La Nuova Europa - anno II - n.5 - 4 febbraio 1945

LANUOJt4 EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA .;\NNO II - NUMERO 5 ♦ ROMA - 4 FEBBRAIO 1945 ♦ UNA COPIA L. 10 IN QUESTO NUMERO: 0 ::i.~~'~sc~:.,:~~~ 1 ;,;i: :! CECOSLOVACCHIA E :•gr,;;t•~. 1 •:;e~.~~';;~s'i,;f;'.~.1 Li 1 ~ 1 • 8 f~",,An,R,'!'J-b11 i 0 M/:,.~ 1 É ALBERTO MORAVIA: CINEMA P, lJNIONE SOVIETilA ~:~;t:J!°c~ · \,;'g:.:,~ A!ONDIAL,E • • • • · • .p, 1 DANTE ALOE.RIGHI: MUSICA p, ra in cui l . MARIO VINCIGUERRA: POLITICA ANTONIO PICCONE STELLA: CON• NELL'articoto Sfere d'influenza? (7 .,09. · E DEL I.N Q UE N z A • . . p. 2 T R • u No . . . • . • . . p. 7 gennaio), avevamo richiamato ta- •••: l..A S E'l''l' I Al A .V A '. , • l>• 2 PIETRO PAOLO TROMPEO: LASCA R· .vanoli:t~~~:eit~ d~J~~:rè} c: ll~e,6~~g: :i::ro,~is~~;,~ireal:::.(e ·,wOLF GIUSl'l : 1 SO e I AL l STI PA E LA CETRA · • • • p. 7 slouacchia di accoppiare all'alleanza ca, i t:i11citorj della guerra, a fianco def RI l' OLu z I o N A" I RUSSI E BARBARA ALLASON: IL N A. z I s JJIO russa quella in9Iese, e di ,mantene-re quali combattiamo, - avremmo-inevi• , L • U • R • S • S • D 1 O t; G 1 • • p. 3 ROM AN z A 7' O , • , • • • p. 8 stretti rapvorti diret.ti con la Polrmia. tabilmente l'aria di voler fare l'avolo- FRANCESCO GABRIELI: I N u O V I o Dobbta·mo ora, per esatta fnformazione aia della ouerra fascista e nazi.sta. ··ASN~LAIOT IRAOSRS[A BDO! R.IA ·· . • LA. ·R•IPV- o~ GUIDO DE RUGGlERO: C-L A s s E E dei 1wstri lettori, rilevare una ma11ife· L'errore d·i tutto l'artico!o di Clodio , ar• LU Z l ON E DE l PR E Z Z l A· p ART I T O · ' • · • ' • · p. 9 ;;~;:~;~ ~i f,~~rf: ~:l ~~;~~~,~~~~:;iro~~: ~l c~~1f&i;~~ c:t d~~~!a°1:g~:~~n1r~cii~ G R I eo LI • . • • • • . p. 4 VETERANO: V E R SO IL CI T T A· vlatb al pOJJolo cecoslovacco d<1lmini· popolo i{alia110, fatta dauU italtant stes• 0 DINO D' EUROPA • • p. 10 stro degli esteri lllascm1k; iL 31 dicem- si, ver presentarlo come mrzionalista. GIORClO VIGOLO: p RE po T F.N z E Li 1~T~';J~RA_F~: . ~ u_E. ~I~ i ~i br1.1;i:tto in esso che la polit:ica estera ~o~rs;iiu,:hi~r~~:g~~~~ti~a;::;:::~~ in~c:; cecoslovacca nel 1945 sarà fondata sul si stancano di riaffermare J'avverstone COMUNITA' ATLANTICA E PACE MONDIALE L. A JlC~suasione, l_argamente diffu::i~ mente a tentar _l'an'~ntura, l'organiz• orma• in Amenca, che gll Statl zazionc pr-event•va di difesa solidale Unit-1 non debbano e non possano. sventerebbe o rintuzzerebbe l'attacco a guerra finita. tornare all"isolazi.on.l- in c:ondizioni ben migli.01i., con mag• .nlsmo; che anzi spetti loro assumere glor . raìY.dità e con minori sacrifici. una parte defìuttiva, di lH~im'ordine, che nella prima e nella seconda guer– nella tulela della pace mondiale. tendP. ra n\Ondlale. ad as~ume_reforma ?rt'Cl~!l di prog~tti Organizzazione regionale, insomma, orgam7:~~1vl. Uno d1 quC"SU progE:tu· e per il mantenimento della pace e la fra i. p1u 1mportantd, è la « :omumt~ a· repressione delle aggrcs~ioni. La co– t1am1ca » propugnata da )Valter !,-1pp· munità atlantica non dovrebbe re– monn 1~cl suo libro sugli _scopidi ?uer- sl.ringer~i alle quattro potenze sum– -ra clegh Stati Uniti (U. S. lVar AmisJ. menzionate. Ne dovrebbero far parte, Diclam? un.o dei più. tmportanti: e per O piuttosto ne fanno già parte·ln quest~ il su.o lnte1ess~ lntrmseco, e yer 1 au• guerra tutta (o quas'.) l'America, il Bel– t.oi. :_lta. 1nternaz1ona1e ~\elioscrittore. gio, l'Olanda, la Danimarca, la Norve• . Il ù;ppmann è parltt'> dalla constata• gia, l'Islanda; dovrebbero entrare a zj\one cl~e per du~ vol_te,n~l ~ors<?dl farne parte li Portogallo. la Spagna, trattato ceco•n;sso e le relazioni di del 