La Nuova Europa - anno I - n.4 - 31 dicembre 1944

-- 31 dlc.194'1 /_.A t\'UOVII t;Ul:01~.l ----7-- A R PIETA' ATTIVA L 'ESPOSIZIONE d'arte contcmPo· r.mca alla Galleria Nazionale d'ar· te moderna, cl esime dal parlare dl altre mostre Jhl,noramlchc ma più rl· strette, al tcmp<>stesso contemporanei! e retrospellive, come quelle tenute alla Gallc1i.a del Secolo. Oiccndo: al tempo st(>SS() contemporanee e rctrospeulve, si dice già con sufficiente chiarezza l'a1.- 1eyg1amento di quelll che sl recano a. v1s1tarle con un residuo dell'antico aC· fctro, non però ptù con abbandono, an– zi ben plù armati di c1ittca che non lo fossero ln passato. E' un !atto vero, lrrimedlobllc, che quelll sono l nostri contcml)Orancl, Sim1ll a noi, pat·tecipl del nost.1'1vlq,I, delle nosu·c l)OChevir– tù; è un ratto altrettanto vero, sul qua– le occorre ragtonarc, che tra noi e quelle opere sl è disteso oramai un prlmo velo dl dlstacco. E' dunque li momento degll uUll bilanci, del giudl· zl dettati dall'umile buonarccle. Si rl· chiedé per questo un equlllbrlo dl pie– tà e di rigore: o meglio, una pietà at· Uva: perchè parliamo di noi stessi, dt un passato non rlnnegabllc, ma <.-on l' lntenilone di scorgei-ne t mail eon chiarezza crttlca, dl uscire dal suol punu moru. T E Boldini e Spadini sono gll altri due artisU della esposizione, che rimango– no ottocentisti. Dl Boldlni si ammlra ti ritratto di Giuseppe Verdi, che è un bel pezzo di pittura, ma lm,lcmc è Giu seppe Verdi. In Spadini si ammira un coerente mondo pittorico di una sem pltcità e salute p0p0larcschc. Il limite di Spadini non è nelle sue doU pitto· riche, che furono ricche, ma nel suo animo, che è quello di un uomo medio sensuale, e ferma pcrelò 11 suo pennel· lo a Immagini di sensualità. Questo porta Spadini a una certa astrattezz.1, che non è quella defl'intellettuallsmo, ma della sensualità: pare che egli si scavi, dentro la vlta tn gr:rnde, un.1 vlta pe1: conto suo, tutti.i dolcezza e tdilllo. Si apre, dopo questi nrtlstl, l'ampia parentesi dell'arte contcmpornnea, an· Unaturallstica, astratta dal costume, dal sentimento, dagli impegni moraU che precedono l'arte. Contro ogni ten tat\vo di riPortarla art!.ficialmente .:tl· l'antica tradizione Italiana, quest' a:te resta integralmente legata al dccadcn· mcxle (una resistenza che, credo, con· morto Scipione, seguita per conto suo. fermerà anche tn futuro il valore della Ecco un Guttuso; forse, a Milano, un sua opera) non sia da ricercare pro- Dlrolll. 11decadentismo 111 essi sembra prlo nella sorda e sotterranea ostina- compiersi e chiudersi: la sua parabola zlone eon cui la sua natura realistl..:a è finita. Spinto all'estremo limite. Il st. difende e persiste anche nell'ast.rat· decadentismo genera 1 suol reagenti. ~smo: come SI vede, anche qui, nei Nella sua distruzione d'ogn.t realtà, «Cavalll • e nel « Tramonto al mare•· esso co'.nvolge anche la distruzione del· Per SClplonc st deve parlare dl un .il- l'ultimo punto fei,no. il suo tndlvtdua– tro