La Nuova Europa - anno II - n.5 - 4 febbraio 1945

,-- 4febbr.19llf --------,--"------ L.A. _NUOVA EUROPA.----------------- 5 -.- 1 PREPOTENZ SULLE PAROL ·E rla e di se stessi. Evviva il e comune ,,dl ~ucazione: anche le «classi, plt) rustico»! um1h, in Toscana. ad esempio o ner Tali neologismi toponomastici,' che Veneto, salivano· nella favelli! 'a quel . poi sono degli a: archeologls:nf •• 1>0rgo- llve_llodi reale ele"'.azione che solo può no uno degli esempi più dolenll delJo ven:rc da una vera civiltà; ed era un E svisamento che si è fatta del!' umile Incanto sentirle. Altre parlate poi più Italia, opponendole le desinenze di una pesanti, come la romanesca, ritenevano romanità da quattro soldi. Ed è poi la dal lei un correttivo quasi lnd!spensa• stessa guerra che si dichiarò ai dia· bile; '°mentre il v-01 senwra caricarle letti, linfa di cut la lingua• sempre rin· d'un soprappiù cli sguaiataggine e sta L ALTRA mattlna, uscendo di ca· ni cructali • e mettono perciò perples· giovanJsce, attlngendo dall'anonimo bene solo nei mercati. sa, ho veduto un uomo sulla sità in chi li legge. Dioniso delta parlata dt popolo, forza E' forse_ per queste ragioni che tt trentina sboccare da und strada Mi sono, poi, domandato più volte ed es1fresslV'ttà,Come s-quatlldo.in con• fascismo, distn.1ttore o corruttore di laterale, dì passo svelto. Andava fi, che cosa sl aspetti per ridare a città fronto rlell() voci germinate sul tronco ognl nostra migliore tradizione. contro schiettando: non ho lì per Il badato che e province e borgate i nomi che ebl.)e• vivo della storia, ft gergo novecentesco pOChecosa ha tanto Infierito; e tnnu• cosa. Pareva un motivo qualunque, di ro dalla loi·o realtà storica e chP. Il d.1«autista» e dt «settore•· o Quello merevolt zelator:, di cui è pietoso oigl queIH cosl consunti dall'uso che l'o· flutto dei secoli plasmò. erose. levigò. meccanizzato delle sigle In cui meglto scuotere I nomi dalla nostra memoria, recchio nemmeno Il percepisce più. Ma sedimeii.tò lrnheme col generale proces· che gli uomini si esorimerebbero de· sorsero da tuttl,..i pulpiti a conclama– d'un tratto una sensazione. nQn certo so di trasformazione delle lingue ro· gli autòmt. Strani suoni escogitati a re 11 condarinabile <t servilismo» del lel gradevole, me lo ha fatto riconoscere. manze. Solo un arbitri.o, che non ha freddo da cervelli..ar!dl; e che mi fan· e la fiera romanltà del vof. Si fece al• Era il mot;,,o di G-iovi.nczza. precedent~ tn paesi di antica cultura, no pensare a quel e frutti fabbricati lora ttn grosso spreco di clta:tlont. to1· L'uomo mi aveva già oltrepassato J: ha creduto di potei;-etruccare da· anU: nelle prigioni,. di cui scriveva orofetl· te per lo più da epistolari di letterali · .parecchio; ma non tanto che, guardan· chi romani quei nomi anche instgni. camente Arturo Onofrl. Illustri; mentre io mi ltmiterel a quel· dolo megllo, non gli vedessi sotto al pa cui è legata la storia stessa d'Italia; Ne.I campo dl questa glottologia di I~ del Casa: « Colui intende che tu lo strano, un paio di sdrucili stivali. Cysa e ciò nella presunzione dt restituire stile razionale e plahlfìcato, credo sia sprezzi e che tu gli dica vlllania ... qurtn• voleva essere quella fisch!ettata? Una forme laUnesche più nohlll, Sarl?bbe stato l'archetipo Upim. a proliferare in do gli dal del vol per lo capo•· Ma non provocazione buttata In faccia ai pas· come buttare giù. un palazzo camuna· una frondoslsslma arborescenza di Gil. c'è che rare: oggi senti da