7>opolo 'italiano alta ouerra nazto• buon vicinato con la Russia, 1'-11110 e le nal·fasdsla, e le tradizioni universali· altre praticate "con assoluta fedeltà, stiche tlell'Jtalia, ,·eo9iscono contro senza esitazione e senza comvromessi ». qualsiasi accenno di riscossa dello s1>i· La Cecoslovacchia non è mi vonte fra rito nazionalistico. che, incorporato i Soviet e le democrazie occidentali: net fascismo. ha portato alta rovina ik non c'è biso[mo di questo vo11te. e -i~ nostro paese E:s3i non pensano, come far <1uestap_arte non ~o,wer:e~be ai fa Clodrns, che pruno bisogna fonda• cecoslovacchi verc~è .sui pont-i ci p~ssa re l'ordine. foternazionale, e poi do– la gente. Le relazto111ceche con oh al· mandare la sco,nparsa del nazionali· tri vkini st svolyera,!n~ « ~,ella lu_ce. del smo; ma invece àomandano la. scom,· nostro trattaco con. i Soviet. Noi (.esì• parsa dello spirito nazionalistico fdnv:, derlcmw una Paloma /01:te·e democra- pertutto, s'intende) come condizione tica, ma solo una Polonia collaborante necessaria ver la fondcuionè àeU'ordi· con l'Un/O?ie Sov!etica. Non abbian.io ne internazionale. Essi. pensano, tnfi.· tempo ne mclinazwne pe_r ttnn solu.z10· ne, che solo st, Questo piano, solo ver ne different~ della, q1!est1on~polacca». q11estavia, sia possibile una <lifesa ef· (S! confronti O?:lt1l r1conosc11nento_ del Jicace dei legittimi interessi italiani, e uo11erno di L·t1bli110).La collaborazione della 1wstra stessa autonomia nazio– con i Soviet - continuava Masaryk - nate. un vent.!cinquenmo, gh Stati Uoltl so; l'Italia, la Grecia, l'Irlanria (o Eire). la no stati tratti, contro ognl loro voglia, Svezia, la Svizzera. a intcrvenlre in una guerra europea, Accanto alla « comunltà atlantica» a– e che ambedue le volte le circostanze slsterebbc. 1 {conoscluto formalmente. e le ragioni del loro intervento sono « il sistema strateglco defforblta rus– state sostani;lalmentc identiche. Tanto sa,., comprendenw con l'Unione _sovlP.– ne-ila g:uerra del 1914 quanto ln quella tica tutti !?li stati intermedi fra Russla del 1~3<J, la F'~anci3:è stata in~·asa e la e Germania. In Quanto a auest'ulUma Inghilterra ~nacc1ata da vlcrno ~la!la non potrebbe. secondo i'l Ll.pomann. in· Germania, E apparso allora u1~pericolo eludersi nell'orbita russa, perchè ciò concreto, imminente. Clle una Germa· sarebbe una minaccia tnlerna per il si· nla vlt.torl~. egemon:ca in Europa, si sterna sovietico, e al temDO stesso. ìrnpla~ttas~e ·sovr,anamente sulla soo~- portando Questo fin sulle: spiagge del· da ~r1E::11tale cieliAtlantico e. di là nu· l'Atlant:co. rlusclrebbe intollerabile r,er nacc1asse, per mare e per al'la - dop. H mondo occidentale. Jnvece una Ger– pia via, in breve o Ln.lungo, per una mania disarmata l)Otrebbe benissimo invoslonc- terrestre, - 1a sponda atlan· entrare nell'amblto di scambi econo· ~ca occidentale, e cioè l'Amer!.ca. Gli miei della comunità atlantica. Stati Uniti superbamente tranquilli un •tempo nella loro lnvulnerabilaà, - 1i- ti è anche quel che si .(}esidera dall'Un· uheria. d(ftla Jugoslavia. doll'A11stJ·ia e dalla Rurrurnfrt, c. Le nostre relazioni con gli alleati occicle11talinon hanno cambia– to e non cambieramw ». Sentiment-l cli oratit1tdi1ie 1>er la Gran Bretagna e oli Stati Uniti ;biso(Jno del loro aiuto eco; nomico e culturale; tradi;:ionale amici· zia con la Francia; senza tma torte Fraacia non vi 1mò essere equilibrio i,t .