La Nuova Europa - anno II - n.5 - 4 febbraio 1945

LA N U O I' A EUROPA ---~--------------- 3-- I SOCIAL1S1I RlVOLUZlONARJ. RUSSI E L' U. R~ S. S. DI OGGI I L partito socialista rl\'oluzionar!o Nel momento in cui bisognava partecl– russo fu senza dubbio Il più forte, pare al potere e prendere le proprte U più vivace. 11 più «pittoresco• del respon~bllità. questo grande partito partiti .rivoluzionari russi dai primt che per un certo tempo aveva ra1>Pr-.?– anni .del secolo ventesimo, fino allJ sentato «complessivamente• la rtvol11• grande rivoluzione d'ottobre che lo an- zione russa, si ll<1uefecc. Sàvinkov sl nlentò, peraltro dopo che il partlto si unl al generale bianco Kornìlov ed an,1- era già profondamente scisso nelle va· logamente agirono altri dJrlgentl del rie correnti e sfumature che lo campo- partito. L'ala sinistra finl col ronclersl nevano. In Occidente, questo p..irUto, con i ùolscevichl. JI centro si venne C0D;Osclutc generalmente sotto le su~ spegnendo, dopo una serie dl protcst.P. sigle Iniziali S. R., è noto più che alu-o di cui l.ènin non tenne conto e su ('UI per gll attentati terroristici contro ;(t:- Trotzki S\'lluppò le sue attitudini satl· nerall, granduchi, spie, poliziotti, di cui riche. esso era l'organizzatore. E' lnsomm:i l'aspetto 1·omantico·terrorlstlco che lo o ha reso famoso, quell'aspeno colori· Il dramma, dicevamo, del mlgllorl stico, In breve, per cui certi suol es1>0- elementi del partito S. R. ò un dram· nenti lAzef, Sàvlnkov) sono divenuti ma interessante e che ancora oggi mc· 1>rotagonlsti di l'Omanzi e di films. rita attenz10ne e rispetto. Del resto :r-.1a li partlto S. R. non si pub ldentlti· non tutto, nel programma df'gU S. H. care semplicemente col terrorismo. Es· i! morto. Si può an1.I affermare che so combatte\·a Infatti oer una rlvolu· l'ideologia del partito socialista rl\'o– zlone democratica di tendenze estr~mi· luzionarto dl fronte alla guerra con la stiche, teneva destl. 1 ,ttardata Rus· Germania, nel periodo di Kèrensklj, sia, glt cntusla::.mi .... _.. ,·.a \·erginl di sia stata oggi In certo qual modo ri· un li89 e di un HHb. u·altro lato, in presa dai bolscevichi. I soc.laltstl rivo· un·epoca In cui. con la Incipiente m~ luzlonarl. richiamandosi a Valmy cd al derna lndustrlallzz..izlone, il socialism,l popolo parigino In armi, volevano chla– marxi~tico si andava difCondendo sem· mare a raccolta tutte le forze della cte· pre più, gli S. R. i:ivllupparono una mOC'.razia russa contro· gU eserciti dt!l corrente di revisionismo delle dottrln!! Kaiser. Il rappresentante germanico a marxiste. I socialisti 1ivoluzlonart cl Mosca, ronte Mirbach, venne ucciso d~,l appaiono dunque in un dupltce aspev soc.lalisti rivoluzionari. Essi non Pote· to: da un lato. con argomenti storlclst.l• vano nmmettere armistizio o pace con cl o con argomenti \Il buon senso spkh la Germania Imperlale. Lènfn parla\'a clolo sottolineano roriglnalltà dttllo In nome della solidarietà lnternazloua· svilu 0 ppo economico e politico rus~a. 1· le del proletariato, concepiva l'imJ}I.."' criticano certo schematismo, vogliono rialismo come la « rase più recente approCondire I valori della libertà; da:• del capitalismo•· non credeva a caplrn• l'altro con ardente entusiasmo d' im· listi di destra e di sinistra. Per I socl:i• Jlronta girondina s'Illudono di poter listi rivo}uzionarl esisteva invece u,rn subito reallzznrc le forme più estrem(.