ogni parte santi o un assaggio dlglà imbaldanzito le del Duecento,~per tirare fuori qual· Cit, Cim ecc.. facendo improvvlsamen• la gent_edarsi «del Vol per lo caoo i.: dell'effetto che quella vecchia solfa po· che colonna romana, nascosta nelle sue te -regredire l'italiano a llngua tnono· ~ specie m~I ceto popolare. del quale .trebbe tornare a produrre su animi de• fondamenta. Ma che dico colonna ro· sillabica. Ma non minore auge ebbero d'altra parte si rivendicano. non sem~a pressi da tristezza e da delusione? mana! I nuovi toponimi sono un puro e continua110 ad avere gl'ircocervt les· fondamento,i radicati sentimenti dian· Probabilmente, nulla di tutto dò. C'è assurdo antistorico e dei veri mostri sica li, tipo o: confindustria 1: tra I qual-i tlfasclsmo. Nel popolo Il voi è unlver• piuttosto da credere che quel tale non fonetici, come qucll'impronunziablle ·però Insuperata, anche se meno risa• salmente adottato. con assoluta dimcn– facesse caso nl motivo che andava zu• l'ibo Valentfa (molti dicono « valen. puta di quanto meriterebbe, credo che tlcanza dell'origine di quell'uso e del· foland.o, più di quanto ne a,revo fatto tla ») che si è voluto mettere al poi:sto resti la geniale denomin<1zlonedi Co• l'um!HantP.lmposlzionP.c:heslgnifkb, E lo sulle prime; e il suo non fosse che del ben alu·imenti legitt:MmoMonteleo• proma. affibbiata annl fa alla confra. non cl venga qualche tanlivp avvoca· un atto irriflesso. un automatismo col· ne, Cosa cl vorrà a far capi:-c che Aart• ternlta del macell-:1rl: o: Consorzio Pro• to del voi a sostenere f!l,1e a Roma ti legato alla routine di tante marce, di gentum è divenuto In !tallano Girgen· duttorl Macellai». lo non ho finito an· lei dal J)Opolonon si usava; pcrchè i tante adunate,- che agiva ancora in lui tl; e che «Agrbtento I è un inesistente cora di stupirmi dell'impagabile cundo· i:;onettl del Belli ne sono pieni e glt dal passato per forza d'inerzia, e di cui .linguistico, un falso restauro di geg.,;o. re con cui. tale vocabolo venne coniato dovremmo rlspondere con quel verso: l suoi vecchi stil.vali portavano test!. ùn Dossena toponomastico? Che con proprio ln• questa alma urbe. ornata Senta. so,· a-vocato, io ,wn =o' mm.icco,.. monianza. Ma troppe constderazlonl ml Qlli:!Stobel criterio. che ru poi quello di tanti Studia e ::1ccademie.tllustrata li fatto è che le suggestioni operate venivano in .mente, perchè lo non cer- dei pedanu fldenziant andati a finire d::1tanti luminari e loro satellitii• Pos• sul Jinguagglo sono quelle cui 'è ptù. · cassi di..cbiarirmi il 9tgnlficato che quel· nelle fa:-se dell'Aretino e di Bruno, si sib;le che nemmeno uno abbia avvei-- difficile sottrarsi; dove mancava l'abl··· l'episodio pote\•a rivestire; e andavo fra dovrebbe dire cabollo, bucca, òculo, bra- lito ll suono fecale d! quel falso gre· to ·di una certa autocraica e la resi·• me ripensando quanto sarebbe falsa· ch'io. oltre che Medlolano, fo"'iorenza.oismo? Crmroma.' Ali' ovvio. scopertis· stenza di uno spirito Individuale di.op, ,. mente ottimistico Uluderst che, .con Neapoli e Panormo? simo ètimo da copros, veniva di rìncal· poS1Z:one, il voi sopraffece il lei, vi ro,. 'l'urto piuttosto brusco che ha fatto ca· 11 fatto non avrebbe importanza In zo la destdenza in orna tanto usata tn tolò so1>rapesantemente con ottusa ,e. dere dall'esterno le impalcature totali· se stesso. J)Olchèanche per le città i patologia. E pareva uno strano ù:lpsus, massiccia violenza. E si avverò cosl . tarle, siano anche cadut~ dagli animi nomi contano poco, tanto più. ora che pareva l'ispirato conio di una parola• l'acrosUco di Starace: ~t1:ss~e t!