realismo. Scipione fu H punto In llsmo, II suo gusto solitario e alluo:.nato cul sembrano confluire, maturarsi pro- da reclusi: Da questa dissoluzione, na– d!gtosamcnte e disfarsi tu~tl i decaden scc un nuo,·o bisogno ù: aderenza al Usmt della storia dell'arte. Sembra che costume, di attività soca:lc. di partecl· C'gll SI sin fatta una storta dcll'nrte p!!r pazi-eneumana. se non vi fossero anche proprio conto: una storia da cui siano altri motivi (come vi sono) 11 tempa stati ellnUnaU tutti i momenti classici, dcll"arte staccata e astratta è nn-:to an· per conservare I vari decaden~lsml, CO che per chi ha saputo s11'ngerc " fondo mc Il bizantino, Il baroc~. 1 europeo l'esperlenia decadente. Dalla violenta contem~ranco. Una ':1"8d1ztone che e- dlst..ruz!onedel decadentismo questi J>it· sclude 1 arte come valore oggetUvo, tori hanno portato quasi unn carica ag• per considerarla come Vita, soggettivi· grcsslva, una specie ò: furore compres– tà, moto dl fantasia e di sangue, trasa· so che cerca sfogo ln un nuovo rcall• limcnto di sensualltà o dl_ coscienza. 11 smo. Certo questo api>art\cnc. più che disegno gll si trasforma m una graft:t al presente, nl ruturo, cd nl futuro delle che nccompagnn I m,ou interni, e via nostre speranze. Ed Il nuovo rcnllsmo via Il simboleggia. V è nella sua plttu· non sarà quello cli ~lnnclnl: a giudicare ra li realismo oscuro di chl non s\ dal suol primi segni, saltt duro; aspro, stanca mat di raffigurare se stesso e <Il crudo, luclclo.Comunque sia, quello che vivere ln fantasie traducenti il suo conta ò rhe <f. si lasci alle spalle la ma• tntlmo decorso. Eppure proprio una !aula dell"artc astratta: la si nssolva e p!ttura sl fatta, che sembra li culmine allontani con un gtud\zlo nè Impietoso dell'egoismo, è stata Corse_ la plù fecon· nò condiscendente: e si n:.tornl a dare ~lr!a Ja\ù ;~~ ~;'r~g~l~e~tit~ ~- an·artc 11 grande ufflclo Ulustratlvo, strata. Ecco un )lafai, che procede con che le compete. 8eiplonc come un compagno e che, GUIDO PIOVEXE Usmo europeo ed alla crisi di coscl~n ""'"""""'""""""""""""=""""""""""""=""""""""""""""""""""""""""""" ~! ~~1a~ 0 p~;.~::g~~e~~a 1 ;èn~~~!·•~ 'l'EJ\IPO-RITROVATO Q rientamento d..... cosclenze (tale è Il decadentismo) per cui si nega non so- lo l'esistenza della realtà esterna e og- La co' rsa N1"obe L'esposizione alla Gallcrta d'Arte getUva, ma anche la valldit!I assoluta moderna offre una rassegna sufflclen· e costante degli st.rUmcmt con i quall temente completa dell'arte contemp0ra· l'uomo la misura e conosce. L'arte non ne:a, per quanto limitata dalla capaci· può essere dunque che astratta e lntcl• 7\TEI tristi mest del coprifuoco tede• · tà d'acquisto della Gallc1ia, che era Ietwalistica: un seguito dl composlzto- 1 y sco ho letto un. libro, tra gli altri. piuttosto scarsa. Cosi, non sl trova e- nl e misurazioni precarie di una real·. che forse fa condizioni diverse scmplo della pittura metafisica; gli ar- tà, che viene negata e dlstruua nel· non at1ret avuto il coraggio d'affronta· tb,·t\ sono rappresentati tn modo lne l'atto stesso di proporla; esse medesl· re: llomc souterraine dello svizzero ~uca~f~ 1t~~-à~crifc: 1 ~ <~. Ti:~ 1 ;;,;ìt~~t~· ~~e Si n~g1.mo1 f 1 st dh,u~f~~ono ncl~Jtt° Cliarlcs Dfdlcr. f<omanzo di carbonari, fc-1,male Dc Ch1iico e altri. Ncll'lns!e Un~~:J!