ç:m·ot)t.!5' CATTIVI CONSIGLI S ECONDO « Clodio • (Cosmopolita del 3 febbraio. arNcolo « Cos'è 01te• sto nazionalismo? •J, gli Jtalia11i, « esse11do il vovolo nat·uralmente mç– no nazionalista», dovrebbero "fare in modo almeno di non essere accusati cli nctzio,ialismo. E ver rn·fma cosa. auin· di costit-uirsi severi uiudici del 11,a~io• nalismo alirui ». Strmia ricetta. in verità. Sembrereb– be naturale che il vrimo mezzo ver non essere accusati di 1.ma Qualsiasi men· da fosse quello dt mostrarsene immu· nì ver conto proprio, e non oià di 1m· putarnc ooli attri: a rischio di sentirsi rispondere: l\ledlce. cura te lpsum, o con la varabola eva11oebica de( fu• DELITTI CONTRO L'UMANIT,4 I L rOPJ)resentante degli Statt Uniti tn. seno alla Conimissfo11e interalleata per fo mm1zione dei deHttt di ouer• ra, H. C. Pell, ha clovuto lasciare il suo ufficio per divergenza con oli altri mem• b1·i déua Commissione circa la punt– zione, o meno, come criminaU dl guer• ra dei tedeschi responsabili di delitti commessi a danno di lòro comiazionalt. Pell ha specificato: et delitt-i che , te– deschi hanno commesso contro i loro con11a.zio11ari di razza ebraica sono de• um contro l'wnanità tllt.ta >. Siamo 11erfettamente d'accordo col si.· onor Peli. Vorremmo ayoiunoere, - e certamente il signor Pell sa1·àd'accor• do con noi, - che a,1che t delitti com· messi dai tedeschi contro i loro conna• zio11ali di razza non ebraica sono. de• Utti contro l'umanità t1ltta, Certamen,, te. i primi sono statt pftì numerost e. in 1iledia, più gravi. Ma anche i secon– di non devono essere statt 11t} scarsi nè reuueri. L •• ~~!~:~~e1~:a1~~a:_dl~~a:U~ c~ ~~~su~;;!~ st;!te1;~::~ 1 ~n~i~!~1~g~!sno~~~~e: ~~~~ ""'""'""'""'""'""'=""'""'""'~"'""""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'""'"" derst ai fatU, e riconoscere la solida· dopo l'atlanU.co e il russo. il sistema r.i· sovietica. Citiamo questi a mo' d'esem- mento per l.ncludere la Germania ne[· ri~tà strétt::i fra il loro destino e quel· nese. Ma fermiamoci a· (lUei due, che pio; ma 10·· stesso, dal più al meno, si l'orbita propria? lo dell'Inghiltel't'a e della Frano!a: han· non solo sarebbero i più lmoortantl. potrebbe ripetere per tutU. gli aitrl. Gll Quinta constataiAone (che per noi. no dovuto Intervenire con tutte le loro ma, continando fra loro e abbracc~ando stati minori ,ivrebbero una tendenza realisticamente, è la decisiva). Il siste– forze per salvare dUe potenze dell'Eu- tanta parte del mondo, si c..-ondlzione·naturale a intendersi fra loro di fronte, ma Lippmann equivale a porre da una ropa occidc!1tale, perchè dalla salvezza rebbero fra lo1·0 e declxlcrebbero vera• clOè contro la potenza o le potenze ·di· parte l'Impero britannico e ~u Statl di quel.le dipendenza la loro medesima. mente delle sorti mondiali. L'idea del rettrici del grupt>O: ognuno vede çon Uniti, dall'altra la Russia. Crede sul· La frase attribuita a Roosevelt. poco Lippmann. - cosl brlllante nella sua quale risultato per la solldartetà e la serio l.l Ùppmann che la Russia sl a· prima delìo Sl:OJ>piodella seconda semplici.tà , cosl concreta nel suo orlmo pace òi~uesto. àattercl>be ad avere d1 fronte a sè -· guerra, elle n confine degll Stati Uni· aspetto, cosi appàrentemente ovvia Tl!rza constatazione: il Lippmann se cioè di contro a sè - il blocco forma• t-1. è sul H.eno. - frase cosl oarados- nella sua realizzazione, - rlsponèle la sbriJ?a molto facilmente nella dcli.