~~~~m~:~td~~a~~cafe.erano ~ 0 °~( 1i ;i~ed:~~~z~;:S~~;g 1 s~~c~: t~~: ~~a~~~!ras83~~~~~~~~z!~1o~~~ tJ 'odiato Lei non è nel nostro stf e. Piccoli fatti involontari. quasi ttc, rl· animo di gente che pensa ancora tn Quanto l'avrebbe gustata II ~uo tncon· E sso denota solo servilismo: velatori. di t3re latenti .e di.eredità tut: ·dorare il propri() blasone e ripudia i•au: sapevole inventore, ~a,iart "'ùn mode· I ndi usfa.mo il Vnt. E' più virile. t'altro che smaltite, si vedono oggi af· ~~~~;o d1!1n;,~r!~Jai;:~~~: 1 c:~i:, s~a~~ !}~gg •::~:~~oa~~~t'~f ~t\t~~~~~~oflt;~ Ml rlcordo·ch~. elegantemente stam: !~fr!r1o~! ~~~~.s: 1 dt~hen~~~z;; contadino, E' quasi tncretHblle che tan· la tessei:a, ti distinUvo e l1 saluto ro· ~r~1s!a~rs~°i~u~rr~~~!ip!t 1 ~::t ~~1~f.· specialmente, Poi, in Quel fatto spanta· ti -nostri connazionali si sentano lusln· mano. trovando in tre sole silHibe la l'acrostico inondò nel '38 caffè, trat~o– neo, e In alcuni cosl poco dominato dal· gatt dall'orpello del nomi falsi, come più bella definizione del fascismo che rie e negozi di Roma. Ci si rideva, .~1-· la coscienza, che è Il linguaggio. La .se di riverbero fossero riscattati da che si sia mal sentita: 41 .« coproma •, lora. E non si pensava a quanta gente, bocca de1la gente oggi è t,mpastata dl una inferiore condizione rustlca:'a un cambroneS<'.otumore di Quel che C.'l· invece, maitdasse. più o meno inc·on=·• parolacce, la llngu,a è piena di pustO· rango. di •riguardò. Tanti ne conOsco, pite.· sctamente. a memoria guei versi. o n·~ le: e. non sarebbe mica male com(ncla• anche persone dègniss:me. che sono at· Ma delle riforme linguistiche o del rice,·esse nell'animo la stamp:gl!atura· re a mettere Insieme elenchi di gµesti taccate a un rldl.~lo latinismo tmpen· «costume•· fatte a colpi di manganel• volgare di cui non si è ancòra hbe-' relitti verbali di una prepotenza con• nacçhiato a suo tempo sul loro muni· l~ o di Hcenzlamcnu o di r_lti.rod~lla rata e 'non sarà faclle l•berarla To.I"" swnata. per anni, sull'immaginazione, i ciJ)to, insieme ·con le aqu!le e i fasci: .tessera, un pos_tumotra l ptfi resttt e nare al lei è oggi. questione di ritrovai•' sentimenti e quindi 11 modo di espri· e ~onsidere1;ebbe·ro una diminuzlohe difficili a cacciar via,. resta quell'uso. ta gentilezza, dl rinnovata eduèaziorte;··· mers:. degl'Italiani. Elenchi, nQn U!nto civica tornare al nome che il comune del voi, tanto sgraZ1ato o dannun· in una parola di fascismo scordato-/ ad uso del più indotti, quanto di quelll àveva ·quando vi nacquero. Eppure ziano sulla bocca di quelle nostre J>O' ca'ncellato dall;animo e perciò anche · che, scrivendo per il popolo con le ml· qualé segno dt realismo e, . diciamo pola~loni che da secoli e secoli pren· dal Jingµaggio Speriamo che PoCO alla gliort intenzioni di rieducarlo, si la· .,tnche. di clvtltà oltre che di cultura, devano proprio dal lei un cosl gentile volta ct si poSSaarrivare. ~~:en~e'ifert;r;e~f ~i1>e~i!l~3. z~ .c?t~ ::: ;;~~~r:n~~~~~m~s3;[t~0~1~eJ~1a ~ro: :p~f:1~~n;~a~~ri;~~~fo.~~n~~ ~!g~~ GIORGIO VIGOLO. CHURCHILL INTIMO I' . , · • I !~b~[adt~~; c~~ 0 7:;;,~ 11 ~u~•~~~1a 1 ~~~g~>i'. · ' I ,.-L I ,B -R I voluzi.onaria Il lettore non deve aspet· I r~~~~h?1!, 11 ~1i:g~~~rl~ C[~ì~~i:oi~ : - ,' ·! # , tarsi degli ~neddoU. ma una testlmo· una delle più divertenti e attraenti' . . . • . . nlanza autorevole, e insomma q.ueu~. letture che si possano consigliare. Lan· . . . · . · · · notizie di prima mano che E:~evanoCJ.'