~~~cosse~.~~;l~ne,~ 1~1g;uò ~~: scritto da wi ocneroso amicohdel nost7if 1 1 1 1 1 1 c 01 j 3 1' tqrouvoasl· luuntatav 60 1 1 ..~nd'ab 1 u,pounn}~1,-0 6 np ~- re di fronte agli esemplari dell'arte lta· fi~C~; :~~;,r;;::/t° 11 cc~~~ f:~r;~inf'f/~~:~c »~ 1 ,,. .. liana contemp0ranca, ò che questa e· molto letto a' suol tempi come dlmo- Ciillmcntc per eh\ abbia già pratica dl sperlenza del dccaclenttsmo europeo strano le parecchie edizioni che ebbe e questa matetia òi studio. La sc11e sl non è mai. stata In J talia condotta a nel testo /rmiccsc e nella trailuzione ila• apre con un importante complesso d"o- fondo, I nostri arUstl ne hanno preso liana, oool ~ per not non altro che un pere di :\tanclnt e di Medardo Rosso, l'Intonazione, mn con cautela, con re!-1· documento. Documento, prima dl tutto, del due art!sU ctoè che rappresentano dul di timidezza, ed un Po' resttl ad a1>- dt Quell'affettuoso interesse con cui tan· 11 paSSilia,10dal naturalismo ottocente· plicare sul serio Il detto, che ha avuto tl tioblll spiriti, di là dalle Alpi e dal sco all'astratdsmo che dà il tono pre· rortuna in questi anni: solo chi st ~r- mare. guardava,io allora a Quest'antica ~~ri~a~~ ~•i~~ :~~~~':'~~~~ier~ iru~ira~\';;·ni~;~e~~t:;~~l~~s~c ~ madre della civiltà (« Cara Italia! do– li primo atto d'umlltà, ascoltando scn· è vista alla Galleria dello Zodiaco li ru~~ 0 Cl/,'~ei:..V~~~i'~t~ ;j'_ ii::,,~e~~:/~~ t : za ca\'IIH la voce della semplice buona mese scorso, con l suol Ptcnsso, Bra• condo luooo ,t1t quel che doveva essere fl.'dc. Niente, o quasl mente, di quanto gue, Dall, Ernst, ecc.: qui l'esperten?.. 1 un secolo f(J l'aspetto di Roma O della è venuto dopo, regge al conrronto del· decadente è davvero totale, I~ ~m~-, camJJCIOnactrcostmite, poicht dal 1'ac• l'opera di QU<:i due maestri. In quelle Slzi~ne e distruzione della 1ealtà og· co,ito, abba.<Jtanzaben conucottato per sale sono es.si i txtdront di casa. lnu getuva appaiono davvero intere. Da tcncrvival'attenzionedellettore, cmer· Ulc paragonare pedantemente quadro e noi, un fondo z:eallstl~o permane sem· 06 di trmto In ta,ito qualcosa come una quadro, o scultura e scultura; inutile pre ron_tenacia, è un arte astratta, ~a oufda ,u Roma e dintort1i. Il quadro che rtpa!'arsi dietro teorie dl comodo; 14 lo- piena di gnmll reallsttcl, cui gll aru,..u la signora di Staiil. nella sua Corinne, ro qualità umana è maggiore. s1 attaccavano come l naufraghi :id aveva "Cstcso a tutta qiùmta l'Italia, Dt• Mancini rl\"cla (: Illustra, solldamcn· una zattera; grumi realistici, che ap dicr lo rcstrl,isc a una cittd e a una re· te e coerentemente, un costume, tra· pafono però s1>acsatl,spenlutl nella gc· olone, ma tn comvc11so vi mise dentro sfigurato 1>er .virtù pittoriche: con vlr· nerale astrattezza. u,~·csptrlcnza romantica che in Cortnnc tù d'arte tait da non fermarsi In esso Altra osservazione: quest'arte, che b appena all'Inizio, e vi trasfuse, soprat• e da avvicinarlo a noL La sua forza nell'insieme Ci appat1va cosl viva e tutto, Il pittoresco dt certa storiografia pltto1i.