> guerra del popolo russo, una guerr,'l della democr~1zin In un paese attardati.) in nomè della repubblica. della demo– e senza educa;-,ione po!ltlca. Ramanti· crazia, contro I generali prussiani, con· clsmo autoctono russo (che continu:i tro Guglielmo Il. I Non si pub fare a meno d1 pensar~ a quanto avviene oggi ln Russia. La presente ,::uerra contro la Germania ~ stata ufrtclalmentc battezzata e guerra patriottica • e la si combatte In nome della libera convivenza di tutte le na– zioni costituenti ru.a.s.s. Termini co• tne patria e ctemocrazta sono piena– mente ritornati In auge. Ci si richiama alle antiche lotte dei contadini slavi r:ontro I cavalieri dell'Ordine Teutonl· co, si ricorda r eroica resistenza del popolo russo contro Napoleone; l.1 • Pa u·l;.1 in pericolo» è Il grido che ha echeggiato attraverso tutta la Russia nel dHficlllsslml anni 1941 a 1942. Spunti ideologlct .e terminologie dcli:! nuova propaganda- sovtettca si rlcon· netton',) Insomma a quel clima del 17S.IJ e del 1848, a quegli entusiasmi generi· camente popolari.e democratici al quà· Il nel l91 i si erano voluti riconnettere i socialisti rh·oluzionarl. Peraltro nel– la nuova Russia si è anche venut:a creando la coscienza della grande po– tenza \'lttoriosa. che In nome della sua Corza chiede determinate frontiere si· cure. determinate zone d'Influenza, de· terminati dlrittt economici. La Russia sovietica ha percorso 1m cammino cll\'ersor ed opposto a quello preconizzato dai socialisti rivoluzio– nari. E' di\·enuta il paese dell'Indu– stria moderna di tipo americano, del• l'agricoltura collettivizzata, della pro– duzione alrlngrosso, un paese antlro– mantlco e antlfolklorlstlco. Ma quale~ 83 dell'entusiasmo patriott-ico e demo– cratico dei socialisti rivoluzionari rivi· ve oggi nello spirito di quell'esercito rosso che ha affrontato con tanta ten:i· eia e con tanto vigore l'urto del plu potente militarismo del mondo. WOl,P GIUSTI ~ l!~r~~~~':fsn~~~ ·dr 1 c~t~l~~:1~S~g~nJ: """================,,,.===,,,.===""" pragmatismo. serio stuello di certi pro blemt agrari. ingenua enunciazione ùl formule estremiste di cui non si valuta sempre la portata, acuti spunti critici al marxismo, simpatia ad un tempo per certe forme occidentali di sociali• smo e per attardate (orme rus.,;;edi eco– nomia: ceco li complesso e contraddit• torio quadro del partito sociallsta rivll– luzlonario. L. Petròv. uno del suol teorici, affer– mava che il socialismo mcxlerno ò stato creato dal 1:>enslero critico degl' tntel• lettuall. mette\•a slntomaUcamente sul· lo stesso plano Babeur •. Salnt·Simon, Fourier, Owen. Marx ed Engcls. I so– ciallstl rh•oluzlonart negavano la pola• rizzazlone crescente della società ~u posizioni estreme: pochi ricchi capita· Usti e vaste masse proletarl1.zate. Nota· vano inv~e che continuava ad esls!e re e a crescere d·importanza un ceto medio. ricco di srumnturc sociali dif· ferenzlate. Osservavano pure dlven:e forme di economia: tipi stataltzzati, tl pi privali. tipi cooperativistici. Senza rigidi schemi. volevuno Indirizzare, per diverse vie, queste differenti forme di P.t:onomia verso gli sviluppi lllù confu centl con lo e spirito moderno• e con la giustizia. SI rlfluta\'ano di chiamar~ 11 socialismo marxistico «sociallsnrn scientifico •: gli sviluppi r.he Marx attribuisce alla società futura non :>a· rebbero Insomma che immagini so,;• geuivc della sua fede. J • soctallstl rivoluzionari vedevano nella monarchia dei Romanov Il cen· tro di tutte le forze schla\·lstiche. rea• zlonarlc, rap1>0gglo a tutte le corl'ent.l retrive In Europu. Essi ap1lrofondirono questa lotrn con una ricca e notevole ,1ocumcntanone stnrlca. Il dramma ~ci sociulisti rivoluzionari - dramma rkh co d'Interesse storico e pieno di nob!U sforwLie di umanità - consistette in· somma nel non essersi• S'.ll>Utitrasfor– mare In un moderno j)lt1.lto democr:i· tir.o o radicale. Se lo stesso Leone Tol– stòj, predicatore tiella non rcslstenza al male, fu un formidabile propagan· dista della rivoluzione On ambienti do– ve le Idee di Lònln non penetra,.