!e ciati da un editore americano qualche due di notte e anche durante ti bag~o, I ne era I-e~presslone nelle cose monda· sto libro a prez!osa fonte d infonnaz10• anno fa, sono resi oggi accesslb!U da ft. groviglio di appuntamenti e di r1u· ne... Dandie~_come Brummel.non sen? ne storica. La narrat11cç scon1pare ~al· una· traduzione italiana (Churchtll Jn- mani a cui ~rriva puntualmente in r1· vedranno pm •· · l'oinbra· per far posto aita .grande im..,, timo, Edizioni delle Catacombe, RO" tardo. Quest u~tima è certo una delle Monarchico, assolutista, cattolico, ln· magi.ne del protagonista. collocato non' ma l9-14) e certamènte contrihulr.annQ. sue caratterist~che di « lrr~golare • nel sommà « profeta del passato». sebbene già nella aureola falsificatrice dl un to· · . a Ì-ender~ ,pifi.I)Opolare il e leonino» mondo britann:ico, ma va messa in rap· in tono minore e provtnclale, rispetto no apologetico o edificatorio. ma nella· Primo ministro britannico. . . po~to con la sua st~ssa inconte1,1i~lle '!' 1· al suoi gr'andt m.pestrl reazionari, Bar- luce di:ammatica dèll'attivltà clandesU· • :Miss Moir ha per Churchill quella fa· t.alttà_che sof.Ire una benchè mimma 11· bey tl'Aurevllly eon tutta la sua arg-u• na in Russia O all'estero. Fin dalle l)'ri:• .Ucata ldolatt'ia che si pul> avere per mi~zione .. c 1 !i 0110 .due tipi, di rltarcla· *ia epigrammatica e 11 suo stile con· m aglne S-i è lmri1ersi nel v,ivooena· l'amabile tiranno della, pr~prl~ vita tari. .quelh che perdono I auto.bus e sacrato, iY egli stesso ·oggetto dl museo e ? . mi t he 1aiiai-• quotidiana. 'I suoi ricordi na5;çonoQµtn· .0uelh che lo fan_noperdere agli altri. non meno che il suo eroe. Scritto cen· stor:a del partito comt ~ a, c n ... di .da un sentimento di felice .so\\te~o Churchill appartiene al~. secon~a ca· t'anni fa. questo ritrattino dl classica ratr.ce in un ~er~ senso presuppo .e della fantasia· come di chi per un mo: tegori~: E -conoscerlo da vicino, sia pu· struttura frdncese. con ricca cornice di altrettanto fam1ghare al lettore come mento si è ailontanato da un vtjlcflm? r~ att~avarso questo. llb~o, signlfic~ saf definizioni e col gusto sempre imperti· lo era per lei. E se un fascino ha que– in eruzione. E' forse ncr qu.esto, oltr_e-·gua_re ~I s~o magnifico impaS t o di epi· nente di 'tipeggiare, offre·tuhavia l'oc· sto nudo racconto senza nessuna prc· chè per oppqrtunità di nar.~azione. che cureb ·e di uomo di azione. la sua 'Y 1: casionC di una lettiura· abbastanza fr;,: tesa o quaHtà letteraria, esso consiste Miss Moir, prima di descrivere il. vul· talità_ani~l ~t.ri~ eche_ne fa.un vl~torio_ yola per non indurre più d'.uno in 't_en·proprio nell'atmosfera religi~s~ di QUC– cano, pa1~1a <!' sè .e 1:accontabrevem~n_-so. !\hss_Mm~·. 111 foil?~ al hl>ro, r•psr<\. tazione. Chi se la sentirebbe. di consen: sto mondo slavo. nella semphc1tà e nel· te la sua bnllant~ c,q_rrle;r~ di .s~greta> ?.la van amici -per auto e p;r ass tire con il signòr Bàrbey quando dice la passione apostolica delle persone che ria che la portò at })IU alti fas,t1g1dcli~ ~lenza chd lela~~~~o~~ftt~ 11~ 0 ;ie1riroe che l'umanità ha tanto bisogno del dan• vi compaiono tanto più evidenti appun· stenodattilogr_afia, .accanto: al~u~m 10 1 ll M~~:g~ 1 ~f:ir~ che il suo maggior debitO dies e che essi fanno parte della felici· to per l'immediatezza con cui è reso fat:1'~~ da ~lovane fu. «!