ça , spl'C:lalmentc nel ii.tratti, e piena di sensi accompagnandola, per ciel i>rlmo Ottocct1to. Piii. ancora clic In spccl;;flmente prima di Jasclarsl Portare dire cosl, dal suo Interno, e seguendo· corlnne, però, cd b tutto ctirc, 111 Home trop1>0'oltre dal suo vlrLuoslsmo, si C· ne il sorgere dall'lnllmo della crisi di soutcrrnlne le notizie storiche, tovoora· scrclta In rapporti soclalt ben deflult.t coscienza che la glusUtlca, cambia 1'e fiche, art1sttcltr, son date via via cume \perciò non è dilettantesca): u·ae con la sl guarcla con un certo distacco, te• In 1m libro di lettura vcr ragazzi, dldclt· Se pcrsonaggl umani. e la loro storia; nendo conto solamente del suol rtsul tlcamc11te, cosl che più a·una voltC1 Il e scnnmentl, cd emo-.lioni, e prcoccu- tau oggettivi. L'astrattezza la porta so· lettore italiano 110n più giovane pensa =r~~1: 1 ~~~\Lga;t~lp~~~ 1 i1a~~~l~1rti ~~~~ai~~?\ n~o~ 1 a~ii 0 d~r~nv~ffl~~~ C~,':!~,~~\gr:li!. :;, 1 ;~/!n . n~~~~~::i~ 1 ;1i ancora un pittore che narra, intercs$3, grande senso che indica funzione pub· tono melodrammatico con cui Il bHOn commuove. Certo, non è tra i gram.lis· blica, innesto nell' archltettura; bene;;] Dlcller racconta le at·venturc de' suol s\mt. Quc~to perchè cl invtta troppo a nel senso spicciolo del ninnolo, ùel pcrsonaool, si scoue l"ingcnuo 1)rocc.sso osservare la sua abllltà di pittore.cioè pannello, del paravento, del tnppeto. cli coclcsta didascalica; ma può anche la sua arte per se stessa.. C'è in lui già Talvolta, direbbe un maligno, della tor- accaclcrc dl soffermarsi incuriositi di· ravvio, per fortuna frcnnto, verso ra• th del pasUccterc. Perciò si ~ por~tt nanzl a un particolare ambientale, a ~f,ti!1\~~:1 :i~~: 1 e;~,~~~ 11 rn c~~· Je1~: ~cih:~eii ~~:;~d~v~~~i~~w~~I~~~ ~J, 1 : r,~~~c~ll~~an~fd~ 0 kr~::f~ 1 ~~:, ?:ne~ quez: cd io rlcordo come, nella memo· di questi artlsU uno per uno, che spc,; mcl0<lrammatico. 1l romanticismo dl rabllc mostra della Galle11a del Praùo so è certo notevole, non sia dn rlcer• qualità t11fcriore, il convc,izionalismo a Ginevra, VeJasquez lmplccoli.va per carsi proprio nella m!sura in cul resl· addlrlltura vucrilc det caratteri. Anclle questo di fronte a 'l'tzlano. Si scorgo- ste in ciascuno di essi l'clcr.'K!nto rc;1• Il preconcetto antl-ca:tolico dell'autore, no, nella sua opera, effetti formali, rap- lisllco. :,.;-e1 sentimento del PòCSagg!o che falsa In oran, parte la sua vtsione J)Ortl dt tono u1onfall. mn esorbitanti lombardo che persiste, per quanto un dell'ltc1lln, si esprime i,i forme erifatlchc dall'oggetto. Insomma non è in lui to- po' congelato, In Tosi. Nella modella· che preludono (dal basso) al peootor tale l'assorbimento dell'arte nella real zione viva, nuo,·a e mossa delle gam• Gucrra::zl. tà dell"oggvtto rappresentato. Onde ura be e delle braccia dell'Eroe d1 Ma:-t!