Re d~Jtalla: So che da onesto artt>fice La rnssa egli non negn. E spuma alla botteg.t AlJo spunt.ir del d1. Al numero Quaranla, Ei fiuta il &1.10 tabacco: Ama 1'altar di Bacci:> E di Noè la pianta. Top0 di biblioteca, roditore d'orchi• vlo, non ml son dato pace fi.ncht non ho verificato sul docu.mcntt le i,ulfca· zioni del poeta. Sissionorl, come risul• ta dal Censimento del 1Sil·l872, mr eal• zolalo di nome Daniele Alaestrone, del fu Giuseppe, di anni t1·e11tanove, natiVo di Cilavegna in Lomellina, abitava ef• /ettivamente '11 via Ripctta ai 1wme· ro 20, insieme coii la ,noglle Terzilla Castaùli di a,int trentaset. La Gtiida Monacl del 1877 e·fnfo,•ma del suo tra· sferimento 11ella prossima bottega 111 numero 38. Dev' esser morto nel 1881 o 11eoliultimi mesi del 1886,percliè nel– la Guida Manaci del 18S8 la calzoleria è intestata alla vedova, Tanto cl dicMa· rallo { documenti. Per il resto, afjidfa- 1noci alla musa del Prati. PIETRO PAOLO THOMPEO ~;e,:1 ,f~~tg re~:~~~~"à~f1~e l:b~~~~~o, qua• ~~o~~;oc°cR ~~~i~iri. apprese ne) prl· ~~~ t~o~e:~t ~re~!\~ofai1:1e Nei rt::nmr~i dei Greci. e Latini lo Del resto 11 nostro autore ha più ra· ========================== ~~l~~ 0 'v~i~rl~ [?\~rodip:~~t!~~.reè c:i~ f~~~!;, \i~~ri~ ~~;e ;:i111~1~~n~~~:i~e Pi~~ si ~ qunsi ~•uno riconoscere &è nell'al~ ndulto; nei rapporti con la vita del suo ultima istanz.i, l.i llberlà a un attÒ di tro ... non può venlre ln mente a nes· tempo resta poc~- più di un rngazzo. volontà: senza il qu.ile, anche le con- suno che la naturl'!.. avendoci messi C:r~l~ che La Boe,tie pon sa~e~e nep· drzioni socla11 e le circostanze r:oliti· -tutti quanti In compagnia. qualcuno lo pu 1 1 e bene se'. ~~Il.atto di sc.in :ere, po- che più propizie, non compiono 11 mi· abbia messo in servitù». D1rei che, In te,a consldeims, 0 no li~eio. Qua nd0 racolo. Da tale punto di vista il suo passi come questi, lo scolaro dei c1as– ;~;~~~~e.d~~\;s~n~~!c~~~~~iu~a1}1~at~~ problem~ rimane attuai~. Forse e::rno. slcl vada oltre la loro lez1<!n<?. Qui ~ oia la sua Ingenuità sfiora la credulità. Pancra~1 ha infatti tnd.cato, nel :--Otti·cristianesimo lntegr.1; li cJass,.clsmo: C'c A illeno che non ci sia della cautela O le s~gg10.introduttivo, i num_~rosi av· un punto che si spm~e an~h~ pi~ In dell'ironl ln quel passo come non pa· vert11nenu ecf esempi dl La Boet!e « che là, fino alJe porte dell 1llumini~iìO. do· re blsog~a ammettere éhe dopo aver si direbbero ricavati dall'osservazione ve osserva che n popalo è faTto per de.riso gli Incanni del desPou classici, diretta della. nostra vita di _ie:i ~ ..con ubbidtre ali.i ragion~ ~op pe\ s~~·vlr~ si lasci Quasi prendere dai contempora· una, P~~tuahtà resa più soi p1~no~nte un uomo._Ponendo l 01~gme p1 m,. del net 1 re cli Francia a-Ji sembrano tutti dall or1gme un J)OCO, llllresca oe1lope· la servi.tu volontaTla ne1 costume. o buÒni in oace e procii in guel'ra, eletti retta. . meglio nel m~lcos}um~. egli .a~segna da Dlo; e perfino le favole miracolose A. questa. slngolare riprova .de.lmsua alla ragi.one l uffic.o ~h ~pp~1v,sl,. d: che correvano sul loro conto. cosl si• verllà, nggrnnglamo che 11 g10\inne u- modlfìca1lo, per r!conour1! gh u_i>m1n mijl alle amiche, ritiene di non dover• ma~sta non era poi cosl candido da al vivere llb~ro. Co!1 9uah me~z1i fino le sbugiardare fornenùo esse una ola· c~ms:clerare la libertà, come ancora og• a che limlt~. ~ virtu stolca, de. gto– cevo!e materia al poeti dell'epoca. Che g; qualcuno, una form~ u·opJ)Opura Per vane La Boetle s1 appU'nta nell esemplo l'opera derivi piuttosto dal passato che avere un contenuto. Non per nul_la ar· di Catone fanciullo che. ancora affidato dal presente, senza radici dirette nella riva a mettere li ,·ertlce della l;bertà a~.pedagogo, fre<}uentando la ca,sa _di società da cui venne fuori è confer· (e sembrerà un pò forte) nella Re.pub· Silla che • era non un banco d, g1u• malo dal turbamento che cOJse ti suo blica di Platone- Nè li suo naturalismo. sttzla ma una caverna di tirannia :t, autore quando Ja vide diventare un'in· che anticipa Rousseau nell'illusione di disse: « O perchè non m\ date un pu· se@'na,o acldltitt!lra un'arma. per le in- una umanità