~~~a?ica . ~-- resta per• l'impareggiabile ispiratore. }rru~~~!:el~~~\tr°ttr:~u ~f~~~i~ dfs~~a~ ~r:~~t 1 ~!~~ Sd~i~ig;.;!~ 1 ~1:1~:~l~~:npe:i~~~ ini~~~~~ d:l ~\~f~nÌacl~h!'i~1fr1~~~~z JJ R U 1'1ME L ~!rt~l:~c~~i:e;;.:~:n~;rfui•c~g~ pc:; r:·~~~~, 0 U ]l\i%i~L t~~~!~n~~n!~~!~l: ~ ~~l~~a~~~and:~~a~~~~~;o~op!~~~~~~-. E IL DA l\ 1 DI s 1'1 o ~~:i;~~~ 1 ;! i~!l'e~i~ 1 ;:a i~·o~1~a ~:rr~ :rgnj~:d~:e[~ 0 l1i~a.Fni:a°~~:: 0 1;;glra~V~, famigliare si comunica al l~ttore con storia, merita la sua p{lrte di culto pres· meditare )a sua dottrina atttvisla, t' la più schietta vivacità._ Le pagine so· CONTRARIAMENTE a ,.B~udelaire. so i nuoyi. ricchi, e qua1ch~ grailo d'in· suol precetti, le sue crlti?he .. i suol f.!ta· no cariche di anneddotl succulenti, a che vedeva nel dano.ismo quasi censo (a borsa nera). . n\· ma nell'appare'nte solttmhne. tuttal•. cui si morde con allegria vorace. E si una forma eterna del costume e . trÒche solo, sempre In comunione (vien· iz~~~d~;:~;~;r;~·:~ 0 1i:ri~!c~ 1 ii~ ~~--~ 0 1as~~~ 0 re~id~~;;;ra~f~~~~~l~~ 0 n~: LE rf J N ~t~ 0 v?~1t!r~) l~~a~~ ~~;:tfaP~~ke;::d~ : d!1f•~:;;;1~°mig ~ : 11 ~~;lt1~~::~fc~ ~;:,~!~ ec~li ~:o:;: 1 ~ 0 u~~::cfiet~:~i: VI s TO DAL LA !ti o GLI E ~ 0 fl;irei~~ ~f n!~ ·i1~~ 1 ~/teg1r~l:~w.· i~~ . tuttuno con il loro spirito di llber~. te tradotto a cura di M. A. Meschini nell'ombra in cui ha voluto scomparit;e, Churchlll roseo e Incandescente, avvol· per la Casa 'editrice eAstrolabio». Ro· LA .casa editt~ice Humus di Napoli lei 1a pll) fe...1.ele, Na!Il.ejda Krupskala, .lo nella nube di fumo del suo perpetuo ma) è portato invece a incarnare_ 11 ha pubblicato in questi glornt le la silenziosa, lascia capire in una co_n• sigaro vien fuori per quel che è, come dandismo in Lord Brummel e a défi· memorie della Krupskala, La m1a. fesslone da quanto amore per tl suo . una forza della natura. Assistiamo al ninlo in questa inimitabile vita di stol• vita con Lenin .(trad. di Maria Terrac• Ilic, per l'Uomo della rivoluzione sia particolari pii) intimi della sua gran co moderno, diJficllmente separabile ciano). Due cose sarà bene dir subito. nato il suo bellissimo Hbro: giornata, dall'inizio del mattino quan· dalla società inglese del Suo tempo.;.:e e oioè che il volume non è completo, « Bastava che ml dicesse due o tre pa· do si sviluppa lentamente e quasi a fa· da una certa mentalità insulare, ,più ma comprende sç,lo la .prima parte rote. to indovinavo ciò che voleva sapè-· tlca dal piacere del sonno, indug!ando che brlt'annica, londinese: «un dan~y {1893·1907),a cui è sperabile segua la re e m1 precipitavo ad assumere infor– nel letto e dando solo qualche segno è più Insulare òt un inglese, gerchè la seconda al più presto. L'altra cosa da mazionl. {Ancora oggi ho conservato la che preannuncia la piena, irreparabile società.cii Londra assomiglia a un'isola, dire è che Questi n.on sono 1ricordi più att.tudine dl tradurre in pensieri tut~ fase eruttiva. Poi ve~ono le telefona· entro un 1 isola». E altrove:.«Tutto è fi; o m~no seqtime1Jt~li di una fedel~ .c.om · le lmpress~oni che provo, per parte(:!•· te da ogni parte del mondo, la dettatura nito, tutto è morlo di quel .bel mondo pagna. di ,matr;m9nio,. ma i 1·icord1di parie ad Ilic...) •· ,di ,lettere, articoli e ~discorsi,"fino alte ·~u. cui Br.ummel fu l'idolo, perchè egli un'aUivi;ita che fu la pl_ù~ \ri.Utna'. çoi· C.,_R~ HUSC~T'l~ f _..,,. ,._,.:;. ·•"'r••'·k. ,t, ;, :•\~'•· .ltt ,.,. ,.,:1,.,,· \·~••f1l.'

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