· A suo tempo a11che il Carducci deve cena vanità, una devozione im.>erfetta nl. Nelle patenti lmp1 1 esstonl di colore aucr letto nome souterralne, e la lettu· alla modestia creatrice. e di luce che Morandl sa trarre dal ra ,ion deve averlo lasciato tndif!erente. Anche In Me<lardo Rosso l'arte coin· b!anco e nero delle sue acc1uafortl- Nel Vien dl n, ctlrel, l'evocazione della ciJr&a volge senumcntl, emozioni, curauen e gusto acuto del luogo e del tempo che Niobe con cui sl chiude l'alcaica in mor– titOrie umane; per quanto ln modo r&· De Pisis co~serva tra .l su~t, colori te di Na]}oleone Eugenio. a,iche se po• r~~ 0 ·n:u~~~.l~~l;l~~e~oesT!~s~~~f!.a~e~~~~~-~f~~l~tlc1fcJ;1;~n~t 0 ~•1~~'i;r~~~~~~~ tcnzlata in t1n·tmmayl11c be,t allrlmen• mc t volti cli una folla. Vedendo la sua di un vero ritrattista come J\fazzacu· tl efficace che 71~tt sfa la pagina ora· «portinaia», la « bambina. che ride•• rati {il quale è capace di òarcl un o.li· torio clt Dldlcr. « Et tot - 111tonaquesti li e bamUlno malato•• li « bambino e segno di tanta felicità come l «cavai· In mw dloresslonc sul palazzetto Bona– brco ,, si ha la stessa Inquietudine che Il») cl sembra oggt una garanzia di r>artc In plrrua Ve-ne.zia. dove allora sl prov:i per v1a, osservando I passan· salute. Naturalmente non si può par· nbltava la e m~re du Charlemaune plé· tt; ciascuno del quali porta un lni:zto lare di tutti: di alcuni, di cui sl sono di storta, un rtchlamo sentimentale; vlSte in questi 1,'1ornlle m06trc perso– che subito si dtssoh-ono, lasciando nella nali, come Pirandello al Secolo. Leon· loro traccia una voglia generica e lnap- f'.illo Leonardi al Ritrovo, sl parlerà !:l pagata dell'umano. Finchè tutto S1 me- pross'.ma volta. scola In una confusa angoscia, tn una Due artisti, fra quelli csJ)OStl alla smania della vita in se stessa. Nessu· Galleria d'Arte Moderna, e di espertcn· no ha forse espresso come Rosso que· za ormat conclusa. sembrano assumere sta emozione c1ttadlna dell'umanità ln· un significato esemplare, e sano Clrr;l di.stinta, con bagllort fuggevoli dl sto- e Scipione Per quanto riguarda Carrà, 11c senza svilu1>1>0 che sl disfanno ln vorrei rifare la domanda: se la raglone at.mosrcra. della sua re!.;stcnzn al mutamcnu delle bé-lc11 •• Letizia Ramollno - Et toi, Nlobé mucttc. tu sonoeals comme t'au· t1'Csans doutc cl tcs c11fants tomb6$ un cl 11nsous tcs vcu..r; lu so11ocals d celut q1,t /ut l'empcrcur, et qui dort, au bruit des vaoucs, sous le saulc,plcurcur u/rt• cafn; d son fils, salii#! rof dc cettc Uome, dont Il 11everro vas mbnc Ics couvoles luire au solcU; car ava11t quc le solcit solt lcvé, le loh1taln pal"ls des Césars sera tend1t dc noir, et tu vortcras un nouveau. dc11il. Cc palals ln/lexible, vita• re 01ì l'Europc cntfè1'e avalt