·ano;, clb Vale a m:iggior ragione 1>cr !'atti· vltà del partito socialista rivoluziona· rio. La ri\'oluzlonc che si fece nel no· me di M.11-xe dt L~nln potè Insomma vincere In Russia con relativa facilità pcrchè un profondo movimento rivo· luzionarlo vi aveva da tempo piantato radice. divenendo In certo qual modo una vera 'l prooria u·adizione u:izlo• 11at.?. Il partito ciel socialisti rhroluztonarl era peraltro com1l0s10 da clementi ete– rogenei. La Renerlcità entusiastica d~I suo 1>rogramma che dest.:n·a nronla di Leone Trotzki, gli asslcura\·a aderenti d·og-nl s:enere: Intellettuali seri interes– sati al moderni problemi delreconomiJ, mistici cd estetizzanti del terrorismo. coniadlnt affamati di terra. epigoni di un tardo Jdcale j(Jrondino. collettivisti a cut dispiaceva l'as1>etlo troppo « eco– nomico • e e prosaico » del marxismo. V ICI NO ORIENTE I NUOVISTATIARABI: , IRAQ E SIRIA N EL suo lmi)revtsto rlsorgtmento la Turchia era stata aiutata da un (attore che manca invece al mondo arabo: il concentramento della popola• zione In un'area ben determinata e r~ lativamente ristretta. e l'unità storica e culturale di <1uel grupl)O etnico. da almeno sei secoli. Le due forti ed evo– lute minoranze allogene esistenti tn Anatolia furono tra la guerra e li do· poguerra eliminate, la greca con lo scambio delle po1>0Iazlonl. rarmenn con lo sterminio. A auesta comoattez• za del Turchi OSmanll, ottenuta am:h<~ col rescindere ogni le-'fame e Ideale di unione oolitica col fr:itelll o CURIJtl turco·tartari d'Asia e del Sud Europa, si contrappone l'amola zona afro-a.sla· tlca su cui la diaspora musulmana Ila disseminato 11 popolo arabo. le grosse minoranze che esso ha consclobato nei suo seno. o addirittura le mag~lornnze allogene (come I Berberi del 1\lru::hrlhi con cui esso con\'l\'e dopo a\·erle cui· turalmente arabizzate. DI una unit.l araba in senso largo. che rlstablllss.;! in tutta la sua estensione rtmpero del califfi Onrnyyadi delrVI I I secolo, non si t? Quindi mai potuto seriamente o;n·· lare: rarabismo africano In genere (E· gitto e .Maghrib) segue una propria storia e proprie vie politiche ctw tu staccano dal blocco arabo In sens() stretto. quello arabo asiatico di cui osi:· gi parUamo, comprendente rlràQ. Si· tla. Palestina con la sua apJ)Cndlce rJe· sert:ca della Transglordanla, Arabia. A questo com1>lesso etnico geografico più. ristretto, ma 311cor abbastanza va· sto e differenziato per non suscitare ardui problemi di unlricazlone. anda– vano i sogni panarablcl di Husaln, che il risultato dcJraltra guerra ùovè· va cosl amaramente deludere. La sto· ria di questa Iniziale delusione. e del travaglio 1>iùche ventennale consegui– tone su cui si sono Innestate le avidit.l e rivalità europee, forma Il nucleo ~s· senziale della questione araba ()(ltema. Essa investe e a un tempo supera In problemi comuni la storia di tutte le minori unità storiche e politiche so• pra enumerate. Cominciamo dall·avamposto delrara• bismo ad oriente. rlràci. Paese di cui· tura ro economia impoverite. in con• trasto con un suo passato glorioso. ma di vitale imoortanza per la sua posi· zione geograrica (ferrovia ·dt Baghdàd) e per il petrolio di Mossul, esso non poteva •certo dirsi