· le, saldamente fuso. anglo·amerlcano. sale. a prima vista, - si è trovata ri- veramente alle realtà internazionali mitazione delle duo orli.te . Ci sarebbe- padrone reale o virtuale cbi due terzl gorosamente esatta. emergenti p.a uue~-ia.g;uerra. e alle p.e--ro invece casi molto delicati. Noi ab- Oel mondo? Non sospC'tta che )a Rus- Allora, - dice in sostanza 11 Lipp- cessità dQlla futura pace lnternaz.:ona- biamo i nostrl dubbl che la RUSS:.a,sia potrebbe pensare, in tal caso, a una mann, - occOrre prender atto. definl:· •le? Umitiamooi ad alcune ~onstata· con l'interesse che porterà al Mediter- alleanza con la German!a e il Giappo- tlvamente, di queste realtà già verlfica- zioni. raneo. sia pronta ad abbandonare, pu· ne? te, e trarne le conseguenze per il com• Prima constatazione: eslste già da ramente e semplicemente. la Grecia portamento futuro. Inghilterra e Fran· tempo un'alleanza ventennale anglo· (con tutte le posizlorl'i del-l'Egeo.) alla eia da una parte dell'Atlantico, Sta·ti russa. a cui è venuta ad aggiungerse• Jngh.ilterra. Dubitiamo anche più for– UniU .e Canadà dall'altra, formano una ne una parirnenbi ventennale franco- temente che essa accetterebbe l'appar– comunltà naturale di interessi, (5 de- russa. Due membri capitali della' eco- tenenza della Norvegia all'orbita atlan· sLini: la « comunità atlantica>. Polchè. munltà atlantica> hanno dunq.ue stret• tica. Escludiamo senz'altro che essa BI. vede che quando taluna dl queste na· to un legame formale. e di capitale tm- Possa accettare l'inclusione della Sve-– ztoni è minacciata nella sua in~pen- portanza, con la potenza centrale del· ~\!~~~~Z~~a a~~hers:ss~~ll:tr:~~ :~: denza. nella sua esistenza, le altre SO· l'altra orbita. Con ciò stesso, la netta di· il'Inghllterra e la Francia riconosces.<;e-– lllO forzate a intei•venire, - non per sttnzlone fra i due sistemi, su cui è ba• ro l'appartenenza dell'Austria all'orbi· portare un soccorso generoso alla prt· sato tllltto il piano del Lipprn.ann, è ve- ta russa. ma, ma per salvaguardare la proprua nuta meno. Quatta constata;:,;.onc _(che non è se ~.1.ndlpendenza, la propria esistenza, - Seconda constatazione: l due sistemi non un caso particolare della terza, ma ;vaie la pena di orgnnizzar.e stal;f.lmen• del Lippmann equivarrebbero a una dl- il più importante): e la Germania'! cre– te questa solidanletà in modo da evi• visione formale dell'Europa In due sfe· de sul scrio. il Lippmann. che la Rus• :tare. o almeno Oa allontanare, 11 peri· re d'influenza. Abbiamo già eletto, in sia accetterebbe di abbandonare la Ger– _colodi una terza guerra. li giorno eh~ un precedente articolo, gli lnconveÌ1ien· mania alla comun{tà Utiantica, accon· .tutto il mo:100 sappla che ad attaccare ti d: simile diviSiofie. Ripetiamone uno ~~~atai~~f~~ii~~\'~~~ 1 ~ 1 ~ 1 ~~~. cten:~r~~i~r: una di c;,uelte potenze st avrà da' fare capitale, la vassalizzazione, o mediatiz- tare? chi garantirebbe alla Russia Que– con tutte· le c,ltre. gli aggressori poten· zal1ijone,degli stali minori: Belgio e sta limf,lazione, e può anzi considerarsi zlaU cl penseranno due volte. E se an• Olanda. poniamo, per Ja comunità atlan· come reallzzaQil~? e perchè la Russia !h~ taluno di essi si deo'~d.esscug!.ml· t:ica, Ungheria e Romania per quella .non potrebbe far valere lo stesso argo- (t Più sl gira. e più sl torna. inelutta· bilmente, alla $tessa conclusione. La. via di battere, per salvare la futura pa– ce mon·dlale e per tmpr.antare un'orga· nizzazione internazio.nale di pace e si· curezza, è la collaborazione delle tre potenze mondiali. Un accordo di bloc• [<?a{i~~nd~e a~~j~~~sssaar;~~è ~\~a~~=: ma una st:teele dt società a Interessi U• mitatl. Se un giorno divenisse un bloc. fi~i;~\s~~~ ~~~ 1 ri 0 [~;!~:bii~ ~~!; svolgano una poli~ca eminentemente attiva ed elastica, contro qualSiasl pe– ricolo dl blocchi, di spartizioni e cU ~ gemonie. e a pro di quell'ordinamento mondiale che è, nelle cohclizioni odier– ne, non ia conseguenza, ma U presup– posto e l' inqu:i.dramento di qualsi~ accordo regionale. LUIGl SAL\1A'.rORELI4

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