orl~lnarlamentc buona gnale che mi? lo metta sotto? ». DI fron• clpienU lotte religiosé e ùlscoròie ci· corrotta_ da_lcattlv,1 costumi. è soltanto te a una richiesta del ~enere.,.Monta\· vili alle quali egli non Intendeva par· un gentile mganno: se lo Induce ,1 por- gne doveva fare un sano sulia sedia. teclpare. In certo senso Ja ritrattò. re la libertà sul piano dell' ugu.1glian L'imperturbnblle, il conservativo Mon– . J\fa tutto questo che, limitandolo, ca· za e a postulare il terzo termine che taigne ~he•scr'iveva: « Tu~ta l~ gloria rattertzza il Hbro, ne assicura anche dovrà mediarne i rapporti, la f!'atelLan: che lo pretendo dal!a, m.a vita è cli Ja perenne freschezza. Fosse ·rimasto za. Ci pare che qui egli precorra qual• averla vissuta tranqu1l.a l). c4:1mc avreb· t.roppo hnplgliato negli interessi pole- cosa più di un'utopia. Specie conside- be potuto vivere più tr:.mqUJl!oJ?llbbll· miei del tempo, sarebbe forse già ca· rando il suo monito che la natmp, nel· cando il Contr'uno t.ra i suot E~·sa1s? cllritt\lra antileS! qmmdo si con::!òert Il prodigioso e<i.uillbrlo con cui 11 11ri· mo restò chiuso ne} formale rispetto al costume del tempo pur muovf-ndo• vtsl dentro liberamente e perfino spre• gludlcatamente per fare, In un limite cosl 11igldo,meglio 11 comodo suo. Al!o stesso modo che ebbe bisogno di chiu· dersi nella torr~ piena di libri, tutto fasciato di venerate pnrolc altrui. per comporre il C<'IJ)Olavoro di rl.tr :irrC!s:olo se stesso. Questa diversità cli temper:m:.cnto, congiunt<1 alla sua Indifferenza per la vita soci.ile, lo induceva ad ammoni· re: « E' dubbio se ,~ sia profitto nel mutamento cli una legge ricevuta. qu.ile che sia». l\lentre il glovnne La DOC· tic r::iceva luccicare tra le rlthe ~J pu· gnale di Catone e di Bruto. \I mut uro Montaigne rimproYerava ogni muta· mento dell'ordine costituito. Per scu· sare l'amico di avere scritto il Con· tr'uno, peccato dl gioventù, dopo la su"a morte garenth-a: • Egli aveva un altro principio SO\•ranamente lmpres5? nell'anima: obbedire e sottomettersi ~~~~~~l~~1èn~~~ll~e1 1 e~~;.,s~:;~! e~: ~~} l\lontaigne interviene nel fatti dc.I P~~s– slmo fino ad imporre il suo gn:diz,ù e ad 1 alterare quello altrui, per ribndi– re la regola di non lntervenlrc. duto in diment\canza come allrl che l'assegnarci doti diverse di spirito e di si lanciarono contro gu aVversarl da· corJ)O, « non ha mica Inteso per ques_to sH opJ)Osti Iati della barricata. Cosl, \n· di metterci al mondo come in una hz· vece. col suo bianco fuoco, n vergineo za :t. La libertà di La BOCtle non sboé– furore, e argomenti che sono Sl)esso ca nel liberi.smo del las~iar fare..o del· piuttosto dei senlim.enu, sta a rappre- l'aperta concorrenza. Si mcentra :n una sem,:u-e un momento ideale dell'animo: richiesta di giustizia che faccia di ogni ~n llbe1tà come e6igenza e tutela della uomo il simile del suo slmlle: se In dl'-'Ylltàumana. Per qÙel patetico id~ natura • ha dato a tutti tutta la terra leggiare sopra una trmfoi dimostrativa, per abitacOlo; se cl ha In un certn mo· per la rapita emozione .del tema kn~ do albergati tutti nella cnsa me<le,-:ima; mico, a tratU si pensa di leggere un se ci ha tutti composti llell::istessa pa· 1 J)0(.'1netto tl.11 cui le c-itazionl clnssiche sta, affinchè ciascuno potesse specchiar- Tra la sua saggezza e l'-ingenult:'I del· l'amico sul punto In questione, la scel· ta non' può essere dubbia. Per Montal– sne «chi· ha appreso a morire hn. ~l~ Era andato alla stessa scuola. l,fa per simparato a servire D; per La Bofue Intendere tl diverso profitto che ne a· armrendere a vh•ere significa appren· veva tratto, pur nell'affinità del gusto ctére ad essere liberi. E' dlfficlk eh~ e nella stretta dell'amicizia, basla rl· un letterato possa specchiarsi tn Ufl: leggere tl suo finissimo e sinuoso sag- ideale più salutare del primo. Ma l'uo– gio su Catone !n cui l'ammirazione va mo che è nel letterato, specle in gior,– plù alla bel1ezza delle cinque frasi la· ni Come quesV stia più viclno al Be.: tine che ne esaltarono la vh tù, che c:ondo · ' ~~!a M!~1 :::~e ~ef~: D~.~1/?~ );:.e ~l: 1 ~~1~: 1 .-. . A. PICCqJ"E ~8TE1,L~ .

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