aira,•aw;:uardia del movlm'!nto di irredentismo arabo sot· to I Turchi. Kel 'l-t-"18 subì piuttosto passivamente la guerra che Turco-Te– deschi e An,zlo·lndloni si fecero sul suo suolo; sperò un istante neffindlpendcn• za assoluta. In base a proclami di gene– rali « Jl\w__ratori • e al punti di Wllson. e fipramente tnsorse nel '20 allorchè si vide m.inncclato di ricadere al livello di un semplice possedimento coloniale. L"JnghHterra ebbe Il buon senso <li ca· pire In t~mpo l'errore e l'Iniquità di una JlOlitica di violenza, eresse .nel ·21 rlràq a regno amonomo con Falsai, I.! un dc."Ccnnlodopo depose ufficialmente Il mandato protettore con cui sino :Jl· lo.a lo ,n-eva accompagnato. L'opera di Falsa!. abile e lungimirante, instan· cabile net chiedere e nel premere stm• za mal romJ>ere con i suoi patroni. fece f1~~~c~i1:i~di 1~-~~~e~pa:sA:f 11 ~r~~u~r~ s\·incolamento della tutela straniera. ~el ':.i2 l'Jràq er:l accolto nella Società delle Nazioni, e stringeva con la Gran Bretagna. in luogo del cessato manda• to. un t.rattato di alle'an7.a militar'!, giungendo a un grado di inctipendenza non certo paragonabile a quello della Turchia. ma superiore a auello dei re• stanti stati arabi del ,·icino Oriente. Il passo finale. rassoluta indipendenza !n Politica estera, fu tentato come è noto. eia P.lementi nazionalisti nel corso c!i questa guerra (19-11), e fallì come non poteva non fallire; in realtà la carta allora giocata .da uomini cui non si può neJZare coraggio e amor patrio, non .:.i risolveva nella questione se l'IràQ sa– rebbe stato o no pienamente indipen· rlrnte, ma se avrebbe continuato a ser• vlr da base cli guerra a11a Gran Rreta· ::ma o sarebbe divenuto un ))Osto avan· zato della sognata penetrazione assiale nell'Asia anteriore. Dinnnzi al pericolo. l'Inghilterra {lgl con energia. e nessu· no ogçi si Illude sull'effettiva indipen• denza del reggente Abclul-ilàh e del suo regale 1>u1>illo.Ma l'odierna situazione eccezionale non significa. a nostro giu· dlzio. la compromissione di ouant• l'lràa nel ventennio trascorso aveva ottenuto; Indietro non si torna. e l'ope– ra di Faisal. così prematuramente man cato nel ·33 alla sua patria di adozione. non andrà certo disfatta. Il problema dell'Iràq. la cui lndioendenza e auto– nomia Interna non potrà esser revoca I 1.a.sarà di inserirsi vantaggiosamente nel sistema di equilibrio àsiatico r.hc sorgerà alla fine del presente con!lit· to. conciliando le posizioni imoeriall britanniche con l'autonomo sviluppo delle .sin\Cole nazionalità. La Siria, che Incontriamo subito d~ oo l'lràQ. scendendo la curva del « cre– scente fertile• (il semicerchio di terrl· tori fertili intoròo al deserto arabico); verso li Mcdltcrr;;meo, è formalmente un passo Indietro dr.I suo vicino nella via delrindipendenz..,, per cui però es• sa può vantare titoli storici e politicl del massimo oeso. Essa ru alla testa dcll'lrrcdcnllsmo arabo sotto li regime otto ma no, e dct te con i suol martiri. finiti sulle forchP. di Gcmàl pascià, quel suggello di sangue che Consacra le - miplrar.lonl del !)