lcs yctLX, 1l en dcvalt sortir 1m 1w,we1m César, 11n Ct!s<ir jciwc et 111co111111; il n·e,l sortfra q1t·1, cercueil ». Dteoo A11oell, net suo postumo libro sut lJo,w]}artc a llomtt, cl dice che quando maclama Letlzla, sù· bilo dopo la morte, fu dc-posta nella sua prima tomba 1't Santa Maria iri Via La• ta, l poctt ftalianl uld avci:ano lncomtn· clato a chiamarla « la corsa Niobe• nel· le loro elegie e net low fnnf funebri. Sarù. Ma bisoonercbbc vedere f lesti precisi che Dtcoo Anoclt t1on riferisce. Rome souterraine, comunque, ~ ame– riorc dl tre anni alla mC1rtcdl madama Letizia. E che il Carducci, d'altra parle, sl sia ricordato vro]}rlo dellCl pauina d& Dldler mt par elle risulti evidente dalle parole citate e più ancora dei queste (lt• tre che le seguono a breve distanza: « Il /aut dcs jeuz au stputcrc, c·csi l'tn/ant qui c:rplrc avant 1·t1gc,cl c·cst t"a'icule qui plcu,c d son tombccrn. Elle cn pleu• re, htlas! bcaucoup d'autrcs, car la mort vlsc d scs en/ants di&pcrscs. Il en mcurt dans tous Ics nio11clcs: lcur ccn• drc vole au so1.10lcdc tous les vc11ts et l'aiculc est ld to11Jourspour 11lcurcr Ics morts et pour consotcr cr.1u: qut survi• vcut. tous rols uagmJrcs, aujourd'lwi proscrlts, et tous dé}d ~ommc s'ils n'(}taie,it plus». Il Carclucc, trasporterà questa ?,,"iol>csulla 1,orl<I(lclla casa dt A1acclo e ve l"atteoocrù, affldtmdolc1 allr..i 1wstra mcmorfo tJoettca, In ww posa monumentale. di staltw del dotm·e. ~\"ulla dl monumrntale o di statuario, nessun ricl1iamo alla mltolootca Niobe, penseremo a cercare nel sonetto che il Hclll scrisse su Letizia Ramolino cln• Quc mrsL prima della morte di lei. Chl vi raolona della decrepita .\/adame Mè· re ~. come sembra, un uomo del popolo, probabilmente UPl vecchio legittimista e papalino. Il contrasto t tutto fra « la gloria che passù » e lo sfacelo attuale: olorla caduta del fiyllo, sfacelo fisico delta madre. Il ritratto di QHesta.mezzo satirico mezzo pietoso, no,1 ha lt mini· mo riflesso eroico. La « Napolconls Ma– ter•• che ft Canova aveva raUlourata in una marstù d'imperatrice romanu, ,iclla parola del pQJ>olanonon t plil che una povera vecchia maora fino all'osso, &clancata raooomftolata, tenuta in vUa a forza di brodi sostanziosi, ma ancora c&ttaccata al danaro ed avara. Eppure nel maonifico attacco del sonetto, ln. quella che nella bocca del popolano vor– rebbe essere un'alhislone sarcastica, c't u,t lampo dt poesia epico di cui l'amaro Dcll1 orfse 110n s{ rese co11to: Che ITala madre dc qucr gran colosso Che p1>0tava li Re eco· Ja scr&:chla? Non voglio otd dire che tn questi dutt versi 1l Dellf c1 ha dato la sua « Napo– leonls Moter ,. Il lampo eptco dJ cut di· ceuo qui non lllumlna che la Jioura del flolio. Ma non mt sl dia sulla voce &e d.lco che questa potatura di re operata dal prepotente falcctlo 1wpolconico ml sembra ben più Icastica della /oloorB lcmclata ai troni dQJ Bonaparte carduc- cla•o. PIETRO P/\O1,O J'IIO~IPEO

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