()poli. A questo prima· to ideale e a quello cultur.:ile che 1 1a Siria condivide con l'Egitto nella ri• nascita Intellettuale araba dell' uttl• mo cinquantennio, ran riscontro d'al• tra parte alcuni elementi negativh che si assommano nella divisione etnico– religiosa del 1>aese. e nelle grahdl tra• dizioni culturali della JlOtcnza manda•· tarla, la Francia, che In Siria non si sente accampata come terra di con· qulsla militare, ma lestlttima la sua tu• tela con oltre un secolo di penetrazio– ne culturale e con un ventennio di or– sranl~zazlone civile notevolls.,;;ima. Son noti I metodi politici seR:uitl dalla Fran· clu per consolidare cblà la sua ooslzlo– zlone, dopo liquidato a oo.nnonate nel '20 rcfflmero regno damasceno di Fat• sai: lo spezzctramento del paese. sotto colore di rls1>ettare le autonomie loca· 1t e l diritti delle minoranze. In un va• rlahlle numero di sudcll\'lslonl politico– ammlnistratl\·e. giunte sino a quatti-o (Siria. Lihano. Gebel Druso e Territo– torlo degli Alawltl) e ~1ttualmente rl· dotte a due (Siria e Libano), con pro– ori governi e parlamenU· separati. sotto la tutela di un unico alto com• mlss1'1rlo In Belrùt. Di tutte queste di• visioni, 1·unlr.a sclustlficablle obbietti· vamente è In effetti questa fra la Siria musulmana e Il Libano cristiano (che è stato però molto ampliato con la,·zo· na costiera della Fenicia. oltre li suo vero e proprio territorio montano). fon· data su motivi di Intolleranza religio– sa Csl ricorctlno r massacri del H;{30), e di tutta un'evidente maggior dlspo– Hlzlone dell'elemento cristiano e ad ap– poggiarsi direttamente alla potenza europea, che per una t:-adlzione di se· coli considera Slla educatrice e protet,. trlce. li supera·mento di questo duali• smo In una più larga coscienza della comun-· nazlon:illtà siriana, superiori! alle divP.rse fedi rellxiose. è un ·pro– cesso ausplc::ito dal nazionalismo araho. e In parte R"ià a\'\'lato. ma che. come ~ ovvio, la Francia non .ha nessun tn.. teresse nè voglia di favorire. La stori:& del rapporti rra la mandataria e i suol :lmmlnlstraU è ben nota: a momenti di ienslone gravissima, come la rivolta del '2iF2G duramente reor~sa dal Sarrall si alternano periodi pili calmi. per l'G– pera prnrtentP. cd eoua del mlsdlort, alti commissari civili, sino al duplice trattato del '3G, sul tipo di Quello an• glo •lraqr.no del '30. che prevedeva la • cessazione del mandr.to , e l' allean7.a di SiMa e Libano con la Franc1a. con · relative racllitazlonl In caso di R'uerr:1. ffale trattato non fu mal ratificato dal Parlamento rrancese. e quindi non•erù .incor entrolo In vigore allo scoppio della guerra attuale: nel corso cH q11e• sta, è da regls1rare In solenne riaffer– mazione deirnulllsta della promessa ln• dipendenza alla Slrl;;1e <IlLibano, pro– messa che sar.ì clur;1mente messa allll • prova del fatti con rattuale risorgere• della F'r.mcla e del correlativo nazio– nalismo. La crisi libanese dello ·scorso anno, in cui nrrlsddlmento francese ru· solo vinto dalrcner"'lco lntcr\'ento brl· tannico e americano. non è in verità un lieto auspicio per quelli che potratl· no essere i futuri ra1mortl fra Siria e F'rancm nella sistemazione postbellica.. !\la come sono da segnalare questi mo– tivi di pessimismo. così non è da !...'\• cert' la rondarn speranza che nell:i nuova Frnncia le csh:enze di una .::-e– nulna llbert;\ e demO<"razia per tutti JlOssano es!-ere abbaswnza alte e auto– revoli da risolvere secondo lealtà. e giustizia l'ormai m.:nura questione si• rlana, restituendo a questo nobile pae– se la sua naturale unlt!ì e la meritata Indipendenza. E' doveroso comunque ribadir qui che rorm~ cli ch·llizzazione materiale e culrnr-,le della Francia in Siria è lnc;;rncellc1l.)ile{come troppo Ca· g~~~~~l~e b~:;i~ 1:. ~iJ1i1~\ 1 o s?l\ 0 J~~~~~o{~ · e che Il debito di gratitudine di quel paese verso la cl\'lllà cristiana e Ialina ò veramente grande. sol che non si pretenda lrrlsldirlo In una 1>ermanente politico soggezione. PHAXCES<·o G..\BIUBL(

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